Tra le bellissime opere di Street Art a Napoli, i murales ipperealistici di Jorit vi lasciarenno senza parole!

Ritratti giganti di personaggi importanti e gente comune possono essere ammirati nella città di Napoli grazie al talento ineguagliabile dello street artist partenopeo di fama internazionale, conosciuto come Jorit. 

Simboli di lotte e resistenza sociale, i personaggi ritratti da Jorit sono dei veri e propri guerrieri che portano i segni della “battaglia”: due strisce rosse dipinte sul volto. Segni che si rifanno alla scarnificazione, tecnica usata nel rito iniziatico delle tribù africane per indicare il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Nonostante tutti gli esseri umani siano unici e diversi tra loro, sono accomunati da uno stesso senso di appartenenza, quello alla Human Tribe.  Questo è il messagio che Jorit intende lanciare con la sua arte.

E lo fa con una maestria artistica pari a quella utilizzata nei dipinti su tela dei grandi pittori come Caravaggio, realizzando ritratti di forte impatto visivo ed emotivo.

Ripercorriamo insieme, dal centro storico ai quartieri più periferici di Napoli, alcune delle opere più significative di Jorit.

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7. Gennaro: l’operaio santo

Il 19 settembre a Napoli si festeggia il patrono e protettore della città, San Gennaro, colui che ha compiuto il miracolo dello scioglimento del sangue.

Durante la celebrazione le ampolle con il sangue vengono esposte al pubblico e il sangue diventa liquido. La liquefazione rapida è considerata segno di buona fortuna, invece il suo ritardo o il fallimento sono presagi negativi per la città.

Il 19 settembre del 2015 la città festeggiò l’inaugurazione del murales del santo realizzato da Jorit sul muro d’ingresso del quartiere Forcella, in pieno centro storico. 

Realizzato in una settimana e alto più di 15 metri, il volto di San Gennaro ha lo sguardo assorto verso l’alto e richiama i tratti somatici, non del vero santo, ma di un operaio napoletano amico dell’artista.

San Gennaro è il simbolo dei lavoratori, un uomo “normale” che lavora ogni giorno, anche in condizioni non idonee, e pertanto paragonabile ad un santo.

L'arte è la bugia che ci permette di capire la realtà.

Picasso

6. I diversamente eroi

Nell’hinterland orientale di Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, l’artista italo-olandese ha rianimato due facciate decadenti di alcune case popolari.

L'opera intitolata “Essere Umani” vede da un lato la leggenda del calcio napoletano Maradona, il Dios Umano, dall’altro il ritratto di un bambino autistico chiamato Niccolò.

Ma cosa hanno in comune questi due personaggi, a parte il marchio delle due strisce rosse?

L’espressione imbronciata di Maradona e il volto di Niccolò, con gli occhi bassi e lo sguardo distante, stanno ad intendere una diversa umanità.

Maradona, il volto che per tanti napoletani è stato quasi un eroe, e Niccolò anche lui un piccolo eroe che ogni giorno combatte una guerra silenziosa e solitaria contro una malattia ancora poco conosciuta.

5. La rockstar della lotta

Sempre nello stesso quartiere di Napoli Est, sulla parete di un palazzo a Taverna del Ferro non poteva mancare il volto di un altro eroe, dal volto serio e fiero, Che Guevera.

Il combattente simbolo di resistenza e tenacia, rinvigorisce uno dei posti più degradati della periferia napoletana, dove gli abitanti sono costretti a vivere in palazzi al limite dell’umanità.

Jorit porta la sua arte soprattutto in quartieri popolari e degradati, con l'intento di riqualificare il territorio conferendogli un pò di quel valore e prestigio ormai andato perduto.

Se guarderete l'opera attentamente da vicino, vi renderete conto dei diversi messaggi che sfuggono all’occhio. “Ora rivoluzione” e “tagliateci la testa col machete” si possono vedere nella parte sinistra,  mentre a destra “rockstar”, “meglio fuori che dentro schiavo” e “meglio sparare che sparire”.

La provocazione di Jorit è chiara e diretta.


4. Barra: il rione dei sogni

Cinque grandi opere formano il Rione dei Sogni a Barra, nella periferia orientale di Napoli. 

Le opere di Jorit vi faranno fermare ed alzare lo sguardo, non solo ad ammirarle ma anche a riflettere su temi importanti come il razzismo e l’inclusione.

Il primo volto è di Salvador Allende, un omaggio a tutti coloro che sono morti o scomparsi  durante la dittatura militare in Cile.

“Lo sguardo di un bambino che guarda da una toppa” è il secondo dipinto che rappresenta la lotta del popolo palestinese.

La facciata del terzo palazzo parla chiaro: I have a dream. Martin Luther King è stato scelto perché icona delle ingiustizie sociali e portavoce dei diritti civili degli afroamericani.

Tre bambini che dormono e sognano nello stesso letto, è la quarta e ultima opera intitolata “Sogni”. Qui Jorit vuole porre l’attenzione sui diritti negati e i sogni non ascoltati dei bambini. 

Dipinti che conferiscono una dimensione nuova e di cambiamento al rione, un cambiamento che purtroppo in molte periferie resta ancora un sogno.



Può darsi che non siete responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.

Martin Luther King

3. E' tempo di cambiare il mondo

Un muro di due metri per cinque diventa un vero e proprio inno contro le ingiustizie e il razzismo, sempre nel quartiere di Barra, esattamente nel rione di Bisignano.

Cinque volti, un unico messaggio: è tempo di cambiare il mondo.

George Floyd, Lenin, Martin Luther King, Malcom X e Angela Davies si fanno portavoce delle lotte razziali e sociali che da sempre caratterizzano, non solo Napoli, ma il mondo intero.

Il murales di Jorit vede al centro Floyd, ritratto con lacrime di sangue che gli scorrono sul viso, a rappresentare appunto l’ingiusto destino che gli è toccato.

Gli altri tre personaggi di colore rappresentano alcuni dei massimi esponenti della lotta per i diritti dei neri negli Stati Uniti d'America, ed infine il rivoluzionario russo simbolo dell'anticapitalismo.

Dopo l’ingiusta uccisione dell’afroamericano Floyd da parte di un agente di polizia, che ha fatto esplodere proteste e manifestazioni in tutto il mondo, anche Jorit ha sentito il bisogno di protestare, una protesta permanente e visibile a tutti, per non dimenticare.



L’intento è quello di infastidire, segnalare un problema, sollevare una questione.

Jorit

2. Scampia: t’insegneranno a non splendere, e tu splendi invece

Spostandoci al nord di Napoli, nel quartiere ben noto a tutti di Scampia, uscendo dalla metropolitana potrete ammirare altri due ritratti di grande valore sociale: Pierpaolo Pasolini e Angela Davis.

Due volti che parlano e insegnano: uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo ed un' attivista afroamericana per i diritti civili.

Con questi dipinti Jorit vuole esortare gli abitanti di Scampia a non abbassare mai lo sguardo, a lottare per ciò che gli è dovuto e per il diritto ad una vita dignitosa. 

La consapevolezza e profondità degli sguardi dei due ritratti arricchiscono non solo il fuori di Scampia ma anche il dentro.

1. La Human Tribe partenopea

Con circa dodici metri di altezza, la facciata di un palazzo di San Pietro a Patierno, nella periferia nordorientale di Napoli vicino all’aeroporto, è stata ravvivata con un caschetto biondo e un sorriso di uno dei cantautori più amati dai napoletani, Nino D’angelo.

ll murales si trova sulla facciata di un edificio di quattro piani in Piazza Guarino, nelle vicinanze della casa natale di Nino D’Angelo.

Jorit ha voluto omaggiare il cantautore partenopeo per la sua audacia nel diventare famoso, nonostante provenisse dalla periferia di Napoli, e per la sua capacità di restare umano ed umile dopo tutto.

Allo stesso tempo l'artista vuole dare speranza e incoraggiare le generazioni future a non smettere mai di lottare per realizzare i loro sogni, costi quel che costi.

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