Gradara è un bellissimo borgo medievale in provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche. Merita assolutamente una visita e gode ormai di una certa fama. È infatti considerata da molti la capitale del medioevo, insignita di bandiera arancione dal 2004 e vincitrice del premio Borgo dei borghi 2018. Offre itinerari unici tra fortificazioni, scorci suggestivi, tradizioni, panorami e leggende.
Gradara 61012 PU
Il borgo
Il borgo è in realtà un centro storico molto piccolo. Una serie di classiche stradine che si intrecciano tra gli antichi edifici all’interno delle mura medievali. Si è accolti dalla porta principale della città, alla base dell’antica torre dell’orologio. E subito si viene catturati dall’atmosfera del luogo, tra i colori delle botteghe ferme nel tempo e gli invitanti profumi dei piatti locali, come i tradizionali tagliolini con la bomba. Naturalmente non mancano gli eventi a tema storico, come l’assedio, che rievoca la strenue difesa della città nel 1446. Anche il mare è vicino e quindi ben visibile dal percorso di ronda sulle mura, che regala molti altri panorami. Tra i punti di maggior interesse ci sono la casa del mercante, l’orto degli ulivi centenari e il palazzo Rubini Vesin. Ma il pezzo forte è certamente il Castello.
Il castello di Gradara
Il castello di Gradara è uno dei più belli e più famosi di tutt’Italia. È collocato strategicamente nel punto più alto della città e si sviluppa a partire dal torrione principale, il Mastio, alto 30 metri. Fu costruito nel 1150 dai De Griffo, ma passò presto alla potente famiglia dei Malatesta. Furono loro ad edificare la cinta muraria lunga circa 800 metri, ancora oggi in piedi. Il castello non fu mai espugnato, ma altri nomi importanti abitarono nelle sue stanze: dai Della Rovere, ai Borgia fino ai Medici. Tra bastioni e bellissime merlature medievali, la fortezza merita assolutamente una visita. Anche perché è proprio qui che è ambientata una delle scene più famose della Divina Commedia, quella di Paolo e Francesca.
Camera di Paolo e Francesca
La tappa più affascinante del percorso nel castello è appunto la camera di Paolo e Francesca. Secondo molti è qui che si consumò la tragedia raccontata da Dante nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia. Francesca da Polenta, figlia del signore di Ravenna, venne data in sposa con un tranello a Giovanni Malatesta, signore di Rimini, detto lo sciancato, perché zoppo e brutto. Ma la giovane si innamorò del fratello di suo marito, Paolo, nobile bello e cortese, che, seppur già sposato, ricambiò quell’amore. Una notte di settembre del 1289 vennero scoperti e uccisi con la spada dallo stesso Giovanni, proprio in quella camera.
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte.
Le grotte
Il sottosuolo di Gradara è ricco di cunicoli e grotte. Alcune sono molto antiche e si pensa siano state scavate addirittura 1500 anni fa. Non si sa esattamente da chi siano state realizzate, né per quale scopo. Qualcuno pensa fossero usate come luoghi segreti di riunione. Probabilmente nel Medioevo fungevano da via di fuga in caso di pericolo, in quanto si snodano per tutto il sottosuolo del borgo antico ed erano forse collegate ai sotterranei del castello. Quel che è certo è che suscitano fascino e mistero. Si contano 16 grotte, di cui 10 agibili. L’unica visitabile, molto apprezzata e ben conservata, è accessibile attraverso il Museo Storico della città, altra tappa raccomandata di Gradara.