La festa dei Gigli di Nola celebra l'amatissimo San Paolino ed è un evento attesissimo in provincia di Napoli: ecco 5 curiosità al riguardo.

La Festa dei Gigli di Nola è una delle feste patronali più amate in provincia di Napoli e in tutta la Campania, una manifestazione di richiamo non solo per i fedeli ma in generale per tutti coloro che desiderano vivere un’atmosfera festosa e spensierata, assistendo ai particolari festeggiamenti che l’accompagnano e che prevedono la parata di splendidi obelischi di cartapesta realizzati artigianalmente.

Vuoi saperne di più su questo attesissimo evento? Qui ti raccontiamo nel dettaglio di cosa si tratta, le curiosità che riguardano l’intera ricorrenza e le sue origini: vieni con noi per scoprire tutto di più sulla Festa dei Gigli di Nola.

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Cos’è la Festa dei Gigli di Nola?

Festa dei Gigli di Nola, l'evento più atteso dell'anno

La Festa dei Gigli di Nola è un evento che viene celebrato il giorno di San Paolino, una figura molto amata dai cittadini e cruciale durante un periodo storico molto complesso, ovvero quello delle invasioni barbariche del V secolo d. C.

L’attuale rituale che abbraccia questa ricorrenza è rimasto pressoché invariato da allora, proprio per tenere saldo il legame con quell’epoca di crisi ma anche di rinascita per Nola, e si riscontra nelle prime fonti scritte intorno al 1500: si tratta di una sfilata di torri di legno e cartapesta decorata a mano, trasportati da gruppo di volontari, che si muovono al ritmo di musica e si sfidano nelle strade e nelle piazza, per dare vita a una scenografia peculiare e d’impatto, uno spettacolo davvero unico. Tanto che dal 2013, la celebrazione è diventata Patrimonio UNESCO.

Vediamo ora 5 curiosità riguardo a questa manifestazione da non perdere se ami il folklore e le feste popolari.

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Come anticipato, Paolino, poi divenuto santo, fu il vescovo di Nola intorno al V secolo d.C., nel pieno dell’epoca delle invasioni barbariche. Durante i saccheggi da parte dei Vandali a Nola vendette tutti i suoi averi per sostenere coloro che avevano perso tutto e per fornire un riscatto per i prigionieri. Secondo una leggenda, quando non poté riscattare il figlio di una concittadina, finito prigioniero in Africa, decise di recarsi lì e fare qualcosa di concreto. Si finse dunque giardiniere e così riuscì a penetrare facilmente a corte. Dopo essersi ingraziato il sovrano e i cortigiani, Paolino rivelò la sua identità e predisse la fine del regno; il re, spaventato da questa prospettiva, liberò i prigionieri, che fecero ritorno in patria.

Per ringraziare il loro coraggioso vescovo, i nolani organizzarono il corteo delle “Consorterie delle arti e dei mestieri”, il cui simbolo era il giglio: era la prima Festa dei Gigli di Nola della storia. Ecco perché da allora, secondo la tradizione, la sfilata dei “fiori”, ognuno in rappresentanza di un mestiere, si ripete ogni anno, con l’intento di omaggiare San Paolino nel suo giorno, il 22 giugno.

I Gigli sono delle strutture davvero imponenti e sofisticate, costituite dalla borda, una struttura a barre di legno leggero di varie dimensioni, che conferisce stabilità senza appesantire, per un trasporto agevole.

Vengono condotti a spalla dai cosiddetti “cullatori” il cui nome richiama il movimento ondulatorio che effettuano durante il trasporto, a tempo di musica. Il capo del gruppo (che è detto paranza) coordina i movimenti ed è assistito dai suoi fidati caporali, che procedono ai lati e dietro al Giglio, mentre al centro della struttura siede il maestro di festa, ovvero colui che nel concreto ha studiato l’organizzazione della performance e a cui spetta l’importante ruolo di supervisore.

Proprio a causa di questa particolare processione, la Festa dei Gigli di Nola rientra tra le cosiddette feste “con grandi macchine a spalla” ma non è l’unica: in provincia di Napoli ne ritroviamo di simili in città limitrofe, quali Barra, Brusciano, Casavatore e Crispano. Di questa categoria, al di fuori della Campania, troviamo anche la Discesa dei Candelieri a Sassari, la Festa di Santa Rosa a Viterbo e la Vara di Palmi, in provincia di Reggio Calabria.

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I Gigli vengono costruiti grazie alla sinergia di numerose figure esperte, come artigiani, falegnami, maestri d’ascia che si occupano della base in legno; il rivestimento è invece in cartapesta, per omaggiare l’antica arte nolana della sua lavorazione, ma anche in stucco e gesso. L’unione del legno e di materiali di rivestimento leggeri consente un trasporto piuttosto agevole per la processione ma allo stesso tempo una certa stabilità.

La vestizione dell’obelisco è una procedura lunga, complessa e delicata, che richiede la massima cura. Una mistura di cartapesta tritata, colla e gesso cotto in acqua calda viene fatta colare in uno stampo, fatto asciugare ed estratto, per poi essere applicato su una base di legno, per un’ulteriore essiccatura. A questo punto avviene la manipolazione della forma e la saldatura, nonché la composizione plastica delle varie forme, che possono essere dipinte con tempere o acquarelli, il tocco finale che rende i Gigli le opere d’arte che è possibile ammirare durante la processione.

Il montaggio procede per fasi: si inizia fissando la cima, generalmente una statua o un pinnacolo, facendo scorrere una corda su una carrucola e legandola saldamente, e solo in seguito si procede progressivamente con gli elementi sottostanti, fino al livello di base.

I temi dei soggetti scolpiti e dipinti sugli obelischi sono generalmente sacri o storici, ma spesso strizzano anche l’occhio all’attualità, e rappresentano 8 corporazioni artigianali e mestieri - Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto e Barca, che rappresenta il ritorno di San Paolino in patria dall’Africa.

La Festa dei Gigli in realtà è il culmine di un processo lunghissimo, che dura un anno intero; il maestro di festa per l'anno successivo, infatti, viene nominato solo alla fine dei festeggiamenti ed è generalmente scelto per anzianità. L’annuncio, con l’assegnazione relativa alla corporazione di appartenenza, viene fatto con uno spettacolo pirotecnico.

La preparazione procede con le questue, ovvero delle raccolte fondi che si organizzano in primavera durante pranzi e cene di paese, volte a sostenere le spese di costruzione degli obelischi - il cui costo si aggira tra i 60 e 100 mila euro.

Il periodo caldo è ovviamente il mese di giugno, che prevede vari appuntamenti e manifestazioni che accompagnano il processo di costruzione dei Gigli, i cui scheletri ancora disadorni vengono fissati nelle piazze del paese; durante il fine settimana che precede la festa vengono man mano completati sotto gli occhi dei cittadini - questo weekend è denominato la festa dei Gigli spogliati e prevede anche le prove tecniche del trasporto a spalla.

Il venerdì precedente, invece, è denominato venerdì delle cene e per le vie della città si organizzano per l’appunto cene all’aperto, mentre il sabato prevede le esibizioni dei comitati con i loro inni.

Il 22 è finalmente il giorno della festa, con la processione del busto d’argento di San Paolino, la messa in piazza e la benedizione delle torri da parte del Vescovo. Nel pomeriggio inizia la sfilata vera e propria con gli obelischi per le vie della città, la Ballata dei Gigli, e si procede così, tra musica e balli, fino alle prime luci dell’alba. Il lunedì, le strutture vengono allineate davanti al municipio, per poi essere smantellate nel rituale detto ‘O colpo ‘e core (colpo al cuore), che è in effetti il primo step che apre i festeggiamenti dell’anno successivo: proprio per questo a Nola si dice che “a festa tann’ nasc’ quann’ more” (“la festa nasce esattamente quando muore").

La Festa dei Gigli contiene in sé tante altre feste - processioni, sfilate, cene e così via - ed ecco perché parallelamente a questo evento importantissimo per i nolani, ne sono nati altri a fargli da contorno.

Dallo scorso anno, infatti, è stato istituto un vero e proprio food village, dove è possibile assaggiare tantissime specialità locali preparate dai migliori locali e ristoranti della Campania che, in via del tutto eccezionale, si spostano a Nola con i propri stand. Ovviamente non mancano i birrifici, le cantine e le aziende vinicole del territorio, per chi vuole accompagnare la cena o semplicemente sorseggiare le eccellenze locali in compagnia.

E inoltre, siccome la musica è un elemento fondamentale nell’accompagnare la sfilata dei Gigli, non possono mancare i concerti dei maggiori artisti campani; lo scorso anno, tra i protagonisti, si sono alternati Sal Da Vinci, Eugenio Bennato e Clementino, mentre quest'anno ci si concentrerà sul jazz e sul folk mediterraneo, ma ci saranno anche gli Zero Assoluto, i 99 Posse, Elettra Lamborghini e tanti altri. 

Insomma, la Festa dei Gigli non è una semplice processione ma una festa a 360 gradi, che celebra la creatività, l’amore per la musica e per la buona tavola, caratteristiche sempre presenti nella cultura campana.

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Come la maggior parte delle feste patronali italiane, la Festa dei Gigli di Nola rappresenta un ideale incontro tra le tradizioni religiose e quelle pagane. Questa celebrazione in particolare, secondo gli storici, non sarebbe altro che la cristianizzazione di un rito pagano per la fertilità, che prevedeva il trasporto di grandi alberi sacrali (majo albero), in processione nel periodo del solstizio d’estate.

Il sacro si mescola spesso con il profano, con il folklore, e ricrea un connubio davvero interessante e suggestivo, dei rituali imperdibili per rinsaldare il legame con le proprie radici nonché un momento di aggregazione per tutta la cittadinanza. È inoltre un omaggio alle arti e agli antichi mestieri, all’artigianalità e alle expertise locali, che nelle città di provincia ancora sopravvivono all’incedere del progresso.

La Festa dei Gigli di Nola ti aspetta anche quest’anno per la processione e la sfida degli obelischi il 22 giugno, ma anche prima e dopo con spettacoli e musica per tutti i gusti.

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