Via Vittorio Emanuele II n. 121
Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l'impressionimo.
Impressionisti a Catania
La mostra "Impressionisti a Catania", che durerà fino al 20 aprile 2019, è allestita presso il Palazzo della Cultura, in Via Vittorio Emanuele II n. 121. L'esposizione vanta opere di firme eccellenti quali Cezanne, Degas, Gauguin, Renoir, Manet e Monet.
La mostra si apre con delle opere di Theodore Gericalut, Eugene Delacroix e Gustave Courbet. Una frase di quest'ultimo apre la mostra ai visitatori: "Se i quadri si potessero spiegare e tradurre in parole , non ci sarebbe bisogno di dipingerli".
Sono loro, alcuni vecchi romantici, che aprono le porte al cuore dell'impressionismo. E ci sarebbero tantissime altre opere da citare, ma questa non è la sede ideale: qui ci limiteremo ad analizzare solo i nomi più celebri e autorevoli.
L'unico italiano presente all'interno della mostra è Giuseppe De Nittis. Nato a Barletta nel 1846, fu l'unico pennello italico che destò l'interesse dei maestri impressionisti di Parigi.
Prezzi e orari
Purtroppo abbiamo dovuto fare una cernita legata ai nomi più importanti, ma meritano di essere menzionati in quanto presenti nella mostra anche le opere di Millet, Corot e Pissaro. Centinaia di grandi pennelli compongono l'intera esposizione.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00. La biglietteria, comunque, chiude 60 minuti prima dell'orario di chiusura. Il biglietto intero costa 12€. Il costo per i gruppi (minimo 10 persone) ammonta a 9€ mentre per gli studenti a 7€. A questa tariffa sono soggetti gli studenti che hanno da 11 a 18 anni ovvero gli universitari.
In occasione della notte dei musei e la prima domenica del mese il prezzo intero scende a 7€. Per il listino completo basta cliccare QUI.
Innanzi tutto, l'emozione! Soltanto dopo la comprensione"
Renoir e Cezanne
I primi due grandi esponenti della corrente che si presentano agli occhi dei visitatori sono Renoir e Cezanne. Nella stanza di Renoir il quadro più maestoso è "La Saone se jetant dans les bras du Rhone": un grande pastello realizzato al sanguigno che racconta l'incontro dei due fiumi di Lione, Saone e Rodano, trasformatisi rispettivamente in una donna dalle forme sinuose e in un uomo barbuto.
Le opere di Cezanne sono collocate nella stanza immediatamente adiacente. "Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso" affermò l'autore. L'opera che colpisce di più è "Maison du docteur Gachet a Auvers": opera dalla grande forza espressiva che ritrae la casa in cui si suicidò Vincent Van Gogh. Menzione d'onore per i due quadri "Le Bagneurs", forse passibili di essere i primi precursori del cubismo.
Gauguin e Monet
Il terzo nome di spicco è quello di Paul Gauguin. "Manao Tupapau (lett. lo spirito dei morti che veglia) et femme Maori" è la sua opera che colpisce maggiormente. E' evidente l'influenza che ha esercitato su di lui la cultura incontrata durante il soggiorno a Tahiti. Questo quadro è composto da due xilografie. Scene di vita quotidiana, come una donna che urina nella foresta tropicale, sono alternate a visioni mistiche, come quella della ragazza impaurita che ebbe l'autore.
Superato Gauguin, giungiamo al pezzo forte della collezione. Claude Monet e le sue Ninfee. Disse Monet: "Le ninfee sono un'estensione della mia stessa vita. Non possono vivere senz'acqua come io non posso vivere senz'arte". Il quadro raffigura il suo giardino di Giverny. Quello presente in mostra è più luminoso e chiaro del suo alter ego, probabilmente perché raffigura il medesimo soggetto, ma in un altro momento del giorno.
Manet e Degas
Ultimi, ma non per importanza, sono Edgar Degas ed Edward Manet. Tra le varie opere, appare quasi impertinente, il ritratto che Degas fece di Manet. Ma non finisce qui, tra le tematiche preferite da Degas c'era la danza ed il sinuoso movimento delle ballerine: infatti nella mostra ci sono ben tre quadri dedicati alla suddetta.
Nella stanza dedicata a Manet, invece, spicca subito e un quadro dove viene raffigurato il poeta Charles Baudelaire, autore de "Le Fleurs Du Mal". I suoi quadri sono connotati dall'assenza del chiaro scuro e dall'uso del colore per le forme.