Scopri le meraviglie della Calabria come un local con i nostri consigli ispirati da chi ci vive. Ecco cosa fare e vedere in questa terra sorprendente. 

In Calabria, il Tirreno e lo Ionio fanno la ruota di pavone. Ed è facile restare ammaliati dallo splendore delle località più famose della costa e tralasciare colpevolmente l’abbondanza (di storia, cultura, tradizioni, natura) che attende paziente al di là delle mete più gettonate. 

Un modo per fare ammenda? Qui abbiamo messo insieme alcuni spunti per vivere la Calabria come un local. Anche se non ti va di allontanati troppo dai suoi luoghi più iconici e turistici. Enjoy. 

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Calabria come un local

Calabria come un local

Mare, montagna, borghi appartati e, in alcuni casi, dimenticati, immobili da secoli tra i colli come fantasmi di una bellezza mai del tutto offuscata. La Calabria offre paesaggi incantevoli e una storia millenaria che si traduce in una miriade di tradizioni. Talvolta imperscrutabili.

Per conoscere questa regione da una prospettiva originale e genuina, basta deviare di poco dai classici percorsi turistici. Potrai così vedere la neve dove non te l’aspetti e appassionati a storie che (forse) stenterai a credere reali.

Il nostro viaggio in Calabria come un local passa per le suggestioni invernali dell’Aspromonte e il sapore di sale di certi borghi marinari. Attraversa paesi che risorgono come l’araba fenice e inquadra panorami che non ti sazieranno mai. Tutto pronto per la partenza? Ti garantiamo che ne varrà la pena.

10. Calabria come un local: affacciarsi dal belvedere Rico Ripa di Tropea

Calabria come un local: affacciarsi dal belvedere Rico Ripa di Tropea

Spicca, bella tra le belle, incastonata come una perla sulla Costa degli dei. Dalla spiaggia della Rotonda, Tropea appare come un unicum di roccia e palazzine dai colori tenui e caldi.

L’arrivo al santuario di Santa Maria dell’Isola ti ripaga dello sforzo profuso con l’ampio panorama che incornicia il borgo dai giardini della chiesa. È un modo per mettere una certa distanza con la cittadina, inquadrarla e prenderne le misure prima di tuffarsi dentro e vagare senza meta tra le sue strade e i luoghi più emblematici: piazza del Cannone, la scalinata maiolicata e quella letteraria, il Duomo, il museo diocesano.

Di tanto in tanto, poi, ti imbatterai in un affaccio più o meno ampio sul Tirreno, una terrazza sul santuario aggrappato allo scoglio dinanzi al paese, un belvedere da cui scorgere lo Stromboli nelle giornate buone. 

Qualche dritta? In Largo Migliarese c’è un balcone piccolo piccolo proteso sul blu che è un perfetto scorcio romantico e nascosto. 

Tropea è uno dei borghi più belli della Calabria e vale la pena fermarsi qualche giorno per conoscerla meglio.

Ti affascinano le città del Sud? Prova questa esperienza

9. Assaggiare il miglior liquore al mondo

Tre naufraghi americani, un magazzino doganale e un commerciante di spezie. È una storia che sa d’avventura e leggenda quanto basta quella che racconta le origini del Jefferson, l'amaro calabrese premiato come il migliore al mondo ai World Drinks Awards di Londra nel 2018.

Il nome è lo stesso del capitano di un veliero affondato al largo delle coste calabresi nel 1871. Assieme ad altri due membri dell'equipaggio, Roger e Gil, Jefferson trovò rifugio nella bottega di Raffaele Trombino “u Giocondo”, tra Montalto Uffugo e Torano. Qui, i tre ebbero modo di assistere e partecipare alla scelta degli agrumi e delle erbe impiegati nella preparazione di liquori al cedro e al bergamotto.

Fu così che, nella segretissima “profumeria” del magazzino, prese vita “l’Amaro importante” a base di rosmarino di Montalto Uffugo, origano di Palombara, limoni di Rocca Imperiale, arance e pompelmi di Bisignano, bergamotto di Roccella Ionica, e genziana della Sila.

Oggi, molto tempo dopo, si conferma tra le produzioni più pregiate e ricercate del territorio. 

Provalo come dopopasto servito con scorza d’arancia e rosmarino. 

8. Nel borgo del Mit di Boston

Vaccarizzo di Montalto Uffugo è un piccolissimo centro abitato tra la Valle del Crati e la Catena Paolana. Non ci sono attrazioni artistiche di rilievo ed è popolato da poco più di 600 abitanti. 

Eppure negli ultimi anni questo paesino in provincia di Cosenza ha saputo reinventarsi partendo dai suoi punti forza: un’antica filanda trasformata in un museo, architetture semplici e caratteristiche, la cucina, tanti eventi tutto l’anno e un bel paesaggio bucolico. 

E così, un borgo a rischio spopolamento, dove i servizi scarseggiavano e le case si svuotavano sempre più di anno in anno, si è tramutato in un minuscolo baluardo di lentezza e autenticità. Un rifugio prezioso dove scoprire antichi mestieri dimenticati, imparare a fare la pasta direttamente dalle massaie, scaldarsi attorno a un braciere e consumare un bicchiere di vino in cantina. 

Il merito va a chi ha creduto nella forza delle propria terra, nelle radici che vi sono saldamente ancorate e nel sogno di preservarle. E a un progetto di trasformazione sociale curato dal Mit di Boston volto al ripopolamento e al recupero del patrimonio storico di aree considerate a rischio abbandono.

Da visitare per fare un tuffo nella Calabria più autentica. 

7. Tuffarsi nel Paradiso dei Sub

Calabria come un local. Tuffarsi nel Paradiso dei Sub

A circa quindici minuti d’auto da Tropea trovi una spiaggia selvaggia di sabbia bianca protetta da alte scogliere che la incorniciano in un paesaggio paradisiaco. Non a caso, è conosciuta come Paradiso del sub

Per tuffarsi nelle sue acque caraibiche, dovrai raggiungere il comune di Zambrone, in provincia di Vibo Valentia, e percorrere un breve sentiero immerso nella vegetazione (occhio alle scarpe: meglio evitare le infradito). La passeggiata ti condurrà in circa dieci minuti in una incantevole insenatura nascosta.

Una bassa schiera di sciogli separa due spiaggette, una sabbiosa l’altra di ciottoli, dove sostare e godersi una giornata nella natura, fare snorkeling e ammirare fondali spettacolari.

Porta con te dell’acqua o anche uno spuntino poiché non ci sono punti di ristoro nei paraggi. 

6. In una stradina piena di ombrelli

A Nicotera c’è una stradina ricoperta di ombrelli colorati sospesi tra i palazzi che si percorre canticchiano a mente i versi di Rino Gaetano trascritti sulle gradinate che la attraversano. 

Questo angolo pittoresco, che ben si presta alle condivisioni social, si trova nel pieno centro storico dell’accogliente borgo-terrazza in provincia di Vibo Valentia, il quartiere Baglio. Inutile dire che si tratta di una delle attrazioni più curiose e ricercate del paese.   

Lo visiti in una giornata passeggiando tra la zona della Marina e le piazze e le strade dei rioni popolari, con le chiese a picco sul mare, il quartiere ebraico, i passaggi coperti, gli affacci panoramici.

Da vedere, nel borgo di Nicotera Superiore, la Cattedrale barocca e Castello Ruffo, sede del Museo Archeologico. 

Cogli l’occasione di esplorare le aree limitrofe, raggiungere il monte Sant’Elia, oppure imbarcarti in una minicrociera verso le isole Eolie

5. Sugli sci guardando il mare

Richiama alla mente più paesaggi marini che montagne innevate, la Calabria. Eppure, anche in questa regione del Sud troverai alcune località perfette per dedicarti agli sport invernali. Sulle montagne affacciate sul mare la neve offre panorami insoliti e di grande bellezza.

L’altopiano della Sila e l’Aspromonte presentano un discreto numero di impianti sciistici e piste da snowboard. La destinazione più nota e frequentata è Cotronei, una distesa di “mare” bianco e soffice da attraversare in slitta, con gli sci, in snowboard o, in notturna, a bordo di un gatto delle nevi.  

A Gambarie, nel parco Nazionale dell’Aspromonte, a circa mezz’ora di distanza da Reggio Calabria, si scia con vista sulle Eolie a 1800 metri d’altezza tra discese e boschetti che fanno la gioia dei freerider. 

Sulla Sila, a Lorica, si può praticare bob prima di spostarsi sulla vetta del monte Botte Donato e scendere lungo le sue piste adatte a esperti e principianti.

4. Mangiare un panino a Scilla

Calabria come un local. Mangiare un panino al pesce spada a Scilla

A Scilla non troverai il mostro a sei teste assetato di carne umana che terrorizzava l’equipaggio di Ulisse, ma un incantevole borgo marinaro dalle case colorate che degradano armoniosamente verso l’acqua, un austero castello che svetta dall’alto della sua rupe a picco sul mare, un grazioso intarsio di piazze, affacci panoramici e stradine che si fanno largo tra gli scogli. 

E, ancora, spiagge, gozzi sparsi qua e là e un panino al pesce spada che è la fine del mondo.

Diversamente da quanto verrebbe da pensare, la cucina calabrese non è particolarmente riconosciuta per i suoi piatti di mare. Ma questo street food che si sono inventati a Scilla e che ne esalta il pescato locale rappresenta l’eccezione (gustosa) alla regola.

Il pesce, marinato e grigliato, è sempre condito con una base di olio, origano, limone e vino bianco, il salmoriglio. In paese lo trovi ovunque: nei chioschetti fronte mare, nei pub, nei ristoranti, nei food truck. Da provare e riprovare dappertutto. 

3. Salire su un treno storico

Tra le attività più particolari che si possono fare in Calabria, salire sul treno della Sila è una di quelle con il potenziale di fascino maggiore. Anche se il coefficiente local è piuttosto basso. 

Si tratta infatti di un tour prettamente turistico che però ti porta ad ammirare luoghi sensazionali e poco noti. A bordo di carrozze storiche risalenti agli anni Venti, con in testa un’autentica locomotiva 353 del 1926, si vivono esperienze entusiasmanti anche per i viaggiatori più piccoli.

Vari eventi movimenteranno la traversata a oltre 1400 metri d’altitudine: l’assalto dei briganti, con figuranti in costume d’epoca, musica dal vivo e degustazioni di prodotti tipici. 

La tratta attraversa il Parco Nazionale della Sila da Camigliatello Silano a San Nicola-Silvana Mansio, la stazione ferroviaria a scartamento ridotto più alta d’Europa

2. Assaggiare la pitta ‘mpigliata

Calabria come un local. Assaggiare la pitta ‘mpigliata

Le costruzioni in pietra, i curiosi archi sospesi (resti delle antiche porte cittadine), i vicoli stetti che sfociano in suggestive piazze raccolte. Sono questi elementi a dettare il leitmotiv di San Giovanni in Fiore e del suo caratteristico centro storico medievale.

In questa cittadina circondata dai monti nella provincia di Cosenza nasce uno dei dolci più famosi e diffusi della Calabria: la pitta ‘mpigliata

Nel XVIII secolo, la si preparava in occasione di eventi significativi e speciali. Col tempo, è diventata una consuetudine proporla durante le feste natalizie e pasquali. E oggi, è sempre più facile trovarla disponibile tutto l’anno presso i panifici e le pasticcerie calabresi. 

Qual è la pitta più buona del reame? Per decretarlo, è nato da poco un contest interamente dedicato al dessert dalla forma di rosa e a base di spezie, miele e frutta secca. 

L’iniziativa, insieme all’operato dell’Accademia della pitta ‘mpigliata (organizzazione che riunisce cittadini, associazioni ed enti) nasce per far conoscere e risaltare il valore di questo dolce, orgoglio della produzione locale, oltre i confini regionali.

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1. Partecipare alla fiera di San Giuseppe a Cosenza

Calabria come un local. Partecipare alla fiera di San Giuseppe a Cosenza

Sacro e profano si fondono in questa antica ricorrenza che è parte della storia di Cosenza. È un evento molto sentito dalla comunità, che continua a portarla avanti con affetto e orgoglio da ben ottocento anni

Istituita da Federico II di Svevia nel 1234, la Fiera di San Giuseppe si tiene tradizionalmente il 19 marzo.

Tanti venditori ambulanti, street food, musica in strada, eventi folcloristici e intrattenimento: l’aria di festa e spensieratezza pervade tutta la comunità. 

Nata con lo scopo di promuovere il commercio e lo scambio fra popoli, nei secoli si è trasformata sapendo altresì resistere allo scorrere del tempo e adattarsi alla cultura e alle abitudini locali.

In origine, la grande manifestazione commerciale aveva luogo tra settembre e ottobre. Solo nel XVI secolo, a seguito di una disastrosa alluvione, fu spostata a ridosso dell’equinozio di primavera. 

Vivila tra un morso a una zeppola, un assaggio di mostaccioli di Soriano Calabro e un po’ di sano shopping tra gli stand di artigianato locale e curiosità dal mondo. 

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