Attraversa l’Italia insieme a noi in un viaggio tra i sapori delle più celebri (e gustose) ricette natalizie della tradizione regionale italiana!
Un tempo le festività di Natale erano il momento dell’anno in cui si pasteggiava con abbondanza, cercando di mettere in luce con la cucina ciò che di buono si possedeva, anche se poco. Oggi il mondo è cambiato, così come il modo di intendere il cibo; ma è proprio grazie ai piatti e ai prodotti della tradizione regionale che possiamo riscoprire il senso della festa, del divertimento, dello stare insieme.
Per questo motivo, stiamo per intraprendere un viaggio attraverso l’Italia alla ricerca di 20 ricette natalizie tradizionali. Per conoscere e trovare, anzi ritrovare, i sapori più schietti e autentici del nostro paese, e sentirci ancora come bambini desiderosi di vivere uno spensierato pranzo di Natale in famiglia.
Un giro d’Italia in 20 ricette natalizie alla scoperta delle tradizioni regionali
Le ricette natalizie che adornano le tavole italiane durante le feste rappresentano non solo un percorso gastronomico, ma anche un vero e proprio crogiolo culturale che attinge a piene mani dalle tradizioni di ogni singola regione d’Italia.
Dietro a ogni piatto che andremo a scoprire, infatti, si nascondono curiosità e leggende: per questo motivo, il nostro non sarà solo un’itinerario tra i sapori delle ricette regionali tradizionali, ma anche un viaggio nella storia e nella cultura italiana.
Forse nessun altro luogo al mondo può vantare la stessa varietà di prodotti e cibi tipici, tra colori, profumi e gusti straordinari che avranno come cornice l’atmosfera magica che le festività natalizie portano ovunque nel nostro paese.
20. Viaggio tra le ricette natalizie della tradizione: Zuppa alla Valpellinese
Il nostro viaggio tra le ricette natalizie della tradizione regionale italiana comincia dal Nord, nello specifico dalla Valle d’Aosta. In questo territorio ricco di natura, borghi storici, centri termali e pittoreschi mercatini le festività di fine dicembre sono molto sentite.
Questa passione è particolarmente evidente a tavola: una delle ricette immancabili durante pranzi e cene di Natale è la Seupa à la Vapelenentse (Zuppa alla Valpellinese): pane caldo e croccante tostato nel burro e verza ricoperta dalla fontina e dal burro fuso, il tutto immerso nel caldo abbraccio di un saporito brodo di manzo.
È un piatto tradizionale e goloso, perfetto per riscaldarsi durante le lunghe serate invernali e che racconta tutta la convivialità tipica dei territori di alta montagna.
19. Bagna Cauda
Ci troviamo ora in Piemonte, una terra che vanta prodotti enogastronomici di eccellenza e una lunga tradizione di ricette straordinarie. Una di queste in particolare non può mancare ogni anno sulle tavole natalizie: la Bagna Cauda.
Dal significato letterale “salsa calda”, questo classico piatto invernale piemontese viene preparato cuocendo e lasciando sfaldare aglio e filetti di acciughe nell’olio extravergine d’oliva. Per mantenere il calore, la preparazione finale viene servita nei tipici piatti di coccio chiamati fujot.
Questa ricetta rappresenta fin dal medioevo l’emblema della cultura contadina del Piemonte, nonostante ingredienti come acciughe e olio non siano prodotti locali, almeno ai giorni nostri. Nei secoli passati, invece, nell’area meridionale della regione si coltivavano ulivi; mentre le acciughe sono state portate in Piemonte forse dai Saraceni, forse dagli ebrei occitani, o più probabilmente dai mercanti di sale che da tempo immemore commerciavano sul territorio.
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Una delle ricette natalizie più tipiche è quella dei tradizionali Natalini in brodo caratteristici della splendida Liguria. I Natalini, anzi i Natalin in to Broddo, sono dei maccheroni lunghi da gustare all’interno di un saporito brodo di cappone, con l’accompagnamento di salsiccia da presentare sotto forma di piccole polpette.
Si tratta di un piatto che rappresenta in pieno il significato delle feste, e infatti generalmente lo si trova solo in questo particolare periodo dell’anno.
A Genova, i Natalini hanno anche un significato beneaugurante: per la precisione, sono le salsicce aggiunte come accompagnamento a venire considerate veri e propri portafortuna, perché tradizionalmente rappresentano le palanche, che in dialetto ligure significa “denaro” (le palanche erano monete di rame un tempo in uso tra Liguria, Veneto e Toscana).
17. Torrone Cremonese
Se il Panettone è indubbiamente una delle ricette tipiche della Lombardia, e probabilmente tra i prodotti natalizi è quello più conosciuto e replicato in tutta Italia, il Torrone Cremonese non è certo da meno, sia per gusto che per tradizione storica.
Secondo la leggenda, infatti, questo dolce venne così denominato nel XV secolo, durante i festeggiamenti per il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, e prese la forma del celebre Torrazzo, campanile simbolo della città di Cremona.
Sono passati molti secoli, ma ancora oggi il Torrone, che si prepara con albume, miele, zucchero e mandorle, è un elemento imprescindibile nel periodo delle feste di Natale, un vero e proprio classico che non può mancare sulle tavole non solo della città di Cremona, ma di tutta la Lombardia.
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Una ricetta proveniente dall’Est Europa che è divenuta un piatto tradizionale natalizio immancabile tra gli splendidi paesaggi del Trentino Alto-Adige.
Il Goulash arriva infatti dall’Ungheria ed è un gustoso spezzatino di carne bovina (gulya significa "mandria di bovini”) che in Trentino viene declinato attraverso una specifica preparazione regionale con ingredienti tipici italiani: la carne viene stufata e cotta lentamente, e vengono aggiunti pomodoro, cipolle e vino.
Nasce così un piatto peculiare che rappresenta l’intera regione: una ricetta povera ma incredibilmente gustosa, perfetta per scaldarsi durante le fredde serate di fine anno e per passare delle feste natalizie nel calore di casa insieme alla propria famiglia.
15. Pandoro
Rivale del Panettone lombardo e vero e proprio simbolo gastronomico e natalizio del Veneto, il Pandoro è un dolce tipico delle feste ed è immancabile sulle tavole di tutta la regione.
Anche se prodotti molto simili risalgono addirittura all’epoca della Roma imperiale, il Pandoro moderno è nato ufficialmente solo a fine ‘800 a Verona. Gli ingredienti per prepararlo sono molto comuni: burro, farina, uova, zucchero e lievito. Ma ci sono molte fasi di lavorazione che lo rendono la ricetta non così semplice da replicare.
Il creatore del Pandoro, Domenico Melegatti, mise addirittura in palio 1000 Lire per chi avesse indovinato la precisa ricetta originaria, ma nessuno fu in grado di vincere questa sfida.
14. Brovada e Muset
Il Friuli d’inverno è particolarmente incantevole, tra splendidi paesaggi, attività infinite sulle splendide piste da sci e, naturalmente, gustose e imperdibili ricette della tradizione regionale.
Una di queste è quella di Brovada e Muset, un classico della cucina natalizia friulana.
Si tratta di un piatto a base di rape bianche e musetto: alle rape vengono tolte le foglie esterne, poi vengono ricoperte con vinaccia di uva nera, sale e acqua mista a vino o aceto, prima di essere lasciate a fermentare per quasi due mesi, così che il sapore forte della rapa si attenui, lasciando il posto a un profumo di vinaccia.
Il musetto, invece, è un insaccato che contiene esclusivamente parti del muso del maiale, simile al cotechino ma senza l’aggiunta di cotica.
13. Cappelletti in brodo
In Emilia-Romagna la pasta è sacra per tutto l’anno, ma soprattutto a Natale, quando non può mancare un piatto tradizionale come quello dei Cappelletti in Brodo.
Questa pasta all’uovo ripiena (di carne, Parmigiano e ricotta o addirittura di polpa di zucca) fa parte della storia regionale già dal XIII secolo: nel corso del tempo venne preparata (e apprezzata!) anche alla corte degli Estensi, diventando quindi un cibo nobile, da gustare durante i giorni di festa.
Oggi, invece, i Cappelletti in Brodo rappresentano un piatto che va assaporato in famiglia, e che attraverso i suoi sapori trasmette tutto l’amore per i propri cari che a Natale non deve mancare mai.
Per il lato romagnolo della regione, è interessante segnalare anche un uso “natalizio” della classica Piadina, che può diventare un perfetto antipasto (o dolce, a seconda di come è farcita) per i pranzi o le cene delle feste venendo modellata a forma di albero di Natale!
12. Panforte di Siena
Cacciucco, Arrosto, Lumache, Ribollita e via dicendo. I cibi tipicamente invernali che possiamo trovare sulle tavole della Toscana sono numerosi e saporiti. Concentriamoci però sulla sezione dei dolci per parlare di una delle ricette natalizie della tradizione regionale assolutamente da non perdere: il Panforte di Siena.
Il Panforte ha una storia millenaria, anche se anticamente era una sorta di focaccia farcita con del miele. Si narra che fu a metà del XVI secolo, durante un assedio alla città di Siena, che Suor Berta, la madre badessa del monastero, aggiunse alla ricetta mandorle e frutta candita, così da rifocillare al meglio i combattenti.
Oggi il Panforte è preparato usando anche cannella, noce moscata, zenzero, chiodi di garofano e sciroppo di miele e zucchero.
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L’Umbria offre luoghi fantastici, esperienze imperdibili e prodotti enogastronomici di assoluta eccellenza. A Natale, cosa può esserci di più tradizionale della ricetta del Panpepato?
Cioccolato, frutta secca e, naturalmente, pepe sono gli ingredienti principali di questo prodotto che ha diverse varianti sparse per il Centro Italia: la versione di Terni ha ricevuto la denominazione IGP nel 2020, per un dolce di origine contadina dalla storia secolare che pare risalire al 1500, subito dopo l’introduzione del cioccolato in Europa.
L’Omino di Panpepato ( o di Pan di Zenzero) è anche protagonista di una celebre favoletta per bambini, un’ulteriore nota folkloristica che si inserisce nel pieno spirito natalizio ispirato da questo gustoso prodotto.
10. Cappone Arrosto
Se è vero che le Olive Ascolane sono il prodotto forse più conosciuto delle Marche, e sono ideali anche come antipasto durante pranzi e cene di Natale, non possiamo tuttavia sorvolare su un’altra ricetta tradizionale che è un vero e proprio must per la cucina natalizia di questa regione: il Cappone Arrosto.
Il cappone è un piatto immancabile durante le feste, non solo nelle Marche. Qui, però, esiste una versione specifica che prevede l’utilizzo del tartufo come ripieno, che ben si amalgama alla morbidezza di questo tipo di carne, rendendone il gusto ancora più deciso e invitante.
Gli allevamenti di capponi nelle Marche, peraltro, sono tra i migliori in Italia a livello di densità per metro quadrato e per l’alimentazione. Un motivo in più per non far mancare questo prodotto sulle tavole della regione tra il 24 dicembre e il 6 gennaio.
9. Abbacchio al Forno
L’Abbacchio al Forno è un piatto che tradizionalmente va consumato durante le feste a Roma e in tutto il Lazio. “Abbacchio” è infatti il termine laziale per indicare l’agnello. Si tratta di un prodotto che ha origini molto antiche, strettamente correlato alla tradizione agricola del territorio.
Nato come piatto povero, nel corso del tempo si è trasformato in una ricetta regionale classica, che oggi viene consumata comunemente sia a Natale che a Pasqua.
Quella di agnello è una carne che va apprezzata mangiandola quando è ancora molto calda, al culmine del proprio sapore, e viene servita con un contorno di gustose patate, cotte nella medesima teglia in modo da assorbirne l’essenza.
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Dalla collina dove sorge il pittoresco borgo di Canzano, questa ricetta natalizia della tradizione si è sparsa in tutto l’Abruzzo, e oggi il Tacchino alla Canzanese è un piatto immancabile sulle tavole natalizie dei teramani.
Si narra che un bel giorno di metà XIX secolo, due contadini canzanesi preparano al mattino un brodo di tacchino, lasciandolo riposare in previsione di una cena con amici. Dopo molte ore, il brodo formò una gustosa gelatina che venne utilizzata per rendere la carne più ricca e saporita.
Oltre all’uso della gelatina, esiste anche un’altra caratteristica fondamentale del Tacchino alla Canzanese: occorre utilizzare carne di tacchinella, più tenera e dal sapore più deciso. Grazie a questi due elementi, gelatina e tacchinella, e all’intuizione dei contadini di Canzano, è nata una ricetta che è divenuta nel corso del tempo una vera istituzione gastronomica regionale.
7. Frascateglie con Polenta
Frascateglie con Polenta: una ricetta natalizia tradizionale del Molise, una regione tanto piccola nelle dimensioni quanto eccellente nella proposta di prodotti gastronomici.
Si tratta sostanzialmente di un piatto a base di polenta e salsicce di fegato di maiale. Quest’ultimo è un prodotto molto presente nella cucina molisana, costituita principalmente da piatti semplici e poveri, basati sulla secolare tradizione pastorale e contadina tipica delle zone interne del Centro Italia.
È una cucina che però, come dimostrano proprio ricette come le Frascateglie, sa offrire sapori prelibati, decisi e intensi, anche attraverso un uso significativo di erbe aromatiche e spezie.
6. Minestra Maritata
Arriviamo ora in una terra le cui bellezze e tradizioni sono già straordinarie ogni giorno dell’anno; ma a Natale, Napoli e la Campania regalano emozioni ancora maggiori, e trasmettono qualcosa in più di quella magia delle feste tipicamente italiana. Soprattutto per ciò che riguarda l’ambito gastronomico.
Di ricette natalizie tipiche ne potremmo elencare a bizzeffe. Una in particolare è la Minestra Maritata (anzi, Menestra Ammaritata), così chiamata per il modo in cui gli ingredienti che la compongono si amalgamano perfettamente tra loro.
È un piatto che non può mancare a Natale, e in generale nei periodi di festa, sulle tavole dei napoletani, anche se non esiste una ricetta univoca quanto piuttosto molte varianti diverse tra loro a seconda delle singole tradizioni cittadine.
Sicuramente non possono però mancare verdure di stagione come verza o cavolo nero, scarola e cicoria, da lessare (anzi, da maritare) in un saporito brodo di carne composto da cotiche, piedino, salsiccia e puntine.
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Le Cartellate sono una ricetta tipica della Puglia, consumata nel periodo natalizio e in generale durante le festività. Si tratta di un dolce fritto dalla forma circolare, che secondo la tradizione ricorda le fasce in cui era avvolto Gesù Bambino dopo la sua nascita (oppure la corona di spine della Crocifissione, nel caso questo prodotto venga preparato per Pasqua).
L’etimologia del nome è ancora oggi piuttosto incerta: forse deriva proprio dalla forma particolare del dolce, oppure dal greco “kartallos”, che significa “cesto”: in effetti si pensa che le Cartellate abbiano addirittura un’origine greca risalente al VI secolo a.C.
Un alone di mistero che contribuisce al fascino di questo dolce. Ma è soprattutto il suo gusto eccellente e particolare (nell’impasto si utilizza il mosto cotto) a renderlo un prodotto imperdibile per tutti i pugliesi, e non solo, a conclusione del pasto di Natale.
4. Pettole Lucane
Le Pettole sono un cibo tradizionale lucano da consumare in famiglia durante i pasti delle festività natalizie, per una ricetta che esprime alla perfezione tutta la convivialità che è tipica della Basilicata, una terra in cui il Natale e tutto ciò che lo circonda, ad esempio la rappresentazione dei presepi viventi, rappresenta un momento particolarmente sentito.
Precisamente, la ricetta delle Pettole Lucane consiste nella preparazione di una sorta di ciambella di pasta che viene fatta lievitare prima di essere fritta in olio.
Esiste sia la versione salata, realizzata con l’uso degli straordinari prodotti che offre la regione, come formaggi e salumi; sia quella dolce, che prevede l’aggiunta di miele.
3. Pasta con Alici e Mollica
Siamo in Calabria, terra di tradizioni e di semplicità, anche per quanto riguarda le ricette di Natale. Ma è una semplicità a cui non mancano profumi e sapori inebrianti, in grado di raccontare le mille sfaccettature di questo territorio splendido e complesso.
Un primo piatto che non può mancare a Natale, soprattutto dalle parti del cosentino (anche se la ricetta è comunque diffusa in buona parte del Sud), è la Pasta con Alici e Mollica (Muddrica) di pane tostato.
È un piatto nato dalle classi più povere, come testimonia la mollica di pane messa sulla pasta, generalmente spaghetti, per conferire croccantezza a tutto l’insieme. Proprio per questo, per la sua schiettezza e semplicità che a ogni assaggio ti fa tornare bambino, si tratta di una ricetta ideale da assaporare in compagnia durante le festività natalizie.
2. Pasta 'Ncasciata
Un piatto che nella favolosa Sicilia si usa gustare nei giorni di festa, soprattutto nel messinese, dove questa ricetta è di casa. La Pasta ‘Ncasciata è una sorta di pasta al forno di una volta, una ricetta resa celebre anche da Andrea Camilleri: il suo personaggio probabilmente più conosciuto, il commissario Montalbano, ne era veramente ghiotto.
Se il suo nome si riferisca al tegame in terracotta su cui la pasta veniva cotta, oppure alla presenza al suo interno del caciocavallo, non possiamo dirlo con certezza. Ciò che è sicuro è che si tratta di un piatto della tradizione siciliana da gustare avidamente durante il pranzo di Natale.
Come pasta si utilizzano generalmente i maccheroni, mentre il ripieno (al netto delle varianti che sono presenti all’interno del territorio regionale) prevede l’uso di salame, caciocavallo, pecorino siciliano, melanzane fritte e piselli. Ingredienti semplici e locali, per un insieme di sapori complesso e straordinario: garantisce Montalbano!
1. Culurgiones de Casu
E chiudiamo il nostro percorso tra le ricette natalizie della tradizione regionale volando nella magica Sardegna, luogo di grande cultura gastronomica e di piatti straordinari.
In terra sarda, a Natale, i Culurgiones de Casu fanno la parte del leone come primo piatto tipico delle feste. I culurgiones sono dei ravioli di farina di grano duro, fatti a mano e con ripieno di pecorino sardo, accompagnati da un sugo di pomodoro.
Anche in questo caso trionfa la semplicità di una terra rustica e selvaggia, una semplicità che esalta il sapore gustoso degli ingredienti locali e che ci porta a vivere il pranzo o la cena di Natale all’insegna dei valori tradizionali di questo splendido territorio.