Vuoi sapere cosa vedere in Sardegna oltre il mare? Ecco un viaggio fra sacro e profano alla scoperta del nord di un’isola piena di meraviglie.
La Sardegna è un’isola meravigliosa bagnata da un mare cristallino che la rende famosa nel mondo. Ma non è tutto qui: c’è molto altro da vedere in Sardegna oltre il mare. Questa terra antichissima custodisce al suo interno tesori architettonici, archeologici e naturali. La Sardegna è fatta del sapore della sua terra spesso difficile da domare, del rumore del suo vento, del verde delle sue foreste, del calore del suo sole, del profumo del mirto e dell’elicriso che si diffonde nell’aria. A ornare il suo paesaggio come dei gioielli, appaiono qua e là manieri e basiliche, baluardi di una storia affascinante da sfogliare con le dita, come le pagine di un libro.
Proprio le chiese romaniche e i castelli medioevali dell’entroterra nord sono la meta del nostro viaggio: due facce della stessa medaglia, appartenenti al medesimo periodo storico. Pronto a partire?
Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: informazioni utili
Il nostro viaggio toccherà 7 tappe, tra castelli e chiese sparsi nell’entroterra sardo, luoghi immersi nella natura spesso difficili da raggiungere tramite mezzi pubblici e servizi.
Per poterti spostare agevolmente, ti consigliamo di scegliere fra auto o moto. La conformazione delle strade sarde, infatti, può rivelarsi piuttosto stimolante per gli amanti delle due ruote.
Altra precisazione: mentre le ruote accarezzeranno le sinuose strade dell’isola, ti troverai immerso in paesaggi stupendi che cambiano continuamente. Ti renderai conto ben presto di come il paesaggio sardo sia proprio la prima meraviglia da scoprire: un capolavoro della natura fra colori bruciati e intensi, i profumi della macchia mediterranea e il sibilo del vento.
Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: i castelli medioevali
I castelli sardi sono i più affascinanti testimoni del Medioevo dell’isola, periodo in cui la Sardegna era divisa in quattro Giudicati: i regni di Cagliari, Arborea, Torres e Gallura. I Giudicati erano entità statuali indipendenti a carattere democratico, ognuna governata da un re o giudice.
I manieri sparsi per l’isola erano circa 100, eretti tra XI e XIV secolo, molti dei quali sono arrivati fino a noi pressoché intatti, mentre altri appaiono come ruderi silenziosi nell’aspro paesaggio sardo. Ciascuno, però, porta con sé il fascino di una storia che si mischia con leggende nate dalla fantasia popolare. Ecco i più belli del nord dell’isola.
Casteldoria a Santa Maria Coghinas
Ci troviamo in provincia di Sassari, più precisamente nella regione storica dell’Anglona, a pochi passi da Santa Maria Coghinas. Qui la torre di una misteriosa fortezza scruta dall’alto le acque di un lago: è il maniero di Casteldoria che la famiglia genovese dei Doria fece costruire intorno al XII secolo a guardia delle sue proprietà.
Oggi ciò che rimane dell’edificio, oltre alla torre pentagonale alta venti metri, sono alcuni tratti delle mura, i resti della cappella e una grande cisterna che serviva presumibilmente alla raccolta dell’acqua.
Il fascino più grande di questo castello, però, è legato alle leggende di cui anche la famosa scrittrice sarda Grazia Deledda parlò in una delle sue opere. Si narra di una rete di cunicoli sotterranei che sarebbero serviti alla famiglia Doria come passaggio segreto e qui, dietro una pesante porta di ferro, sembra fosse custodito il tesoro del casato.
Il Castello dei Doria di Chiaramonti
Nelle campagne dell’Anglona, nel nord-ovest dell’isola, sorge un paesino di nome Chiaramonti. A sovrastare il borgo, i ruderi del Castello dei Doria, un’altra delle fortezze che la famiglia ligure costruì in difesa dei suoi possedimenti nel Nord Sardegna.
Il castello fu eretto tra il XII e il XIII secolo e successivamente fu convertito in una chiesa. Oggi, ciò che vediamo è la sagoma della torre dell’antica fortezza, un edificio mono-navato, con otto cappelle ai lati, e quello che sembra essere stato il campanile: i resti del luogo di culto.
Dalle rovine, immerse nel silenzio, si può ammirare una meravigliosa vista su tutta la vallata dell’Anglona. Di tanto in tanto, questa suggestiva cornice diventa teatro di concerti ed eventi fra i più belli del Nord Sardegna, come quelli del programma Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari.
Il Castello di Burgos
Il Castello di Burgos, o Castello del Goceano, è il più ricco del Nord Sardegna in fatto di memorie storiche e leggende.
Arroccato su una rupe, da un’altezza di 650 metri domina il borgo sottostante, come un solitario e inespugnabile testimone del passato medioevale sardo. Fu edificato intorno al 1134 per volontà di Gonario I di Torres, e presenta una triplice cinta muraria e una torre maestra di 16 metri.
Queste mura, nella loro lunga vita, furono teatro di battaglie e scabrose vicende che coinvolsero regine, personaggi illustri del tempo e banditi.
Oggi, fra i ruderi, sembra si aggirino ancora il fantasma del giudice Guglielmo di Cagliari che, inseguito da stormi di uccellacci, invoca il perdono della regina, e lo spirito di Adelasia, l’ultima giudicessa di Torres.
Insieme al maniero, vale la pena visitare anche il Museo dei Castelli nel centro del paese di Burgos.
Il Castello di Pedres
Ci spostiamo ora a pochi chilometri dalla città di Olbia. Qui si trova un altro fiero rappresentante della Sardegna medioevale: il Castello di Pedres. Dalla cima di un colle alto neanche 100 metri, la fortezza proteggeva la piana circostante dalle incursioni provenienti da sud.
Oggi appare come una torre a pianta quadrata con intorno una cinta muraria poligonale. Nei pressi del maniero si trova un luogo importantissimo per l’archeologia sarda: la Tomba dei Giganti di Su mont’e s’Abe. Il sito, la cui forma evoca la testa di un toro, è una sepoltura di 4000 anni fa appartenente ai Nuragici, l’antico popolo sardo.
Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: le chiese romaniche
Completato il nostro itinerario alla scoperta del lato profano del Medioevo sardo, è arrivato il momento di conoscere le gemme dell’arte sacra dell’isola risalenti allo stesso periodo: le chiese romaniche. Ecco tre fra le più affascinanti dell’entroterra nord.
Santissima Trinità di Saccargia
Iniziamo dalla più spettacolare e celebre chiesa romanica di Sardegna: la basilica della Santissima Trinità di Saccargia, nel territorio di Codrongianos in provincia di Sassari.
Spunta all’improvviso al centro di una vallata, nelle campagne di Sardegna. È perfetta nella sua bicromia chiaroscura, con il campanile che svetta alto verso il cielo e, affianco, i ruderi del monastero e del chiostro dei monaci camaldolesi.
Anche la nascita di Saccargia si intreccia con la storia dei giudicati di Sardegna. Sembra, infatti, che l’edificazione sia stata ordinata da Costantino I di Torres il quale, desideroso di un erede, ebbe un’apparizione che lo indusse a far erigere la chiesa. La basilica fu consacrata nel 1116 ma il terreno su cui sorge non è un luogo qualunque: da sempre qui si praticavano culti ancestrali. Osservando attentamente il portico della facciata, possiamo notare un dettaglio curioso: sulla cornice del pilastro sinistro sono raffigurati dei bovini accovacciati. Esiste, infatti, una leggenda che si riteneva fosse all’origine del nome dell’abbazia: essa narra di “s’acca argia”, “la vacca pezzata” che qui, ogni giorno, s'inginocchiava sul dorso in segno di preghiera.
Nostra Signora di Tergu
La chiesa di Nostra Signora di Tergu è un altro gioiello architettonico di Sardegna. Essa sorge maestosa su un altopiano dell’Anglona e ha una storia lunga quasi mille anni. Costruita probabilmente tra 1065 e 1082, è un capolavoro di architettura romanico-pisana impreziosita con forme gotiche e barocche. È caratterizzata da una policromia data dall’utilizzo di pietra trachitica rosso-violacea, pietra calcarea bianca e vulcanite rossastra. Di fianco alla chiesa, nel corso dei secoli, fu costruito un monastero di cui oggi restano i ruderi.
A questo edificio sacro è legata una delle tradizioni religiose più importanti dell’intera Sardegna. Nostra Signora di Tergu, infatti, è meta della processione del Lunissanti, ovvero il rito che segna l’inizio della Settimana Santa per gli abitanti di Castelsardo, borgo che sorge sul mare a 11 chilometri a nord dalla basilica romanica.
Nostra Signora del Regno
Concludiamo il nostro viaggio con la chiesa dove i giudici di Torres prestavano giuramento e dove venivano sepolte le loro spoglie. Lì vicino, i ruderi del palazzo reale.
Nei pressi del borgo di Ardara, in Logudoro, la cattedrale di Nostra Signora del Regno appare come una macchia scura sulle pendici del Montesanto. Fin dal primo sguardo, colpisce per l’impatto visivo molto forte dato dalla sua maestosa imponenza e dal contrasto tra il nero della trachite ferrigna con cui è costruita e l’oro della pala cinquecentesca dietro l’altare.
Un viaggio nella storia di Sardegna ha il sapore dell’infinito. In effetti, parlare di “storia” qui è riduttivo perché, in questa magica terra, si fondono mille storie e mille leggende in una trama unica: ecco il vero fascino di un’isola che ha tanto da raccontare.