NoLo, ovvero Nord Loreto, uno dei quartieri più trendy di Milano. Nato con lʼidea di riqualificare un pezzo di storia della città. Scoprilo con noi
Sarà la dominante cultura “smart”, che nellʼottica dello sharing più sfrenato prende in uso le cose senza acquistarle, fatto sta che NoLo è diventato uno dei quartieri più trendy di Milano. Il nome NoLo non significa però “noleggio” ma più banalmente Nord Loreto, è un quartiere giovane, giovanissimo, è stato istituito una decina di anni fa dal Comune di Milano, tracciando con una matita sulla mappa le vie che lo delimitano. Vieni con noi alla scoperta di NoLo.
Lʼottica con cui NoLo è nato è modernissima: spazi pedonali più ampi, marciapiedi a misura di dehors, mobilità ridotta per la velocità limitata a 30 km/h, recupero di botteghe storiche e tanti nuovi locali, un mix di bistrot etnici e tradizione milanese. Il risultato? Un quartiere più vivibile e di tendenza, con i valori immobiliari schizzati alle stelle e lʼimmagine da “vecchia Milano” non calpestata, anzi magnificata dai tram storici che lʼattraversano (qui parte e arriva la linea 1).
NoLo, quartiere slow
Naviglio Martesana
Andando alla scoperta di NoLo si capisce subito la strategia di chi lʼha concepito, quella di far andare Milano più piano, rallentarla. Qui le auto non possono andare a più di 30 km orari e parcheggiare è quasi impossibile. Meglio girare a piedi e allora è tutta una scoperta di posticini per lʼaperitivo serale, per la merenda pomeridiana con i bambini, per il brunch domenicale. Persino per comprare e leggersi con calma un giornale, nellʼedicola nuova di zecca che ha aperto al centro di piazza Morbegno, una rarità in una città che sta perdendo a decine le vecchie edicole dei giornali.
È questo il modello NoLo, un quartiere creato sì con lʼartificio di una delibera del Comune di Milano, ma che non nasce dal nulla. Anzi, sorge con il preciso intento di ristrutturare e valorizzare quelle viuzze strette e un poʼ demodé che si aprono fra via Aporti e via Venini da un lato e viale Monza e via Giacosa dallʼaltro. A delimitarlo sono a ovest la ferrovia che conduce in Centrale e a est il parco Trotter, mentre a nord il naviglio Martesana si specchia a sud con Piazzale Loreto.
Alla scoperta di NoLo, cosa fare
Piazza Morbegno (wikipedia)
NoLo è il luogo giusto per chi ama camminare a piedi, per i doposcuola dei bambini tra giochi, tavoli di ping-pong gratuiti, per andare in bici e fa niente se i sanpietrini e le rotaie del tram rendono le pedalate un poʼ complicate. Cʼè un locale nella centrale piazza Morbegno, “Bici e Radici”, che è un posto unico e originale, nel quale lʼamore per la bicicletta e per le piante sʼincontra davanti a un buon caffè. Da sorseggiare magari anche al Giardino degli Artisti, altro spazio tutto nuovo ricavato dalla ristrutturazione delle strade di NoLo, tra le vie Oxilia e Venini.
Eppure qualcosa del noleggio… aleggia su NoLo, nel senso di quella cultura dello sharing di cui la Milano contemporanea si fa un poʼ vanto. Fra le stradine sempre più strette del quartiere (perché sono stati allargati i marciapiedi) si condividono bike e monopattini ma anche tavoli da ping pong in muratura, che stanno lì ‒ di solito fuori le scuole ‒ a disposizione di chiunque voglia giocare e si porti da casa racchette e palline.
Cosa fare a NoLo, il parco Trotter e il naviglio Martesana
Parco Trotter (foto FAI)
Non si può andare alla scoperta di NoLo senza fare un salto al grande parco Trotter. È il polmone verde del quartiere, un tempo il vecchio ippodromo di Milano (da cui il nome), prima che fosse costruito quello di San Siro, e in seguito donato ai progetti per lʼinfanzia e lʼistruzione. Una destinazione che permane ancor oggi, il grande parco ospita infatti i padiglioni delle scuole primaria e secondaria, con un nome storico che le si confà pienamente: Casa del Sole.
Finito lʼorario scolastico, il Trotter si anima di genitori, nonni e bambini che vivono il parco fino al tramonto, insieme ai tanti runner che ne sfruttano i viali alberati e senza smog. E dire che nel video “A fari spenti” abbiamo visto Elodie correre per NoLo sotto i tunnel e lungo la trafficata via Aporti, come anche Pierfrancesco Favino nel film “Lʼultima notte di amore”. Dʼaccordo, esigenze di regia, ma a NoLo ci sono aree per lʼattività fisica di gran lunga preferibili!
Chi ama lo sport e lo jogging ha a NoLo un altro posto da non perdere: il naviglio Martesana e quella via Tofane che lo costeggia dalla chiusa di via Melchiorre Gioia fino al viale Monza allʼaltezza dello storico locale cabaret Zelig. E poi prosegue ancora, verso via Padova e… per oltre 30 chilometri fuori Milano fino al fiume Adda. Sì la strada che accompagna il naviglio Martesana è una perfetta ciclovia per gli amanti delle due ruote.
Alla scoperta di NoLo, cosa vedere: i murales
Piazza Arcobalena
Per dare linfa a un posto cʼè un modo facile e veloce: dare colore! E andando alla scoperta di NoLo si intuisce quanto la luce vivida della street art abbia contribuito alla valorizzazione del quartiere. Da Via Pontano e Via Mosso, seguendo i binari della ferrovia, è tutto un succedersi di murales e graffiti. Ogni giorno si vedono gli artisti che spostano i loro trabiccoli per dare “energia” ai muri e strabordano ormai oltre il quartiere, arrivando fino al Leoncavallo nellʼadiacente quartiere Greco.
Piazza Arcobalena è un altro segno tangibile di quanto sia cambiato il quartiere. Fino a dieci anni fa non cʼera, poi è stata creata dal nulla davanti allʼingresso principale della scuola di via Venini, che prima affacciava sul marciapiede e la strada trafficata e adesso, invece, su una piccola area colorata senza mezzi a motore, per la gioia dei bambini allʼuscita e di genitori e nonni che vanno a prenderli. E là dove si gettavano, disordinate, cinque vie, oggi cʼè uno spazio colorato e pedonale, con tanto di panchine e rastrelliere per bici, tavoli da ping-pong e tavolacci in legno da picnic.
Un’esplosione di luci e di colori che ha trovato di recente il suo apice nellʼomaggio a Matisse realizzato sul lato di un palazzo in viale Monza 79. Firmato da Red Longo, celebre street artist, il murale sʼispira a “La Danse”, capolavoro doppio di Henry Matisse che oggi arricchisce le collezioni del Moma di New York e dellʼErmitage di San Pietroburgo.
Cosa vedere, la Casa-Museo Isgrò e la chiesa di Santa Maria Beltrade
Santa Maria Beltrade (wikipedia)
In giro per NoLo si scopre poi, in via Martiri Oscuri, lʼIstituto Emilio e Scilla Isgrò, oggi visitabile su prenotazione. Il desiderio del grande poeta e pittore Emilio, artista delle “cancellature” è di fare della sua abitazione la sede di una Fondazione e di una futura Casa-Museo. Per tutte le informazioni visita il sito.
Una visita più classica merita la bella chiesa di Santa Maria Beltrade, con i suoi motivi art decò che sposano il tipico stile neoromanico delle chiese lombarde. È una chiesa relativamente giovane, ha appena compiuto i 90 anni dalla costruzione, sostituendo così la vecchia chiesa medievale di Santa Maria Beltrade, che sorgeva nei pressi del Duomo di Milano e abbattuta negli anni 30 del secolo scorso. La nuova Santa Maria Beltrade è anche la prima chiesa progettata dalla Scuola d’Arte “Beato Angelico”, fondata nel 1921 da monsignor Giuseppe Polvara.
Alla scoperta di Nolo, dove mangiare e bere
murale di Red Longo per Publicis Media
NoLo è unʼidea smart che strizza lʼocchio allʼingegno dei milanesi di inventarsi forme di business partendo dallʼesistente, perché una città è come il cibo, non si butta via niente e se ne recupera anzi il sapore con lʼabilità dello chef-de-rang che la volge in frittata, in ribollita o in mondeghili (e qui bisogna essere milanesi per conoscere la bontà delle polpette ripiene di pane raffermo).
Il cuore pulsante di NoLo è piazza Morbegno, dove ci sono, tra gli altri, il bar Ghe Pensi Mi che ha dato linfa al quartiere, ma anche bakery, enoteche e la fusion di sapori fra Sicilia e Maghreb, sapori mediterranei e mediorientali, mentre robusta cucina friulana si trova allʼOsteria della Stazione in via Popoli Uniti. Tanta la cucina etnica, dal peruviano al cubano, dal giapponese al lʼargentino di nuova apertura che sforna empanadas a tutte le ore.
Non mancano cocktail bar dalle atmosfere queer e arcobaleno, come in via Varanini, ma per gli abitanti di NoLo la palma va però alla Trattoria da Abele, in via Temperanza nei pressi della metro Pasteur, con risotti a farla da padrona. Chi ama invece gli spazi larghi e le tavolate senza limiti deve tornare allʼinterno del Parco Trotter, dove si trova unʼottima pizza e lʼamena compagnia del parco.
Alla scoperta di NoLo, come arrivare
Il nuovo quartiere NoLo mette insieme un poʼ di quei rioni che da Piazzale Loreto si dirigono a nord, lungo le direttrici di viale Monza e via Padova. Il modo più facile per arrivarci è con la metro (linea rossa M1), le fermate di Rovereto e di Pasteur sono le più vicine, ma va bene anche Turro. Gli autobus corrono su via Ferrante Aporti, lʼarteria che costeggia la ferrovia e che porta direttamente e in poche fermate alla stazione centrale di Milano; in senso opposto si arriva a Greco e poi in Bicocca, altro quartiere tutto nuovo figlio della riconversione industriale.
E poi cʼè lui, il tram! Quello storico color giallo e con le panche interne in legno, il modello “tipo 1928” ancora circola e Milano si vanta di avere la linea tramviaria più antica del mondo. Il tram 1 fa capolinea proprio a NoLo, in via Martiri Oscuri, e da qui attraversa tutta la città, raggiungendo il centro di piazza della Repubblica e piazza Cavour, poi Montenapoleone fin davanti alla Scala, per proseguire verso lʼArco della Pace e corso Sempione fino al capolinea della stazione Certosa FS. Dopo unʼora e mezza! Un vero e proprio viaggio alla scoperta di Milano, con la prima corsa alle 5.30 di mattina e lʼultima in piena notte alle 1.50, al prezzo del biglietto giornaliero di 2,20 euro!