Scopriamo insieme le meraviglie di Montottone, un bellissimo borgo ricco di storia e tradizione artigiana nella provincia di Fermo.
A volte perdersi è l’unico modo per trovarsi davvero. Viaggiando nel cuore delle Marche, tra colline silenziose e profumate di fiori, ho imboccato una strada secondaria. Così ha preso vita il mio vero viaggio: un'avventura inattesa tra undici borghi nascosti de Le Marche, dove storia e bellezza si intrecciano in ogni angolo.
In ogni episodio vi accompagnerò in un borgo unico, svelandovi i segreti delle sue antiche vie, tra paesaggi che tolgono il fiato e storie senza tempo.
Venite con me: questo è Hidden Gems - The Charming Villages of Le Marche.
Oggi andiamo a Montottone.
Ascolta Hidden Gems - The Charming Villages of Le Marche: Motottone
Capitolo 1: Montottone, il borgo dei vasai
Prima ancora che con il corpo, il mio viaggio verso Montottone è iniziato già con la fantasia. È stato feeling immediato quando mi hanno raccontato di una città medievale incastonata in queste colline, anticamera dei maestosi Monti Sibillini, come un faro luminoso in un mare di campi e di boschi nelle più svariate tonalità di verde. Una città che un tempo ha fatto la storia di questa terra, e che oggi è rimasta bella come allora.
Non ho potuto fare a meno, poi, di provare una folgorante fascinazione per questo posto quando ho scoperto com’è chiamato da queste parti: il paese dei vasai, famoso per le sue pregiate ceramiche artigianali, una vera eccellenza tutta da scoprire.
È stato fin troppo facile, allora, prendere la decisione tanto veloce quanto sicura, di visitare questo borgo. E adesso, eccomi qui, pronta a vivere una giornata insieme a voi alla scoperta di questo piccolo, grande gioiello della provincia di Fermo.
Capitolo 2: Un respiro profondo nelle verdi colline delle Marche
La giornata è splendida, il sole brilla sulle Marche riscaldando con vivacità le verdi colline che circondano Montottone. E una lieve brezza, con dolcezza, accarezza viso e capelli. Ho subito pensato: “Oggi il tempo è perfetto per andare in bicicletta!”. Muoversi in bici, infatti, è il modo migliore per gustarsi tutta la bellezza di luoghi come questi, ammantati di storia e natura, da vivere con lentezza assaporando il piacere della scoperta passo dopo passo.
Monto in sella, e via via che il mattino incalza, la mia bicicletta scorre veloce lungo la strada che mi condurrà nel cuore del paese. A darmi il benvenuto, trovo subito la chiesetta barocca di Santa Maria delle Grazie, con il suo grazioso cortile fiorito e il piccolo e suggestivo portico d’ingresso. Mi fermo per qualche istante ad ammirarla, cogliendo magari l’occasione per scattare qualche fotografia, le prime di una lunga serie qui a Montottone. Ma adesso è ora di proseguire, il centro storico ci aspetta!
Poco più avanti, alla mia sinistra, ecco già una nuova occasione per fermarsi ancora una volta e lasciarsi catturare con lo sguardo. Una pittoresca balaustra di mattoni rossi, che disegna un ipnotico motivo ondeggiante, una linea d’orizzonte a separare la strada che percorro dal paesaggio che c’è al di là. E che panorama!
Qui, da questo insolito e suggestivo belvedere, ho abbandonato per un po’ la vista al piacere di quel paesaggio, tracciando con gli occhi il profilo di ogni collinetta, di ogni albero, di ogni prato e campo coltivato. E ho provato una indescrivibile sensazione di leggerezza, sentendomi in perfetta armonia con quel paesaggio bucolico. Che bello potersi emozionare così tanto per qualcosa di così semplice! L’emozione dà nuova linfa alla mia voglia di avventura. È il momento di riprendere la pedalata fino in fondo alla strada, raggiungendo il cuore di Montottone.
Capitolo 3: A spasso per Montottone, dove il tempo sembra essersi fermato
Un po’ stanca per la corsa in bici, ma felice, arrivo così in Piazza Roma alle porte del centro storico di Montottone. Smonto di sella per proseguire a piedi; però, prima di avventurarmi nella bellezza di questi vicoli medievali, mi concedo una piccola pausa con un caffè e magari un dolcetto tipico, come le squisite ciambelline all’anice!
Dopo aver riposato un po’, finalmente è il momento di avviarmi all’interno delle mura. E come tra le pagine di un libro di fiabe, il mio sguardo viene rapito dall’estetica pittoresca e surreale del borgo, perfettamente conservato nella sua antica e splendida bellezza.
La fantasia comincia a viaggiare veloce. Sembra di rivivere il fascino di Montottone nella sua epoca d’oro, in un passato dal gusto favolistico fatto di castelli, di terre, di cavalieri e di gran signori. Ma forse stiamo dimenticando qualcosa...mi basta però un’occhiata alla mia destra, nell’affascinante piazzetta antistante l’ingresso di Piazza Roma, per ammirare due bellissime sculture a muro a rievocare l’artigianato, l’essenza culturale più autentica della città, e ricordare che i veri signori di Montottone sono i suoi grandi artisti!
Una vena artistica che qui si può scoprire passo dopo passo, accompagnati dalla particolare sensazione della strada lastricata in pietra sotto i piedi. Mi incammino lungo Corso Vittorio Emanuele II, la via principale del centro storico, dove con stupore scopro che in città l’arte si nasconde anche nei posti più impensabili. Infatti, a Montottone tutti i numeri civici del borgo antico sono realizzati con placche artigianali di ceramica dipinta, raffiguranti gli animali araldici delle sette contrade della città!
Scorgo in fondo alla via un alto campanile, ma non posso resistere alla tentazione di avventurarmi prima in un vicoletto sulla destra, un po’ in salita. La tranquillità mi avvolge, in un silenzio solenne, una sensazione di mistero mista a curiosità e fascino. E senza neanche accorgermene eccomi arrivare in Piazza Castello, il punto più alto di Montottone, dove un tempo sorgeva la fortezza cittadina. Un luogo dall’atmosfera davvero suggestiva, dove barocco e neoclassicismo si incontrano, rispettivamente, nella duplice presenza della Chiesa di San Pietro Apostolo e di Palazzo Amici.
Decido di fare il giro verso il lato opposto della piazza, attraverso un piccolo labirinto di vicoletti e poi giù, scendendo lungo una scalinata che mi riporta al livello inferiore. Ed eccolo lì, di nuovo quell’alto campanile, che svetta nel paesaggio del borgo, come una stella pronta ad indicare la via giusta per chi visita Montottone per la prima volta. È il campanile della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, un piccolo gioiello rinascimentale carico di emozioni, un luogo che custodisce tantissima storia, tantissima fede - perfino una monumentale cisterna sotterranea! - ma soprattutto, tantissima arte.
Capitolo 4: Vivere l’emozione dell’arte a Montottone
E a proposito di arte, l’estro creativo è forse il lato più autentico di Montottone e della sua cultura, una vera e propria impronta identitaria che trova la sua massima espressione nell’artigianato. Dopotutto siamo nel paese dei vasai, la città dove intere generazioni di artigiani della ceramica, per secoli, hanno creato con le proprie mani piccoli e grandi capolavori, apprezzati in tutta Europa e finanche oltreoceano!
Con la voglia di stupirmi ancora una volta per questa terra meravigliosa, vicolo dopo vicolo continuo ad esplorare il borgo antico, in cerca delle botteghe più nascoste e pittoresche. Come bambini in un negozio di giocattoli, mi sento in estasi per la molteplicità delle forme e dei colori, per gli odori inconfondibili delle cose belle fatte a mano, seguendo fedelmente la tradizione. Mi viene voglia di toccare tutto, per sperimentare in prima persona le sensazioni tattili che ogni oggetto è capace di trasmettere. Ma desisto da questa tentazione, sentendomi un po’ come i furfanti delle favole, pronti a sgraffignare un tesoro dalla tana del drago!
E di veri tesori si tratta, in effetti. Qui a Montottone ogni pezzo d’artigianato, ogni singola ceramica - che sia un vaso, un piatto, una tazza o un ornamento per la casa - ha una propria aura, e racconta la sua storia. Una storia fatta di materie prime figlie della fertile natura del territorio; una storia di abili mani che le hanno raccolte e lavorate fino a trasformarle in opere d’arte; una storia di persone che hanno dato vita all’utile senza rinunciare al bello.
Capitolo 5: Un borgo da assaporare, il gusto genuino di Montottone
Già, bello: un aggettivo che si sposa perfettamente con Montottone, un luogo magico da visitare con la sensazione di vivere un sogno ad occhi aperti, in un’atmosfera che rievoca nel presente suoni, profumi e visioni di un’epoca remota.
Ma c’è un altro aggettivo che mi hanno detto calzare a pennello con questo borgo: buono! Allora, quale modo migliore di concludere la mia visita, se non sedendomi a tavola e assaporare il gusto unico e genuino della cucina locale?
Si sa, spesso è proprio nei borghi più piccoli e nascosti dove si mangia meglio. Viaggiando per i paesini nell’entroterra delle Marche, ho gustato insieme a voi leccornie di ogni tipo, come i vincisgrassi e la frittura di olive e carni. Ma qui a Montottone voglio provare qualcosa di eccezionale, dal sapore inconfondibile, qualcosa che mi faccia sentire tutta l’essenza più autentica del territorio.
Ad esempio delle ottime tagliatelle - rigorosamente della stessa qualità dei famosi maccheroncini di Campofilone! - con un gustosissimo condimento di funghi porcini neri. Una vera delizia per il palato, e un piacevolissimo profumo che riporta alla mente le atmosfere dei boschi dei Monti Sibillini, dove un po’ alla volta, boccone dopo boccone, riscopro la squisita semplicità della cucina marchigiana.
E per celebrare questa splendida gita a Montottone, non possiamo di certo farci mancare un brindisi fresco ed intenso con un ottimo Offida Bianco DOCG, uno dei vini locali più pregiati!
Capitolo 6: Montottone, è un arrivederci
Così tanta bontà non può che rinfrancare il corpo e lo spirito, dopo una giornata magnifica trascorsa in una location come questa. Ma ora, ancora affascinata da questa cittadina e dalla sua impressionante bellezza storica, rimasta letteralmente scolpita nella roccia, è tempo di salutare Montottone.
Rimonto in sella alla mia bici, ma prima di imboccare la strada del ritorno decido di avventurarmi per un po’ nei dintorni, attraverso strade sterrate e sentieri di campagna. La tranquillità regna sovrana a quest’ora del pomeriggio, con il tenue sole, lentamente ma inesorabilmente prossimo a tramontare, a rendere davvero piacevole la pedalata nel verde. Piano piano, ascoltando il fruscio della brezza tra la vegetazione, il flebile cinguettio di qualche uccello, nascosto chissà dove, mi lascio alle spalle anche le ultime abitazioni.
Mi scappa un sorriso, quando ancora una volta scorgo da lontano quell’alto campanile. Come un affettuoso gesto di saluto emerge dal centro storico della città, ricordandomi che questo, Montottone, è solo un arrivederci!
Finale: Si conclude la mia giornata a Montottone
È ormai sera e, anche se sono appena tornata, i miei pensieri mi riportano ancora tra le magiche mura di Montottone, dove il tempo sembra essersi fermato per davvero.
Un luogo che mi ha regalato emozioni elettrizzanti nella sua antica semplice bellezza, un luogo dove ho lasciato un pezzo del mio cuore, fantasticando su storie e persone del passato, che ancora oggi vivono tra questi pittoreschi vicoli medievali.
È tempo per me di rimettermi in viaggio. Mi chiedo dove mi porterà la strada. Un altro borgo, un'altra storia, un'altra gemma nascosta delle Marche.