La granita siciliana, il più gustoso dessert freddo di sempre, delizia i palati dei viaggiatori che approdano nell’isola! Scopriamone la ricetta.

La granita siciliana è l’orgoglio dell’isola intera, un incredibile trionfo di sapore in grado di rinfrescare e deliziare le più soleggiate estati dell’isola. Ma come è nata una simile prelibatezza? E quali gusti possiamo trovare? Leggi l’articolo per scoprire tutto questo e molto altro, tra cui il paese che, secondo il mito ha dato i natali alla granita siciliana, gustoso dessert freddo, e non solo!

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Chi si ricorda più della neve che i carretti portavano giù dalle neviere di montagna, coperta di sale e paglia, e di cui per le strade si gridava la vendita e dalle case si accorreva a comprarla a refrigerio delle mense estive? Due soldi di neve, quattro soldi: e la si metteva nell’apposito incavo di certe bottiglie (non ne ho più viste in giro), a far fresca l’acqua, a rendere quei fortissimi vini rossi all’illusione della leggerezza. Mezza lira di neve poi bastava a gelare quell’insieme di acqua, zucchero, limone e bianco d’uovo battuto a schiuma, che era la granita: la granita di una volta che ancora, fortunatamente, in qualche paese fuori mano è possibile trovare.

Leonardo Sciascia

La granita siciliana: perché è così famosa? Un po’ di storia e curiosità

La granita siciliana: perché è così famosa? Un po’ di storia e curiosità

Dalla Sicilia fino all'estremo Nord: la granita siciliana diventa così un must sulle nostre tavole ed in tutta Italia. Ma come ha avuto origine?  Sin dall'epoca medievale era tradizione, da parte dei nivaroli, raccogliere la neve sull' Etna e sulle Madonie e conservarla tutto l'anno per poterla trasportare, poi, al mare nei mesi di maggiore arsura per la nobiltà cittadina che che la univa a sciroppi o al succo di limone. Bisogna, però, specificare che l'origine della granita sia avvenuta principalmente a Catania e Messina, sviluppandosi solo successivamente anche a Palermo. Ecco, dunque, una buona granita come dovrebbe essere servita: bicchiere di vetro, colore opaco e, preferibilmente, estratta dal pozzetto del gelato. 

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Brioche e granita siciliana mandorla: un sapore inconfondibile!

Brioche e granita siciliana mandorla: un sapore inconfondibile!

La granita siciliana differisce molto da quella classica per la sua "consistenza": è meno cremosa, più granulosa (vetrosa quasi), ma è possibile trovarla in mille gusti differenti: al limone, alla mandorla, al pistacchio, al caffè, al gelsomino e cannella, alla fragola, ai gelsi, all'anguria, alla pesca in un tripudio di colori freschi e dissetanti. Ma cos'è che rende la granita siciliana ancora più speciale? Certamente, il suo degno accompagnamento: una morbida e calda brioche. La sua caratteristica consiste nell'essere un dolce aromatizzato o preparato con le uova, il cui glummitiello (o tuppo) viene utilizzato per ripulire il fondo del bicchiere e prepararsi al magico momento della consumazione. Essa può anche essere consumata con il tè freddo, la birra bionda ed il pane. Per attestare la sua bontà, non dovete far altro che venire in quel di Palermo!

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Il mito della granita siciliana

Il mito della granita siciliana

Si racconta che l’origine della granita siciliana sia proprio da ricercarsi nel paese dei Malavoglia, ad Acitrezza. L’inventore sarebbe il cuoco Francesco Procopio dei Coltelli, vissuto tra la Sicilia e Parigi a cavallo del XVI secolo. Al Museo Casa del Nespolo di Acitrezza potrete scoprire l’affascinante storia della nascita del dessert freddo più famoso del mondo.

Si racconta che Francesco Procopio dei Coltelli, sviluppò le sue doti come pasticcere grazie alla permanenza al borgo marinaro di Acitrezza: egli infatti era un ex pescatore che si convertì alla produzione di un dessert così dolce e fresco da migliorare la vita a tutto il suo paese, notoriamente molto caldo. L’invenzione della granita gli valse il titolo di “padre dei gelati”. Si racconta che il suo enorme successo lo spinse a trasferirsi a Parigi dove aprì il primo locale italiano dedicato alla vendita dei gelati.

Granita siciliana: come prepararla secondo la ricetta originale

Granita siciliana: come prepararla secondo la ricetta originale

Gli ingredienti della tradizionale granita siciliana al limone sono:

650 ml Acqua

350 g Zucchero

350 ml Succo di limone

1 pizzico Sale

1 Scorza di limone

Preparazione:

Versa in un tegame dell’acqua, aggiungendovi lo zucchero, le scorze di limone, rimuovendo l’albedo, cioè la parte bianca, e un pizzico di sale all’occorrenza. Raggiunta l’ebollizione, lascia il composto sul fuoco per 8 minuti. Attendi che lo sciroppo si raffreddi completamente e aggiungi alla base della ricetta il succo di limone.

Lascialo riposare in freezer dalle 6 alle 7 ore e, utilizzando un mixer o un frullatore a immersione, donagli una consistenza vellutata e cremosa.

Un’altra variante particolarmente apprezzata della granita siciliana è quella alla deliziosa fragola messinese.

Ingredienti:

1 kg di fragole

150 gr di zucchero semolato

1 limone

500-600 ml di acqua

Preparazione:

Pulisci le fragole, prestando attenzione a eliminare i piccioli. Procedi a passarle al setaccio

Sciogli lo zucchero nell’acqua, basandoti sulla densità della purea precedentemente ottenuta e porta ebollizione lo sciroppo per 5 minuti. Dopo averlo fatto raffreddare, aggiungi il succo di limone che avrai spremuto e filtrato. A questo punto, occorre versarlo sulla purea di fragole, mescolandolo e ponendo il composto in un contenitore nel reparto freezer.

Prima di degustare questa squisita specialità, lascia solidificare il tutto dalle 6 alle 8 ore, prestando attenzione a mescolare ogni tanto la preparazione.

Granita siciliana: prova i gusti più prelibati delle varianti principali

Granita siciliana: prova i gusti più prelibati delle varianti principali

Cosa c’è di meglio di una deliziosa e dissetante granita siciliana per rinfrescarti dalla calura delle giornate estive? Potrai degustarla in diverse versioni, vegane, senza glutine o lattosio, anche se i gusti classici più amati della ricetta tradizionale sono al caffè con panna, al limone, alla mandorla, al gelso, al pistacchio di Bronte, al fico d’India e al cocomero.

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