Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: castelli, chiese e altre meraviglie in un itinerario alla scoperta dell'entroterra più autentico dell'isola.

La Sardegna è un’isola meravigliosa bagnata da un mare cristallino che la rende famosa nel mondo. Ma non è tutto qui: c’è molto altro da vedere in questa terra antichissima che custodisce tesori architettonici, archeologici e naturali. Oggi scopriremo insieme cosa vedere in Sardegna oltre il mare, avventurandoci in un doppio viaggio per conoscere il suo entroterra più autentico.

La Sardegna, e in particolare il suo entroterra, è fatta del sapore della sua terra spesso difficile da domare, del rumore del suo vento, del verde delle sue foreste, del calore del suo sole, del profumo del mirto e dell’elicriso che si diffonde nell’aria. A ornare il suo paesaggio come dei gioielli, appaiono qua e là manieri, castelli e basiliche, baluardi di una storia affascinante da sfogliare con le dita, come le pagine di un libro.

E proprio le chiese romaniche e i castelli medioevali dell’entroterra del Nord Sardegna sono la meta del nostro itinerario di viaggio: due facce della stessa medaglia, ma appartenenti al medesimo periodo storico. Pronti a partire?

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Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: organizza il tuo itinerario nell’entroterra

Cosa vedere in Sardegna oltre il mare

Il nostro viaggio nell'entroterra del Nord Sardegna toccherà 10 tappe suddivise equamente tra castelli e chiese, luoghi immersi nella natura spesso difficili da raggiungere tramite mezzi pubblici.

Per poterti spostare agevolmente, ti consigliamo di scegliere fra auto o moto. La conformazione delle strade sarde può infatti rivelarsi piuttosto stimolante per gli amanti delle due ruote.

Mentre le ruote accarezzeranno le sinuose strade dell’isola, ti troverai immerso in paesaggi stupendi che cambiano continuamente. Ti renderai conto ben presto di come il paesaggio sardo sia proprio la prima meraviglia da scoprire: un capolavoro della natura fra colori brucianti e intensi, i profumi del Mediterraneo e il sibilo del vento.

Inizia dunque il nostro doppio itinerario alla scoperta di cosa vedere in Sardegna oltre il mare, viaggiando tra cinque castelli e cinque chiese che hanno fatto la storia di questa meravigliosa isola.

Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: castelli e fortezze medievali

Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: castelli e fortezze medievali

I castelli sardi sono i più affascinanti testimoni del Medioevo dell’isola, periodo in cui la Sardegna era divisa in quattro Giudicati, le divisioni amministrative in uso nell'isola: essi sono i regni di Cagliari, Arborea, Torres e Gallura. Si trattava di entità statuali indipendenti e "democratiche", ognuna governata da un re o giudice.

I manieri sparsi per l’isola erano circa 100, eretti tra XI e XIV secolo, molti dei quali sono arrivati fino a noi pressoché intatti, mentre altri appaiono come ruderi silenziosi nell’aspro paesaggio sardo. Ciascuno, però, porta con sé il fascino di una storia che si mischia con leggende nate dalla fantasia popolare.

Ecco i castelli più belli del nord dell’isola. Per maggiori informazioni sui percorsi da seguire, sulla lunghezza e sulla durata del viaggio, dai un'occhiata alla mappa dell'itinerario dei castelli nell'entroterra sardo.

Prima tappa: Castello di Pedres, Olbia

Il nostro itinerario di viaggio tra i castelli sardi inizia a pochi chilometri dalla città di Olbia. Qui si trova un fiero rappresentante della Sardegna medioevale: il Castello di Pedres. Dalla cima di un colle alto circa 100 metri, la fortezza proteggeva la piana circostante dalle incursioni provenienti da sud.

Oggi appare come una torre a pianta quadrata con intorno una cinta muraria poligonale. Nei pressi del maniero si trova un luogo importantissimo per l’archeologia sarda: la Tomba dei Giganti di Su mont’e s’Abe. Il sito, la cui forma evoca la testa di un toro, è una sepoltura di 4000 anni fa appartenente ai Nuragici, l’antico popolo sardo.

Seconda tappa: Palazzo di Baldu, Luogosanto

Il viaggio prosegue in direzione di Luogosanto alla scoperta di Palazzo di Baldu, un gioiello dell'architettura medievale sarda (almeno del 1300, forse anche precedente) che si erge maestoso nel cuore della Gallura. Questa antica fortezza, immersa in un fitto bosco di lecci, era il fulcro dell’antico insediamento di Villa de Sent Steva, o di Santo Stefano.

Caratterizzato da una torre quadrangolare e da numerosi ambienti disposti attorno al suo ampio cortile, il palazzo rappresentava il cuore amministrativo, sociale e culturale di questa comunità. Seppur in stato di rovina, oggi Palazzo di Baldu continua ad incuriosire e incantare i visitatori con la sua storia e la sua location suggestiva, offrendo uno scorcio autentico sulla Sardegna nell’epoca dei re e dei cavalieri.

Per completare la visita di questo sito non perderti anche la chiesetta di Santo Stefano, poco distante dal palazzo e dal resto dell’antico villaggio, un luogo davvero pittoresco e immerso nel verde dove è custodita una statua di marmo del santo.

Terza tappa: Castello di Casteldoria, Santa Maria Coghinas

Proseguendo l'itinerario tra i castelli nell'entroterra ci troviamo precisamente nella regione storica dell’Anglona, a pochi passi da Santa Maria Coghinas. Qui la torre di una misteriosa fortezza scruta dall’alto le acque di un lago: è il maniero di Casteldoria che la famiglia genovese dei Doria fece costruire intorno al XII secolo a guardia delle sue proprietà.

Oggi ciò che rimane dell’edificio, oltre alla torre pentagonale alta 20 metri, sono alcuni tratti delle mura, i resti della cappella e una grande cisterna che serviva presumibilmente alla raccolta dell’acqua.

Il fascino più grande di questo castello, però, è legato alle leggende di cui anche la famosa scrittrice sarda Grazia Deledda parlò in una delle sue opere. Si narra di una rete di cunicoli sotterranei che sarebbero serviti alla famiglia Doria come passaggio segreto e qui, dietro una pesante porta di ferro, sembra fosse custodito il tesoro del casato.

Quarta tappa: Castello dei Doria, Chiaramonti

Continuando l'esplorazione delle campagne dell’Anglona, nel nord-ovest dell’isola, qui sorge un paesino di nome Chiaramonti. A sovrastare il borgo i ruderi del Castello dei Doria, un’altra delle fortezze che la famiglia ligure costruì in difesa dei suoi possedimenti nel Nord Sardegna.

Il castello fu eretto tra il XII e il XIII secolo e successivamente fu convertito in una chiesa. Oggi, ciò che vediamo è la sagoma della torre dell’antica fortezza, un edificio mono-navato, con otto cappelle ai lati, e quello che sembra essere stato il campanile: i resti del luogo di culto.

Dalle rovine, immerse nel silenzio, si può ammirare una meravigliosa vista su tutta la vallata dell’Anglona. Di tanto in tanto, questa suggestiva cornice diventa teatro di concerti ed eventi fra i più belli del Nord Sardegna, come quelli parte del programma di Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari. 

Quinta tappa: Castello di Burgos, Burgos

Il tour dell'entroterra sardo alla scoperta dei suoi misteriosi e pittoreschi castelli ci conduce infine al Castello di Burgos, o Castello del Goceano, il più ricco del Nord Sardegna in fatto di memorie storiche e leggende.

Arroccato su una rupe, da un’altezza di 650 metri domina il borgo sottostante, come un solitario e inespugnabile testimone del passato medioevale sardo. Fu edificato intorno al 1134 per volontà di Gonario I di Torres, e presenta una triplice cinta muraria e una torre maestra di 16 metri.

Queste mura, nella loro lunga vita, furono teatro di battaglie e scabrose vicende che coinvolsero regine, personaggi illustri del tempo e banditi.

Oggi, fra i ruderi, sembra si aggirino ancora il fantasma del giudice Guglielmo di Cagliari che, inseguito da stormi di uccellacci, invoca il perdono della regina, e lo spirito di Adelasia, l’ultima giudicessa di Torres.

Insieme al maniero, vale la pena visitare anche il Museo dei Castelli nel centro del paese di Burgos.

Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: chiese romaniche e basiliche

Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: chiese romaniche e basiliche

Completato il nostro itinerario alla scoperta del lato profano del Medioevo sardo, attraversando il fascino e la magia dei suoi castelli, è arrivato il momento di conoscere le gemme del Medioevo sacro della Sardegna, che trova la sua massima espressione nelle stupende chiese romaniche.

Questi luoghi preservano da secoli la purezza e la bellezza della fede, trovando nel connubio con il paesaggio bucolico dell'entroterra sardo la perfetta combinazione tra serenità terrena e sacralità spirituale.

Ecco le chiese più belle del nord dell’isola. Per maggiori informazioni sui percorsi da seguire, sulla lunghezza e sulla durata del viaggio, dai un'occhiata alla mappa dell'itinerario delle chiese nell'entroterra sardo.

Prima tappa: SS. Trinità di Saccargia, Codrongianos

Iniziamo dalla più spettacolare e celebre chiesa romanica della Sardegna: la basilica della Santissima Trinità di Saccargia, nel territorio di Codrongianos in provincia di Sassari.

Spunta all’improvviso al centro di una vallata, nelle campagne del Nord Sardegna. È perfetta nella sua bicromia chiaroscura, con il campanile che svetta alto verso il cielo e, affianco, i ruderi del monastero e del chiostro dei monaci camaldolesi.

Anche la nascita di Saccargia si intreccia con la storia dei Giudicati di Sardegna. Sembra, infatti, che l’edificazione sia stata ordinata da Costantino I di Torres il quale, desideroso di un erede, ebbe un’apparizione che lo indusse a far erigere la chiesa. La basilica fu consacrata nel 1116 ma il terreno su cui sorge non è un luogo qualunque: da sempre qui si praticavano culti ancestrali.

Osservando attentamente il portico della facciata, possiamo notare un dettaglio curioso: sulla cornice del pilastro sinistro sono raffigurati dei bovini accovacciati. Esiste, infatti, una leggenda che si riteneva fosse all’origine del nome dell’abbazia: essa narra di “s’acca argia”, “la vacca pezzata” che qui, ogni giorno, s'inginocchiava sul dorso in segno di preghiera.

Seconda tappa: Nostra Signora del Regno, Ardara

Proseguiamo il nostro itinerario con la chiesa dove i giudici di Torres prestavano giuramento e dove venivano sepolte le loro spoglie. Lì vicino, i ruderi del palazzo reale.

Nei pressi del borgo di Ardara, nella regione del Logudoro, ecco la cattedrale di Nostra Signora del Regno appare come una macchia scura sulle pendici del Montesanto.

Fin dal primo sguardo, colpisce per l’impatto visivo molto forte dato dalla sua maestosa imponenza e dal contrasto tra il nero della trachite ferrigna con cui è costruita e l’oro della pala cinquecentesca dietro l’altare.

Terza tappa: Santa Maria de Mesu Mundu, Anela

Per la prossima tappa dell’itinerario ci spostiamo nel cuore dell’entroterra della provincia di Sassari, nel territorio montuoso conosciuto come Goceano. La nostra destinazione è la Chiesa di Santa Maria di Mesu Mundu, cioè Santa Maria di Mezzo Mondo o anche semplicemente Chiesa della Madonna delle Rose, nei pressi del piccolo borgo di Anela.

Questo particolare edificio religioso presenta delle caratteristiche molto peculiari, come il suo stile architettonico ed estetico di transizione tra il romanico e il gotico (la sua costruzione originale fu completata nel 1162, anno della consacrazione) basato sullo sviluppo di forme semplici ma al tempo stesso eleganti, e la sua posizione geografica che la vede protagonista di uno dei panorami bucolici sardi più genuini che ci siano.

A questo bisogna aggiungere anche la perfetta conservazione dell’edificio nel corso dei secoli, grazie soprattutto alla cura delle comunità di monaci che hanno vissuto qui e alla pace che ha sempre regnato in questa porzione dell’isola.

Oggi Santa Maria de Mesu Mundu custodisce al suo interno delle bellissime statue lignee policrome risalenti al ‘500-’600, in particolare quelle di San Francesco e della Madonna.

Quarta tappa: Nostra Signora di Castro, Oschiri

La prossima tappa ci porta nei pressi del Lago del Coghinas, precisamente nel territorio del comune di Oschiri, per scoprire insieme la bellezza e i paesaggi pazzeschi della Chiesa di Nostra Signora di Castro, uno degli esempi più significativi di architettura romanica in Sardegna.

La costruzione dell’edificio iniziò poco dopo l’anno 1000, con fonti storiche che ne testimoniano l’esistenza già all’inizio del 1100 e ufficialmente consacrata nel 1174, ergendosi con maestosità su un’altura che domina un paesaggio rurale di grande suggestione non distante dal Monte Limbara, all’epoca sede dell'antica diocesi di Castro.

Nostra Signora di Castro si distingue per la sobrietà della sua estetica dal punto di vista materiale (la chiesa è realizzata in trachite) e per l’armonia delle sue linee architettoniche, con una facciata impreziosita da decorazioni geometriche. L’interno, più austero dell’esterno ma non meno ricco di spiritualità, custodisce un meraviglioso retablo in legno tardo-barocco, databile tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700.

La chiesa di Nostra Signora di Castro è strettamente legata alla tradizione religiosa e popolare di Oschiri, soprattutto in occasione della festa dedicata alla Vergine, celebrata la domenica successiva alla Pasqua con processioni, canti e balli tradizionali.

Quinta tappa: Nostra Signora di Tergu, Tergu

Questo itinerario avventuroso tra le chiese e i luoghi sacri più interessanti dell'entroterra del Nord Sardegna termina alla chiesa di Nostra Signora di Tergu, un altro gioiello architettonico. Essa sorge maestosa su un altopiano dell’Anglona e ha una storia lunga quasi mille anni. Costruita probabilmente tra 1065 e 1082, è un capolavoro di architettura romanico-pisana impreziosita con forme gotiche e barocche.

È caratterizzata da una policromia data dall’utilizzo di pietra trachitica rosso-violacea, pietra calcarea bianca e vulcanite rossastra. Di fianco alla chiesa, nel corso dei secoli, fu costruito un monastero di cui oggi restano i ruderi.

A questo edificio sacro è legata una delle tradizioni religiose più importanti dell’intera Sardegna. Nostra Signora di Tergu, infatti, è meta della processione del Lunissanti, ovvero il rito che segna l’inizio della Settimana Santa per gli abitanti di Castelsardo, borgo che si affaccia sul mare a soli 11 chilometri a nord dalla basilica romanica.

Un viaggio nella storia della Sardegna ha il sapore dell’infinito, una sensazione unica che si può cogliere solo vivendola lontano dal mare e dalle spiagge, semplicemente alla scoperta del suo straordinario entroterra.

In effetti, parlare solamente di “storia” qui è riduttivo, perché in questa magica terra, fatta anche di castelli e di chiese di un millennio fa, si fondono miti, storie e leggende in una trama unica: ecco il vero fascino di un’isola che ha tanto da raccontare, anche fuori stagione, anche e soprattutto nel suo lato più autentico.

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