Sei un appassionato di storia ferroviaria? Tutti in carrozza, si salta a bordo alla scoperta della storia dei treni storici!
Era il 3 ottobre 1839 quando in presenza di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, venne inaugurata la Napoli – Portici, la prima linea ferroviaria italiana a doppio binario lunga complessivamente 7,2 km. Con l’avvento dell’Unità d’Italia (1861) il sistema di strade ferrate constava di circa 2.700 km: costruire strade ferrate significava mettere in comunicazione gli italiani e rappresentava, nell’immaginario collettivo, l’emblema dell’unità nazionale.
Tanti dei simboli dell’Italia in sviluppo furono legati alle ferrovie. È il caso della linea “Porrettana” (1864), che per la prima volta valicava l’Appennino, vincendo l’apra e spesso infida costituzione geografica italiana.
Siete degli amanti dei treni? Siete forse dei patiti di modellismo oppure, molto semplicemente, la vostra passione per le rotaie ha a che fare con l'eredità dell'immaginario del viaggio?
Visit Italy in questo articolo vi farà conoscere alcuni dei simboli e delle esperienze che vi faranno vivere un vero e proprio tuffo nel passato nella storia ferroviaria nazionale.
Ho smesso di aspettare i treni quando ho capito che il treno sono io. Chi vuole viaggiare con me troverà sempre posto, chi non vuole che resti pure in stazione.
5. Sulle tracce della prima stazione ferroviaria d’Italia
Un'antica locomotiva Bayard del tempo, oggi conservata nel Museo di Pietrarsa in Campania
C'era una volta un re, che vedendo il primo treno sbuffare su rotaie britanniche, volle anche lui costruire la sua linea ferroviaria...
Come tutti ben sanno, la prima linea ferroviaria italiana fu realizzata durante il Regno delle Due Sicilie per collegare Napoli a Portici. Il treno arrivava al Granatello di Portici, dove c’era la stazione d’arrivo costruita fra la Reggia di Portici e la villa D’Elboeuf, acquistata dai Borbone nel 1742 ed unita alla Reggia da un grande parco che rappresentava lo sbocco sul mare della Residenza Reale.
La Stazione Bayard è la prima stazione ferroviaria costruita in Italia (1839). All’epoca in cui la stazione era in funzione, la strada si chiamava “via de Fossi”, che oggi riconosciamo come Corso Garibaldi, a pochi passi da Piazza Guglielmo Pepe, dalla Chiesa del Carmine, dalla centralissima Piazza Mercato e vicina alle antiche mura aragonesi in via Marina.
4. Visitare il Museo di Campo Marzio a Trieste
La prossima fermata del nostro viaggio a bordo dei treni storici, è Trieste. Qui si trova il museo Campo Marzio, uno spazio completamente dedicato alla storia della ferroviaria italiana.
Il museo sorge in un’area della stazione Campo Marzio di Trieste, in un’affascinante struttura in stile liberty, testimonianza concreta della complessa storia del Friuli Venezia Giulia e delle terre dell’ex impero Austro-Ungarico, l’Istria e la Dalmazia.
Costruita nel 1906 per volere degli Asburgo, l’allora Stazione Sant’Andrea faceva parte delle ferrovie dell’Impero. Entrò a far parte delle Ferrovie dello Stato alla fine della Prima Guerra Mondiale, per poi vedere il servizio sospeso nel 1958.
Il museo custodisce numerosi cimeli legati alla storia ferroviaria italiana: plastici, diorami e antiche strumentazioni. Ma il pezzo forte della collezione si trova all’esterno della struttura.
Qui, su quattro binari tronchi, sono esposti dei mezzi di incredibile valore: carrozze e locomotive di origine tedesca e austroungarica, ottenute come conto di riparazione a danni di guerra. Si tratta di una testimonianza unica delle vicende storiche di queste terre, imperdibile per comprendere appieno anche la storia italiana più recente.
3. Salire sulla Transiberiana d’Italia
Il treno è uno dei mezzi di trasporto più ecosostenibili: anche in alta velocità riesce ad essere poco impattante per l'ambiente. Il treno non crea traffico, ingorghi o altri orrori urbani. Prendere un semplice treno regionale italiano è, quasi sempre, molto più conveniente di un viaggio in autostrada.
Una delle tratte ferroviarie più belle e panoramiche d’Italia è la Transiberiana d’Italia o Ferrovia dei Parchi. Un treno storico che percorre un tratto che va da Sulmona a Roccaraso, in provincia dell’Aquila: uno dei percorsi più autentici dell’Abruzzo. Viene detta “Transiberiana” perché se percorsa in inverno dà proprio la sensazione di trovarsi in Siberia.
La linea è una fra le dieci del progetto “Binari senza tempo” della Fondazione FS. Essa attraversa i boschi del Parco Nazionale della Majella e gli altopiani dell’Abruzzo: un lungo tratto di oltre mille metri d’altitudine, toccando pendenze fino al 28%. Una ferrovia tortuosa e difficile, che attraversa montagne e strette gole.
Un tracciato e un panorama pazzeschi. Ma oltre ai luoghi attraversati è il treno stesso che vale il viaggio: un convoglio storico realizzato tra il 1930-40 con carrozze “Centoporte” e “Corbellini”, trainate da locomotore diesel. Si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, quando i viaggiatori prendevano posto su quelle stesse panche di legno.
oh il viaggiatore lui viaggia e viaggia vede cose da sotto il vetro guarda attraverso la sua parte di finestra vede le cose che sa che sono sue vede il cielo splendente e vuoto vede la città dormire di notte vede le stelle che sono fuori stanotte
2. Scoprire la Transappenninica Porrettana Express
Il treno è come un teatro sul mondo, una scena di un film, un romanzo. In ogni vagone si svolge un capitolo, ricco di personaggi (i passeggeri), tutti con una loro storia e un loro vissuto.
Stavolta sul palcoscenico c'è Porrettana Express! Un progetto di valorizzazione e promozione della ferrovia transappenninica: un emozionante viaggio a bordo di uno dei loro treni storici che parte da Pistoia per poi percorrere e scoprire tutto l’Appenino Tosco-Emiliano. Ogni treno ha un diverso tema, poiché i viaggiatori oltre a viaggiare su carrozze d’epoca alla scoperta del paesaggio montano, per l’intera durata del percorso saranno allietati da un servizio d’animazione a tema.
Un vero e proprio ecomuseo ferroviario diffuso collegato da treni storici e pullman che ha come obiettivo quello di offrire un turismo sostenibile. Durante il percorso avrete la possibilità di scoprire i tanti borghi montani con le loro storiche stazioni.
Oltre al viaggio in treno a Pistoia potrete anche visitare il Deposito Rotabili Storici: un museo a cielo aperto di macchine a vapore e treni storici in manutenzione. Tra i numerosi mezzi storici esposti: la gru ferroviaria che solleva una locomotiva fuori uso, la piattaforma in moto per le operazioni di giratura di una vaporiera e tanti plastici, modelli, pubblicazioni e fotografie d’epoca.
1. Visitare il Museo di Pietrarsa di Napoli
Ed è così che in qualche modo torniamo al nostro punto di partenza: dove la storia ferroviaria d’Italia ha avuto inizio! Siamo giunti al capolinea del nostro viaggio alla scoperta dei luoghi di culto per gli amanti dei treni in Italia. Un viaggio che ci ha fatto superare frontiere e confini, non solo paesaggistici, ma anche e soprattutto storici e culturali.
Ed ecco quindi un posto capace di mostrare e raccontare, attraverso lo sviluppo ferroviario, spaccati di società e folklore. Il Museo di Pietrarsa è uno dei musei più suggestivi d’Italia: un coinvolgente viaggio nel tempo tra le locomotive e i treni d'Italia dal 1839 ai giorni nostri. Circa 180 anni nella storia delle Ferrovie Italiane.
Il museo si trova oggi negli ex padiglioni di quello che era il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840. Il re voleva emancipare il suo regno dalla supremazia tecnica allora detenuta da inglesi e francesi. Le officine vennero realizzate in corrispondenza del primo tratto ferroviario italiano (la linea Napoli‐Portici).
Pietrarsa è stato il primo nucleo industriale italiano (precedendo di 44 anni la fondazione della Breda e di 57 quella della Fiat). È rimasto attivo fino agli anni ’70 del ‘900: con l’affermarsi delle locomotive elettriche e diesel giunse il declino dei mezzi a vapore e, allo stesso tempo, dell’opificio. Nel 1977 si decise di far diventare le officine un museo ferroviario, inaugurato nel 1989 a seguito dei lavori di adeguamento.
Il Museo è oggi un luogo prestigioso e affascinante, apprezzato in tutto il mondo e che vale la pena visitare. Si sviluppa su un’area di 36.000 metri quadrati, dei quali 14.000 coperti. Si articola in padiglioni e settori in cui è esposto materiale di assoluto pregio. Tra questi potrete ammirare la riproduzione fedele della Bayard, il treno che inaugurò la prima tratta ferroviaria Napoli - Portici del 1839, ma anche la carrozza 10 del Treno reale, costruita dalla Fiat nel 1929 per le nozze di Umberto II di Savoia con Maria Josè del Belgio. Troverete anche tantissime locomotive a vapore, diesel e elettriche, modellini e diversi strumenti ferroviari, come il famoso plastico “Trecentotreni” lungo 18 metri e largo più di 2, realizzato da un ferroviere in oltre 15 anni.
Il museo si trova proprio sul mare, con una meravigliosa vista sul Golfo di Napoli e il Vesuvio, la Penisola Sorrentina e le isole di Capri ed Ischia. Il museo ospita anche tanti eventi e convegni, grazie alle sue ampie sale noleggiabili.
Quando è possibile visitare il Museo di Pietrarsa?
Lunedì e martedì: solo per gruppi su prenotazione
Mercoledì: solo su prenotazione
Giovedì: dalle 14:00 alle 20:00
Venerdì: dalle 9:00 alle 16:30
Sabato, domenica e festivi: dalle 9:30 alle 19:30
Dove si trova il Museo di Pietrarsa? Via Pietrarsa snc, 80146 Napoli (NA).
Per info e contatti, il loro numero di telefono è 081 472003. Altrimenti puoi contattarli per email a museopietrarsa@fondazionefs.it. In caso tu voglia chiedere informazioni per eventi, la mail specifica è eventimuseo@fondazionefs.it. Il Museo di Pietrarsa è anche su Instagram, Facebook e YouTube.
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