Il Quartiere Coppedè è una magnifica immersione nello stile Liberty a Roma: scopri cosa vedere e come arrivarci.
Pare che molti Romani non conoscano o non abbiano mai visitato il Quartiere Coppedè. Eppure, noi crediamo sia davvero importante dare spazio a quest'area della capitale che è diventata simbolo dello Stile Liberty in Italia.
Per quale motivo? Si tratta dell'esperimento artistico e architettonico più audace mai intrapreso a Roma, se non nell'Italia intera. All'interno del piccolo quartiere Coppedè, infatti, si fondono liberty, neogotico, kitsch, barocco e addirittura modernismo.
Scopriamo dunque bellezze e segreti dello stile Liberty nel Quartiere Coppedè di Roma.
Il Quartiere Coppedè e lo Stile Liberty in Italia
In Italia, la denominazione di Stile Liberty deriva dal nome dei magazzini fondati a Londra nel 1875 da A. Lasenby Liberty. Essi erano specializzati nella rivendita di prodotti provenienti dall’Estremo Oriente.
A ogni modo, parlare di stile Liberty o di Art Nouveau significa, come vedremo parlando del Quartiere Coppedè, parlare di un'arte che predilige la Natura come fonte di ispirazione. Gli artisti di questa corrente stilizzano alcuni elementi naturali, ma ne ampliano il repertorio con l'aggiunta di alghe, fili d'erba e insetti.
Lo stile Liberty, soprattutto, trova nell'architettura la sua maggior espressione, lasciandoci una delle testimonianze più durature.
La corrente artistica del Liberty, però, si dissolve con l’inizio della prima guerra mondiale. Molte città italiane, tra cui Roma e il suo iconico Quartiere Coppedè, riescono a conservare intatto l’apparato architettonico di molti palazzi e ville.
Così, la memoria storica del periodo della Bella Époque può arrivare fino a noi.
Roma secondo D'Annunzio: un anticipo di Stile Liberty
Con queste parole Gabriele D’Annunzio, poeta, drammaturgo e uno dei più grandi scrittori del Novecento, parla di Roma nel suo romanzo Il Piacere:
“Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari, ma la Roma dei Papi; non la Roma degli Archi, delle Terme, dei Fòri, ma la Roma delle Ville, delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colosseo per la Villa Medici, il Campo Vaccino per la Piazza di Spagna, l’Arco di Tito per la fontanella delle Tartarughe. La magnificenza principesca dei Colonna, dei Doria, dei Barberini l’attraeva assai più della ruinata grandiosità imperiale”.
G. D’Annunzio, Il Piacere, 1888.
Questo è proprio l’incipit del celebre romanzo.
Siamo nelle stanze di Palazzo Zuccari, all’inizio di via Gregoriana, appena attraversata piazza di Spagna, salita la scalinata di Trinità de’ Monti, il cui orologio sta suonando le tre e mezza.
Sta per giungere Elena Muti, la bellissima donna con cui Andrea aveva avuto una tempestosa relazione che si era improvvisamente interrotta due anni prima. Ora lei, che è sposata con un lord inglese e vive all’estero, sta per raggiungere l’antico amante.
Lo scenario in cui l’attende è la quintessenza del gusto Liberty, che talvolta sfuma nel Kitsch. Ecco allora il legno di ginepro che arde nel caminetto, le tende di broccatello dalla trama fiorita, tazze da tè di squisita fattura decorate con figure mitologiche e una grande profusione di fiori profumatissimi dentro coppe di cristallo, foglie, petali.
“Una grande rosa bianca, che si disfaceva a poco a poco, languida, molle con qualche cosa di feminino”.
G. D’Annunzio, Il Piacere, 1888.
Il Quartiere Coppedè: lo Stile Liberty giunge a Roma
Le parole di D'Annunzio ci hanno magicamente introdotto alla scoperta dello straordinario Stile Liberty.
A cavallo tra fine Ottocento e le prime decadi del Novecento, in effetti, proprio nel periodo in cui egli scrive, viene progettato il Quartiere Coppedè di Roma. La magnifica opera reca la firma di un gruppo di architetti, tra i quali emerge la figura di Gino Coppedè. Si tratta di una novità e un’autentica provocazione al gusto classico.
Il quartiere Art Nouveau di Roma, seppur rimaneggiato negli anni successivi, conserva infatti l’animo ribelle dei progettisti.
Si possono osservare l’apparato decorativo eclettico e gli stilemi legati alla mitologia, all’esoterismo, alla simbologia, al mistero, ma anche all’ironia e alla provocazione per continuare a vivere un sogno anche in età adulta.
Cosa vedere nel Quartiere Coppedè: una passeggiata che profuma di Belle Epoque
Tra Piazza Buenos Aires e Via Tagliamento, il quartiere conta 26 palazzine e 17 villini, tutti costruiti tra il 1916 e il 1927. Progettato per il ceto medio, il Quartiere Coppedè diviene presto un quartiere signorile, sviluppato attorno alla bella Piazza Mincio.
Sulle facciate degli edifici si leggono le influenze greche nei fregi, assiro-babilonesi nei mascheroni, medioevali nei prospetti turriti e negli scenari onirici delle forme mostruose o fantastiche, fino ad arrivare ai più complessi riferimenti Art Déco (o Liberty) nei motivi floreali. Una stravagante esplosione di forme, geometrie e colori provenienti dal mondo fantastico e allegorico.
Su Piazza Mincio, la Fontana delle Rane è un vero e proprio luogo miliare per i fan dei Beatles. Pare che qui, infatti, la band inglese, dopo un concerto alla discoteca Piper, abbia fatto qui un bagno con tutti i vestiti addosso!
Su questa piazza, si affaccia anche il Villino delle Fate. Immerso in un giardino esotico, è una casa delle fiabe per le figure antropomorfe di putti e ghirlande, falconieri con i loro falchi, monache e frati, oltre ad animali mitologici e zodiacali.
Per la dimensione surreale e inquietante di alcuni scorci, questo quartiere è stato il set di più di una pellicola, tra cui quelle del regista horror Dario Argento che ha girato qui Inferno e L’uccello dalle piume di cristallo.
Come arrivare al Quartiere Coppedè di Roma
Collocato all’interno del più ampio quartiere Trieste (zona Nomentana), il quartiere che porta il nome di uno dei suoi ideatori, Gino Coppedè, gode di un nucleo centrale e di una serie di edifici che dipartono radialmente da piazza Mincio.
L’ingresso più suggestivo del quartiere è rappresentato da un arco che si trova in via del Tagliamento. Pochi passi dopo, si vede la fontana di Piazza Mincio, da cui può avere inizio la propria passeggiata nel quartiere.
Come arrivarci?
In metro
Si può scendere alla fermata “Policlinico” grazie alla linea B della metro. Dalla fermata, bisognerà considerare una passeggiata di circa 1,5 km.
In autobus
Le linee di autobus che collegano il Quartiere Coppedè al resto di Roma sono: 38 (fermata Trieste/Trento o Trieste/Trasimeno), 82 (fermata Nomentana/Trieste), 90 (fermata Nomentana/XXI aprile).
La fermata più vicina, però, è certamente Tagliamento/Clitunno raggiungibile con la linea 92 (da Termini a Marliana e viceversa).
Come arrivare al Quartiere Coppedè dalla stazione Termini
Come abbiamo visto, il primo modo per raggiungere Piazza Mincio è sicuramente tramite la metro (linea B).
In alternativa, gli autobus. Tutte le linee che abbiamo citato poc'anzi partono proprio da Termini: 38, 82, 90, 92.
Villa Paganini B&B: soggiorna nel cuore del quartiere Liberty di Roma
In questo contesto unico, che unisce l’arte a un'architettura fuori dal comune per originalità ed estetica, nasce il B&B Villa Paganini.
Qui, a breve distanza da Piazza Mincio, è possibile soggiornare in un villino unifamiliare risalente agli ultimi anni dell’Ottocento, immerso in una zona residenziale di gran pregio. Il dedalo di viuzze, splendidi giardini e villini in stile Liberty, infatti, creano proprio qui un'isola inaspettata del centro della capitale.
Il villino è circondato da un grande giardino attrezzato, dove durante la bella stagione è possibile consumare la prima colazione, prendere il sole, leggere e riposare.
Il B&B prende il nome dalla contigua Villa Paganini, ed esalta il percorso di memoria delle ville più importanti della città capitolina, conferendo alle stanze i nomi di Pamphilj, Borghese e Torlonia.
La struttura, appena restaurata, dispone di tre camere di categoria superiore, rifinite in ogni dettaglio, arredate con classe ed eleganza, dotate di bagno in camera, asciugacapelli, cassaforte, aria condizionata regolabile, TV al plasma, satellite, finestre insonorizzate. In altre parole, rispetta pienamente gli standard imposti per garantire un'ospitalità di alto livello nella formula Bed and Breakfast.
Le tre camere di B&B Villa Paganini, spaziose ed eleganti, mantengono inalterata la bellezza dell'architettura ottocentesca di un tempo, con i loro alti soffitti a volte e i pavimenti in caldo parquet. Gli ospiti, in qualsiasi momento della giornata, possono usufruire di un caffè o di un tè, a loro disposizione un set gratuito. Le ville ed i giardini attigui al B&B permettono di praticare un gradevole jogging.
Immergiti nelle bellezze del Quartiere Coppedè di Roma: sarà come dare nuova luce a un sogno mai spento.