Conosci le tradizioni, gli usi e costumi del Carnevale di Mamoiada in Sardegna? Scopri tutto quello che c’è da sapere insieme a noi.
Il Carnevale di Mamoiada in Sardegna è un evento culturale unico nel suo genere che racconta le tradizioni e le origini di un popolo, ma è anche un momento di convivialità e unione. Non mancano infatti, tra le vie del paese, stand gastronomici con dolci tipici locali e vino cannonau. La Tradizionale manifestazione del Carnevale di Mamoiada in Sardegna è tra le più antiche, divenuta famosa per le maschere dei Mamuthones e Issohadores. Oggi è divenuta un simbolo per l’intera isola. L’apparizione dei Mamuthones da sempre è segno di tempi propizi, è un rito molto sentito e partecipato da tutta la popolazione locale. Un forte richiamo di tradizione storica e identitaria che ogni anno attrae migliaia di visitatori dall’isola e da tutto il mondo. Un rito antichissimo e molto sentito da tutta la popolazione del luogo che partecipa attivamente alla festa.
Il Carnevale di Mamoiada in Sardegna inizia ufficialmente il 17 gennaio con la festa di Sant’Antonio Abate e culmina con le sfilate della domenica e del martedì grasso. La popolazione partecipa alla festa con i costumi tipici della tradizione e nella piazza principale del paese si esibiscono nel tradizionale ballo tondo. Ad accompagnare i festeggiamenti non mancherà la distribuzione di fave con lardo, zeppole e abbondante vino. Tutto si ripete come un vero e proprio rito sociale, con regole ben definite, caratterizzato dal passaggio delle maschere. Una processione ordinata e suggestiva è quella che si presenta al visitatore. La piazza si ferma al loro passaggio, tutto diviene quasi immobile, l’unico movimento è quello dei Mamuthones e Issohadores e gli unici suoni che sovrastano ogni cosa sono quelli dei loro campanacci. Ovviamente il Carnevale di Mamoiada in Sardegna non è solo maschere, è soprattutto un momento di convivialità e di unione. I dolci tipici e il vino cannonau fanno parte integrante della festa e vengono offerti ai mamoiadini e a tutti i visitatori, come insegna l’ospitalità di questa terra.
Il Carnevale di Mamoiada
Uno degli eventi più celebri del folclore sardo è sicuramente il Carnevale di Mamoiada. Le sue maschere più rappresentative sono: i Mamuthones e gli Issohadores.
Nel Carnevale di Mamoiada i Mamuthones, sono uomini col viso ricoperto da una maschera nera dai rozzi lineamenti, vestiti con pellicce scure e provvisti di campanacci appesi sulla schiena.
Mentre, nel Carnevale di Mamoiada, gli Issohadores, sono uomini che indossano una maschera bianca e un copricapo “sa berritta”. Sono vestiti con un corpetto rosso, con pantaloni bianchi “cartzas o cartzones” e un piccolo scialle femminile “s'issalletu”. Gli Issohadores sono coloro che, in questa specie di processione, scortano i Mamuthones. In segno di buon auspicio per una buona salute e fertilità con dei lacci catturano le giovani donne. Nel passato venivano catturati i proprietari terrieri per augurare loro una buona annata, e gli stessi, per sdebitarsi dell'onore ricevuto, portavano tutto il gruppo a casa loro e offrivano vino e dolci.
Le maschere dei Mamuthones e Issohadores fanno la loro prima apparizione il 17 gennaio in occasione della festa di sant'Antonio, per poi rivederli la domenica e il martedì del Carnevale di Mamoiada. Oggi sono anche attrazione di molte feste folcloristiche di altri paesi dell'isola e nel mondo.
Il Martedì grasso con l’arrivo del fantoccio di Juvanne Martis Sero e la tradizionale favata chiudono ufficialmente i festeggiamenti. In realtà è la pentolaccia, che si farà in piena Quaresima, a rappresentare l’ultimo giorno della festa.
Il Carnevale di Mamoiada si avvicina molto a quei riti antichi, dove bere vino, stare insieme e condividere momenti di festa per propiziare un'annata ancora migliore di quella passata sono da sempre nelle nostre tradizioni. Se c’è un’antica tradizione che si avvicina di più a questi concetti che si mescolano tra sacro e profano è proprio questa.
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Carnevale in Sardegna
Il Carnevale in Sardegna, che in sardo si dice “Carrasegare” ha inizio con la festa dedicata a Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio. Per l’occasione si accende un grande fuoco e alla sera si cosparge la fronte con le sue ceneri, anche se l’avvio vero e proprio si ha con la Candelora, il 2 febbraio. Solitamente il Carnevale in Sardegna, si festeggia con balli tipici e maschere tradizionali, durante i giorni di giovedì e martedì grasso, per concludersi poi con la pentolaccia. Anche se su questa meravigliosa isola ogni fine settimana è un buon momento per festeggiare.
Il Carnevale in Sardegna ha mille volti affascinanti e noi vi invitiamo a scoprirli tutti. Eccone alcuni:
• Abbiamo quello antico dei suggestivi carnevali barbaricini che rievocano riti misteriosi, danze propiziatorie e un rapporto stretto tra uomo e animale. Fatto di personaggi con le loro primitive maschere antropomorfe e zoomorfe, vestiti di pelli di capra, orbace e campanacci.
• Quello vibrante dei carnevali a cavallo, come quello di Oristano, conosciuto come “Sa Sartiglia”, durante il quale i cavalieri, come auspicio di buon raccolto, devono infilare in corsa una stella di metallo.
• Quello di Santulussurgiu, conosciuto anche come “Sa Carrela 'e nanti”, nei quali i cavalieri mostrano il loro valore, coraggio e abilità, sfidandosi in corse temerarie per il centro cittadino.
• Oppure quello irriverente e allegorico di Tempio Pausania che si conclude con il processo e il rogo in piazza del fantoccio di sua Maestà Re Giorgio.
• Da non dimenticare assolutamente la simbologia dei travestimenti di Bosa, qui il giorno più importante è il martedì grasso. Quando i questuanti con una giacca indossata alla rovescia, il viso dipinto di nero con la fuliggine e con una croce rossa sulla fronte vanno di casa in casa dall’alba all’imbrunire. Per ogni visita si esibiscono con canti satirici della tradizione sarda e come ricompensa ricevono, salsicce, formaggi, frutta e dolci che infilzano in uno spiedo e poi lo conservano in una bisaccia.
Il Carnevale in Sardegna è tutto questo, storia, tradizioni, ma anche molto di più. Raccontarlo in poche righe sarebbe troppo riduttivo nonché una scommessa persa in partenza, visto appunto, la moltitudine di riti e usanze, che da sempre popolano quest’isola dagli antichi costumi. Sicuramente il Carnevale in Sardegna rappresenta un altro modo di raccontare questa terra. Questa è un’occasione utile per far conoscere al mondo le sue usanze. Tutto ciò rafforza la testimonianza di quanto la tradizione sia poliedrica, così come è sfaccettata la sua cultura.
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Scopri di più❯Le maschere più famose del Carnevale di Mamoiada in Sardegna
Il Carnevale di Mamoiada in Sardegna è uno degli eventi più famosi del folclore sardo. Le maschere tradizionali e più conosciute sono sicuramente i Mamuthones e gli Issohadores.
Scopriamo insieme come sono fatte queste tipiche maschere:
• I Mamuthones, sono vestiti di pelli ovine e indossano una maschera nera di legno dall’espressione sofferente o impassibile. Sulla schiena portano “sa carriga”, vari campanacci legati con cinghie di cuoio, mentre intorno al collo hanno delle campanelle più piccole.
• Gli Issohadores, indossano una camicia di lino, una giubba rossa e calzoni bianchi, portano uno scialle femminile a tracolla e hanno sonagli d'ottone e di bronzo. Alcuni di loro hanno anche una maschera antropomorfa bianca.
La vestizione dei Mamuthones è un rito molto sentito di questa tipica festa e viene compiuta da due persone. Dopo ciò gli stessi sfilano in gruppi di dodici, a rappresentare i mesi dell'anno e sono guidati dagli Isshoadores, che invece sfilano in gruppi di otto, e danzano, eseguendo passi di notevole difficoltà che vengono insegnati agli stessi sin da bambini.
La sfilata dei Mamuthones e degli Isshoadores è una vera e propria cerimonia solenne, organizzata come se fosse una processione.
I Mamuthones, sono disposti in due file parallele e fiancheggiati dagli Issohadores, si muovono molto lentamente curvi sotto il peso dei campanacci. A sentirsi è solo il ritmo scandito dei campanacci, che con un colpo di spalla li scuote e li fa suonare tutti.
Gli Issohadores, invece, si muovono, perché più leggeri, con passi più agili e svelti. All'improvviso lanciano la loro fune, “sa soha”, per catturare qualcuno tra il pubblico presente. I prigionieri per liberarsi dovranno offrire loro del vino da bere.
Le maschere fanno la loro apparizione in occasione della festa di Sant'Antonio tra il 16 e il 17 gennaio poi la domenica e il martedì grasso. Durante l'ultimo giorno, si può assistere alla processione della maschera di Juvanne Martis Sero, che viene trasportata su un carretto da uomini che ne piangono la morte cantando canzoni tristi.
Programma e Date del Carnevale di Mamoiada in Sardegna 2024
Eventi in programma e date del Carnevale di Mamoiada in Sardegna 2024, l’unica festa non collegata alla liturgia cattolica, dalle evidenti funzioni sociali, che utilizza i canoni della finzione teatrale. Non mancano infatti le maschere, travestimenti, satira, burla grottesca, tutte ben mescolate tra loro per ribaltare forme, ruoli e gerarchie della normalità quotidiana.
Tradizionalmente inizia con la festa dei fuochi di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio 2024, e si conclude il mercoledì delle Ceneri.
Le date del Carnevale di Mamoiada in Sardegna si concentrano soprattutto tra il giovedì e il martedì grasso, il 11, 12 e 13 febbraio 2024.
La Sfilata dei Mamuthones e Issohadores ci saranno il 17 gennaio e domenica 11 e martedì 13 febbraio 2024.
Come arrivare al Carnevale di Mamoiada in Sardegna
Arrivare al Carnevale di Mamoiada in Sardegna è molto semplice poiché si trova in una posizione centrale rispetto ai principali porti e aeroporti dell’isola. Dalle città di Cagliari, Sassari, Alghero e Olbia è possibile andare in auto o con i mezzi pubblici. Devi soltanto dirigerti nella regione centrale nota anche come Barbagia, dista solo pochi minuti di auto da Nuoro, il capoluogo di provincia.
Segui la mappa che ti porterà dritto ai festeggiamenti.
Il Carnevale in Sardegna: le usanze più belle, le maschere e le sue tradizioni
Il Carnevale in Sardegna ha molti volti, è aleggiato dal mistero, è fatto di paura e rimbomba di rumore di campanacci. Le maschere sarde invadono le strade, ognuna di esse ha un significato e una storia particolare da raccontare.
L’atmosfera del Carnevale in Sardegna è diversa da quella allegra e festosa che si respira altrove, perché qui si riprendono antichi riti agropastorali e rurali, dove l’uomo e gli animali sono i protagonisti indiscussi. In giro non si sentono risate grasse e non si lanciano coriandoli. Qui si aspetta con il batticuore e il fiato sospeso l’arrivo dei Boes e Merdules a Ottana, dei Thurpos a Orotelli, dei Mamuthones a Mamoiada. Dopotutto siamo su un isola ricca di storia e tradizione.
Ogni paese del Carnevale in Sardegna ha le maschere e le sue tradizioni scopriamoli insieme:
• Re Giorgio, Ghjolghju Puntogliu, e sa Mannena a Tempio Pausania.
• I cavalieri senza volto di Sa Carrela e’Nanti di Santulussurgiu.
• Sos Boes e Sos Merdules di Ottana.
• Su Componidori di Oristano.
• Gioldzi e le Attittadoras di Bosa.
• I thurpos di Orotelli.
• La Ratantira e Cancioffali di Cagliari.
• Su Bundhu di Orani.
• Mamuthones e Issohadores di Mamoiada.