Immerso nella Valle di Gressoney-Saint-Jean, in Valle d'Aosta, sorge un castello da fiaba: il Castel Savoia. Chiamato anche castello della regina Margherita, questa villa ottocentesca è sicuramente una meta imprenscindibile per i turisti che visitano la Valle d'Aosta.
Castel Savoia: la storia
Nella rigogliosa Valle di Gressoney-Saint-Jean sorge un castello da fiaba: il Castel Savoia. La fortezza, situata sotto il Colle della Ranzola nel comune, per l’appunto, di Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta, in una località soprannominata “Belvedere”, fu edificata tra il 1899 e il 1904 per volere della regina Margherita di Savoia, consorte di Re Umberto I. L’elegante dimora fu adibita a residenza di villeggiatura estiva dove la regina soggiornò per lunghi periodi, ospitando importanti nobili, illustri artisti e membri della letteratura, tra cui il poeta Carducci, fino al 1925, anno precedente alla sua morte, che avvenne a Bordighera il 4 gennaio 1926. Dopo alcuni anni d’inutilizzo, la dimora fu acquistata nel 1936 dall’industriale milanese Ettore Moretti; infine nel 1981 divenne proprietà della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
La realizzazione del Castel Savoia
La realizzazione del Castel Savoia fu affidata all’architetto Emilio Stramucci, che aveva già in precedenza lavorato per la famiglia reale. Il palazzo, nonostante l’appellativo di “Castel”, è una grande villa a tre piani di fine ‘800 realizzata in stile eclettico. L’edificio è formato da un nucleo rettangolare centrale su cui si addossano cinque torrette a punta in stile neogotico, tutte differenti l’una dall’altra. La combinazione di stili diversi fu richiesta esplicitamente dalla sovrana, la quale partecipò direttamente alla realizzazione del progetto. Per la costruzione del castello furono usati materiali locali, come pietra da taglio grigia proveniente dalle cave di Chiappey a Gressoney, di Gaby e di Vert.
La struttura del palazzo
Il palazzo si articola su tre piani: il pianterreno con i locali da giorno, il piano nobile con gli appartamenti reali e il secondo piano (non visitabile), riservato ai gentiluomini di corte; i sotterranei, invece, ospitano le cantine. Al pianterreno sono presenti la sala da pranzo, la sala da gioco con un biliardo, alcuni salotti, la grande veranda semicircolare e il salone d'onore nel quale è conservata la pregiata scala in legno di rovere a doppia rampa semicircolare; il piano nobile, invece, ospita gli appartamenti privati della regina Margherita, del figlio Vittorio Emanuele III, della nuora, la regina Elena e del nipote Umberto II. L'interno del castello conserva tuttora l'arredo originale: dipinti murali, vetrate, soffitti lignei decorati con simboli sabaudi e motivi floreali, tappezzerie in tessuto di lino e seta e mobili realizzati secondo il gusto della sovrana, evocata in tutti gli ambienti dal fiore che porta il suo nome.
Il giardino botanico di Castel Savoia
Il Castel Savoia è inoltre circondato da un ampio parco nel quale vi è presente, oltre alla modesta pineta, il giardino roccioso, un giardino botanico alpino costituito da aiuole rocciose composte da specie botaniche tipiche dell’ambiente alpino. Tra le varie specie sono presenti la Stella alpina, la Rose delle Alpi, i Semprevivi, l’Arnica, il Giglio martagone, il Botton d’oro, l’Aquilegia maggiore, le Genziane, la Sassifraga, il Camenerio, ecc. Per godere a pieno della bellezza di tale giardino è consigliata la visita al castello durante i mesi di luglio e di agosto.
Curiosità
Particolarità del Castel Savoia è l’assenza delle cucine all’interno dell’edificio; infatti, per volere della regina Margherita, le cucine furono collocate all’esterno in una struttura posta a circa 30 metri di distanza dal palazzo. Nonostante ciò, le cucine erano e sono tuttora collegate alla sala da pranzo del castello attraverso una ferrovia Decauville sotterranea. Altra curiosità è la presenza di una casetta, immersa nel parco del palazzo, chiamata Romitaggio Carducci, dove era per l’appunto solito soggiornare Giosuè Carducci, devoto amico della regina Margherita.