Scopri con noi cosa vedere a Erice, la mitica città di Venere in Sicilia. Ecco per te 5 luoghi iconici da visitare e fantastiche esperienze da vivere!
Spesso ricoperta da nubi, arroccata sulla cima dell’omonimo monte a circa 750 m di altitudine, Erice è un borgo meraviglioso e dalla storia antichissima che offre vedute spettacolari e un’atmosfera magica, dove natura e uomini hanno saputo conservare per secoli una pace divina - non a caso, l'antica Eryx è nota come la città di Venere.
Come tante altre città siciliane, la storia di Erice è contraddistinta dal passaggio di numerosi popoli e civiltà che hanno lasciato importanti impronte culturali e testimonianze architettoniche sul territorio. Preparati per un viaggio memorabile in Sicilia, abbiamo scelto per te 5 luoghi iconici ed imperdibili da scoprire a Erice!
Erice: dove si trova e come arrivare
Conosciuta come uno dei borghi più belli della Sicilia, Erice è una cittadina situata nei pressi di Trapani, nell’area più occidentale della regione. Costruita sulla vetta dell’omonimo monte sui resti dell’antica Eryx, importante città greco-romana e luogo sacro per il culto di Venere, oggi questo borgo è una delle destinazioni turistiche più affascinanti dell’isola.
Per arrivare a Erice da Trapani si può scegliere tra diverse opzioni di viaggio adatte alle esigenze di ogni tipo di viaggiatore:
- in automobile, in meno di 30 minuti si giunge facilmente a destinazione tramite la SP31 o Via S. Anna, oppure guidando sulla SS187 fino a Valderice e proseguendo poi fino a Erice seguendo le indicazioni delle strade interne;
- in funivia, in circa 10 minuti è possibile raggiungere la vetta del monte e il borgo di Erice viaggiando sospesi in un paesaggio spettacolare sulla città, sul mare e sulle Isole Egadi; la stazione funicolare di Trapani si trova in Via Capua, nell’area orientale della città, alle pendici del monte;
- in bicicletta, in meno di 2 ore si può pedalare in salita seguendo le strade rurali a ridosso della SS187 fino a Valderice, proseguendo poi da qui fino a Erice (percorso idoneo per ciclisti esperti);
- trekking, per i più sportivi, in circa 3 ore è possibile raggiungere la vetta di Erice direttamente a piedi partendo dalla città, seguendo i sentieri che si sviluppano in salita da Via S. Anna.
Preferisci raggiungere Erice partendo da Palermo? Beh, clicca il pulsante qui sotto per vivere un’emozionante gita guidata di un giorno intero alla scoperta delle meraviglie della Sicilia occidentale, con un comodo trasporto andata e ritorno in un lussuoso minibus e una degustazione di prelibatezze siciliane!
Scopri come visitare Erice partendo da Palermo❯Cosa vedere a Erice nel tuo prossimo viaggio in Sicilia
Appena giunti a Erice, varcando le porte di questo suggestivo borgo ricco di storia arroccato su una delle vette più belle della Sicilia, si intuisce immediatamente che il tuo viaggio qui sarà un'esperienza indimenticabile. Vivila al meglio insieme a noi!
Tra le sue mura millenarie, dove popoli e civiltà provenienti da tutto il mondo antico hanno incrociato i loro cammini, si snodano coloratissimi vicoli acciottolati impreziositi dalle botteghe artigianali locali, famose soprattutto per la produzione di ceramiche e tappeti - raffinati e pregiati souvenir da comprare in ricordo di questo luogo fantastico!
Esplora tutta Erice, l’antica città di Venere dove sorgeva uno dei templi più importanti dedicati alla Dea, e scopri tutte le sue iconiche bellezze da cartolina tra castelli, chiese, giardini e le suggestive atmosfere date dalla vista panoramica mozzafiato che dalla cima della montagna si apre sulla città di Trapani e sulle Isole Egadi, in particolare la Favignana.
Un viaggio in Sicilia non può dirsi completo senza aver visitato questo borgo magico, sospeso tra storia, cultura e sapori autentici: dunque, mettiamoci subito in viaggio per scoprire insieme cosa vedere a Erice!
Il Castello di Venere, le Torri del Balio e il Giardino
La tappa più iconica di Erice, assolutamente da vedere, è il Castello di Venere. Questa fortezza normanna del XII secolo, un piccolo gioiello medievale che sorge su una rupe isolata a sue-est della vetta del Monte Erice, richiama il nome della Dea in quanto fu costruito sulle rovine del suo antico tempio di Venere Ericina.
Con l’edificazione del Castello furono costruite a ridosso anche delle mura di fortificazione come difesa avanzata, dove spiccano in particolare le Torri del Balio, un tempo collegate direttamente al castello tramite un ponte levatoio che oggi è stato sostituito da una scalinata.
Nonostante il passaggio del tempo, dopo ormai un millennio la storia non ha cancellato il fascino della bellezza e della potenza legate a questo antico luogo di culto, divenuto poi avamposto strategico ed infine perla del turismo siciliano, sopravvivendo brillantemente alle vicende umane.
Con il passaggio di proprietà del castello al Conte Agostino Pepoli nel 1872, la struttura fu arricchita con l’introduzione di grandi ed eleganti giardini pubblici in stile inglese, conosciuto con il nome di Giardino del Balio, a memoria della storica figura del governatore normanno detto proprio Baiuolo, Bajulo o Balivo.
La Torretta Pepoli
Contemporaneamente alla ristrutturazione del castello con la creazione dei giardini, il Conte Pepoli volle riservarsi un posto privilegiato dove trovare pace, concentrazione e ispirazione per i suoi studi: nacque da questa volontà la Torretta Pepoli, una piccola torre dall’aspetto simile a un castello in miniatura.
Vista dal Giardino del Balio, questa dimora a forma di torre si immerge completamente nella lussureggiante vegetazione della pineta che la circonda. La Torretta Pepoli si erge sopra un picco roccioso al di sotto del castello, ed è oggi un gioiello architettonico di proprietà pubblica.
Negli anni di utilizzo dell’abitazione da parte del Conte, qui furono ospitati importanti uomini di cultura dell’epoca, tra cui il letterato Ugo Antonio Amico, l'artista Alberto Favara, l'archeologo Antonio Salinas e il ministro Nunzio Nasi.
La torretta, che si sviluppa su 4 livelli in altezza, è caratterizzata da uno stile artistico e architettonico prettamente Liberty, tipico dell’epoca.
Dopo importanti lavori di restauro che hanno riportato la Torretta all’antico splendore, oggi questo luogo così suggestivo è accessibile al pubblico come vero e proprio museo interattivo riconosciuto dalla comunità internazionale come Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo.
Il Quartiere Spagnolo
Sul versante opposto rispetto alla rupe del castello, su una spianata rocciosa si erge il cosiddetto Quartiere Spagnolo di Erice, fortezza incompiuta risalente al XVII secolo, un luogo suggestivo per la sua estetica in relazione al paesaggio circostante, dalla quale si gode di una vista spettacolare sul Golfo di Bonagia più a nord.
In origine, questo edificio fu progettato come caserma per offrire alloggio alle truppe spagnole stanziate in questo angolo di Sicilia, grazie anche alla sua posizione militare strategica posta in altura. Tuttavia, i lavori di costruzione furono interrotti e per molti anni il Quartiere rimase abbandonato.
Oggi, grazie ad importanti iniziative di restauro e recupero di edifici storici, al suo interno ospita tre esposizioni della sezione etnico-antropologica del Polo Museale Antonio Cordici di Erice, dedicate rispettivamente alle arti e mestieri del mondo rurale, alla pesca del tonno e alla produzione artigianale di tappeti e ceramiche.
Real Chiesa Madrice e Duomo di Erice
Questa chiesa, dedicata a Maria Assunta, è il più importante luogo di culto di Erice ed è meglio conosciuta come Real Duomo o Madrice di Erice. La sua ubicazione è nei pressi di Porta Trapani, nella zona sud-ovest del borgo, vicino alla stazione funicolare in cima al monte.
La Madrice fu edificata in stile gotico nei primi anni del ‘300 su una cappella preesistente dedicata alla Vergine Maria, risalente all’avvento del cristianesimo nella Sicilia occidentale e al conseguente declino del culto di Venere. Tuttavia, gran parte dei materiali usati per la costruzione del Duomo provenivano proprio dall’antico tempio della Dea.
Federico III d’Aragona, allora reggente in Sicilia, commissionò la costruzione della Madrice durante la sua residenza temporanea a Erice in occasione degli eventi della Guerra del Vespro. La grande torre campanaria quadrangolare della chiesa, detta anche Torre di Re Federico, è dedicata proprio al sovrano.
Nel corso dei secoli, la chiesa è stata più volte restaurata ed impreziosita da pezzi d’arte sacra di grande pregio; non a caso, in una delle cappelle interne più importanti della Madrice è custodito il cosiddetto Tesoro di Erice, costituito soprattutto da antichi e preziosi manufatti in oro e argento.
Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana
Ultima ma non ultima, una tappa che ha reso Erice famosa nel mondo non solo come perla turistica e centro di immensa cultura, ma anche come un rilevante punto d’incontro del pensiero scientifico: si tratta del Centro di Cultura Scientifica dedicato a Ettore Majorana.
Il centro fu fondato nel 1963 dal fisico trapanese Antonino Zichichi, all’interno di antichi locali precedentemente occupati da comunità religiose, e ogni anno accoglie scienziati di livello internazionale in occasione di eventi per discutere le principali problematiche del nostro mondo in questa bellissima cornice paesaggistica. Il centro comprende la collaborazione di oltre cento scuole scientifiche post-universitarie e si occupa anche dell’erogazione di speciali borse di studio per gli studenti e i ricercatori più meritevoli.
Denominata anche “l’università del terzo millennio” grazie alle sue qualità più caratteristiche, ovvero la multidisciplinarietà e l’apertura costante al dialogo anche tra materie scientifiche e umanistiche, dal 1988 il centro organizza anche il Premio Scienza per la Pace dedicato proprio a quest’unione pacifica e produttiva tra tutte le discipline di studio.
Erice, il “Monte”. I secoli qui hanno dato appuntamento a dei e semidei, a eroi e ninfee, a santi ed eremiti, alla fede e all’arte. Ed essi vi si sono incontrati e ancora vi convivono mirabilmente, dopo guerre, splendori e miserie, quando la vista, dal sommo del Monte, spazia verso azzurri orizzonti e si muove, fecondata da antiche memorie, verso dimensioni sconosciute gravide di infinito per raggiungere Erice senza tempo.
Cosa vedere vicino Erice: la Via del Sale
Che spettacolo Erice! E quanta storia, quanta cultura, quanta bellezza attraversa le sue strade, valorizzando ancor di più una terra come l'eccezionale Sicilia occidentale.
Cerchi altre bellissime esperienze per arricchire il tuo viaggio a Trapani e dintorni? Allora devi assolutamente visitare la Via del Sale, una delle coste più incredibili d’Italia che per circa 25 km collega il capoluogo provinciale alla splendida città di Marsala, un vero paradiso da scoprire ammirando la meraviglia dei mulini e delle saline che incontrano passionalmente la calda luce del sole.
Per completare al meglio il tuo viaggio, visita una delle cantine più prestigiose del territorio e prova tantissime varietà di vini locali accompagnati dalle specialità della cucina siciliana, dal salato al dolce, un vero e proprio incontro di sapori eccezionali con cui esplorare questa meravigliosa isola attraverso il gusto.
Scopri come degustare i migliori vini di Marsala❯