I film italiani raccontano le epoche, le mode, gli amori e l'arte
La storia del cinema italiano è una storia ricca di eccellenze con generi, pellicole, registi e attori entrati nell’olimpo della settima arte (il critico Ricciotto Canudo definì così il cinema nel lontano 1921). Di seguito un elenco di soli cinque dei tanti capolavori made in Italy che hanno veicolato l’italianità in tutto il mondo e sono ancora oggi visti, apprezzati ed emulati.
La Dolce Vita
1960, regia di Federico Fellini con l’interpretazione di Marcello Mastroianni che è portavoce e specchio della dolce vita romana nel periodo del boom economico.
La dolce vita mette in scena con potenza figurativa tutto il mondo del cinema, dell0 scandalo, dell’ozio triste dei ricchi, del fanatismo religioso. Marcello Mastroianni che nel film si chiama Marcello Rubini, giornalista scandalistico romano, è il personaggio guida che compie un viaggio attraverso la Roma degli anni 60 ed evolve durante i sette episodi della trama; senza la sua presenza le scenografiche caotiche, affollate e confuse non sarebbero pienamente comprese poiché egli sta facendo un viaggio di comprensione e redenzione personale.
Federico Fellini con questo film è riuscito a rappresentare le movenze, i pensieri, le mode degli italiani dell’epoca che ancora oggi, agli occhi degli stranieri li caratterizzano (indimenticabile la scena della Fontana di Trevi con Mastroianni e Anita Ekberg).
8 e mezzo
1963, sempre per la regia di Federico Fellini e l’interpretazione di Marcello Mastroianni che diventa alter ego di Fellini stesso.
Guido è un regista di quarantatré anni stanco di tutto, del suo lavoro, della sua vita, dei suoi amici. Vuole girare un nuovo film e fa costruire un’immensa impalcatura “circense”.
Il film è una mescolanza tra reale ed onirico, specchio delle paure di Guido, ovvero la vecchiaia, l’abbandono e il fallimento. Il circo rappresenta la creatività e il rapporto con le maestranze del cinema italiano, di fondamentale importanza per il suo successo.
C'era una volta in America
1984, regia di Sergio Leone. Il colossal rappresenta l’evoluzione finale del filone del far west, concepito dopo una lunga riflessione.
La narrazione racconta momenti di vita dei componenti di un piccolo gruppo di gangster di New York nell’arco di quarant’anni (dagli anni ’20 agli anni ’60) con l’uso di flashback, flash-forward. Film complesso, lungo, manierato, con scenografie e costumi dettagliati e curatissimi.
C’era una volta in America con l’interpretazione del protagonista Robert De Niro è un gioiello del Made in Italy non solo per la regia del grande regista Sergio Leone ma anche per l’epica colonna sonora del Maestro Ennio Morricone.
Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c'è dolore, e come in una favola è piena di meraviglia e di felicità.
La vita è bella
1997, regia e interpretazione di Roberto Benigni, vincitore di tre Premi Oscar, miglior film straniero, miglior attore protagonista (Roberto Benigni) e migliore colonna sonora (Nicola Piovani), su sette candidature nel 1999.
Questo film è e sarà per sempre nel cuore di tutti per la delicatezza con la quale Benigni ha raccontato della tragedia dell’Olocausto, della deportazione e dell’uccisione degli ebrei nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.
La grande bellezza
2013, regia di Paolo Sorrentino. Sullo sfondo di una Roma bella e indifferente sfilano in politici, l’alta società, attori e attrici, nobili decaduti, artisti inghiottiti in un labirinto di feste, lusso e tristezza. Ad osservarli tutti c’è Jep Gambardella (l’attore Tony Servillo), uno scrittore di sessantacinque anni, un po’ stanco di questa vita che riflette sul suo passato, sul presente e sul futuro portandoci in giro per Roma, tra piazze, strade, scorci e meraviglie rese quasi surreali.