A sud di Roma la Ciociaria stupisce per i suoi stupendi borghi. Scopri con noi i suoi gioielli nascosti.

A sud di Roma, raggiungibile in meno di due ore di macchina, la Ciociaria sorprende per i suoi bellissimi borghi ricchi di cultura e leggende, la storia è passata tra le sue montagne e le sue valli. Famosa per essere la regione di Anagni, la città dei papi, e Fiuggi con le sue terme, la Ciociaria è ancora poco conosciuta, ma ospita molti tesori nascosti, perfetti da scoprire con una gita fuori porta dalla città eterna.

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Alatri, le mura megalitiche della Ciociaria

Alatri, le mura megalitiche della Ciociaria

Ciociaria Alatri

Fondata dalle popolazioni erniche nel VII secolo a.C., Alatri è conosciuta come la città dei ciclopi per via delle sue mura megalitiche, tra i migliori esempi di architettura antica in Italia, le cui origini sono ancora sconosciute. Il territorio di Alatri è popolato dal II millennio a.C. come testimonia l’acropoli pre-romana cinta da mura poligonali concentriche di pietra calcare, lunghe due chilometri. Una teoria astro-archeologica sostiene che l’acropoli e le mura rappresentino una mappa stellare, ma probabilmente sono stati in realtà costruite seguendo la forma dei rilievi collinari.

Ad ogni modo le mura di Alatri sorprendono per la loro altezza che arriva fino a 9 metri per pietra e che sono tenute insieme senza l’uso di calce, come le più famose mura megalitiche in Perù. L’accesso principale all’acropoli, Porta Maggiore, è sormontata da un monolite di 27 tonnellate, il secondo più grande d’Europa e rappresenta il simbolo delle città megalitiche del sud del Lazio.

Fumone, il leggendario castello della Ciociaria

Fumone, il leggendario castello della Ciociaria

Ciociaria Fumone

Circondato dai monti Ernici e Lepini, tra Fiuggi e Alatri, Fumone è un piccolo borgo la cui storia si è persa nella notte dei tempi. La leggenda vuole che questo piccolo villaggio sia stato fondato da Tarquinio il Superbo nel V secolo a.C.. Per la sua posizione geografica, Fumone fu utilizzato come sito militare e il suo castello, costruito nel corso dei secoli, durante le invasioni normanne e saracene divenne il punto d’avvistamento più importante del sud del Lazio per lo Stato Pontificio.

Il castello è famoso per essere stato il luogo dove Papa Celestino V fu imprigionato nel 1295 d.C. dopo l’abdicazione al soglio pontificio e dove fu assassinato, probabilmente per volontà di Bonifacio VIII. Otto secoli dopo, la famiglia Longhi è ancora proprietaria del castello che è aperto ai turisti: le attrazioni principali sono la cella di Celestino V e il bellissimo giardino terrazzato da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato sui monti Ernici e che si estende fino alle alture dei Colli Albani.

Isola del Liri, le cascate della Ciociaria

Isola del Liri, le cascate della  Ciociaria

Ciociaria Isola del Liri

Situata a sud di Alatri nel cuore della Ciociaria, Isola del Liri deve il suo nome alla posizione morfologica della città vecchia, un’isola formata dai due bracci del fiume Liri che cingono l’antico borgo. L’attrazione principale di Isola di Liri è sicuramente la Cascata Grande, una cascata formata da uno dei due bracci del fiume Liri, che salta con la sua altezza di 27 metri nel centro storico. È l’unico esempio in Italia e uno dei pochissimi al mondo di una cascata in centro città e rappresenta una sorpresa per chiunque visiti Isola di Liri per la prima volta. L’altro braccio del fiume Liri forma una cascata più piccola, ma non meno affascinante, la cascata Valcatoio.

Nel punto in cui il Liri si biforca in due bracci, si staglia il castello Boncompagni Viscogliosi, l’altra importante attrazione di Isola di Liri. Costruito durante il Medioevo come fortezza militare, grazie alle famiglie Della Rovere e Boncompagni è stato riadattato a residenza aristocratica. Dichiarato monumento nazionale, il castello Boncompagni Viscogliosi è aperto al pubblico per le visite alle sale di rappresentanza, ai giardini e alla cappella dedicata alla Madonna delle Grazie.

Trisulti, la certosa della Ciociaria

Trisulti, la certosa della Ciociaria

Ciociaria Trisulti

Situata nel territorio del comune di Collepardo, la certosa di Trisulti è uno dei più splendidi e meglio conservati monasteri dell’Italia centrale, fondata nel XIII secolo d.C. per volontà di papa Innocenzo III è attualmente gestita dai monaci cistercensi. Sebbene negli ultimi anni sia assurta agli onori della cronaca per essere stata concessa in uso ad un gruppo di sovranisti guidati da Steve Bannon, Trisulti oggi è tornata ad essere accessibile al pubblico.

La certosa è parte del cammino di San Benedetto da Norcia ed è circondata dai boschi dei monti Ernici. Tra le sue mura Trisulti ospita la chiesa barocca di San Bartolomeo, la farmacia ottocentesca, un piccolo gioiello dipinto con trompe l’oeil e arredata con vasellami originali e il bellissimo orto botanico, ancora oggi utilizzato dai monaci cistercensi.

Montecassino, l’abbazia e la storia della Ciociaria

Ciociaria Cassino

Ciociaria Cassino

È il secondo monastero più antico d’Italia, fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C., luogo di nascita del monacesimo occidentale e dove fu scritta la Regola Ora et Labora (prega e lavora), l’abbazia di Montecassino è un luogo iconico, dove la storia e la religione convivono insieme. Con più di 1500 anni di storia, il monastero, situato lungo il cammino di San Benedetto, è stato distrutto diverse volte, l’ultima durante la Seconda Guerra Mondiale, nella battaglia di Montecassino tra l’esercito tedesco e le truppe alleate.

L’abbazia ospita un museo dedicato a quest’evento risultato fondamentale ai fini della vittoria finale degli Alleati, ma all’interno delle sue mura Montecassino custodisce anche dei tesori meravigliosi. Tre chiostri, uno dei quali realizzato dal Bramante nel XVI secolo d.C., la cattedrale che ospita il coro e l’organo originali, la cripta decorata con mosaici d’oro, la libreria con più di 40.000 manoscritti, libri e pergamene e il museo con una collezione archeologica che copre 2400 anni di storia e dove è possibile ammirare il capolavoro di Botticelli, “La Natività”.

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