Il modo migliore di visitare Napoli? Vivere la città come fanno i napoletani. Mescolati ai local e lasciati ispirare dai nostri suggerimenti. 

Cosa fare e cosa vedere a Napoli? Una città così viva e vivace, vulcanica e geniale, non va semplicemente visitata: devi viverla. 

E allora, quale modo migliore di vivere Napoli se non prendendo spunto dalle abitudini dei napoletani. 

Qui ti diciamo come nella nostra guida a Napoli come un local

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Cosa fare a Napoli come un local

Cosa fare a Napoli come un local

Preparati a vedere il volto più autentico di Napoli

Metti da parte stereotipi e pregiudizi e lanciati alla scoperta di una città romantica e seducente che sa stupire a ogni angolo.  

Ti aiuteremo a girare per Napoli come farebbe un vero local. Ecco quali sono i nostri posti preferiti per fotografare il panorama perfetto, fare serata e pure un po’ di attività fisica in grande stile. Partiamo?

Ps: preferisci ascoltare questo articolo nella versione podcast? Premi play nel box qui sotto!

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10. Cosa fare a Napoli come un local. Salire ‘ncopp o’ Vommero

Ovvero raggiungere il Vomero, quartiere collinare, chic e borghese, dove concedersi lunghe passeggiate tra negozi, aree verdi e palazzi liberty. 

Il suo centro, ideale e morale, è piazza Vanvitelli, il cui simbolo è un antico orologio risalente agli anni Trenta, vero testimone di storia, storie e generazioni napoletane. Da qui partono via Bernini e via Scarlatti, la strada dello shopping vomerese. E sempre da qui ci si incammina verso una delle zone panoramiche più belle di tutta Napoli: dieci minuti di rampe e salite e si raggiunge il belvedere di San Martino (te ne parleremo più avanti). 

L’omonima certosa è tappa obbligata per chiunque soggiorni in città. Il suo museo conserva, tra l’altro, carrozze e barche di epoca borbonica e una squisita collezione di presepi del XIX secolo. 

Altri highlights includono Castel Sant’Elmo, l’unico castello al mondo la cui forma ricorda una stella a sei punte; la Villa Floridiana, nel cui magnifico parco si trova il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina; e Villa Santarella, che fu residenza del commediografo napoletano Eduardo Scarpetta. 

Punto di riferimento goloso per chi è in cerca di sapori interessanti (secondo la Guida street food 2023 del Gambero Rosso, le migliori fritture delle Campania le addenti proprio qui, in piazzetta Fuga), il Vomero è una delle aree cittadine meglio collegate. È dunque un perfetto quartier generale per chi è di passaggio a Napoli. 

Un consiglio su dove alloggiare? Al Vomero High Hotel, struttura moderna e accogliente in via Traversa Imperatrice: posizione strategica nei pressi della metropolitana (fermata Policlinico), ambienti molto curati, camere confortevoli e servizio premuroso. Ideale per riposarsi in vista della prossima attività.

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9. Imparare a bere la limonata

Ma in che senso? Ebbene, ciò che ovunque può sembrare ovvio, a Napoli non lo è. Ovvero, una tradizione cittadina ormai consolidata da secoli, per chi è forestiero appare come una stravaganza. Ma straordinariamente divertente.

È il caso di un’esplosiva bevanda, tanto semplice quanto d’effetto, che suscita la curiosità di chiunque si imbatta in un bevitore di passaggio. La trovi in vari chioschetti sparsi per la città, eredi ideali degli antichi “acquafrescai” del Settecento e delle successive banche dell’acqua. Un mestiere, dunque, che ha fatto la storia di Napoli e che oggi ne è una delle tante peculiarità. 

Ma come si beve, quindi, la limonata napoletana? Per scoprirlo, bisogna dare uno sguardo agli ingredienti con cui viene preparata: acqua gassata, succo di limone e, per finire, un pizzico di bicarbonato dall’effetto deflagrante. L’unico modo per non sporcarsi è aprire le gambe, chinarsi in avanti e berla il più velocemente possibile. A Napoli, anche prendere una limonata può essere un’esperienza spassosa. 

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8. Scoprire uno dei quartieri più cool al mondo

La rivista britannica Time Out l’ha inserito tra i 51 quartieri più interessanti al mondo ed è l’unico italiano in classifica. Palazzi barocchi, murales, atelier, botteghe artigiane e una scena gastronomica ricca e divertente lo rendono una tappa davvero da non perdere. 

Stiamo parlando del Rione Sanità, dove si raggiunge il grado massimo della napoletanità. Il fermento culturale e artistico che lo pervade ne fa uno dei quartieri più dinamici e originali di Napoli.  

Posizionato tra Capodimonte e il centro storico, qui puoi ancora acquistare guanti fatti a mano come nell’Ottocento, i panni stesi alle finestre non sono folklore ma prassi della quotidianità e il cibo è poesia (provare un tarallo sugna e pepe per credere) e riscatto (il dolcissimo fiocco di neve è simbolo della rinascita del rione).

Hai più opzioni per goderti il quartiere, che è un’esplosione di vita. Passeggia tra street art e murales; vai a vedere le “cape 'e morte” al Cimitero delle Fontalenne e le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso; cerca la casa dove Totò visse da ragazzo (è al civico 109 di via Santa Maria Antesaecula); e scruta l’ingresso del Palazzo dello Spagnuolo tra le bancarelle del mercato dei Vergini

Ti lasciamo, infine, un'extra tip per visitare Napoli ed il suo centro storico nel modo più autentico, ma senza farti travolgere dal suo meraviglioso caos. Ti consigliamo di pianificare il tuo viaggio con un po' di anticipo, acquistando un pass turistico come Naples Pass che ti consenta di visitare musei e attrazioni e viaggiare sui mezzi pubblici della città senza troppe preoccupazioni. Scegli Naples Pass e esplora la città con semplicità, come un vero napoletano

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Si scrive Diego Armando Maradona, si legge dios, dio. I napoletani hanno fatto del leggendario capitano del Napoli un idolo degno di venerazione. E come venerare a dovere una divinità se non dedicandogli un altare? 

Quello di Maradona si trova in via San Biagio dei Librai e sfoggia tanto di reliquia: il miracoloso “capello originale”. Il tutto a pochi passi dal Duomo e da un’altra reliquia, uno degli emblemi di Napoli: il sangue di san Gennaro. Sacro e profano che si incontrano e si contaminano con una nonchalance che sa di genio. 

A dirla tutta, la città brulica di omaggi per il fuoriclasse argentino, frutto spontaneo del sincero affetto dei tifosi. Un amore lungo oltre trent’anni che non si è affievolito nemmeno dopo la morte del giocatore il 25 novembre 2020. Maradona, Diego, come lo chiamano semplicemente i local, è parte di Napoli.

C’è un luogo che più di altri è rappresentativo di questo strano, folle sentimento. Per scovarlo, devi addentrarti nei Quartieri Spagnoli e raggiungere Largo Maradona, oggi un tempio a cielo aperto dedicato al dio del calcio.

Qui, al civico 60 di via Emanuele de Deo, campeggia un grande murale realizzato nel 1990 in occasione del secondo scudetto del Napoli. La piazzetta è a tutti gli effetti una vera e propria meta di pellegrinaggio nel cuore del centro storico. Una tappa immancabile anche per chi non è appassionato di calcio. 

Se poi abbandoni per qualche ora i classici itinerari turistici (e pure timori e pregiudizi), di opere di questo tipo (sebbene spesso meno grandiose per dimensioni e notorietà) ne incontrerai tante, specie nei quartieri più popolari.

In vico Lungo Gelso, tra disegni e murales, c’è un mosaico in ceramica opera del duo di street artist italo-francesi "I Puffi di Oplontis". 

In vico Giardinetto c’è l’immagine emblematica della “Mano de Dios” di San Spiga, l’artista argentino che ha disseminato i Quartieri Spagnoli con l’effige del Pibe de Oro. Ti basta passeggiare per i vicarielli stretti stretti della zona e ne avvisterai tante, per lo più poster realizzati a partire da fotografie di Sergio Siano. 

Anche in Rione Sanità, il quartiere di Totò, gli omaggi al calciatore sono molteplici, tra il grande volto dello street artis Raffo ART, la stampa di Antonio Cotecchia in via Lammatari, e la nicchia col Maradona esultante della chiesa di San Vincenzo. 

Spingiti fino alla periferia sud occidentale di Napoli, San Giovanni a Teduccio, per fotografare quello che probabilmente è il murales di Maradona più famoso al mondo. "Dios Umano", l’opera mastodontica a firma di Jorit, si trova in via Taverna del Ferro.

Non ripartire da Napoli senza aver prima detto “ho visto Maradona”.

Consulta anche il nostro articolo dedicato ai murales più belli di Napoli

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6. Fare aperitivo a piazza Bellini

Dove andare la sera a Napoli? Piazza Bellini è uno dei luoghi preferiti dai napoletani. Se cerchi un posto in cui confonderti con i local e brindare con loro, questo storico angolo del Decumano Maggiore fa decisamente per te. 

Punto nevralgico della movida partenopea, Piazza Bellini è in realtà molto frequentata ad ogni ora del giorno grazie all’interessante scena culturale, i caffè letterari, bistrot, bar e locali dove fermarsi per un aperitivo e intrattenersi fino a sera inoltrata.

Complice la vicinanza con l’Università Federico II, l’Accademia delle Belle Arti e il Conservatorio di San Pietro a Majella, Piazza Bellini è un vivace e chiassoso punto di ritrovo per i giovani

Spettacoli, musica dal vivo ed eventi vari non mancano mai, specialmente in primavera ed estate, stagioni perfette per fermarsi con gli amici a sorseggiare un drink all’aperto. 

Piazza Bellini dista una passeggiata di cinque minuti dalla metro più vicina, la stazione Dante

Vacci anche se non sei in vena di happy hour. Le antica mura greche, le architetture rinascimentali e barocche dei palazzi (Palazzo Firrao, Palazzo Conca, Palazzo Castriota Acanderbeg) e la vicinanza con tanti altri punti culturali (siamo nel mezzo dell’area napoletana dichiarata Patrimonio UNESCO) ne fanno un luogo imperdibile.

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A Napoli mangiare in strada non è affare da soli turisti. 

Vuoi per il clima, la struttura urbana, le abitudini dinamiche dei cittadini o per la stessa tradizione culinaria, lo street food made in Naples è cultura. Sono proprio i napoletani i primi fan del cibo da strada.

Vuoi mangiare come fanno i locali a Napoli? Segui la folla e aguzza le orecchie. Se vedi fila fuori da una friggitoria e senti l’inconfondibile parlata dialettale non esitare ad accodarti. 

Forse ci sarà da aspettare un po’, ma arriverà il momento in cui la signora dall’aria un po’ burbera alla cassa chiamerà il tuo turno e allora comprenderai tutto l’hype intorno allo street food di Napoli

Tutto è rigorosamente fritto, calorico ed economico. Sì, perché lo street food a Napoli è democratico: solo pochi euro in cambio di un’esplosione caldissima e croccante di sapori. 

Vai all in e ordina un cuoppo, un cartoccio di carta forno riempito di prelibatezze appena estratte dall’olio bollente: frittatine, paste cresciute, crocché, panzarotti, palle di riso, fiori di zucca. Gustali passeggiando per le vie del centro storico. E se dopo l'ultimo boccone hai ancora fame, prosegui con una pizza, fritta o a portafoglio, da consumarsi rigorosamente on the road. 

Il centro storico straripa di rosticcerie e friggitorie spesso così piccole che passerebbero quasi inosservate se non fosse per gli aromi che diffondono in strada.

Strade come Spaccanapoli, via dei Tribunali e San Biagio dei Librai non tradiscono le aspettative dei golosi. Che poi sia tutta la città a celare delle piccole chicche dietro ogni “vico” e anfratto insospettabile, questo è un dato di fatto che scoprirai solo visitando Napoli. 

Chiedere a qualcuno del posto consigli su dove mangiare è una tecnica che paga sempre. I napoletani sono dei veri buongustai e sapranno suggerirti gli indirizzi in cui andare a colpo sicuro.  

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4. Shopping al mercato della Pignasecca

Tra i mercati più frequentati dai napoletani c’è quello, centralissimo, della Pignasecca, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. 

Si tratta del mercato a cielo aperto più antico di Napoli. Per raggiungerlo, scendi alla bellissima fermata Toledo della Linea 1 della metropolitana, oppure alla stazione Montesanto della Linea 2.

La Pignasecca, il cui nome è secondo la leggenda un riferimento all’antica presenza di un pino (in napoletano pigna) rinsecchito, si trova alle spalle della via dello shopping partenopeo, via Toledo

L’atmosfera è autenticamente napoletana, vivace, folkloristica, calorosa e caotica. Facendosi largo tra le tante bancarelle di pesce fresco, frutta, verdura, e indumenti (con l’immancabile sottofondo delle grida dei commercianti) è facile sentirsi come dei veri napoletani. 

La zona pullula di caratteristiche rosticcerie, pizzerie e piccoli chioschetti dove fermarsi per un assaggio della cucina locale (non farti spaventare e prova la trippa) a prezzi come sempre molto ridotti.  

Approfittane poi per visitare una delle chiese più antiche del centro storico, la chiesa di Santa Maria di Montesanto, e la monumentale chiesa di San Nicola alla Carità

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Napoli è una città obliqua che dal mare si arrampica su fino all’area collinare. Se sei a dieta e pensi di aver esagerato a tavola, sappi che ti trovi in un luogo perfetto per smaltire gli eccessi calorici.  

Salite, rampe e gradini uniscono i quartieri in un itinerario “segreto” e inaspettato. 

Vuoi scattare foto della città da una prospettiva diversa e insolita? Dovrai forse sudarti (letteralmente) lo scatto perfetto, ma ti garantiamo che troverai scorci che ti sorprenderanno. 

Di scale a Napoli se ne contano oltre duecento e rappresentano uno spaccato urbano di grande impatto scenico. Attraversano strade e rioni dal basso verso l’alto, passando per chiese antiche, monasteri, quartieri sospesi nel tempo e panorami da cartolina. Qualche esempio?

Il Petraio è una delle scalinate più famose e suggestive. Costruita nel XVI secolo per collegare i quartieri di Chiaia e Vomero, percorrendola si passa dalle architetture liberty della zona collinare agli stretti vicarielli dei “bassi”. 

La Pedamentina è tra le più più antiche e iconiche salite napoletane. Da Corso Vittorio Emanuele si arriva in 414 gradini alla certosa di San Martino. Sicuramente una delle più belle da fotografare, con i suoi tornanti e la vista che copre Capodimonte e il Vesuvio. 

I Gradini Piazzi uniscono il Moiariello a via Foria. Sono le scale di Sophia Loren, quelle del film Ieri Oggi e Domani di Vittorio de Sica. 

I Gradini di Capodimonte o Scale della Principessa Jolanda sono una struttura monumentale del XIX secolo. Collegano la Reggia e il Museo di Capodimonte con le Catacombe di San Gennaro. 

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2. In kayak alla Gaiola

Di fronte a Posillipo c’è un piccolo isolotto tanto suggestivo quanto “jellato”. Si chiama Gaiola e per i napoletani “porta sfortuna”. Una fama guadagnata nel corso dei decenni e legata alle rovinose vicende dei numerosi proprietari della villa ottocentesca, ormai disabitata, che si vede spuntare tra le rocce. 

Tu fai come i locali che, in barba alla proverbiale scaramanzia, non si fanno scoraggiare. Anzi. 

La spiaggetta antistante è particolarmente amata, ma l'accesso è su prenotazione, che si effettua esclusivamente online sul sito dell'Area Marina Protetta di Gaiola. Per raggiungerla bisogna arrivare al Parco Virgiliano e proseguire fino alla Discesa Gaiola, dove ti attende una ripida scalinata.

Gaiola si trova in un’area marina protetta, la più bella d’Italia: il Parco sommerso della Gaiola, che si allunga dal pittoresco borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi

Le acque di questo tratto di costa custodiscono reperti archeologici romani. Va da sé che fare snorkeling da queste parti sarà un’esperienza particolarmente entusiasmante.

L’isolotto (a dire il vero si tratta di due grossi scogli di tufo uniti da un sottile ponticello) è facilmente raggiungibile a nuoto. Vista la grande bellezza dell’area, ti consigliamo comunque di noleggiare un kayak e di esplorarla a dovere, magari durante un’escursione guidata. 

Proprio lì vicino ci sono i resti di un’antica residenza romana parzialmente sommersa, il Palazzo degli Spiriti. A dar ragione alla leggenda, potresti incontrare il poeta Virgilio. Se la marea lo consente, prova ad entrare col kayak e scopri da te se è tutto vero. 

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1. Vedere le luci di Napoli dal belvedere di San Martino

Cosa fare a Napoli come un local. Vedere le luci di Napoli dal belvedere di San Martino

Napoli è piena di punti panoramici perfetti per inaugurare la serata guardando il sole tuffarsi nel Golfo o ammirando semplicemente la città dall’alto.

La terrazza di San Martino si trova ai piedi dell’omonima certosa e di Castel Sant’Elmo, sulla collina del Vomero. Il piazzale è tra i luoghi del cuore dei napoletani, che lo frequentano a qualsiasi ora del giorno.

Non di rado ci si imbatte in bambini che giocano col Super Santos, coppie di innamorati abbracciati e ragazzi intenti ad addentare una pizza d’asporto seduti su una panchina. 

La vista dalla terrazza di San Martino abbraccia buona parte del centro storico. Riuscirai facilmente a individuare il campanile di Santa Chiara, Spaccanapoli, piazza Dante, Castel dell’Ovo.

Alla sera, quando le strade si illuminano delle luci dei lampioni e dei bagliori provenenti dalle finestre dei palazzi, lo spettacolo è assicurato. 

Dopo una sosta sulla terrazza di San Martino, valuta se salire più su e godere della vista, ancor più completa, da Castel Sant’Elmo. Oppure, incamminati verso il centro storico sgambettando per i gradini del Petraio, che collegano il Vomero a Corso Vittorio Emanuele.

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