Sei in Italia, non hai l’auto e non sai dove andare? Hai voglia di riscoprire la bellezza del viaggiare a passo lento? Ti consigliamo 5 delle migliori destinazioni in Italia da visitare senza auto.
Fermarsi e spogliarsi della modernità, del trambusto dei motori e soprattutto dello smog cittadino, rende felice il viaggiatore e chi lo ospita. Si tratta di abbracciare la filosofia del “tempo per me” in un mondo in cui il tempo sembra scorrere sempre più veloce e la fretta, si sa, fa perdere attimi che potrebbero essere, invece, ricordi importanti. Senza auto, in cammino tra luoghi pregni di storia e tradizioni, hai la possibilità di armonizzarti con l’ambiente intorno, di assecondarne i ritmi e di coglierne l’essenza. Potrai stupirti davanti a dettagli sempre nuovi che non hai mai considerato. Avrai la sensazione di essere parte integrante della comunità, perdendo l’identità del turista, iniziando a vivere un viaggio autentico. L’Italia è la meta ideale da riscoprire a piedi, lungo strade antiche, vecchie rotte commerciali, borghi dimenticati ma vividi e ricchi di testimonianze storiche.Un approccio intelligente ed eco- sostenibile che ci permette di scoprire meraviglie meno note del nostro paese, lontano dalle solite mete turistiche. Avventuriamoci insieme in questo viaggio alla riscoperta di 5 tra le migliori destinazioni in Italia, in cui poter lasciare l’auto, e farsi guidare dalla pazienza e semplicità del cammino.
“Viaggiare è una maniera di comporre e scrivere canzoni attraverso i piedi, è una forma di scrittura attraverso il movimento.”
5. Bomarzo: il borgo circondato dal mistero
Immerso nel paesaggio agreste di Viterbo, arroccato su una collina di tufo, appare Bomarzo. Un piccolo borgo il cui centro storico è considerato un vero e proprio gioiello dell’urbanistica Medievale, per questo definito uno dei centri storici più rinomati del Lazio.
Bomarzo sorge nel cuore della Tuscia tra le pendici dei Monti Cimini e la valle del Tevere. Le sue origini ancora oggi sono avvolte dal mistero. Sicuramente è stato un territorio intensamente popolato sia dagli Etruschi che dai Romani per i quali oggi possiamo godere di numerose testimonianze di quel tempo: possiamo fare passeggiate tra le necropoli etrusche, ammirare i ruderi di un acquedotto romano, ma soprattutto stupirci ai piedi della Piramide Etrusca di Bomarzo, considerata il più grande monumento Rupestre d’Europa.
Grazie alla Stazione Attigliano- Bomarzo, che si trova nella confluenza delle linee Viterbo-Orte e Firenze-Roma, è possibile raggiungere facilmente questo borgo da Roma ma anche da Montepulciano in circa un’ora. Da Chiusi-Chianciano Terme in meno di un’ora, da Orte, in meno di mezz’ora e da Napoli in quasi due ore. Comodamente in Treno potrete godere del paesaggio e rilassarvi senza pensare al traffico ed al parcheggio, per poi approdare in uno dei Borghi più belli della Tuscia.
Arrivati in stazione inizia il cammino alla scoperta del luogo incantato. Ideale è incamminarsi passando attraverso le favolose Cascate del Fosso Castello, dove la vegetazione rigogliosa fatta di muschi e licheni avvolge i tronchi degli alberi e rende il luogo incantevole.
Attraverso un tunnel arrivate alla Valle dei Mulini in cui è possibile osservare i resti delle antiche costruzioni tornando indietro nel tempo, tutto avvolto da un silenzio contemplativo e rilassante.
Superata la Valle il sentiero porta in salita ad un punto panoramico fantastico, la Torre di Chia, dalla quale si può osservare tutto il territorio circostante. Dopo aver scattato una foto indimenticabile si riprende il sentiero che porta alla Necropoli di Santa Cecilia, da qui, attraversate le tombe antropomorfe in tufo e raggiungete la Piramide di Bomarzo, chiamata anche “Sasso Del Predicatore”. È un enorme masso trachitico staccatosi dalla sovrastante parete di roccia vulcanica con 26 gradini intagliati nella roccia. È impossibile non restare spiazzati di fronte a questa possente scala di 8 metri, la cui funzione, benché non certa, tradizionalmente si riconduce alla sfera del sacro e la si identifica come altare finalizzato alle celebrazioni e sacrifici in epoca etrusca.
Durante i secoli Bomarzo è stato dominato da tanti, ma il suo periodo più fiorente inizia quando diventa feudo della famiglia Orsini nel XVI secolo. Questi apportarono grandi contributi culturali e strutturali grazie ai quali possiamo, oggi, ammirare i vicoli e gli scorci di bellezza stupefacente che si racchiudono introno al Duomo di Bomarzo e al Palazzo Orsini.
Palazzo Orsini fu edificato in pieno Rinascimento, luogo centrale per gli affari della nobiltà romana durante il XVI secolo. Con la sua struttura articolata domina il paese. Al suo interno, di rilevante importanza, è il bel salone affrescato da pittori della scuola di Pietro Da Cortona.
Il Palazzo Orsini è compreso all’interno di un “Bosco Sacro” chiamato oggi il Parco dei Mostri. Questo è stato commissionato dal Principe Pier Francesco Orsini come dedica alla moglie Giulia Farnese.
Il Parco è un vero e proprio labirinto in cui perdersi come in un mondo magico, in cui ci si imbatte in grossi massi dal significato ignoto, che stimolano intuito e fantasia. I visitatori si divertono a trovare le diverse connessioni tra le evocazioni mitologiche ed i riferimenti puramente letterari delle diverse statue. È il luogo perfetto se si amano le antiche leggende e l’adrenalina del mistero tutto da scoprire.
4. Cingoli: Balcone delle Marche
Attraverso la Linea ferroviaria Roma- Ancona e un breve tratto con autobus da Jesi, ci spostiamo nelle Marche per farci scompigliare i capelli dal piacevole venticello che soffia sulla celebre Vista panoramica di Cingoli.
Infatti dalle sue mura medioevali è possibile volgere lo sguardo che spazia sino al Mare Adriatico arrivando a scorgere gli Appennini Umbro- Marchigiani.
Cingoli è un piccolo centro in provincia di Macerata, arroccato sulla sommità del Monte Circe. Per la sua particolarità è tra i Borghi Più Belli d’Italia. Le sue origini sono antichissime, risalenti all’Eneolitico, ovvero 5000 anni fa. Successivamente fu abitato da popolazioni picene. Secondo la leggenda, infatti, il picchio piceno atterrò proprio su Cingoli.
Dopo diverse dominazioni susseguitesi nei secoli, nel 1829 Francesco Saverio Castiglioni, di nobile famiglia “cingolana”, divenne Papa con il nome di Pio VIII e dal 1861 Cingoli entrò a far parte del Regno d’Italia come protagonista di tutte le vicende storiche e politiche.
Entrando nel centro storico di Cingoli, ciò che subito colpisce è la sensazione del fermarsi del tempo in una calma armoniosa che si unisce allo stupore degli occhi nel guardare i colori caldi degli intonaci delle facciate in cui si incorniciano eleganti portali rinascimentali.
Sensazioni generate e rafforzate dalla quasi totale chiusura alla circolazione automobilistica nel centro storico, donando al visitatore la possibilità di sperimentare la bellezza ed autenticità degli scorci di grande impatto visivo ed emozionante.
Piazza Vittorio Emanuele II è il cuore di Cingoli. Qui si ergono la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Palazzo del Municipio, considerato la struttura più antica del XII secolo.
Dalla piazza, scendendo, si attraversano i bellissimi palazzi rinascimentali appartenuti alle famiglie nobili di Cingoli, per giungere al piazzale su cui vi sono edificati la chiesa di San Domenico ed il convento dell’ordine dei Predicatori. Sull’altare maggiore della chiesa è possibile ammirare la stupenda tela della Madonna del Rosario e Santi, opera tra le più magnifiche dell’inquieto pittore veneziano Lorenzo Lotto.
Da non perdere una passeggiata tra i quartieri della Polisena, considerato il più antico della città grazie all’intreccio di piccole vie fatte di pietre irregolari che attraversano casette rustiche, senza intonaco, che rimandano al periodo ermetico che interessò Cingoli. Accanto all’edificio che ospitava la chiesa di Santa Maria in Valverde, appare la bellissima Fontana di Maltempo, poco distante da questa si ammira il seicentesco palazzo Castiglioni, nel quale nacque Francesco Saverio Castiglioni, diventato Papa Pio VIII.
Da Cingoli è possibile fare interessanti escursioni nella natura incontaminata. A poca distanza dal centro del paese, infatti, è possibile raggiungere il Lago di Cingoli, luogo ideale per entrare a contatto con se stessi e il mondo naturale che ci circonda. Dall’antichità ad oggi si può quindi affermare che Cingoli ha un fascino intramontabile fatto di storia, arte e natura assolutamente imperdibile in grado di accontentare famiglie in gita, trekker, chi è in cerca di romanticismo o chi è avventuroso e sognatore. Una meta per tutti.
3. Orta San Giulio e l’Isola del Silenzio
Voliamo ora in Piemonte in un altro dei Borghi più belli d’Italia: Orta San Giulio. Arrivati all’Aereoporto di Milano Malpensa è facile raggiungere il borgo comodamente in treno, grazie alla linea Novara- Domodossola, con fermata alla stazione di Orta- Masino.
Orta San Giulio si trova in provincia di Novara ed è stato insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano. Ovvero un riconoscimento turistico- ambientale che viene conferito ai paesi dell’entroterra italiano che si sono distinti per ospitalità ed eccellenza nell’accoglienza.
Una meta perfetta, quindi per il nostro concetto di turismo “car free” e relax senza smog e traffico cittadino.
Orta San Giulio sorge in riva al Lago d’Orta. Prende il suo nome, nel Medioevo, dal nome del lago di San Giulio, il santo evangelizzatore. La storia narra che nel 390 i fratelli Giulio e Giuliano giungono in Riviera annunciando il Cristianesimo. Un giorno, passeggiando lungo le rive del lago, Giulio intravede una piccola isola abitata da serpenti e draghi. Non trovando una barca decise di stendere il proprio mantello sull’acqua e di raggiungere l’isola dove sconfisse i mostri e fece erigere una Basilica in cui è ancora sepolto.
Entrando ad Orta San Giulio si ha la percezione di fare un salto indietro nel tempo grazie al mescolarsi degli stili architettonici, che vanno dal romanico al barocco. Le viuzze strette si intersecano per poi scendere verso il lago, caratterizzate dal silenzio e da giochi d’ombra che le rendono suggestive e particolari da percorrere. Dalla parte opposta, le stesse vie portano al Sacro Monte definito Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Centro di Orta è Piazza Motta con il Palazzo della Comunità della Riviera di San Giulio. La piazza offre la possibilità di rilassarsi su delle panchine con vista sul lago, come in un vero salotto, di sorseggiare un drink o prendere una barca per raggiungere l’Isola di San Giulio.
Con un traghetto raggiungiamo l’Isola di San Giulio. La prima cosa che stupirà sarà l’affascinante Basilica romanica di San Giulio.
Passeggiando per l’isola è possibile imbattersi in eleganti ville appartenute ai canonici, che portavano i nomi dei santi. Tra queste, di grande rilevanza, è la Villa Tallone che ospita ogni anno meravigliosi concerti di musica classica.
Centro nevralgico dell’Isola di San Giulio è l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae. Qui, inizialmente, vi abitavano 6 monache, ora ne sono 80 che vivono in un silenzio totale. La loro guida per tutti questi anni è stata la Madre Badessa Anna Maria Canopi, importante figura femminile nella Chiesa Cattolica. A lei si deve l’atmosfera mistica e contemplativa dell’isola che è percorsa da una stradina, la Via del Silenzio, attraverso la quale si cammina davanti alle ville antiche, pozzi giardini murati e strette calli che scendono verso il Lago d’Orta.
Ma l’attenzione va sicuramente ai messaggi lasciati dalla Madre Badessa Canopi, che lungo questa stradina condivise la sua saggezza in merito al silenzio, mentre nel senso opposto ha lasciato pensieri sulla meditazione.
È proprio questo alone di mistero e di profondità d’animo che fa accrescere il desiderio di visitare questo luogo magico e contemplare le sue bellissime parole, che sono, oggi, piccoli consigli dal grande valore per comprendere meglio se stessi e gli altri.
2. In Trentino nella Valle dell'Armonia
Il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi perfetti da visitare senza auto, ci porta in Val di Fiemme, in Trentino.
Approdando a qualsiasi Aereoporto tra quello di Verona, Venezia, Bergamo Orio Al serio e Milano, è possibile raggiungere con uno “shuttle collettivo” quella che è meglio conosciuta come Valle dell’Armonia.
Nella Foresta di Panveggio, infatti, si trovano gli abeti più pregiati, con i quali vengono realizzate le tavole armoniche dei violini.
Si racconta che addirittura Stradivari ne espresse un grande apprezzamento, tanto da aggirarsi nella foresta, detta anche Foresta dei Violini, alla ricerca di alberi, in particolare degli abeti rossi plurisecolari, adatti alla fabbricazione di violini perfetti.
Oggi queste tavole armoniche sono ricercate in tutto il Mondo e musicisti di fama internazionale adottano ancora gli straordinari abeti rossi.
La Valle di Fiemme è una delle principali valli dolomitiche e si estende lungo il torrente Avisio tra i monti del Lagorai e del Latemar.
Oltre a boschi e foreste, offre la possibilità di attraversare due parchi naturali e di scalare imponenti vette dolomitiche, ovvero il Corno Bianco, Il Gruppo del Letemar con meravigliose guglie e le Pale di San Martino. Queste incredibili vette sono state dichiarate dall’Unesco come Patrimonio Naturale dell’Umanità.
Per chi intraprende un viaggio all’insegna dell’eco-sostenibilità la Val Di Fiemme è la meta ideale. Infatti nel 2003 è stata la prima valle a eco- certificare le sue foreste e proprio qui si tennero i primi Mondiali eco-certificati.
Oggi una pista ciclabile percorre tutta la valle, da Molina di Fiemme a Moena, fino a Canazei. Cinque aree sciistiche e due centri di sci di fondo sono a disposizione per chi ama raggiungere questi luoghi in inverno, soprattutto per le famiglie.
La Val di Fiemme, quindi, è una delle mete naturalistiche più interessanti d’Italia e nel suo territorio sono sparsi borghi e paesini di montagna dove è possibile conoscere la storia e le tradizioni di questo immenso paradiso italiano.
1. Il Borgo senza auto
In cima alla nostra top 5 ed all’estremo Nord Italia c’è un borgo senza smog, senza rumori, senza stress: Chamois, l’unico comune italiano senza automobili.
Con un referendum nel 1955 si decise di abolire la circolazione delle auto in questo piccolo luogo incantato. Una decisione unica in Italia, di cui, ancora oggi, gli abitanti sono fieri, perchè ha reso questo piccolo borgo un luogo di serenità, pace e tranquillità.
Qui non troveremo traffico, né auto, né motorini, solo natura intatta, boschi, immense montagne, magnifiche distese di prati, tanti punti panoramici e stradine in cui il silenzio è rotto solo dal rintocco delle campane.
A Chamois ci si sposta in bicicletta, a cavallo o a piedi.
Per giungere in questa perla italiana, bisogna arrivare in treno alla Stazione Chatillon/Saint-Vincent e da qui prendere l’autobus e arrivare a Buisson che è il punto di partenza della Funivia per salire a Chamois. Oppure, per i più coraggiosi, sempre da Buisson, ci si può incamminare attraverso una ripida mulattiera all’interno di un bosco e all’altezza di 700 metri.
Questo gioiello della natura in cui poter riposare e ritrovare se stessi, è diviso in 7 frazioni tutte caratterizzate da tradizionali, piccole case in legno e pietra circondate da piccoli sentieri, laghi e torrenti. Qui potrete incontrare contadini che vivono di antiche attività come se il tempo si fosse fermato. Sembrerà di fare un tuffo nel passato o potrà essere l’occasione di comprendere quanto sia appagante la semplicità del vivere in un luogo così incontaminato.
A 2 ore di cammino dal centro del borgo e a 700 metri di dislivello, ci aspetta un imperdibile punto panoramico, Le Point Sublime. Da qui si può godere di una stupefacente vista sul Cervino, che è conosciuto nel Mondo come “Lo scoglio più nobile d’Europa”, come lo descrisse il poeta inglese Jhon Ruskin.
Le Point Sublime è anche un punto di partenza di discese in sci o per affrontare itinerari con le “ciaspole” sia in inverno che in primavera.
Affascinante e suggestivo è, inoltre, il Lago di Lord, uno degli angoli più caratteristici di Chamois. Si trova a 2000 metri di altezza e lo si può raggiungere con la seggiovia o a piedi attraverso semplici sentieri. Questo luogo in inverso si trasforma in un vero paradiso per i gli amanti dello sci, soprattutto per i bambini che muovo i primi passi in questa attività.
In Italia per un "Viaggio lento"
In questo tempo storico di riscoperta dei valori essenziali per la vita dell’uomo, come famiglia, salute e serenità; in un momento di crisi che la pandemia ha provocato nel cuore di tutti, anche il modo di viaggiare cambia. Si fa strada e cresce sempre di più la pratica di un Turismo Lento.
Fare turismo lento rappresenta un vero e proprio cambiamento per chi è abituato a viaggi frenetici verso città affollate, tra un impegno di lavoro e l’altro. Oggi la priorità è partire con una maggiore consapevolezza di sé e di quello che si vuole apprendere da quel viaggio.
La scelta è quella di fare un’esperienza, approfondire il concetto di sostenibilità e vivere le destinazioni non da turisti ma come parte della comunità ospitante. Inoltre è un modo di viaggiare molto semplice, importante è armarsi di tanta volontà e curiosità.
L’Italia è ricca di storia, cultura, buon cibo, artigianato, natura, e soprattutto accoglienza senza eguali. È, quindi, una meta meravigliosamente adatta per poter sperimentare questo tipo di viaggio che arricchisce l’anima e appaga tulle le esigenze di ritorno ad un "modus vivendi" tranquillo e sereno.