Prende il nome dal termine arabo ‘quas’at’ ed è la regina della pasticceria siciliana. È tipica di Pasqua ma si può gustare ogni momento, la Cassata!

“Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” (“Poverino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua”)

La storia della cassata siciliana è la storia delle tante dominazioni che si sono succedute nell’isola nel cuore del Mediterraneo.

È il dolce per eccellenza della pasticceria siciliana: un pan di spagna farcito con crema di ricotta zuccherata, canditi e gocce di cioccolato, ricoperta da uno strato di pasta martorana verde e decorata con glassa di zucchero e frutta candita in grossi pezzi. 

È un dolce elaborato e golosissimo la cui ricetta definitiva ha richiesto ben 700 anni!

La storia di questo capolavoro della pasticceria comincia con l'avvento degli Arabi in Sicilia e arriva fino all’Ottocento e in questo articolo vi faremo scoprire la sua storia, che si intreccia nei secoli con quella dell’Isola.

Cassata siciliana: la storia con un pizzico di leggenda

Cassata al forno

Cassata al forno

La tradizione vuole che le origini della Cassata risalgano al periodo della dominazione araba in Sicilia (IX - XI secolo). 

Gli Arabi, infatti, avevano importato moltissimi prodotti della loro tradizione tra cui il pistacchio, gli agrumi, le mandorle, la canna da zucchero, ovvero alcuni degli ingredienti principali della cassata.

La leggenda narra che un pastore ebbe l’idea di mescolare la ricotta di pecora con lo zucchero e chiamò questo dolce “quas’at”, (bacinella o ciotola rotonda), dal nome del contenitore.

Si racconta, che questo impasto goloso fosse arrivato fino all’Emiro di Palermo che ne fu conquistato. Successivamente, i cuochi della sua corte ebbero l’idea di racchiudere la farcia in un guscio di pasta frolla, da cuocere poi in forno: nacque così la cassata al forno, la più antica versione di questo goloso dolce.

La cassata siciliana come la conosciamo oggi è il frutto di numerose aggiunte e modifiche avvenute nel corso dei secoli:

In epoca normanna (XII secolo d.C.) le suore del Convento della Martorana di Palermo inventarono la pasta reale (o pasta martorana), un impasto a base di farina di mandorle e zucchero colorato di verde. Con la pasta martorana vennero inventati ottimi dolci e il bordo tipico della cassata;

Nel Settecento, da Genova, venne importato il Pan di Spagna che sostituì la pasta frolla della versione originale; con l’arrivo degli Spagnoli in Sicilia, alla ricotta vennero aggiunte scaglie di cioccolato e canditi a cubetti e la cassata venne decorata con glassa di zucchero e frutta candita a pezzi.

Nel 1785 nel ‘Vocabolario siciliano etimologico’ l’Abate Michele Pasqualino definisce la cassata “specie di torta fatta di ricotta raddolcita di zucchero con rinvolto di pasta anch’essa raddolcita e fatta a forma rotonda”.

Nel 1873 si arriva, finalmente, alla coloratissima cassata barocca che conosciamo oggi, “codificata” dal pasticciere palermitano Salvatore Gulì che ne decorò la sommità con la classica zuccata o cucuzzata, tipico prodotto della pasticceria siciliana a base di zucca candita.

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Cassata siciliana: gli ingredienti e la ricetta

Cassata siciliana monoporzione o 'cassatina'

Cassata siciliana monoporzione o 'cassatina'

Per preparare una meravigliosa cassata avrete bisogno di:

- Pan di spagna

- crema di ricotta (ricotta fresca di pecora e zucchero semolato)

- scorzette d'arancia candite

- gocce di cioccolato fondente 

- sciroppo per bagnare il Pan di spagna (acqua, zucchero e Marsala)

- pasta di mandorla verde

- glassa di zucchero (zucchero a velo e acqua)

- zuccata, frutta candita e scorze d'arancia per la decorazione

Vi consigliamo di preparare la cassata un giorno prima, iniziando dal pan di spagna.

Procedete con la farcia: prendete la ricotta di pecora, setacciatela e mescolatela con lo zucchero. Dopo averla fatta riposare un po’ di tempo in frigorifero, unite i canditi e le gocce di cioccolato e mescolate bene. 

Prendete una tortiera tonda e con i bordi svasati e foderatela con la pellicola trasparente. 

Tagliate il pan di spagna a fette dello spessore di un centimetro e rivestite il fondo e i bordi. Bagnate con lo sciroppo che avrete preparato facendo sciogliere lo zucchero in acqua calda e a cui avrete aggiunto il Marsala. 

Spalmate la farcia e coprite con delle fette di pan di spagna. Bagnate ancora.

Mettete la cassata in frigo.

Il giorno seguente posizionate la torta su un piatto, eliminate la pellicola trasparente e procedete con la decorazione:

    1. Stendete il marzapane con un mattarello e ricoprite la torta,

    2. Preparate la glassa facendo bollire l’acqua con lo zucchero fino a quando non ottenete un composto denso e stendetela velocemente sulla superficie e sui lati aiutandovi con una spatola,

  3. Completate la decorazione della cassata con la disposizione dei canditi e ...

... gustatene subito una fetta!

Le meraviglie della pasticceria siciliana

Pasticceria siciliana

Pasticceria siciliana

Nel 1575, il sinodo della diocesi di Mazara del Vallo proclama la Cassata dolce ufficiale della Pasqua.

Ma quando si parla di pasticceria siciliana c’è solo l’imbarazzo della scelta: cassatine, cannoli, granite, brioche ‘col tuppo’, frutta martorana, pasta di mandorla... dolci che hanno conquistato tutto il mondo e che sono l’espressione delle vicende storiche e delle varie culture che si sono avvicendate sull’isola nel corso dei secoli. 

E questo vale per tutta la cucina siciliana!

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