La Romagna è una regione storica collocata a Nord dell'Italia, ed insieme all'Emilia forma una delle regioni amministrative che compongono il paese. In questo articolo si elencano alcune delle prelibatezze culinarie che la caratterizzano, in grado di soddisfare ogni palato.
La Romagna è nell’immaginario collettivo una terra associata al divertimento balneare, alla campagna ed ai paesaggi naturali, e custode di piccoli patrimoni artistici e culturali. Detto questo, l’area romagnola è anche famosa per il suo mondo culinario (di fatto, la rivista Forbes ed in particolare il suo inviato David Rosengarten hanno nominato l’Emilia-Romagna come la regione ‘dove si mangia meglio nel mondo’). Alcune delle ricette romagnole più note sono persino riportate nel libro ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’ del forlimpopolese Pellegrino Artusi, pubblicato nel 1891 e che fino al 1911, anno di morte dell’autore, ha subito diverse modifiche: tutt’ora quest’opera letteraria rappresenta un valido punto di riferimento nel mondo culinario.
Di seguito, 23 piatti, vini, sapori ed ingredienti originari della regione Emilia Romagna.
1) Il brodo di carne alla romagnola: piatto diffuso nelle abitazioni romagnole durante il periodo invernale, sopratutto sotto le festività natalizie, in alcune zone viene esclusivamente cucinato con la carne di cappone.
2) La Mora Romagnola: razza suina autoctona che rischiò l’estinzione nel XIX secolo, oggi parte di un programma di ripopolamento e salvataggio che ne permette la proliferazione sul territorio, è una tipologia di carne usata per produrre salumi e piatti tipici.
3) Le tagliatelle o taiadèle: benché originarie dell’Emilia, sono estremamente popolari e consumate nella regione romagnola, in particolare al ragù: in alcuni casi si sostituisce la carne di manzo e maiale con fegatini di pollo.
4) Gli strozzapreti o stròzaprit: tipologia di pasta corta che presenta diverse variazioni in base alla città romagnola di riferimento.
5) I cappelletti o caplét: formato di pasta ripiena che si consuma principalmente nei giorni di festa e nei pasti fine-settimanali, diffuso in tutta l’Emilia-Romagna.
6) I nidi di rondine alla romagnola: pasta farcita che data la loro forma, che ricorda un fiore, vengono anche chiamati ‘rosette romagnole’, vengono serviti con diverse tipologie di sugo.
7) I passatelli o passadei: piatto forte della cucina contadina, nato principalmente dalla necessità di non sprecare il pane ed il formaggio raffermi.
8) I sardoncini scottadito: sono alici o sarde impanate impanate e grigliate.
9) Il pesce azzurro, la cozza selvaggia di Marina di Ravenna e l’anguilla delle Valli di Comacchio: fanno spesso parte della grigliata di pesce o rustida romagnola; il primo è tipico del Mar Adriatico, la seconda viene raccolta in primavera presso l’omonima costa e la terza accompagna molte ricette comacchiesi.
10) La piadina ed il crescione: la prima è una sorta di focaccia locale, è il piatto tipico più famoso della Romagna, recentemente protagonista di una campagna promozionale in Canada presso la Camera di Commercio italiana a Montreal in collaborazione con l'Assessorato Agricoltura della Regione e Unioncamere Emilia-Romagna. Il crescione è invece un derivato della piadina, in quanto è costruito dal medesimo impasto ma farcito con ripieni pre-preparati che vengono inseriti prima della cottura.
11) Lo squaquerone, il raviggiolo e pecorino romagnolo: sono una serie di tipologie di formaggio che accompagnano ed insaporiscono molte ricette non solo della tradizione.
12) La zuppa inglese: dolce menzionato da Pellegrino Artrusi nel suo precedentemente menzionato volume, si attesta la sua presenza nel territorio a partire dal XIX secolo e tutt’ora fa parte dei menù da osteria e durante le cene ed i pranzi domenicali e festivi.
13) La ciambella romagnola: a differenziarla dalle altre ciambelle regionali è l’assenza del buco centrale, la forma a panetto e la copertura di granelli di zucchero.
14) Il Miacetto di Cattolica: dolce consumato soprattuto durante il periodo natalizio, prodotto nell’omonima città.
15) Le tagliatelle fritte di Carnevale: presentano la medesima sfoglia delle tagliatelle tradizionali, ma prima di essere tagliate e arrotolate vengono spolverate di zucchero e scorza d’arancia e poi fritte per ottenere un sapore dolce.
16) I fichi caramellati: sorta di composta dolce che accompagna sia piatti dolci che salati.
17) I vini Doc Romagna: che contano il Sangiovese di Romagna, il Trebbiano, la Cagnina, il Pagadebit e la Romagna Albana Spumante.
18) I vini Doc Colli di Faenza: ne fanno parte il Rosso, Sangiovese, Bianco, Trebbiano e Pinot bianco.
19) L’olio di Brisighella; varietà d’olio che interessa alcuni comuni romagnoli, vanta origini risalenti all’epoca romana.
20) Lo scalogno di Romagna ed il carciofo Moretto: il primo è una varietà di scalogno con particolari proprietà legate al colore, aroma e sapore, il secondo è un tipo di carciofo che cresce spontaneamente nell’Appenino Brisighellese e assume diverse caratteristiche grazie al clima ed al terreno argilloso.
21) Le pesche, nettarine e pere di Romagna, i Marroni di Castel del Rio ed i pinoli delle pinete ravennati: sono varietà di frutta e frutta secca riconosciuti come prodotti locali, un esempio è la pesca bianca di Cesena e l’Albicocco Reale d’Imola.
22) Il sale delle Saline di Cervia: è una sale dolce integrale derivato dall’acqua del mare, dalla particolare composizione chimica dovuta al contesto geografico ed al processo di realizzazione.
23) La spianata romagnola: una via di mezzo tra il pane e la focaccia è preparata con sale grosso e rosmarino; accompagna spesso i salumi, formaggi e vini locali.