Scopri con noi il giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle. Meta ideale per una gita nella campagna di Capalbio (Toscana)
Siamo nella maremma Toscana, alle porte di Capalbio. Già a distanza una macchia di colori vivaci si intravede sulla collina, dove la scultrice Niki de Saint Phalle nel 1979 iniziò i lavori che durarono quasi vent’anni, per la realizzazione del parco d’artista ispirato al gioco dei Tarocchi.
Ventidue (come gli arcani dei Tarocchi) opere fantasiose, dislocate nel giardino rendono la visita al parco, una sorta di caccia al tesoro o una passeggiata sul sentiero di Alice nel paese delle meraviglie, dove l’imprevedibile è a ogni svolta e non bisogna mai perdere di vista i messaggi incisi lasciati dall’artista nei posti più impensabili. Sculture monumentali tra i dodici e i quindici metri di altezza, realizzate in vari materiali come il vetro, l’acciaio e la porcellana. Cascate d’acqua, specchi di ogni fattura, mosaici smaltati sorprendono e accompagnano ogni passo del visitatore.
Esplorare il Giardino dei Tarocchi: come arrivare e cosa vedere
Per arrivare al Giardino dei Tarocchi in auto dal SS1 prendere l’uscita Chiarone e seguire le indicazioni per Pescia Fiorentina, inizierete quindi a notare dei cartelli con l’indicazione del Giardino. Ad accogliervi un grande parcheggio gratuito. Se invece viaggiate in treno dovrete scendere alla stazione di Capalbio scalo e da lì proseguire in taxi, a meno che non siete dei grandi camminatori e volete fare dieci km a piedi.
Varcate le soglie sarete ai piedi di una piccola collina, avrete due possibilità seguire il percorso consigliato che gradatamente sale verso la collina oppure lasciarvi trasportare dal vostro intuito e dalla vostra curiosità verso le sculture colorate un po' nascoste dagli alberi o dai piccoli indizi lasciati dall’artista, ognuno dei quali vi regalerà un messaggio. Se invece è una giornata calda fatevi attirare dallo zampillio delle fontane.
L’Artista
Niki de Saint Phalle franco-americana (1930 - 2002) è stata pittrice, scultrice e regista. Era uno spirito ribelle, occhi scintillanti e un’intelligenza vivissima. Fin da bambina si faceva espellere dalle scuole che frequentava, inventò un’arte che molti definirono femminista. È l’artista della famosa fontana Stravinsky, antistante il centro Georges Pompidou di Parigi. Il giardino dei Tarocchi è la sua ultima opera e anche la più complessa.
“… Il mio giardino è un posto di meditazione, un luogo lontano dalla folla e dall’incalzare del tempo…Un posto che faccia gioire gli occhi ed il cuore” così Niki descrive il suo parco, un luogo che avrebbe guarito lo spirito di chiunque lo visitasse. Il giardino dei Tarocchi è un esempio particolare di giardino d’artista, un incoraggiamento a realizzare i propri sogni, qualunque essi siano.
L’Imperatrice-sfinge
Niki de Saint Phalle seguì in prima persona i lavori del parco affiancata da un’equipe di operai e a volte dalla collaborazione di artisti, in primis, suo marito Jean Tinguely (sculture svizzero) e tra gli altri la ceramista italiana Venera Finocchiaro.
Per mantenere un contatto costante con le opere in via di realizzazione, per diversi anni Niki visse all’interno di una delle sculture, la più imponente e rappresentativa l’imperatrice-sfinge, posta in posizione dominante sull’intero giardino. Un viso di donna con un formoso corpo leonino da cui spiccano due grandi seni colorati, in uno Niki aveva posto la sua camera da letto, nell’altro un bagno. Poi troviamo una cucina corredata da tutti gli elettrodomestici e una sala da pranzo. Le pareti di tutti gli ambienti sono ricoperte da minute tesserine di mosaico a specchio che riflettono ogni cosa gli si avvicini. Fuori dalla scultura dell’Imperatrice-sfinge un tavolo rudimentale in legno che probabilmente ha accolto le cene estive di Niki in compagnia dei suoi amici.
Giardino dei Tarocchi: l’Idea
Niki per il suo giardino dei Tarocchi, segue la forte ispirazione avuta dopo la visita al Parc Güell di Antoni Gaudí a Barcellona, rafforzata in seguito dalla visita al parco dei mostri di Bomarzo in provincia di Viterbo, il sacro bosco realizzato da Pirro Ligorio nel 1547, su commissione del Principe Orsini che l’aveva dedicato all’amatissima moglie.
Le suggestioni ricevute dalla visita ai due parchi, il primo per i colori e le linee, il secondo per il suo significato simbolico si sedimentano nell’anima di Niki e arrivano a compimento solo anni dopo a seguito dell’incontro della Saint Phalle con l’amica fotografa Marella Caracciolo, (moglie di Gianni Agnelli) che dopo aver ascoltato il suo meraviglioso progetto, le mette a disposizione un sito di due ettari nella tenuta Agnelli di Garavicchio nella maremma Toscana, quella che poi diventerà il Giardino dei Tarocchi.
Dove mangiare nei pressi del parco
Il giardino dei Tarocchi è aperto solo nella bella stagione, dal primo aprile al quindici ottobre dalle 14,30 alle 19,30, tappa ideale per una gita o per iniziare a scoprire la Toscana. Se arrivate prima dell’apertura vi consigliamo un pranzo all’Ultima spiaggia di Chiarone, a pranzo buffet a scelta, prezzi onesti e piatti gustosi con ingredienti del posto come la frittura di pesce freschissimo o il cus cus, tante anche le verdure, se invece passate a visita ultimata vi potrete godere un aperitivo guardando il sole al tramonto e trattenervi a cena presso il ristorante.