Scopriamo insieme 10 specialità culinarie dell'Emilia Romagna, regione celebre in tutto il mondo per il suo buon cibo
L’Emilia Romagna è certamente una delle regioni italiane più note quando si tratta di buon cibo ed è per questo che molti turisti sono attratti, oltre che dalle sue bellezze artistiche e paesaggistiche, dalle squisitezze che si possono gustare sulle tavole dei suoi ristoranti.
Se quindi ti troverai a passare dalle parti dell'entroterra o della costiera, non dovrai assolutamente farti sfuggire l'occasione di assaggiare le più ghiotte delizie locali: scopri il nostro omaggio a 10 specialità culinarie dell'Emilia Romagna, alcune molto note e altre che forse meritano ulteriore visibilità.
La tradizione è a tavola nelle specialità culinarie dell'Emilia Romagna
Celebre per la produzione di pasta fresca artigianale, l'Emilia Romagna è la regione delle sfogline, le signore che ancora oggi stendono le sfoglie all'uovo con il loro enorme mattarello e vi realizzano lasagne e tagliatelle da condire con il famoso ragù, oppure tortellini, ravioli e altre tipologie dal ricco ripieno.
Ma è anche la patria della piadina, delle tigelle, dello gnocco fritto, da accompagnare a mortadella, prosciutto crudo, culatello, squaquerone, Parmigiano Reggiano. E non dimentichiamo i tesori della pasticceria, come la torta tenerina e la zuppa inglese.
Non basterebbe una vita, insomma, per elencare le delizie tipiche di questa regione, che non a caso è conosciuta come Food Valley, ovvero un territorio dove vengono realizzati e consumati innumerevoli prodotti tipici.
In questo articolo desideriamo offrirti una panoramica (certamente non esaustiva) delle delizie di questo territorio, presentandoti 10 specialità dell'Emilia Romagna che appartengono alle diverse province e invitandoti ad assaggiarle nei tuoi prossimi viaggi.
10. Lo gnocco fritto
Lo gnocco fritto è uno dei più amati prodotti tipici dell'Emilia Romagna, la cui ricetta sembra sia stata tramandata agli emiliani dai Longobardi durante la loro dominazione.
Viene spesso usato in sostituzione del pane e consiste in un impasto a base di farina, acqua, lievito e strutto. Come il nome lascia intendere, viene fritto e servito insieme ai salumi e al formaggio; raggiunge il suo meglio con mortadella, sottoli e squaquerone e naturalmente a un buon bicchiere di Lambrusco – motivo per il quale è il re dei taglieri che si consumano come antipasto o durante gli aperitivi.
Piccola curiosità: a seconda della provincia, assume un nome diverso e infatti, se "gnocco" è tipico di Modena e Reggio Emilia, a Bologna si chiama “crescentina”, a Parma “torta fritta” e a Piacenza “chisulèn”.
Scopri i segreti della produzione del prosciutto crudo❯
Ascolta la versione podcast dell'articolo con la voce di Monna Lisa
9. I tortellini
I tortellini sono un vero e proprio classico tra i cibi tipici dell'Emilia Romagna, una speciale tipologia di pasta all’uovo ripiena tra le più conosciute al mondo. Il nome tortellino, diminutivo di tortello, viene dalla parola torta, e si deve alla loro forma tondeggiante e al loro ripieno.
Originariamente era una ricetta povera, nata per riciclare la carne avanzata dalla tavola dei ricchi signori, e sembra che la loro forma si ispiri a quella dell'ombelico di una bella donna; e proprio come questo, pare che il tortellino perfetto debba avere dimensioni ridotte e che per chiudere i lembi di pasta debbano abbracciare perfettamente la circonferenza del dito mignolo.
Attualmente i ripieni dei tortellini sono più variegati rispetto al passato e non si limitano solo alla carne. Accanto ai tortellini, che generalmente si consumano in brodo, troviamo altre tipologie di pasta ripiena, come i ravioli, i cappelletti, gli anolini, ognuno dei quali assume una forma diversa e un ripieno diverso a seconda della provincia – ricotta e spinaci, zucca, funghi porcini, prosciutto crudo e parmigiano.
8. La piadina romagnola
Tra le specialità dell'Emilia Romagna, non possiamo non citare la piadina romagnola, l’alimento di origine riminese che ha avuto più successo a livello di export nel mondo.
La piadina è una sfoglia di farina di grano, strutto o olio di oliva, bicarbonato o lievito, sale e acqua, che viene tradizionalmente cotta su un piatto di terracotta, detto teglia (teggia in romagnolo). Sembra che lo spessore delle piadine aumenti man mano che si va verso il nord della Romagna: la variante di Rimini è quella più sottile, quella cucinata nel territorio di Cesena è di media altezza, mentre verso Ravenna e Forlì diventa più spessa.
La piadina che ha tipica forma a mezzaluna può essere farcita in vari modi, a seconda dei gusti; nella cucina romagnola, ad esempio, si prepara con squacquerone, fresco formaggio morbido, rucola e prosciutto crudo, ma anche con prosciutto cotto, mortadella, mozzarella e pomodoro e persino fichi caramellati, come piace a Ravenna.
7. La tigella
Le tigelle sono un must tra i prodotti tipici dell’Emilia Romagna, in particolare della provincia di Modena. Si tratta di piccole focacce lievitate il cui nome deriva dallo stampo in terra refrattaria e argilla prelevata nei castagneti, che un tempo si utilizzava per la loro cottura (nella cenere infuocata), la tigella appunto.
Le tigelle rappresentano il top tra gli gli antipasti nelle città dell'Emilia e come lo gnocco fritto vengono servite con gli affettati e i formaggi preferiti, oppure con verdure e altre specialità, anche se l’accompagnamento tipico è con la cunza, o pesto modenese, un intingolo realizzato amalgamando lardo, rosmarino e aglio pestati.
Esplora il luogo dove si produce l’aceto balsamico ❯
6. Le tagliatelle e gli strozzapreti
L'Emilia Romagna è senza dubbio la regione in cui la pasta fresca raggiunge il top del gusto e della qualità, grazie al lavoro delle sfogline, che ancora oggi padroneggiano un'abilità che si tramanda da una generazione all'altra e che dà vita a numerosissimi formati. Tra i non ripieni più amati abbiamo sicuramente le tagliatelle e gli strozzapreti.
Le prime non hanno certo bisogno di presentazioni, ma quel che non sai è che la loro forma fu un omaggio di Giovanni II di Bentivoglio, signore di Bologna, a Lucrezia Borgia e ai suoi splendidi capelli biondi. Si gustano al meglio con il classico ragù oppure con funghi porcini e naturalmente un'abbondante cascata di parmigiano.
Le seconde si preparano senza uova, ma solo con acqua e farina, e sono un formato di pasta abbastanza lunga che si attorciglia su sé stessa; la mancanza delle uova deriva dalla brutta abitudine che avevano i preti quando la regione si trovava all'interno dello Stato Pontificio, ovvero quella di rubare le uova alle sfogline, che dovettero ovviare a questa mancanza - e che, comprensibilmente, auguravano ai ladruncoli in tonaca di strozzarsi. Anche per gli strozzapreti, l'abbinamento consigliato è quello classico, a base di ragù e parmigiano.
5. La lasagna
La regina delle tavole italiane, specialmente la domenica e nei giorni di festa, la lasagna è uno dei piatti più amati dai turisti stranieri. Ricca e versatile, la sua ricetta originale prevede un alternarsi di sfoglie di pasta all'uovo farcite con ragù, besciamella e spesso formaggi, ma può essere preparata a seconda dei gusti e delle preferenze in mille modi diversi.
Le sue origini sono antiche, forse già in epoca romana, ma l'aspetto e il gusto che conosciamo oggi è decisamente più recente, tra l'Ottocento e il Novecento. Oggi è possibile gustare questa specialità dell'Emilia Romagna praticamente ovunque in regione ma le migliori che potrai mai assaggiare sono sicuramente sulle tavole delle osterie di Bologna, città cui si deve la maternità e di cui questo piatto è il simbolo principale.
4. La cotoletta alla bolognese
Restiamo a Bologna per un secondo piatto davvero goloso: la cotoletta alla bolognese, un piatto ricco e saporito che pare fosse presente sulle tavole dei nobili della città fin nel Seicento.
Come per la cotoletta alla milanese, la Petroniana (chiamata anche così in onore del patrono San Petronio) prevede l'uso di fettine di vitello impanate e fritte nel burro, ma in questo caso vi si aggiungono del prosciutto crudo e una cremina di parmigiano sciolto nel brodo e, in alcuni casi, scaglie di tartufo. Una delizia impareggiabile, sicuramente meno conosciuta di altre specialità culinarie dell'Emilia Romagna, che però vale assolutamente la pena provare.
3. I passatelli di Ravenna
Una specialità della cucina dell'Emilia Romagna che è molto diffusa in tutta la regione sono i passatelli, che spesso vengono serviti in brodo. Si tratta di un piatto tipico di Ravenna, una ricetta povera che nel tempo è diventata un vero e proprio comfort food che troneggia sulle tavole di tutti gli emiliani nel periodo invernale.
Si prepara con un mix di pane secco grattugiato, parmigiano, uova e farina e si completa con una spolverata di pepe e un goccio di succo di limone, che viene poi fatto passare attraverso un attrezzo denominato "fer di pasaden", molto simile allo schiacciapatate, che permette di ricavare dei vermicelli stretti e lunghi circa 4-5 cm. In seguito, si cuociono in brodo di carne e si consumano bollenti.
Esistono però numerose varianti asciutte per le stagioni più calde, che prevedono l'uso di sughi di terra, di mare, a base di funghi porcini o verdure, a seconda delle voglie del momento.
2. Il coniglio in porchetta riminese
Tra le specialità culinarie dell'Emilia Romagna poco note vi è un altro secondo che vogliamo nominare, il coniglio in porchetta.
Delizia tipica della cucina riminese che viene però anche condivisa con la vicina regione Marche, il coniglio in porchetta si prepara in maniera molto simile alla sua controparte con il maiale e viene insaporito con un mix di lardo, sale, aglio, pepe e finocchietto selvatico, avvolto nella pancetta e in seguito cotto in forno, generalmente insieme a un contorno di patate.
La particolarità della versione riminese, che rende questo piatto ancor più gustoso, è la marinatura con il Sangiovese, uno dei vini locali più apprezzati.
1. La torta tenerina ferrarese
Come in un ricco e soddisfacente pranzo, concludiamo il nostro excursus delle specialità culinarie dell'Emilia Romagna con un dessert coi fiocchi, un trionfo di cioccolato che ti conquisterà con il suo profumo delizioso e la sua consistenza scioglievole.
La torta tenerina è conosciuta anche come “montenegrina”, poiché fu inventata per omaggiare Elena Petrovich del Montenegro, amatissima moglie del re Vittorio Emanuele III. Pare che la regina fosse una donna molto dolce e generosa, una vera filantropa, ed è per questo che il dolce dovesse in qualche modo rispecchiare il suo animo. Viene spesso definita anche come “torta degli innamorati” proprio per ricordare il fortissimo sentimento che legava i consorti.
Sebbene la sua città di origine sia Ferrara, dove fu preparata per la prima volta, questa torta si trova facilmente nei ristoranti e nelle pasticcerie di tutta la regione.
Si prepara con cioccolato fondente fuso, uova, burro e qualche cucchiaio di farina, in modo che il cuore resti umido e che la superficie riporti una delicata crosticina. La si abbina spesso a una squisita crema al mascarpone.
Le specialità culinarie dell’Emilia Romagna: un viaggio che continua
Con queste 10 specialità culinarie dell’Emilia Romagna abbiamo delineato una sorta di viaggio gustoso tra le province, elencando alcune pietanze molto note e alcune forse un po’ meno note della cucina di questa regione, ma non di certo meno deliziose.
Sia nell’entroterra che sulla costiera, tuttavia, si possono provare centinaia di altre delizie che ti consigliamo di scoprire nelle osterie, nei ristoranti e perché no, nelle case degli emiliani e dei romagnoli, che per l’ospitalità, come per l’abilità ai fornelli, non sono secondi a nessuno.