Ci sono storie che non tramontano mai. Favole che a rileggerle ci riportano alle emozioni dell'infanzia. Qui le puoi rivivere!
La Street art è una forma di arte che non ha confini. I murales, oggi, possono irrompere nei centri storici delle grandi città o colorare il grigio dei piccoli borghi abbandonati. Sono diventati una forma di espressione molto diffusa e utilizzata non solo per coprire delle pareti spente, ma per far rivivere dei luoghi donando a chi li visita la sensazione di essere parte di racconti fantastici. In Italia sono tanti i luoghi in cui è possibile ammirare queste opere d’arte, a cielo aperto e senza dover pagare il biglietto! Tra questi c’è Vernante, un piccolo borgo incastonato nella natura incontaminata del Piemonte, in cui poter fare un salto indietro nel tempo, ricordando la propria infanzia in compagnia del Burattino più famoso del Mondo.
Vernante: una Storia da Raccontare
Vernante è un piccolo borgo a 20 chilometri da Cuneo, nel territorio del Parco naturale delle Alpi Marittime, tra le montagne della Val Vermenagna.
La Storia di questo piccolo luogo ha radici nella preistoria quando il territorio fu occupato dalle popolazioni che colonizzarono la vicina Valle delle Meraviglie. Nel corso del Medioevo il paese era controllato dai Marchesi di Saluzzo a cui seguirono i conti di Tenda e gli Angiò. L'epoca moderna, invece, si contraddistingue per la reggenza dei Savoia. Nel XIX Vernante affronta il trasferimento in Francia e America di parte della popolazione, costretta a lasciare la propria terra in cerca di cibo e lavoro. Molti dei “vernantesi”, rimasti in paese, parteciparono alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale in cui morirono circa 170 persone e tra queste alcune persero la vita in lager nazisti.
Oggi, Vernante è un centro turistico visitato da famiglie e giovani che sono alla ricerca di un luogo per rilassarsi, praticare attività sportive all'aria aperta e gustare prelibatezze enogastronomiche locali, gustose e genuine. Ma ciò che rende celebre questo borgo piemontese sono i tantissimi murales che raffigurano la favola di Pinocchio.
Perchè Vernante è la Città di Pinocchio?
La Favola di Pinocchio nasce dalla penna del toscano Carlo Lorenzini, in arte, "Collodi". Perché, allora, il burattino di legno si trova in Piemonte? La risposta è Attilio Mussino, conosciuto come lo “zio di Pinocchio”, il disegnatore che per primo illustrò, nel 1911, le famose “Avventure di Pinocchio” di Collodi.
Attilio Mussino, negli anni venti, viveva a Torino. Presso la sua casa, lavorava Margherita Martini, originaria di Vernante. Quando Attilio perse prima il suo unico figlio Giorgio e successivamente la moglie per una dolorosa malattia, decise di trasferirsi a Vernante con Margherita, che divenne la sua compagna di vita. Qui ritrovò nuovamente la pace e la voglia di vedere il mondo con gli occhi dell’arte e vi restò fino alla sua morte nel 1954.
Anni dopo, due artisti, Bruno Carletto, chiamato Carlet e Bartolomeo Cavallera, chiamato Meo, conosciuti anche come "Il Gatto e la Volpe", decisero di omaggiare in modo speciale il famoso illustratore. Iniziarono a dipingere sui muri delle case le scene illustrate da Mussino nella prima edizione delle "Avventure di Pinocchio" di Collodi, trasformando Vernante in un grande libro illustrato a cielo aperto.
"Il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'Umanità”
I Murales di Vernante: La favola di Pinocchio
Questo buffo burattino che Attilio Mussino ha minuziosamente illustrato, è entrato nel cuore di tutti, una favola che continua ad ispirare grandi e piccini. La storia di Mastro Geppetto, un povero falegname che scolpisce un pezzo di legno donandogli vita, che si trasforma in un burattino e poi in un bambino, è il simbolo della speranza e della magia che da sempre fa sognare e riflettere.
Pinocchio è il bambino imperfetto che fa capricci, si mette nei guai, fa arrabbiare il papà e si fida dei cattivi, ma incontra anche i buoni come il filosofico Grillo parlante e la bellissima Fata Turchina che lo aiutano a cavarsela nelle sue disavventure. In fondo siamo tutti un po' Pinocchio, soprattutto per le sue bugie!
Vernante custodisce questa favola senza tempo e ce la consegna, con più di centocinquanta bellissimi murales. Qui l’impossibile diventa possibile. Una passeggiata con il Gatto e la Volpe, una chiacchierata con il Grillo parlante, lo Spettacolo Dei Burattini di Mangiafuoco, le follie del Paese dei Balocchi e l’incanto della Fata Turchina.
Le scene delle "roccambolesche" avventure di Pinocchio si mescolano perfettamente al paesaggio caratteristico del borgo, tanto che il burattino è ritratto anche su porte e finestre. All’entrata di Vernante inizia la favola con Pinocchio che ci accoglie con un grande sorriso, un monumento dei fratelli "Bertaina". Passeggiare per le vie del paese è vivere davvero la favola come protagonista insieme a Pinocchio, che ci prende per mano e ci fa fare un viaggio nel suo mondo fantastico, fino alla tomba del suo celebre illustratore, dove il burattino è una statua in lacrime per la morte dell’amato “zio”.
Il Museo di Pinocchio
Oltre all’incredibile esposizione a cielo aperto, a Vernante è possibile visitare il Museo cittadino dedicato a Mussino. Qui si possono ammirare numerose tavole, dipinti, bozzetti e libri. Soprattutto vi sono le illustrazioni della prima edizione di Pinocchio, del 1911, e le 33 tavole illustrate dell’ultima edizione, il “Pinocchio Animato”, apparsa su “il Giornalino” nel 1952, che l’artista ambientò a Vernante. In questo modo Attilio Mussino espresse il forte legame che aveva con questo piccolo borgo che era diventato la sua casa e gli aveva ridonato la spensieratezza di Pinocchio e delle sue Avventure.
Vernante: Cosa vedere...
Stupendo è il Santuario della Madonna della Valle con le sue decorazioni ottocentesche e bellissima è la Chiesa parrocchiale di San Nicolao del 1200, contenitore di numerose pitture sacre e sculture degne di nota.
... Cosa gustare
Una visita a Vernante non può non concludersi che con un assaggio delle sue prelibatezze gastronomiche, delle specialità della tradizione piemontese. Vernante, infatti, è famosa per le “Siule piene”, cioè le cipolle al forno ripiene di patate, porri, bietole o spinaci e riso. Gustosi sono anche i “raviole ‘t Vernant, ovvero i ravioli di Vernante, ripieni di porri e patate e la “turta ‘t cusa e melia”, ovvero la torta di zucca e meliga (farina di mais).