Benvenuti a Treia, borgo di bellezze, sapori e sport del passato.
È uno dei Borghi più belli d’Italia e si trova a meno di 20 chilometri da Macerata. Treia è un amore di cittadina con un delizioso centro storico, una suggestiva terrazza panoramica dove la vista si perde tra l’Adriatico e i Sibillini, tanti scorci artistici e culturali e una tradizione sportiva molto particolare.
Un po’ come il quidditch per Harry Potter, il Gioco del pallone col bracciale è simbolo di un mondo altro, lontano, che rivive magicamente durante l’annuale Disfida nel mese di luglio.
Ma a Treia si assapora anche il gusto della vita marchigiana più autentica, un’atmosfera genuina e verace che si respira tra le strade del borgo così come a tavola. Sì, perché la gastronomia locale è tutta da scoprire (e se il tema ti appassiona, ti suggeriamo di dare un’occhiata qui). Il calcione, la tipica pasta sfoglia ripiena di formaggio, è un must try da veri intenditori.
Ecco un piccolo sommario su Treia. Consultalo per scoprire cosa vedere e fare in questa gemma nascosta nei dintorni di Macerata.
Treia, scopri cosa vedere
Ci sono sette porte lungo la cinta muraria di epoca medievale. Il simbolo cittadino, memoria storica di quando ancora Treia si chiamava Montecchio ed era governata dai Longobardi, lo puoi trovare non lontano da Porta Palestro. È la Torre San Marco, scenografica torretta merlata del XII secolo e oggi unica "superstite” di un antico castello dal nome di una principessa, Onglavina.
Il borgo siede su un colle affacciato sulla vallata del fiume Potenza, che sovrasta col tenue color ambrato dei suoi palazzi. Strade lastricate fiancheggiano chiese e abitazioni sobrie ed eleganti, piazzette, affacci panoramici e gli immancabili vicoletti, marchio di fabbrica dei paesi di stampo medievale.
Tra i punti di maggiore interesse spicca il Teatro Condominiale, che raggiungi camminando lungo le incisioni e i bassorilievi che incorniciano corso Italia Libera. L’edificio ottocentesco, dagli interni riccamente decorati, si fa notare per un appariscente sipario evocativo della storia cittadina.
Nel 1865, Silverio Copparoni vi raffigurò la battaglia di Vallesacco del 1263. Lo scontro, che vide schierati da un lato i Montecchiesi e dall’altro Corrado d’Antiochia, ebbe luogo all’altezza di Porta Vallesacco, uno degli ingressi al centro storico.
Piazza della Repubblica è lo scorcio più rinomato, ma non si può certo dire che il borgo manchi di attrazioni.
A contrada San Marco Vecchio c’è una quercia monumentale che non a caso è stata dichiarata monumento nazionale nel 2000. La Roverella di Treia ha circa 450 primavere e un’altezza che supera i 20 metri.
In frazione Passo di Tria si trova la Torre del Mulino. Risale al XIV secolo ed è una piccola fortezza a forma quadrangolare posta a difesa del mulino racchiuso al suo interno.
Villa Spada, conosciuta anche come Villa La Quiete, è tra le dimore storiche più belle delle Marche. Un gioiello dell’architettura neoclassica a opera di Giuseppe Valadier visibile su prenotazione.
In contrada Fontevannazza, poco fuori dal centro abitato, si può visitare una casa rurale in terra cruda del XIX secolo, un raro esempio di costruzione umile ed elementare diffusa all’epoca in Abruzzo e nelle Marche.
Da vedere la chiesa gotica di San Francesco e l’ annesso convento che ospita il Museo Civico Archeologico, con la sua collezione di ritrovamenti egizi e reperti di epoca romana che testimoniano il culto delle divinità Iside e Serapide.
Meraviglioso, poi, il grande santuario del Santissimo Crocifisso che conserva una croce del XV secolo attribuita a Donatello.
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Treia e la sua Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica è il salotto di Treia. Un grande spiazzo a forma di ferro di cavallo aperto su una terrazza panoramica da cui la vista abbraccia il Conero e l’Adriatico. A catalizzare l’attenzione è proprio la balaustra in marmo del XVIII secolo, un affaccio strepitoso sulle colline e i campi marchigiani.
La piazza è il cuore pulsante di Treia e vanta più elementi di pregio che ne impreziosiscono il colpo d’occhio. La bella fontana in marmo blu posta al centro è attorniata sui tre lati dalla chiesa di San Filippo Neri, dal Palazzo Comunale, sede del Museo Civico, e dell’Accademia Georgica.
Questo’ultima, opera settecentesca del Valadier, custodisce 14.000 volumi e ospita l’Archivio Storico Comunale, tra i più antichi e forniti delle Marche.
A soli pochi passi, la chiesa della Santissima Annunziata, cattedrale di Treia, è sfavillante con i suoi tesori artistici come la pala di Giacomo da Recanati.
Treia e la Disfida del bracciale
Uno sport antico, popolarissimo in Italia fino agli inizi del Novecento, che vede sfidarsi le quattro contrade di Treia, Vallesacco, Onglavina, Borgo e Cassero. Il Gioco del pallone col bracciale è disciplina simbolo del comune marchigiano, una pratica sopravvissuta ai secoli e all'avvicendarsi dei cambiamenti di usi, costumi e passioni.
Carlo Didimi ne fu portavoce nonché giocatore più famoso e celebrato (anche da Leopardi, in A un vincitore nel pallone). Una sorta di Lionel Messi della pallapugno a cui è intitolato lo sferisterio, l’arena dove ogni anno si tiene la Disfida del Bracciale.
Di cosa si tratta? È il torneo nazionale del pallone col bracciale, un evento che è un po’ manifestazione sportiva e un po’ rievocazione storica. È anticipato da dieci giorni di festeggiamenti che hanno luogo tra luglio e agosto in un colorato susseguirsi di spettacoli, musica e animazioni che fanno rivivere il passato Treia in un’atmosfera gioiosa.
Immancabile, in un luogo che porta avanti così fieramente le proprie tradizioni, un museo che celebri lo sport cui la cittadina è così affezionata. Il Museo Gioco del Pallone col Bracciale è allestito con foto, poster, tanti trofei, coppe, bracciali e palloni dall’Ottocento a oggi.