Festa dei ceri

La festa dei ceri è tra le più antiche manifestazioni folcloristiche italiane. Si svolge ogni anno il 15 maggio, la vigilia della festa del patrono Sant'Ubaldo, e risale al 1160. I ceri sono tre grandi strutture in legno pesanti quattro quintali e alti oltre quattro metri a forma di prismi sovrapposti, sormontati dalle statue di tre santi protettori: Sant'Ubaldo, San Giorgio e Sant'Antonio. Il giorno della festa, migliaia di persone si radunano in piazza Grande per dare vita ad un incredibile spettacolo di folclore collettivo: i ceraioli caricano i giganteschi ceri sulle spalle e corrono per le vie della città mentre la moltitudine che li circonda si apre davanti a loro, indicando la strada da percorrere verso la faticosa ascesa al monte Ingino, fino ad arrivare alla basilica di Sant'Ubaldo. Uno dei momenti più emozionanti della festa è l'Alzata che si svolge la mattina alle 11:30, quando suona il "campanone", con un rapido movimento, i ceraioli alzano rapidamente in verticale i ceri che dopo tre girate iniziano la loro corsa, aprendosi un varco tra la folla incitante. Il percorso dei ceri è di circa 4 chilometri. Dopo la corsa, in serata, si fa festa con cibo e bevande in ogni piazza e vicolo della città. Il famoso fotografo Steve McCurry, a proposito della manifestazione, ha detto: "Pensavo di vedere tre santi e ho visto tre ceri. Pensavo di vedere una città e ho visto un popolo. Pensavo di vedere una festa e ho visto la vita". I tre ceri, a testimonianza della loro importanza e secolare tradizione, sono raffigurati anche sullo stemma della Regione Umbria

Natale a Gubbio

Il Natale a Gubbio è speciale. Innanzitutto perchè è qui che si realizza l'albero di Natale più grande del mondo: costruito lungo il monte Ingino con oltre 800 luci colorate, “l’albero” ha 450 metri di base e 700 metri di altezza e ha una superficie di circa 130.000 metri quadrati. Si accende al tramonto di ogni serata dal 7 dicembre al 10 gennaio e si realizza ogni anno. Inoltre, la chiesa di San Giovanni, che per molti anni ha ospitato Terence Hill che qui girava le scene di Don Matteo, a Natale viene illuminata con un grande gioco di luci colorate e il quartiere di San Martino si trasforma in un museo all’aperto: statue a grandezza naturale, scene bibliche e antichi mestieri diventano protagonisti del periodo natalizio. 

Gubbio 06024 PG

Gubbio in un giorno

Conosciuta anche “città dei matti”, a causa dell'indole imprevedibile e smaliziata dei suoi abitanti, Gubbio, nella zona nord-orientale dell'Umbria, si adagia sulle pendici del monte Ingino. Testimonianza delle sue antiche origini sono le “Tavole Eugubine” (sette tavole bronzee conservate presso il museo civico di palazzo dei Consoli) e il teatro romano, situato appena fuori le mura. La città è dominata dall'alto dalla monumentale basilica di Sant'Ubaldo, che custodisce le spoglie del santo patrono e i famosi ceri di Gubbio. Ceri raffigurati anche sullo stemma della Regione Umbria e la cui importanza è rappresentata dalla festa che si svolge il 15 maggio di ogni anno dal 1160. Particolarmente bella l'atmosfera anche durante il periodo natalizio, quando si può ammirare l'albero di natale più grande del mondo. Gubbio è nota anche per aver ospitato le prime stagioni della serie tv Don Matteo, dove Terence Hill veste i panni di un simpatico prete investigatore. 

Cosa vedere a Gubbio

Cuore pulsante della città e protagonista di qualsiasi visita è la scenografica e panoramica piazza Grande, straordinario esempio di “piazza sospesa”, sostenuta dagli archi che si possono ammirare nella parte bassa di Gubbio, dalla quale si gode uno splendido panorama sulla valle. La piazza ospita Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. All'interno di palazzo dei Consoli c'è il museo civico di Gubbio, con il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Il palazzo dei Consoli ha inoltre un curioso primato storico: è il primo palazzo italiano ad avere avuto l’acqua corrente, tubature e servizi igienici. Nella parte bassa dell'abitato si sviluppa piazza Quaranta Martiri, nel Medioevo area di mercato. Sul lato sud si trova la chiesa di San Francesco, alla quale è legato l'episodio di San Francesco e il lupo.  Secondo il racconto, arrivato a Gubbio, San Francesco trovò la città deserta perché gli abitanti avevano paura di un feroce lupo. San Francesco si addentrò nella foresta e strinse un patto con l'animale che prevedeva che il lupo non aggredisse più gli uomini, che lo avrebbero invece sfamato e curato. La pietra su cui fu siglato il patto e la pietra della tomba in cui il lupo fu poi seppellito sono ancora visibili in questa chiesa. Nella parte più alta della città, invece, a 908 metri sul livello del mare, sul monte Ingino, si può ammirare la basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri. Vale la pena salire a piedi o con la funivia. La piccola avventura in funivia è consigliata: si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto in una piccola “gabbia” in cui entrano al massimo 2 persone, con vista panoramica mozzafiato sui tetti di Gubbio e sulla campagna circostante.

Potrebbe interessarti


LA DOLCE VITA
LA DOLCE VITA

Iscriviti alla nostra Newsletter settimanale dedicata alla cultura, all'arte e alle tradizioni italiane.

Potrebbe interessarti