Milano procede sulla strada verso il futuro: l'Arco della Pace è il primo monumento nella storia ad entrare nel Metaverso
In questi ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso del Metaverso, soprattutto da quando l’inventore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha annunciato di voler cambiare il nome del suo celebre canale social in Meta. In un primo momento questo strampalato e nuovo universo ci è sembrato così strano e lontano, come fosse solo del materiale utile per il cinema o per le serie tv.
Invece il Metaverso è già qui, è oggi.
Milano ha indicato la strada all’Italia intera verso una modalità di realizzazione del Metavero applicata all’arte. Ma vediamo insieme nei dettagli cos’è questo Metavarso, le sue origini e in cosa consiste questo straordinario progetto artistico milanese; ed infine diamo insieme una sbirciatina attraverso la coltre della realtà, verso un possibile futuro (non troppo lontano) in cui voi e il vostro avatar vi sveglierete e affronterete una “normale” giornata nel Metaverso.
Le origini del Metaverso
Nel 1992 lo scrittore statunitense Neal Stephenson scrisse un libro intitolato Snow Crash, un’opera di fantascienza cyberpunk nella quale per la prima volta comparve il termine Metaverso.
Snow Crash parla di un futuro ambientato totalmente in una realtà virtuale condivisa, il Metaverso appunto, in cui ogni individuo ha il suo avatar rappresentato in tre dimensioni. Per Stephenson il Metaverso è un’immensa sfera nera tagliata in due da una circonferenza all’altezza dell’equatore che realizza una strada monorotaia con 256 stazioni. Gli avatar vivono nel Metaverso come desiderano, in una realtà molto simile alla nostra popolata di negozi, uffici, cinema e nightclub. La differenza sociale tra le persone è evidente dalla risoluzione degli avatar e dalla possibilità di accedere a luoghi esclusivi.
Gas: Ho gestito una stazione di servizio. Ted: Gestisci ancora una stazione di servizio, giusto? Gas: Solo al livello più patetico della realtà
Che cos’è il Metaverso?
Superando gli antecedenti letterari oggi ci chiediamo che cosa sia il Metaverso e come possa esistere nella nostra realtà.
L’idea di Metaverso applicato al nostro mondo non è molto diversa da quella dell’opera di Stephenson: una realtà virtuale in 3D dove poter svolgere tutte le nostre attività quotidiane impersonando un avatar. L’esperienza diviene del tutto immersiva grazie ad alcuni strumenti tecnologici (visori, smartband e occhiali 3D) che permettano di sentirsi totalmente parte della nuova realtà.
Zuckemberg ci ha già educati a creare il nostro avatar su Facebook: attraverso il nostro profilo mostriamo al mondo la musica che preferiamo, indichiamo ciò che ci piace, commentiamo, pubblichiamo foto, conosciamo altre persone e in definitiva viviamo una vita parallela che ci accompagna costantemente nella nostra giornata grazie anche alla versione mobile.
Ma il Metaverso sarà molto più di questo: si potrà assistere a concerti dove ad esibirsi saranno gli artisti sottoforma di avatar, avatar saranno i nostri colleghi alle riunioni che potremmo svolgere senza spostarci da casa, potremmo organizzare una cena con amici a New York spedendo lì i nostri avatar.
Le possibilità sono infinite.
L’arte applicata al Metaverso
Il Metaverso è una nuova terra di frontiera ancora tutta da esplorare ma i coloni hanno già approntato le loro carovane e sono sulla strada verso le nuove terre vergini da conquistare.
Per quanto riguarda il mondo della musica sappiate che il popolarissimo videogioco Fortnite si è convertito da sparatutto in mondo 3D: ad Aprile 2020 è andato in scena il concerto Astronomical di Trevis Scott, il primo concerto-evento di questo genere, a cui hanno partecipato 12 milioni di persone-avatar.
Sempre teso all’avanguardia, il mondo della moda non si è fatto attendere: la maison Gucci ha aperto a maggio 2021 il Gucci Garden su Roblox, uno spazio virtuale dedicato ai giocatori in cui è possibile acquistare edizioni limitate di borse virtuali vendute e indossate dagli avatar del gioco a prezzi stratosferici. Anche Ralph Lauren e Balanciaga stanno lavorando in questa direzione insieme ai guru della auto come Maserati, Aston Martin e Tesla che stanno lanciando modelli virtuali dei loro veicoli in giochi come Game for Peace.
Nel Metaverso sarà possibile acquistare oggetti d’arte con moneta virtuale e sbloccare contenuti in esclusiva acquistando gli NFT (Non-fungible token ovvero opere d’arte certificate e non duplicabili): opere d'arte, film da collezione, monumenti, tutto interattivo.
L'innovazione non è nemica della tradizione, bensì una complice appassionata e fedele.
L’Arco della Pace nel Metaverso: il progetto
Il progetto è nato dall’intraprendenza di una start-up italiana dedicata alla cryptoarte, la Reasoned Art: grazie a loro il collettivo internazionale Ouchhh nei giorni 30, 31 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022 ha rivestito l’Arco della Pace di un’innovativa scultura 3D trasformando il celebre monumento in un’esperienza immersiva. L’opera d’arte che prende il nome di Al Datatprotal Arch of Light è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Milano e con il patrocinio dal Comune di Milano.
In seguito l’opera verrà trasformata in NFT: in questo modo verrà inserita in un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Il ricavato di questo progetto verrà utilizzato per dar vita a uno spazio di confronto e riflessione sul futuro dell’arte nel mondo digitale, in linea con altri progetti Europei. Verranno create borse di studio per giovani artisti che coprano un percorso formativo indirizzato alla tecnologizzazione delle risorse artistiche del nostro paese.
Al Dataportal Arch of Light ❯L’installazione
L’Arco della Pace di Milano nei giorni del 30, 31 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022 è stato rivestito di una scultura digitale a 360° chiamata Al Dataportal Arch: è diventato così il primo monumento al mondo ad entrare nel Metaverso.
L’installazione è stata visibile al pubblico dal vivo giovedì 30 dicembre e sabato 1° gennaio, dalle 18.00 alle 00.00 mentre a tutto il mondo sui canali Facebook, Instagram e Youtube.
L’Arco è stato avvolto da un abbraccio di luce e investito da un flusso d’immagini generate da un sistema d’intelligenza artificiale creando una vera e propria seconda pelle. Ogni ciclo d’immagini ha avuto la durata di 11 minuti, anticipati da un countdown di 5 minuti.
Le immagini rappresentavano 20.000 opere d’arte che spaziano tra differenti stili, dal bizantino al rinascimentale, realizzate da 320 artisti. All’interno dell’opera è stato inserito tutto il patrimonio letterario italiano digitalizzato e l’intera mappa del firmamento italiano raccolto dalla NASA.
L’Al Dataportal Arch of Light è la storia d’Italia digitalizzata.
Uno sguardo al futuro?
Immaginate di svegliarvi in una normale mattina di febbraio ed iniziare la vostra giornata nel Metaverso.
Dopo colazione il vostro avatar si dedicherà al giornaliero meeting coi colleghi virtuali e presenterà il suo progetto olografico tramite la realtà aumentata.
Il vostro avatar comunicherà con colleghi avatar dislocati in ogni angolo del globo, lavorerà in un ufficio all’avanguardia con vista sulla foresta pluviale o su un ghiacciaio, avrà accesso a tutta la tecnologia necessaria al suo lavoro solo allungando un dito. Mentre voi, non vi siete mossi dal vostro divano.
In pausa pranzo potrete fare un salto in Rodeo Drive a Los Angeles e fare un po' di shopping acquistando un vestito unico in edizione limitata di qualche famoso brand che avete visto indosso a un avatar francese proprio questa mattina.
A fine giornata potrete bervi un margarita con la vostra amica che si è traferita in Brasile decidendo di passeggere insieme sulla spiaggia di Copacabana ammirando il tramonto. Poco dopo potrete cenare con i vostri amici in un rooftop newyorkese prima di partecipare al concerto de vostro cantate-avatar preferito che si esibirà su una piattaforma globale accessibile da ogni parte del mondo.
Tutto questo vi sembra lontano e irreale?
Sappiate che molte importanti azienda stanno investendo grandi capitali in questa direzione come Nvidia, Microsoft, TikTok e Facebook.
Il futuro è più vicino di quanto immaginiate.