Un viaggio alla scoperta della Penisola del Sinis e dell'Area Marina Protetta circostante: un gioiello naturalistico della Sardegna che affonda le sue radici in una storia antichissima.
Da un borgo di pescatori ad una segreta meta turistica conosciuta da pochi
L’Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola Mal di Ventre è un’area marina situata ad ovest della città di Oristano che tutela l’ambiente comprendente la Penisola del Sinis, caratterizzata da una variegata costa rocciosa e sabbiosa, l’Isola Mal di Ventre, e lo Scoglio del Catalano. L’importanza dell’area deriva dall'impulso turistico che ha ricevuto solo negli ultimi anni, che ha permesso alla stessa di evolversi da un borgo di pescatori a località paradisiaca che accoglie turisti da ogni parte del mondo.
La Penisola del Sinis: una piccola estensione terriera verso il Mar Mediterraneo
Partendo dalla suggestiva località di Cabras, la Penisola del Sinis deriva da un’estensione terriera che dapprima si spinge verso ovest, e poi si prolunga verso sud formando un delizioso e stretto allungamento che si specchia quasi a 360 gradi sul mare. Dopo aver lasciato la frazione di San Giovanni di Sinis, un piccolo centro dedicato alla pesca che dal punto di vista turistico conserva ancora oggi i resti ben chiari della chiesa paleocristiana dedicata al Santo sopracitato, potrai partire alla scoperta di una breve ma intensa escursione a piedi che ti porterà fino al promontorio di Capo San Marco passando per il sito archeologico di Tharros: un’area visitabile che fu fondata dai Fenici intorno al VIII secolo a.C. nei pressi di un esistente villaggio nuragico dell’età del Bronzo.
L'area archeologica di Tharros
Il sito archeologico di Tharros è un vero e proprio museo all’area aperta: una zona costeggiata dal Mar di Sardegna sulla quale sono stati portati alla luce scavi e ritrovamenti sulle antiche civiltà che hanno vissuto in questo luogo. Tra le strutture visibili troverai il tofet, ossia un santuario fenicio-punico a cielo aperto, le antiche terme, le fondamenta del tempio e le abitazioni con le relative botteghe che lo circondano. Fra le rovine dell’antica città non potrai non notare le due colonne restaurate che, nonostante i migliaia di anni trascorsi, hanno mantenuto quasi totalmente la loro peculiare e affascinante integrità. All’interno della zona, sono stati ritrovati un’enorme quantità di manufatti che sono conservati presso il Museo Archeologico di Cagliari, l’Antiquarium Arborense ad Oristano, il British Museum a Londra e al vicinissimo Museo Archeologico Comunale “Giovanni Marongiu” a Cabras, che si pone come una casa per tutti i reperti archeologici ritrovati nella zona del Sinis e intende ripercorrere la storia che l’area ha vissuto nei millenni. Oltre ai reperti relativi all’area archeologica di Tharros, il museo di Cabras ospita dal 2014 una sezione dedicata ai Giganti di Monte Prima, sculture di volti o corpi che raffigurano lottatori, spadaccini o arcieri.
Capo San Marco: il promontorio che guarda verso l'orizzonte
Spingendosi ancora oltre l’area archeologica di Tharros, tra piccoli ristoranti ambulanti e spiagge libere, arriverai a Capo San Marco, un lembo di terra che abbraccia il mare con una scogliera a picco che ospita sulla sommità il Faro omonimo e, sul lato opposto, la Torre Vecchia. Caratterizzato da una bellezza naturale impareggiabile che ha addirittura ospitato le riprese del film “Una piccola impresa meridionale” diretto da Rocco Papaleo, avrai la possibilità di raggiungerlo tranquillamente a piedi passando attraverso la necropoli e la vegetazione mediterranea o mediante un trenino turistico attivo nei mesi estivi: Capo San Marco è un luogo esclusivo per i bagnanti i quali, tra rovine secolari e gigli di mare, si fermano per una giornata sulle ampie spiagge che gli fanno da cornice. È possibile raggiungere il promontorio anche via mare, in quanto la provincia di Oristano che ha favorito la crescita turistica della zona ha attrezzato delle boe per l’ormeggio e un piccolo molo: una tappa da non perdere per gli amanti di snorkeling e immersione subacquea.
Isola Mal di Ventre e Scoglio del Catalano
Al largo dell’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis si trovano due isole: lo Scoglio del Catalano che possiede un diametro di appena 700 metri e l’Isola Mal di Ventre, a 9,26km ad ovest dalla Sardegna. Il nome di quest’ultima deriva dall’espressione sarda “Malu ‘Entu”, ovvero “cattivo vento”, per via dei mutevoli e repentini cambiamenti meteorologici che colpiscono l’isola. Differentemente da come lascia intendere il nome, in quanto i venti colpiscono più la costa esterna che quella interna, l’isola disabitata (esattamente come lo Scoglio del Catalano) è un paradiso silenzioso e rilassante per i turisti che possono noleggiare un imbarcazione per approdare in una delle spiagge sabbiose incontaminate.
Cosa visitare nei dintorni: Cabras
L’Area Marina Protetta Penisola di Sinis appartiene amministrativamente al comune di Cabras, una località a circa 15 minuti d’auto da Oristano. Oltre ad essere tappa obbligatoria per arrivare al litorale della Penisola di Sinis, al sito archeologico di Tharros e al borgo di San Giovanni di Sinis con l’omonima chiesa, è una località famosa per altri luoghi di interesse naturalistico e per le sue architetture religiose. Primo fra tutti è lo stagno omonimo, che ospita in diversi periodi dell’anno numerosi uccelli acquatici fra cui i fenicotteri rosa, le torri costiere spagnole che possono essere definite come un elemento caratteristico e peculiare dell’intera Regione, e la Pieve di Santa Maria Vergine Assunta, un edificio barocco risalente al XV secolo che si unisce ai ruderi del castello medievale di Cabras.