Viaggio in Italia a ritmo di musica. Scoprite tante curiosità che vi faranno fare un figurone con i vostri amici melomani.
Drammi, passioni, omicidi e amori impossibili. Gli ingredienti dell’opera lirica italiana rivivono nei luoghi che l’hanno ispirata. Alcuni non ve li aspettate.
Nella nostra classifica leggerete di posti famosissimi e di altri semisconosciuti. Conoscerete segreti, curiosità e storie dimenticate. In più, tanti spunti per programmare sette itinerari alternativi sulle note delle arie più suonate al mondo. E per non fare più scena muta quando si parla di Tosca & co.
7. Milano, l’opera oltre la Scala
La prima tappa di questo viaggio alla scoperta dei luoghi simbolo dell’opera lirica in Italia è Milano, una delle capitali mondiali del genere. Metropoli internazionale sempre scalpitante, colta e creativa, ben si presta ad essere visitata seguendo itinerari tematici.
Il fil rouge che abbiamo scelto per questo racconto è la sua affascinante storia musicale e gli scorci in cui riecheggia la grande tradizione operistica di Milano non sono da meno della sua reputazione.
A partire dal Palazzo Reale, nei cui teatri di corte avvenivano le prime messe in scena: dapprima al Salone Margherita e successivamente presso il Teatro Regio Ducale, andati distrutti in seguito agli incendi rispettivamente del 1708 e 1776.
Spostatevi in Galleria Vittorio Emanuele II, chiudete gli occhi per un istante e provate a immaginare questo luogo, oggi tempio indiscusso del glamour, come doveva essere nel XIX secolo, affollato da compositori, musicisti e cantanti che qui si davano abitualmente appuntamento. A poca distanza c’è il Teatro dei Filodrammatici, dove Giuseppe Verdi mosse i primi passi. E il Teatro alla Scala, tra i più prestigiosi al mondo.
Fate una passeggiata lungo via Alessandro Manzoni. Si dice che i milanesi la cosparsero di paglia perché il cigolare delle carrozze non disturbasse il riposo di Verdi, gravemente malato. In pochi minuti sarete al Grand Hotel de Milan, la casa scelta dal maestro di Busseto per i suoi soggiorni meneghini. Alla scrivania della suite numero 105 scrisse alcune delle sue opere più celebri.
Prenota ora una visita guidata al Teatro alla Scala ❯6. Dove è ambientato Pagliacci, il capolavoro di Leoncavallo
Uno dei più famosi melodrammi dell’opera italiana è ambiento nel paese di Montalto Uffugo, in Calabria. Indimenticabile la celebre aria Vesti la giubba e la magistrale interpretazione di Pavarotti entrata nel cuore del pubblico.
La trama di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo si ispira a un fatto di cronaca di cui lo stesso compositore fu testimone oculare da bambino. L’opera racconta dell’assassinio compiuto in scena da Canio, capocomico di una compagnia teatrale, ai danni della moglie e del di lei amante. Lo sfondo, dicevamo, è Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, cittadina dove Leoncavallo trascorse parte dell’infanzia.
Il borgo è tutto da scoprire. Oltre al compositore napoletano, l’altra figura a cui Montalto Uffugo ha legato il suo nome è quella di san Francesco da Paola. La chiesa a lui dedicata custodisce peraltro una delle rappresentazioni pittoriche più antiche del santo calabrese. Da qui inoltre partono i sentieri che conducono al santuario di Paola.
Il centro storico è un incastro di edifici storici dal passato intrigante, c’è persino una bottega ebraica del XV secolo. Il principale edificio di culto è la chiesa della Madonna della Serra, a cui si accede dalla maestosa gradinata di Nicolò Ricciulli, allievo del Vanvitelli che prese parte alla costruzione della Reggia di Caserta.
Passate poi a visitare la chiesa di San Domenico: è proprio nei pressi di questo edificio che avvenne l’omicidio a cui si ispira la trama di Pagliacci.
5. A Mantova, tra arte e fantasmi nella città del Rigoletto
La Mantova del XVI secolo fa da sfondo alle vicende del Rigoletto, opera di Giuseppe Verdi del 1851 ispirata al dramma di Victor Hugo Il re si diverte. La storia di Rigoletto, buffone alla corte del duca di Mantova (a proposito, nell’opera non si fa mai cenno al nome del duca), e della sfortunata figlia Gilda prendono le mosse nel Palazzo Ducale della città lombarda.
La residenza dei signori di Mantova è una struttura grandiosa che ingloba un complesso di edifici datati dal XIII al XVIII secolo. Pensate che ha una superficie di 35.000 metri quadri e quasi 1000 stanze! Facile intuire perché venga definito città-palazzo. All’interno si conservano gli affreschi tardo gotici del Pisanello, la Camera Picta di Mantegna, e alcune opere barocche di Rubens.
Curiosità: si dice che il Palazzo Ducale di Mantova sia infestato dai fantasmi. La leggenda più nota rimanda alla giovane Agnese Visconti, sventurata moglie di Francesco I Gonzaga, condannata a morte assieme al presunto amante e oggi ricordata da una targa in Piazza Pallone. Tra chi giura di aver udito grida disperate e chi visto strane luci apparire nel castello, questa sinistra leggenda ammanta il Palazzo Ducale di un fascino misterioso.
In Piazza Sordello, a poca distanza dal palazzo, troverete la dimora rinascimentale che ha ispirato l’ambientazione della casa del Rigoletto. Nel cortile interno vi è anche una statua in bronzo dedicata al buffone.
Altri luoghi che rimandano all’opera di Verdi sono il quartiere San Leonardo nella zona dell’ex convento delle monache Cappuccine e la Rocchetta di Sparafucile sul lago di Mezzo, rappresentata nel terzo atto come la locanda in cui si compie la maledizione di Rigoletto.
4. Giacomo Puccini: scopri il tour nella città natale
La Boheme, Tosca, Madama Butterfly e Turandot sono le opere più celebrate di Giacomo Puccini, in cartellone nei teatri di tutto il mondo. È a Lucca che comincia l’ascesa del compositore, erede di una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Un tour della bella città toscana vi porterà inevitabilmente ad imbattervi nei luoghi che gli furono cari.
La casa natale di Puccini è oggi un museo. Si trova in Corte san Lorenzo, a pochi passi da piazza San Michele. Vi è ancora conservato il mobilio ottocentesco, insieme a documenti e cimeli che ne ripercorrono la vita. Si affaccia su Piazza Cittadella, dove spicca una statua di bronzo dedicata al maestro.
Una breve passeggiata vi condurrà poi alla chiesa dei Santi Paolino e Donato, la parrocchia della famiglia Puccini, in cui Giacomo debuttò come compositore col suo Mottetto per baritono.
E ancora, il teatro del Giglio, in cui mise in scena molte delle sue opere; il battistero dei Santi Giovanni e Reparata, luogo del battesimo; la Cattedrale di San Martino, dove i familiari di Puccini furono organisti per 124 anni; l'Istituto musicale Boccherini, in cui studiò e che custodisce oggi una preziosa collezione di memorie.
La chiesa di San Pietro Somaldi conserva un pregevole organo seicentesco che lo stesso Puccini fece restaurare. C'è poi il caffè del “droghiere mecenate” Alfredo Caselli, punto di incontro di artisti straordinari, da Pascoli a Mascagni. Lucca parla di (e dei) Puccini in tanti, tantissimi angoli cittadini. Non vi resta che scoprirli tutti.
3. Vizzini, il vero teatro della Cavalleria Rusticana
L’opera lirica Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni è ispirata alla novella omonima di Giovanni Verga e, come la sua controparte letteraria, è ambientata a Vizzini, il borgo nelle vicinanze di Catania che fa da sfondo al triangolo amoroso al centro della narrazione.
Se volete rivivere le stesse suggestioni evocate da Cavalleria Rusticana, allora il posto da visitare è la Cunziria. Quello che oggi si presenta come un piccolo borgo fantasma era un tempo una sorta di distretto artigianale dedicato alla lavorazione delle pelli. È qui che avviene il duello finale tra i protagonisti, compare Turiddu e compare Alfio.
Verga nutriva un particolare legame con Vizzini, il padre era infatti originario di questa cittadina, tra le più antiche dell’isola, e qui ha anche ambientato molte delle sue opere. Girando per il centro vi sarà chiara la forte connessione col grande scrittore che meglio di tutti ha raccontato la Sicilia nobile e rurale del XIX secolo.
Palazzi, vicoli, piazze e chiese, ognuno con una storia da raccontare, fanno di Vizzini un vero e proprio parco letterario. In piazza Umberto troverete Palazzo Verga, casa dello scrittore durante i suoi soggiorni in paese, il Palazzo Municipale e la Salita Marineo, la scalinata rivestita di raffinate maioliche che colorano il centro storico e che tanto ricorda quella della vicina Caltagirone.
La chiesa di San Gregorio è poi un meraviglioso miscuglio di stili in cui spicca il portale gotico-catalano sopravvissuto al terremoto del Val di Noto del 1693. Non vi resta che concedervi una giornata a Vizzini ed esplorare questa cittadina che sembra uscita dalle pagine di un libro.
2. Viaggio a Roma sulle orme della Tosca
Giacomo Puccini ambientò la sua Tosca nella Roma dell’’800. I luoghi da non perdere per rivivere l’appassionato dramma ispirato all'omonima pièce di Victorien Sardou sono i capolavori architettonici della capitale.
Anzitutto Castel Sant’Angelo, la prigione dalla quale evade Angelotti, uno dei personaggi cardine dell’opera, e in cui si consumerà il drammatico finale. Mausoleo, sede papale, residenza nobiliare, tribunale, caserma: in circa diciannove secoli di storia Castel Sant’Angelo è stato molte cose, anche un carcere per prigionieri politici.
Proseguite poi verso il rione Sant’Eustachio fino alla Basilica di Sant’Andrea della Valle, dove entra in scena la protagonista femminile, Flora Tosca. La struttura barocca fu realizzata tra il 1590 e il 1650 da Giacomo Della Porta, Francesco Grimaldi, e Carlo Maderno. La sua imponente cupola, alta 80 metri, è seconda solo a quella di San Pietro in Vaticano e della chiesa dei Santi Pietro e Paolo dell’EUR.
Il secondo atto della Tosca di Puccini si volge a Palazzo Farnese, oggi sede dell’ambasciata francese. La dimora cinquecentesca voluta da papa Paolo III conserva al suo interno una grandiosa galleria affrescata. Se pensate di fare una visita, tenete presente che è necessario prenotare con largo anticipo.
Prenota ora l'ingresso a Castel Sant'Angelo❯1. Tra calli e gondole a suon di musica
L’opera a Venezia fa rima col teatro La Fenice, testimone di grandi debutti, da Rossini a Bellini, da Donizetti a Verdi. Ma la Serenissima è piena di luoghi che risuonano delle note dei maggiori compositori di tutti i tempi. In città troverete tour organizzati che vi faranno scoprire la Venezia capitale della lirica e della musica in generale. Tuttavia se preferite lanciarvi nel fai da te ecco qualche spunto.
Nei pressi di piazza San Marco incontrerete la residenza veneziana di Claudio Monteverdi, l’inventore dell’opera lirica italiana. Da qui, una passeggiata di dieci minuti vi porterà in sestiere di Castello, dove entrerete a visitare la chiesa in cui Antonio Vivaldi fu battezzato, San Giovanni in Bragora. Vagando tra le calli raggiungerete poi la chiesa della Pietà con l’antico ospedale. Vivaldi vi insegnò per circa quarant’anni.
Le bambine accolte negli Ospedali (ce ne erano quattro in città e ospitavano malati, bisognosi e orfani) venivano iniziate all’arte della musica. Anche le chiese annesse erano strutturate in maniera tale da avere un’acustica adeguata ai concerti. Oltre alla già citata chiesa della Pietà, anche la chiesa dei Derelitti dell’Ospedaletto e quella dell’Ospedale dei Mendicanti seguono il medesimo principio.
A Venezia la musica ha sempre rivestito un’importanza cruciale. Teatri e sale da concerto proliferavano in special modo nel '700 e nell'800 e tanti compositori la scelsero come casa. Wagner ne rimase folgorato, tanto che durante un soggiorno a Palazzo Giustinian trasse ispirazione per il Tristano e Isotta. Non potrà che conquistare anche voi.