Il MAV, Museo dell'Artigianato Valdostano di Tradizione, è una destinazione imperdibile per entrare nel vivo della cultura tradizionale della valle.
Pensare alla Valle d'Aosta è richiamare alla mente un’immagine di montagne iconiche, di turismo alpino e di attività outdoor: ma questa visione sarebbe incompleta senza tutto ciò che rappresenta l’enorme patrimonio storico e culturale di questa regione, e di cui l'artigianato tradizionale rappresenta un vero e proprio fiore all'occhiello.
Chi non conosce la tradizionale Fiera di Sant'Orso ad Aosta, con la sua storia millenaria e la capacità di attrarre decine di migliaia di visitatori ogni anno, non può comprendere quanto sia forte e radicato il legame tra la popolazione locale e le tradizioni artigianali.
Il MAV - Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione è la celebrazione di questa identità e racconta la storia di una comunità, il rapporto con la natura dalla quale proviene e il sapere antico tramandato fino ai giorni nostri di chi plasma gli elementi naturali per trasformarli in opere d’arte o oggetti di uso comune.
IL MAV non è solo un viaggio attraverso la storia, ma anche una finestra aperta sul presente, che coniuga sapientemente la tradizione con la modernità per proiettarla verso il futuro.
Non aspettarti quindi di vedere “solo” un museo: al MAV troverai anche un centro di attività didattico educative, mostre temporanee e attività di ricerca, una meta imperdibile per chi visita la Valle d'Aosta e vuole conoscere a fondo questo territorio così affascinante e il suo patrimonio di cultura materiale e immateriale.
Scopri di più sul MAV - Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione❯Il nuovo allestimento del MAV: la memoria, la materia, la forma, il gesto e la bellezza
Il percorso di visita del MAV si compone di cinque aree tematiche: un patrimonio di più di 1000 oggetti, dai manufatti di uso comune, datati tra il XVII e il XX secolo, fino a vere e proprie opere d'arte che partono dai XIII al XXI secolo.
La prima sezione è dedicata all’esposizione della Collezione Brocherel, di proprietà del Museo Civico di Arte antica di Torino, ed è pensata per indurre a una riflessione sul ruolo della memoria che tramanda le conoscenze nel tempo.
Jules Brocherel fu infatti un pioniere dell'etnografia valdostana, un'appassionato studioso del patrimonio storico e artistico, fotografo e divulgatore: nato nel 1871 a Courmayeur fu uno dei primi a progettare un museo della tradizione popolare valdostana, studiando e raccogliendo in tutta la regione oggetti di artigianato e di cultura materiale, manufatti che dovette poi cedere al Museo Civico di Torino nell'impossibilità di trasformare il suo progetto in realtà.
La seconda sala è invece dedicata alla materia, e indaga il legame simbiotico tra gli elementi naturali che offre il territorio e l’artigiano che li plasma per trasformarli.
Il percorso prosegue poi con la forma e il gesto, che coniugati con la manualità, ossia il patrimonio di cultura immateriale di cui gli artigiani sono i custodi, plasmano gli oggetti dalla materia grezza.
L'ultimo spazio dedicato alla bellezza volge lo sguardo al futuro e alla capacità di chi crea di andare oltre al presente per proiettarsi avanti nel tempo, indagando questo concetto sia dal punto di vista dell’estetica individuale o collettiva, sia dal punto di vista oggettivo.
Uno spazio che non è soltanto una vetrina delle eccellenze artigianali valdostane, ma anche una profonda analisi introspettiva sull’evoluzione di una comunità che non perde di vista il proprio passato e lo reinterpreta in chiave moderna.
Educazione e ricerca: consegnare la tradizione al futuro
In parallelo all'attività espositiva, il MAV promuove un’importante attività didattica e di educazione alla manualità rivolta ai ragazzi e alle famiglie: una fucina di conoscenze dove i saperi si incontrano e si tramandano di generazione in generazione e un fiore all’occhiello tra le proposte didattiche della rete museale valdostana.
L’educazione al patrimonio grazie alla partecipazione attiva è infatti una parte fondamentale della missione del MAV: nella Falegnameria Didattica, un vero e proprio laboratorio artigianale a misura di bambino, anche i più piccoli possono fare esperienza della propria creatività e manualità, imparando e divertendosi allo stesso tempo.
In parallelo il MAV ospita anche un centro di ricerca che promuove e diffonde la conoscenza della storia antica e contemporanea dell’artigianato valdostano.
Con gli oltre 400 volumi della biblioteca tematica, immagini, interviste e documenti a disposizione di studenti e ricercatori, costituisce un polo di importanza primaria che promuove studi e attività in collaborazione con università e istituti di ricerca.
Il MAV è gestito dall’Ivat (Institut valdotain de l’artisanat de tradition), che lo promuove attraverso il suo brand “L'Artisanà”: un termine dialettale che veniva usato un tempo dagli artigiani valdostani per definire il negozio in centro ad Aosta nel quale portavano i manufatti non venduti durante la Fiera di Sant’Orso e durante tutto il resto dell’anno.
Un territorio di rara bellezza che custodisce cultura e tradizione locale
Castello Fénis Ph Canva by Bogdan Lazar
Siamo a Fénis, un piccolo comune a circa 13 chilometri da Aosta, famoso per il suo incantevole castello medievale che risale al XII-XIII secolo: un monumento di importanza nazionale che da solo vale un viaggio in questo sorprendente angolo della vallata.
Qui la natura è la protagonista indiscussa e si inserisce armoniosamente nel contesto urbano: a pochi passi dal castello, un'estesa area verde intervallata da un bosco di betulle, quercie e frassini, “Tzanté de Bouva”, ospita un parco giochi per bambini e un anello ciclabile lungo 5 chilometri.
Da qui si dipartono anche numerosi itinerari escursionistici: un vero e proprio paradiso per gli appassionati di sport outdoor. La maggior parte del territorio comunale, infatti, si sviluppa nell’incantevole Valle di Clavalité, un territorio caratterizzato da idilliaci paesaggi alpini, piccoli villaggi e scorci di rara bellezza.
Il borgo di Fénis vanta una storia antica di millenni: abitato già in epoca romana come gran parte della Valle d'Aosta, disponeva sul suo territorio di giacimenti minerari e di salgemma, anche se le principali risorse della popolazione locale erano già in quei tempi costituite dall'agricoltura, l’allevamento e l’artigianato.
In questo contesto si colloca il MAV: situato a poca distanza dal castello, è ospitato in Villa Montana ed è stato aperto nel 2009.
Nel 2022 è stato completamente rinnovato, riprogettando la visione degli spazi e degli allestimenti: un luogo che proprio come l'artigianato tradizionale si evolve nel tempo, mantenendo salde radici ancorate nel passato.
MAV (Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione)❯