Curiosi di sapere dove sono stati girati i film di Paolo Sorrentino? Scoprite con noi i 15 luoghi più iconici del regista candidato agli Oscar.
È successo di nuovo.
A 7 anni di distanza dalla vittoriosa trasferta a Los Angeles per La Grande Bellezza, Paolo Sorrentino è di nuovo in lizza per la celebre statuetta.
È stata la mano di Dio, infatti, è candidato agli Oscar 2022 come Miglior film straniero.
Sorrentino ha una particolare abilità di evocare e raccontare certi luoghi con i suoi film.
Nei suoi film più noti, questi luoghi sono realmente vicini al cuore del regista: c'è la Roma del suo presente e la Napoli del suo passato.
Le passeggiate di Jep Gambardella nei luoghi più classici di Roma ne La Grande Bellezza somigliano tanto alle passeggiate odierne di Sorrentino (per sua stessa ammissione in un'intervista).
Il sincero amarcord di Napoli che emerge da È stata la mano di Dio ci rimanda all'adolescenza e ai momenti più intimi del regista.
Se, come noi, siete rimasti affascinati dalle location scelte dal regista per i suoi film, godetevi questa selezione dei 15 luoghi più iconici di Sorrentino.
Scoprirete dove sono state girate le scene più famose, toccando tutti i suoi migliori film.
Da Il Divo e The Young Pope fino a È stata la mano di Dio, passando per l'incanto romano de La Grande Bellezza.
Sedetevi comodi e scoprite dove è stata girata la vostra scena preferita!
15. Quartiere del Vomero (Napoli)
Vista del quartiere del Vomero a Napoli dove è cresciuto Paolo Sorrentino.
Nella sfilza dei luoghi cari a Paolo Sorrentino, il primo da menzionare è il quartiere del Vomero, deliziosa area collinare di Napoli.
Il regista è cresciuto in questo angolo di città e, non a caso, molte scene di É stata la mano di Dio sono state girate proprio nella area del Vomero.
L’appartamento della famiglia Schisa usato per le riprese si trova nel cul de sac di Via San Domenico ed è addirittura un piano sopra al vero appartamento della famiglia di Sorrentino.
Un vero ritorno alle origini per il regista napoletano.
Un'altra scena girata in quest'area è quella dove Zia Patrizia viene ricoverata. Il palazzo è l'Istituto Domenico Martuscelli, dedito all'assistenza ai ciechi.
Il Vomero è un quartiere elegante e tranquillo ed offre splendide vedute di Napoli. Il Vomero vanta anche molti luoghi di interesse come Castel Sant'Elmo, la Certosa di San Martino con il belvedere e il Museo delle Ceramiche.
14. Terme di Caracalla (Roma)
Le Terme di Caracalla fanno da sfondo a una delle più suggestive scene de La Grande Bellezza.
Sorrentino apparecchia la tavola per questa scena mostrandoci una giraffa e un prestigiatore, che fa sparire l’animale con un “trucco” proprio sotto gli occhi di uno sbalordito Toni Servillo.
Una scena surreale e felliniana se ce n'è una, del tipo che Sorrentino dissemina nei suoi film (vedi il momento in cui Fabietto vede l’uomo appeso al tetto della Galleria Umberto I ne È stata la mano di Dio).
Le Terme di Caracalla sono uno dei più celebri esempi di terme imperiali dell’Antica Roma. Questa imponente struttura è un vero e proprio polo museale, dato che include anche la Tomba di Cecilia Metella e della villa dei Quintili.
Le terme, che un tempo fungevano da spa e palestra per i romani, oggi sono un sito archeologico vastissimo e ben conservato, che lascia a bocca aperta i suoi visitatori.
La fermata della metro più vicina è Circo Massimo (linea B) e il biglietto d'ingresso delle terme costa 10€: la visita è molto consigliata agli amanti della storia e dell’archeologia.
13. Isola di Stromboli (Messina)
Le ripide pareti del vulcano di Stromboli.
Sorrentino evoca la potenza del vulcano di Stromboli in un momento delicato della vita di Fabietto e di suo fratello: come ripartire dopo la tragedia che li ha colpiti?
In sottofondo il rumore cupo e soffocato delle esplosioni di lava, che ricorda il dolore sordo dei due ragazzi.
L’isola di Stromboli era una meta vacanziera del giovane Sorrentino e ci viene riproposta negli stessi esatti termini: il mare, l’estate, il caldo e le tipiche spiagge di sabbia nera.
Nel film si possono ammirare il fianco scosceso del vulcano, chiamato la Sciara di Fuoco, e poi il porto, le spiagge e la roccia di Strombolicchio.
Situata a nord delle Isole Eolie, l’isola di Stromboli e il suo vulcano sono una meta perfetta per una vacanza estiva. Le isole sono protette dall’UNESCO che riconosce la presenza di una flora e fauna straordinarie e una particolare morfologia del territorio.
Questa non è la prima volta che l’isola eoliana di Stromboli figura in un film: registi del calibro di Roberto Rossellini con Stromboli e Michelangelo Antonioni con L’avventura hanno sfruttato la bellezza del territorio, immortalando il possente vulcano su pellicola, spesso in eruzione.
Un luogo magico ed emozionante, dove entrare in contatto con il lato selvaggio del pianeta.
12. Via del Corso (Roma)
Via del Corso è una delle strade storiche più importanti di Roma.
La via è un flusso ininterrotto di turisti e romani a passeggio a quasi tutte le ore del giorno.
Quasi due chilometri di strada rettilinea tra Piazza del Popolo e Piazza Venezia: chiese, palazzi storici e rinomati negozi per lo shopping sgomitano per un posto al sole in questa vitale arteria di Roma.
Ne Il Divo, Sorrentino racconta la storia del senatore Giulio Andreotti, uno dei politici chiave della storia della Repubblica Italiana.
In una delle poche esterne girate a Roma, il regista napoletano ritrae Andreotti in una delle sue quiete camminate mattutine.
Protetto dalle sue guardie del corpo, il senatore si trattiene a passeggio per una via del Corso senza turisti, prima di svoltare a destra verso Piazza di San Lorenzo in Lucina, entrando nell’omonima basilica per farsi confessare (e dove poi dirà la celebre frase: “I preti votano, Dio no”).
In realtà, la sede degli uffici di Andreotti era proprio in piazza san Lorenzo in Lucina, al numero 26.
Se siete a Roma, oltre a una passeggiata per via del Corso, non dimenticate di seguire i nostri consigli sulle meraviglie della Capitale.
11. Parco degli Acquedotti (Roma)
Il Parco degli Acquedotti è una bellissima area verde a sud di Roma.
Un luogo che ci ricorda la gloria di Roma Antica e il rischio di perdere i resti del passato a causa della poca attenzione che a volte diamo a questi luoghi: il parco è stato infatti salvato dal degrado e dalla speculazione edilizia solo di recente, rendendolo una piccola oasi nel quartiere di Appio Claudio.
Il parco è apparso sul grande schermo in diverse occasioni, da La Dolce Vita di Fellini fino al Marchese del Grillo. Sorrentino si aggiunge alla lunga lista di registi che ne hanno valorizzato il nome grazie alla scena della performance teatrale di Talia Concept ne La Grande Bellezza.
Il protagonista del film (Jep, Toni Servillo) assiste allo spettacolo dell’attrice: subito dopo tenta un’intervista che sfocia nel tragicomico, a causa dello strambo carattere della stessa attrice che, lungi dall’impressionare Jep, aveva colpito la parete di un acquedotto con una testata.
Proprio la presenza di ben sette diversi acquedotti usati dagli antichi romani rende il Parco un posto speciale, dove alle bellezza della campagna laziale si mescolano i simboli della Roma Antica.
Il Parco degli Acquedotti è il luogo ideale per staccare dal caos della città, per un picnic o una semplice passeggiata tra le arcate degli acquedotti, giocando a fare l’archeologo.
10. Piazza del Plebiscito (Napoli)
Piazza del Plebiscito è la piazza più grande di Napoli e uno dei suoi luoghi simboli.
Il suo celebre colonnato semicircolare abbraccia la basilica di San Francesco di Paola, con la sua facciata neoclassica e la cupola ispirata dal Pantheon di Roma.
Il Palazzo Reale chiude la piazza dall’altro lato, lasciando un enorme spazio pedonale al centro, luogo di eventi pubblici e manifestazioni, ma anche semplice area di ritrovo e passeggio per locali e turisti.
Fino al 1994, Piazza del Plebiscito funge da parcheggio per le auto e stazionamento dei pullman, ed è proprio così che Sorrentino ce la mostra ne È stata la mano di Dio.
Una finestra aperta sugli anni ‘80 di Napoli.
Questa è la surreale scena dove Zia Patrizia (Luisa Ranieri) incontra San Gennaro a bordo di un’auto d’epoca, proprio alla fermata dell’autobus in Piazza del Plebiscito.
9. Villa D'Abro (Napoli)
La scena di È stata la mano di Dio girata all'alba da Villa D'Abro a Posillipo.
Villa d’Abro è una delle ville storiche di Napoli, nel cuore di Posillipo.
Sorrentino cercava un luogo con uno spazio sotterraneo e affaccio sul mare, e quindi passò al setaccio le ville sulla costa per trovare quella perfetta.
Villa d’Abro era nel posto giusto (in via Posillipo 46) e offriva un basamento antico con sbocco sul mare, perfetto per una delle scene chiave di È stata la mano di Dio.
In questa "cattedrale sotterranea", Sorrentino mette in scena il dialogo tra Fabietto e il regista Antonio Capuano, nella quale il giovane è spinto a forza dal maestro a trovare la giusta ispirazione per fare il cinema.
Una scena bellissima e significativa che inizia nell’oscurità della cisterna e, attraverso una porticina che dà sul golfo di Napoli, ci porta dalla chiusura all’apertura, dai dubbi del giovane Fabietto/Sorrentino fino all’ispirazione.
Con il tuffo in mare all’alba a chiudere il cerchio.
Posillipo è uno dei quartieri più famosi di Napoli e offre una miriade di attrazioni: escursioni in barca, terrazze con panorami da cartolina, aree verdi e ville sfarzose. Un’area affascinante da esplorare senza fretta, in uno dei luoghi simbolo di Napoli.
8. Colosseo e Fori Imperiali (Roma)
Il Colosseo e i Fori Imperiali fanno da sfondo alla vista dal terrazzo di Jep Gambardella (Toni Servillo) ne La Grande Bellezza.
Poco oltre la casa di Jep (che si trova in un meraviglioso attico in Piazza del Colosseo al civico 6) si può notare anche il Parco di San Gregorio al Celio e la trafficata via Celio Vibenna.
Uno scorcio di Roma che sa di gloria antica e modernità, anche se il protagonista a mala pena la degna di uno sguardo, preso com’è dalla sua crisi personale. Infatti il Colosseo ci appare quasi come uno scheletro, proiettato nel presente da un’epoca passata per ricordare a Jep quanto sia labile il diaframma tra la vita e la morte.
Infine, nel momento forse più poetico del film, il Colosseo appare di nuovo al tramonto nella scena dei fenicotteri che migrano, spinti dal soffio della “Santa”.
L’ultimo spettacolo nell’Anfiteatro Flavio è datato 523 d.c., ma il Colosseo non smette di essere presente nell’immaginario collettivo e nei film su Roma Antica: rimane uno degli edifici più iconici al mondo, con i suoi duemila anni di storia e un profilo inconfondibile.
Vi è quindi venuta voglia di visitare il Colosseo?
Non temete, basta leggere il nostro articolo per prenotare i biglietti d’ingresso e avere tutte le informazioni sul Colosseo.
7. Musei Capitolini (Roma)
La statua del Marforio usata per la locandina de La Grande Bellezza.
Ne La Grande Bellezza, Sorrentino trova il modo di inserire una scena a metà tra sogno e realtà in cui Toni Servillo e Sabrina Ferilli si ritrovano ad esplorare i Musei Capitolini di notte.
Il personaggio cruciale è quello di Giorgio Pasotti, l’uomo di fiducia dei potenti, che porta con sé una valigetta scura con le chiavi dei più bei palazzi di Roma.
Una sorta di custode della “grande bellezza” della Capitale, che accompagna i protagonisti nell’inverosimile visita notturna ai musei.
Nel film svettano la statua parlante di Marforio nel cortile del Palazzo Nuovo (utilizzata anche per la locandina de La Grande Bellezza) e il Galata Capitolino, copia in marmo dell’originale Galata morente di origine greca. Queste sono solo due delle migliaia di statue ospitate dai musei.
Inutile girarci attorno, i Musei Capitolini sono il principale museo di Roma, un condensato di arte e storia, assolutamente imperdibile se siete in visita in città.
6. Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)
Sorrentino è un appassionato di calcio e grande tifoso del Napoli.
L'impatto dell'arrivo di Maradona al Napoli riecheggia in tutto È stata la mano di Dio: dalla speranza dell'acquisto del calciatore alla felicità per l'ufficializzazione, fino al momento chiave: Fabietto va in trasferta ad Empoli per seguire Maradona e quindi non partecipa al tragico viaggio familiare a Roccaraso.
In un modo o nell'altro, Sorrentino si ritiene grato a Diego Maradona per avergli salvato la vita.
Oggi lo stadio di Fuorigrotta è dedicato proprio al Pibe de Oro ma negli anni ottanta, quando Sorrentino lo frequentava assiduamente, era ancora chiamato Stadio San Paolo: lo stadio appare nel film in due scene.
La prima, quando Fabietto e suo fratello assistono alla sessione di allenamento del Napoli, nella quale Maradona segna senza sosta da calcio di punizione, sorprendendo i due ragazzi per la sua "perseveranza". La seconda, quando Fabietto incontra il contrabbandiere che aveva visto allo scoglio di Isca, iniziando una strana amicizia.
5. Tempietto del Bramante (Roma)
Il Tempietto di San Pietro in Montorio, detto anche il “tempietto del Bramante”, è un gioiello di architettura rinascimentale sul Gianicolo, a due passi da Trastevere.
Il tempietto è all’interno del chiostro dell'omonimo convento, ed è qui che, ne La Grande Bellezza, Jep (Toni Servillo) incontra una madre che cerca affannosamente sua figlia, nascosta nella semi-oscurità della cripta del tempietto.
Una scena sospesa tra sogno e realtà, dove la bambina si rivolge ad un basito Jep dicendogli: “Chi sei tu? Tu non sei nessuno”.
Questo monumento dalle forme classiche ed equilibrate è stato realizzato da Donato Bramante intorno al 1507, mentre l’accesso alla cripta venne completato dal Bernini cento anni dopo.
La cupola del tempietto è di straordinaria fattura, mentre al centro della cripta c’è il foro che si presume sia il luogo dove fu piantata la croce del martirio di San Pietro.
L’ingresso alla Chiesa di San Pietro in Montorio e al suo tempietto sono gratuiti, ma a causa dei lavori di restauro la cripta non è sempre accessibile.
4. Quartiere Aventino (Roma)
La cupola di San Pietro attraverso il buco della serratura sull'Aventino.
Il quartiere dell’Aventino è un’ambita ed elegante zona residenziale di Roma, dal ricco patrimonio architettonico e con un lato a picco sul Tevere.
Sorrentino attinge a piene mani da questa ricchezza ambientando sull’Aventino due scene de La Grande Bellezza.
La prima quando Jep passeggia davanti alla Basilica di Santa Sabina, una delle meglio conservate chiese paleocristiane di Roma, datata addirittura 427 a.c.! Subito dopo si può ammirare il Giardino degli Aranci dove una suora su una scala raccoglie gli agrumi.
Infine, in uno dei luoghi più sorprendenti di Roma, Toni Servillo e Sabrina Ferilli scorgono il Cupolone della Basilica di San Pietro attraverso il buco della serratura della Villa del Priorato di Malta. Grazie all’effetto ottico creato dalla fila di alberi e dal piccolo foro, la Cupola sembra enorme e vicinissima all’osservatore.
A pochi metri di distanza dalla Villa, c’è la Chiesa di Sant’Anselmo, di recente costruzione, nella quale Sorrentino ha girato diversi interni per la serie The Young Pope con Jude Law.
Con la fotocamera a portata di mano, vi consigliamo di esplorare l'Aventino e vedere nell’ordine il Giardino degli Aranci, la Basilica di Santa Sabina e la Villa del Priorato: sono tutti sulla stessa strada a distanza di poche centinaia di metri (Via di Santa Sabina).
3. Fontana dell’Acqua Paola (Roma)
La Fontana dell’Acqua Paola è una fontana monumentale sul Gianicolo, meglio conosciuta col nome di “fontanone”.
È citata anche da Venditti in Roma Capoccia: “Quanto sei bella Roma quann'è sera, quanno la luna se specchia dentro ar fontanone”.
Sorrentino ambienta attorno al fontanone la scena di apertura de La Grande Bellezza, accompagnato dalla canzone “I lie” interpretata da un coro femminile.
Una guida parla ad un gruppo di turisti giapponesi mostrando il bellissimo panorama che si gode dal Gianicolo, proprio di fronte alla fontana, quando all’improvviso un turista perde i sensi (forse per il sole, o per la troppa bellezza del panorama).
La fontana venne commissionata da Papa Paolo V e fu costruita da Giovanni Fontana nel 1610 in marmo e granito. Cinque potenti getti d’acqua riempiono cinque conche di marmo che a loro volta alimentano a cascata la vasca principale.
Oggi è molto visitata dai turisti, soprattutto al tramonto o di sera, grazie alla sua splendida illuminazione notturna.
2. Scoglio di Isca (Massa Lubrense)
La scena del film È stata la mano di Dio girata allo scoglio di Isca.
La costiera amalfitana è splendidamente ritratta da Sorrentino in È stata la mano di Dio.
Le acque cristalline attorno allo scoglio di Isca e al fiordo di Crapolla sono il luogo della gita in barca della famiglia Schisa, nel comune di Massa Lubrense.
Qui è dove Toni Servillo dichiara amore eterno a sua moglie (“Eternamente, voglio resta’ cu te” citando De Filippo) e dove la Zia Patrizia prende il sole nuda, facendo perdere la testa a Fabietto.
Isca si trova a poca distanza da Punta Campanella ed è considerata a metà strada tra un'isola e uno scoglio: è stata per anni di proprietà di Eduardo De Filippo, un luogo amato dall’artista, dove ha scritto diverse delle sue opere. La citazione di Eduardo è una delle tante gemme sparse da Sorrentino nel film.
Potete nuotare attorno allo scoglio di Isca o ammirarlo dall’alto, in tutti e due i casi si tratta di un’esperienza suggestiva e imperdibile se siete in zona.
Per arrivarci, dovete destreggiarsi sul sentiero CAI 344, partendo da Sorrento fino al fiordo di Crapolla: vi aspetta una discesa di quasi 800 gradini con incredibili affacci sul mare, a picco sui ripidi costoni di montagna.
Il premio per la fatica della discesa è una deliziosa spiaggia nel fiordo e, da lì, in poche bracciate potete godervi una nuotata attorno allo scoglio.
1. Galleria Umberto I (Napoli)
Maestosa ed elegante, la Galleria Umberto I di Napoli ha un ruolo simbolico importante nel film È stata la mano di Dio.
Questo è un luogo d'amore per due ragioni.
La prima è che proprio nella galleria Fabietto si innamora del cinema, vedendo per la prima volta un set cinematografico dal vivo: il set è quello di Antonio Capuano, regista napoletano e maestro di Sorrentino.
La folgorazione per il cinema del ragazzo rappresenta quindi l’opportunità da cavalcare per fuggire da quella “realta’ scadente” che ingolfa il suo presente.
In secondo luogo, la galleria è un luogo d’amore anche per i genitori di Fabietto, dato che si sono visti per la prima volta in Piazzetta Serao, accanto alla Galleria.
A metà tra centro commerciale e monumento, la Galleria Umberto I è uno dei palazzi simbolo di Napoli, con la sua celebre cupola di ferro e vetro: costruita nel 1890, la galleria è dedicata al Re Umberto I d'Italia per ricordare la sua vicinanza alla città durante l’epidemia di colera del 1884. I lavori di risanamento che cambiarono Napoli in quegli anni, infatti, portarono alla costruzione della galleria al posto di una serie di edifici malfamati.
Oggi la Galleria Umberto I è un luogo imperdibile per chi visita la città partenopea, un oasi di classe e pace nel ribollente calderone napoletano, a due passi dal Teatro San Carlo e Piazza del Plebiscito.
Insieme al resto del centro storico, la galleria è protetta dall'UNESCO: lasciatevi ispirare dal nostro articolo su cosa vedere nel centro storico di Napoli.