Celebriamo l'arrivo della primavera con le Giornate FAI 2021, in programma per il 15 e 16 maggio in Italia. Il risveglio della natura, accompagnato dall'arte e dalla cultura, in un contesto di tanto auspicato ritorno alla normalità.
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso
Giornate FAI di Primavera 2021
Il 15 e 16 maggio torna in Italia l'edizione 2021 delle Giornate FAI di Primavera. Questa iniziativa nacque per la prima volta nel 1993, quando si aprirono al pubblico 90 luoghi in 32 città italiane. Attualmente, vi saranno ben 600 aperture in più di 300 città in tutto il Paese e che consentiranno di visitare, in via del tutto eccezionale parchi storici, ville, giardini, antiche dimore nobiliari, orti botanici, itinerari naturalistici, castelli, siti archeologici e particolarissimi musei: un'opportunità più unica che rara. Un'occasione che consentirà di conoscere e apprezzare l'enorme ricchezza e varietà del patrimonio italiano in cui storia, cultura e natura rappresentano un trinomio indissolubile. E in questo, è il caso di dirlo, l'Italia non ha rivali. Il 50% dei luoghi proposti è situato all'aperto ma occorre precisare, tuttavia, che l'iniziativa avrà luogo in tutte le regioni attualmente gialle, ad eccezione di Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta ancora tra le regioni arancioni e le cui aperture sono rimandate in data da destinarsi. (NdR: si raccomanda sempre di fare riferimento ai canali informativi istituzionali dei singoli enti in quanto l'attuale situazione potrebbe subire variazioni). L'ingresso ai vari luoghi, quest'anno, prevede la prenotazione attraverso il sito del FAI entro la mezzanotte del giorno precedente in cui si intende effettuare la visita. Il contribuito minimo per partecipare a questa iniziativa è di 3 euro che saranno destinati a sostenere la mission della Fondazione. Le visite saranno contingentate e verranno effettuate nel pieno rispetto delle misure anti-covid.
Questa 29a edizione delle Giornate FAI avrà un significato di rinascita, di speranza e fiducia in un futuro che dobbiamo riprendere in mano per lasciare alle generazioni un tesoro inestimabile quale è l'Italia.
Seppur impossibile elencarli tutti, suggeriamo solamente una piccola selezione dei più particolari.
Torino: Appartamento di Carlo Felice di Savoia, recentemente risistemato all’interno di Palazzo Chiablese.
Roma: Villa Il Vascello, sede del Grande Oriente d’Italia, l’organizzazione massonica più antica.
Matera: Palazzo Malvinni Malvezzi che a seguito del restauro ha recuperato tutto il suo splendore.
Bologna: Palazzo Caprara, dove è possibile ammirare la Camera di Napoleone.
Genova: il Castello Mackenzie, in stile rinascimentale e neogotico progettato da Gino Coppedè alla fine del XIX secolo.
Agliè (Torino): Castello di Agliè, elegante e imponente struttura del XIII secolo.
Nisida (Isole Flegree, provincia di Napoli), la meravigliosa "isola segreta" e il suo famoso Parco Letterario con i suoi sentieri dedicati ad Omero e ad altri celebri scrittori.
La Storia del Fai
Il FAI- Fondo Ambiente Italiano- nasce nel 1975 grazie all'intuizione di Elena Croce, traduttrice, scrittrice e ambientalista, nonché figlia del filosofo italiano Benedetto Croce, che comprese l'importanza della tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico, naturale e paesaggistico del nostro Paese. Ella prese come modello l'esempio del National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico che, dal 1895, si prefigge l'obiettivo di salvaguardare i beni storico-artistici e naturali dell'Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord.
Dunque Elena Croce, propose questa idea alla sua amica Giulia Maria Mozzoni Crespi che non accolse inizialmente con favore l'iniziativa di istituire un National Trust in Italia. Sembra che la risposta fosse stata proprio “Ma lassù c’è il porridge e noi mangiamo gli spaghetti, lassù piove e qui splende il sole; vedo poche analogie!”. Tuttavia, nonostante lo scettiscismo iniziale, Giulia Maria Mozzoni Crespi riesce a concretizzare il disegno dell'amica Elena Croce grazie allo slancio e al supporto di Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli. Il 28 aprile 1975 il FAI, fondazione senza scopo di lucro, vede finalmente la luce e da allora opera con impegno fisso e costante nella realizzazione dei propri obiettivi: tutelare, salvaguardare e valorizzare i beni artistici e naturali italiani, nonché sensibilizzare alla conoscenza e al rispetto dell'arte e della natura.
Il FAI lavora in sinergia con la rete di donatori e volontari, attraverso il recupero e il restauro e l'apertura al pubblico dei beni ricevuti in donazione, eredità o comodato d'uso.
Il vero e proprio incipit dell'operato del FAI è rappresentato dalla prima donazione che avvenne nel 1977.
Fu l'avvocato milanese Pietro di Blasi, amico del fondatore FAI Renato Bazzoni, a sancire il primo atto di generosità, donando una caletta di sua proprietà in Sicilia, Cala Junco (Panaera -Isole Eolie). Non fu da meno la Presidentessa Giulia Maria Mozzoni Crespi che acquistò e affidò nel 1977 alla tutela del FAI il Monastero di Torba a Varese, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2011 . Nel corso degli anni si sono susseguite numerose donazioni:
1977 Castello di Avio (Avio,Trento Trentino-Alto Adige)
1981 Promontorio e Torre di Punta Pagana (Rapallo, Genova- Liguria)
1983 Abbazia di San Fruttuoso (Camogli, Genova- Liguria
1985 Alpe Pedroria e Alpe Madrera (Talamona, Sondrio- Lombardia)
1985 Castello della Manta (Manta, Cuneo-Piemonte)
1987 Baia di Ieranto (Massa Lubrense, Napoli- Campania)
1987 Casa Carbone (Lavagna, Genova- Liguria)
1988 Castello di Masino (Caravino, Torino-Piemonte)
1988 Villa del Balbianello (Tremezzina, Como- Lombardia)
1989 Villa Della Porta Bozzolo (Casalzuigno, Varese- Lombardia
1989 Torre di Velate (Varese, Lombardia)
1990 Castel Grumello (Montagna in Valtellina, Sondrio-Lombardia)
1992 Barberia Giacalone (Genova-Liguria)
1992 Edicola Liberty (Mantova, Lombardia)
1993 Maso Fratton (Spormaggiore, Trento- Trentino-Alto Adige)
1996 Villa e collezione Panza (Varese- Lombardia)
1997 Teatrino di Vetriano (Pescaglia, Lucca-Toscana)
1999 Giardino della Kolymbetra (Agrigento- Sicilia)
2001 Villa Necchi Campiglio (Milano, Lombardia)
2002 Parco Villa Gregoriana (Tivoli, Roma- Lazio)
2003 Batteria militare Talmone (Palau, Sassari- Sardegna)
2003 Podere Case Lovara (Levanto, La Spezia- Liguria)
2004 Casa Noha (Matera, Basilicata)
2005 Mulino Maurizio Gervasoni (Roncobello, Bergamo- Lombardia)
2005 Palazzo e Torre Campatelli (San Gimignano, Siena- Toscana)
2005 Villa dei Vescovi (Torreglia, Padova- Veneto)
2008 Bosco di San Francesco (Assisi, Perugia- Umbria)
2008 Giardino Pantesco Donnafugata (Pantelleria, Trapani- Sicilia)
2009 Villa Fogazzaro Roi (Valsolda, Como-Lombardia)
2011 Abbazia di Santa Maria a Cerrate (Lecce- Puglia)
2011 Collezione Enrico (Magnano, Biella-Piemonte)
2011 Negozio Olivetti (Venezia-Veneto)
2015 Palazzina Appiani (Milano-Lombardia)
2016 Albergo diurno Venezia (Milano, Lombardia)
2016 I Giganti della Sila (Spezzano della Sila, Cosenza- Calabria)
2017 Orto sul Colle dell'Infinito (Recanati, Macerata-Marche)
2017 Saline Conti Vecchi (Assemini, Cagliari- Sardegna)
L'opera compiuta dal FAI nel corso dei suoi 46 anni di attività è davvero ragguardevole. Basti pensare ad alcuni degli obiettivi raggiunti grazie a donatori, soci, sostenitori e volontari: 66 luoghi salvati, 72000 mq di edifici storici salvaguardati, 6.746.000 mq di paesaggio tutelati, 2.670.000 mq di boschi e 1.250.000 mq di pascoli di montagna protetti, 2.500 specie arboree e 4000 ulivi conservati, 488.000 mq di parchi storici e giardini valorizzati, 39.500 libri antichi e 25.000 oggetti di interesse artistico tutelati.
In altre parole, una comunità fatta di persone che amano l’Italia, Paese da preservare per le generazioni future, tesoro inestimabile da proteggere e tutelare…