La regione Emilia Romagna è davvero lo stomaco d'Europa! Se il nostro Paese vanta il più alto numero di prodotti DOP di tutta Europa, il numero più alto di questi viene proprio prodotto qui, in Emilia Romagna . A Bologna, cuore della Regione, affluiscono le diverse tradizioni e le eccellenze culinarie del territorio: dagli aromi inconfondibili di Prosciutto e Culatello alla fragranza del formaggio Parmigiano Reggiano, dal pane ferrarese alla sfoglia tirata a mano, con tortellini, tortelli e tagliatelle.

E fra questi, un posto di rilievo spetta certamente al sovrano delle tavole modenesi, quel meraviglioso sciroppo scuro, dal sapore denso, intenso e avvolgente che é l"aceto balsamico tradizionale simbolo della città. Èd é a Modena, città di macchine veloci - Ferrari -, bel canto - Pavarotti - che ancora si conservano gelosamente i segreti millenari della sua produzione, all'interno di quei luoghi magici che sono le acetaie, dove il tempo si é fermato.

È un tempo speciale, quello delle acetaie. Un tempo fatto di ricordi, affetti e memorie di famiglia. Un tempo fatto di attesa, pazienza, infinite cure ed attenzione. Un tempo dove niente è lasciato al caso, dove la maestria di segreti centenari viene gelosamente tramandata di generazione in generazione, di nonno in nipote. Ed é proprio questo a rendere l'aceto così speciale. Perché è il cuore della famiglia modenese.
Al buio e all'ombra dei solai sono conservate le botti di pregiati legni aromatici - rovere, castagno, ciliegio, prugno - ospitanti mosto d'uva cotto, il succo proveniente dalla pigiatura delle uve locali, lambrusco e trebbiano, raccolte fra agosto e settembre, dopo avere maturato sotto il sole cocente dell'estate, ed immediatamente bollito in grandi caldaie, pronto per invecchiare all'interno delle botti delle batterie.
Ed è qui che avviene il miracolo: il calore dell'estate, i lieviti e i batteri sopravvissuti al processo di cottura e le fragranze del legno si mescolano assieme, attivandosi a vicenda, creando un liquido denso e scuro dal sapore straordinario, addirittura inebriante. Un sapore che avvolge il palato, sfaldandosi in mille sfumature di uve e legni pregiati. Un sapore che sa di antico, di familiare, di prezioso.
Era quanto più di prezioso le famiglie possedessero: l'aceto era solo per le occasioni speciali, per le ricorrenze uniche e straordinarie della famiglia. Per i regali di eccellenza, per le doti delle figlie da maritare. Un bene straordinario che accompagnava, anno dopo anno, vicende e vicissitudini. Lassù, dai solai, le botti vigilavano sull'armonia della famiglia. Unici ingredienti, oltre mosto e legni pregiati, cuore, maestria e pazienza.
Cà dal Non racchiude la storia della famiglia Montanari. È qui, a Vignola, nel cuore della produzione della ciliegie, che il bisnonno Alfonso, nel 1883, ha inaugurato la prima botte di aceto balsamico tradizionale. Da allora, le tre generazioni succedutesi, con amore, passione ed orgoglio, hanno custodito e preservato l'eredità ricevuta, facendone il centro della propria vita. Aprono ai visitatori le porte della loro abitazione, accogliendoli e condividendo generosamente la memoria della propria famiglia, offrendo visite guidate e degustazioni. Perché qui aceto balsamico non è cibo, ma tradizione, passione, famiglia e vita.

Scopri il tour guidato dell'Acetaia di Balsamico

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