La Campania è la regione più densamente popolata del sud Italia. Nota per le rovine archeologiche, le città d'arte e le bellezze naturali, ospita ben dieci siti UNESCO.
Il Mar Tirreno bagna una costa che si estende per circa 487 km e che comprende oltre al celebre Golfo di Napoli, anche quelli di Policastro, di Gaeta e di Salerno.
Nell'entroterra il territorio campano confina con Lazio, Molise, Puglia e Basilicata.
L'etimologia del nome in genere si fa risalire alla parola latina campus. Nell'antichità questa regione era soprannominata anche Campania Felix, dove felix, nel senso sia di felice che di fortunata, alludeva ad una terra fertile, ad un clima dolce e ad un luogo di grande ricchezza economica e culturale. Fu lo storico Plinio il Vecchio ad usare questo termine, prima di morire nella famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.c. la stessa che consegnò alla storia due dei siti archeologici più importanti al mondo: Pompei ed Ercolano.
Secondo altri il nome sarebbe stato dato dalla popolazione Osca, che chiamava Kampanom l'area intorno alla città di Capua. Quello che è certo è che queste terre erano abitate fin dalla più remota antichità e che Plinio non aveva esagerato. La Campania era una terra davvero fertile e dagli albori della sua storia è stata un crocevia di culture, civiltà e commerci.
I reperti trovati nelle zone montuose dell'Appennino testimoniano la presenza dell'uomo a partire dal Paleolitico. Al I millennio a.c. risale invece la presenza di popolazioni di origine indoeuropea, come appunto gli Osci e i Sanniti che vivevano nelle aree più interne.
Le pianure erano abitate dagli etruschi, altra grande civiltà di cui rimangono importanti testimonianze soprattutto nella zona di Capua. La costa, invece, fu la prescelta dei greci, la cui presenza segnò in modo significativo la storia della Campania, la geografia delle sue città e la lingua. Tracce del greco antico, infatti, sono ancora molto presenti nei dialetti locali, oltre che nella lingua italiana. Ai greci, inoltre, si deve la prima fondazione del capoluogo, Napoli, nota ai tempi come Parthenope, ma anche delle colonie dell'isola di Ischia, già abitata dai Cartaginesi, di Cuma, Pozzuoli, Paestum e molte altri importanti città.
La Campania divenne così uno dei maggiori centri culturali della Magna Grecia, e influenzò pesantemente anche la cultura dell'impero Romano che sarebbe nato di lì a poco.
I resti dell'antica civiltà greca sono innumerevoli e presenti praticamente in tutta la regione. Ancora oggi, ad esempio, nel centro storico di Napoli, si può passeggiare sulle stesse strade costruite più di duemila anni fa, secondo il tracciato a scacchiera tipico dell'urbanistica greco/romana.
Solo a fatica i Romani riuscirono ad insediarsi in Campania, tra il II e il I secolo a.c. e col tempo la loro presenza la trasformò in una delle regioni più ricche dell'impero. Molti nobili romani, inoltre, amavano trascorrere le vacanze al caldo sole del Mediterraneo e alcune delle loro splendide ville sono ancora visitabili lungo la costa. Proprio a Napoli, inoltre, morì l'ultimo sovrano dell'Impero Romano d'Occidente, Romolo Augusto.
Nei secoli successivi la Campania venne invasa, contesa e conquistata. L'impero Bizantino dovette condividerla con i Longobardi nel V secolo d.c. Fu poi la volta dei Normanni, che conquistarono un po' alla volta la regione a partire dal 1022. Dopo, sotto la corona degli Angioini, la Campania diventò il cuore del ricco e potente Regno di Napoli. Passata di mano ancora una volta, quando regnavano gli Aragonesi, la regione divenne uno dei maggiori centri europei della cultura rinascimentale.
Gli anni tra il 1503 e il 1734 sono quelli in cui la Campania diventò Viceregno di Spagna. Anche gli Autriaci la conquistarono, sia pure per breve tempo, ma fu con i Borbone di Spagna che Napoli tornò ad essere la capitale di un regno autonomo e che la Campania venne arricchita di palazzi meravigliosi e opere innovative. Proprio a quest'epoca, infatti, risale la costruzione della Reggia di Caserta, mentre il celebre distretto della seta di San Leucio divenne il primo esperimento socialista della storia.
Nel 1799 Napoli, in seguito alle guerre Napoleoniche, fu per breve tempo una repubblica ma l'esperienza si concluse nel sangue e col ritorno dei Borbone sul trono. Di nuovo la Campania raggiunse diversi primati: a Pietrarsa, dove oggi c'è un importante museo ferroviario, fu fondato il primo polo metalmeccanico d'Italia. Napoli e Castellammare di Stabia avevano invece il primato per l'industria navale. In Campania si costruirono i primi ponti sospesi d'Italia, la prima ferrovia con le prime stazioni, il primo impianto di illuminazione elettrica per le città e il primo albergo dei poveri che è ancora oggi uno dei monumenti più importanti di Napoli. Ovunque sorgevano scuole di arte, o conservatori e la regione fu anche la prima dove si sperimentò un sistema pensionistico.
Nel 1861, la Campania venne finalmente annessa al neonato Regno d'Italia. Bombardata e ricostruita sia dopo la prima guerra mondiale, sia dopo la seconda, la Campania riuscì comunque a realizzare la prima rete metropolitana d'Italia che congiungeva Napoli a Pozzuoli, nel 1925.
Oggi, nonostante un minor sviluppo rispetto ad altre regioni d'Italia e una pesante emigrazione, questa regione rimane comunque una delle prime mete turistiche in Italia.
Ognuna delle cinque provincie della Campania, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno e Benevento, ha un patrimonio immenso da offrire.
Circa il 25% del territorio è coperto da aree naturali tutelate, come il Parco nazionale del Vesuvio, o quello del Cilento e del Vallo di Diano. Non mancano nemmeno le aree marine protette come Punta Campanella, il parco sommerso di Baia o quello della Gaiola che si trovano a Napoli.
La maggior parte del suolo è collinare. Le pianure sono ben poche e coprono solo un quinto della regione. Tra di esse c'è il Cilento, dove si trovano fra l'altro alcune delle spiagge più belle d'Italia. Vicino Salerno c'è anche la piana di Paestum con alcuni importanti siti archeologici.
Le montagne, mai particolarmente elevate, ricoprono circa il 34% del territorio. Alcune delle vette maggiori si trovano lungo la dorsale Appenninica, vicino alla costa ci sono invece i Monti Lattari, che incombono sulla costiera Amalfitana offrendo alcuni dei panorami più belli in assoluto.
Quanto al Vesuvio, la montagna che caratterizza il paesaggio di Napoli, è un vulcano quiescente alto 1281 metri.
Un altro sistema vulcanico molto importante sia dal punto di vista storico che paesaggistico è quella dei Campi Flegrei, che comprende l'area di Pozzuoli con la Solfatara, dove si trova un cratere tutt'ora attivo. Lo stesso vale per il Lago D'Averno, la caldera di un vulcano già ben nota agli antichi che la consideravano la porta dell'oltretomba. Fa parte della stessa area vulcanica anche l'isola di Ischia, famosa infatti per le sue terme.
La costa della Campania, spesso alta e rocciosa, ha luoghi celebrati nel mondo per la loro bellezza, in particolare tra Napoli e Salerno dove alla Penisola Sorrentina segue immediatamente la Costiera Amalfitana. Oltre alle tre isole più grandi e famose, Capri, Ischia e Procida, ce ne sono inoltre altre quattro ben più piccole.
Di fronte a Positano, ad esempio, si trova un piccolissimo arcipelago noto come Li Galli. Vivara è invece una piccola, meravigliosa oasi naturalistica quasi attaccata a Procida. Nisida e Megaride, infine, sono due isolotti del golfo di Napoli, collegati ormai con la terraferma. Megaride, in particolare, è stata il primo insediamento Greco, da cui è nata poi Napoli. Oggi ospita il Castel dell'Ovo, uno dei più bei castelli in città, sotto le cui fondamenta si dice che sia sepolta la sirena Partenope, simbolo di Napoli, morta di dolore dopo essere stata abbandonata da Ulisse.