Non solo Firenze. Scopri il patrimonio artistico delle Marche in un tour rinascimentale fuori dal comune.
Non il solito tour rinascimentale. A poche ore di treno da Firenze e Roma si può intraprendere un viaggio nell’arte attraverso tappe sature di storia e bellezza. Alcune mete sono famosissime, altre da riscoprire.
Il patrimonio UNESCO, le città gioiello, i borghi fuori dal tempo, le chiese e i santuari monumentali, l’arte di Piero della Francesca, Carlo Crivelli, Raffaello, Lorenzo Lotto, Tiziano. Il patrimonio artistico delle Marche si svela a poco a poco man mano che ci si addentra nella regione.
Ci sono tanti modi per esplorarla. Ad ognuno corrisponde una chiave di lettura per comprenderne le molteplici sfaccettature. Qui ti proponiamo di farlo attraverso i luoghi più iconici del Rinascimento marchigiano.
Scopri quali sono le mete irrinunciabili e lasciati ispirare.
Patrimonio artistico delle Marche: un tour rinascimentale tra palazzi e città UNESCO
Abbiamo pensato a un itinerario non lineare, una proposta di viaggio in otto tappe essenziali per cogliere un assaggio appagante del patrimonio artistico delle Marche. Quella che segue è una carrellata di spunti e suggerimenti lungo il filo rosso dell’arte.
Il tour rinascimentale di Visit Italy comincia alla corte di Urbino, vera capitale del Rinascimento italiano, e prosegue passando per dimore da mille e una notte, fortezze che nascondono storie incredibili e sfarzosi santuari. E poi, paesaggi che parlano d’arte.
A Macerata, ti indicheremo dove guardare per assistere a un piccolo, romantico spettacolo nascosto che si ripete quotidianamente. A Urbania, ti diremo dove andare per “entrare” in uno dei quadri più famosi degli Uffizi. Ti suggeriamo anche un modo alternativo e divertente per visitare Ascoli Piceno.
Ecco cosa abbiamo preparato. Leggi i nostri suggerimenti, poi torna indietro e clicca qui per saperne di più sul ricco patrimonio artistico delle Marche.
Il patrimonio artistico delle Marche: Urbino e il Palazzo Ducale
La “culla” di Raffaello è Patrimonio UNESCO dal 1998 ed è costellata da rimandi urbanistici, architettonici e artistici al Rinascimento, di cui è tra le città simbolo. Su Visit Italy te l’abbiamo raccontata nei suoi luoghi imperdibili. Qui ti parliamo di una delle opere più significative del patrimonio artistico delle Marche, una tappa che non può mancare nel nostro tour rinascimentale.
Il Palazzo Ducale di Urbino risale al XV secolo e alla sua realizzazione presero parte architetti e artisti di prim’ordine. Del resto, i lavori voluti da Federico da Montefeltro, condottiero, mecenate e signore illuminato, sfociarono in un’opera maestosa, per grazia e dimensioni, che è considerata tra le più belle e importanti dell’epoca.
Baldassarre Castiglione lo definì una “città in forma di palazzo”. Non una tradizionale fortezza, ma un edificio di squisita eleganza in cui tutto — gusto, geometria ed equilibrio di forme e proporzioni — parla dei canoni di armonia rinascimentale.
Il Palazzo Ducale è sede della Galleria Nazionale delle Marche, con opere, tra gli altri, di Piero della Francesca, Raffaello e Tiziano.
Tour rinascimentale delle Marche: Pesaro e la Villa Imperiale
A Pesaro il sole sorge e tramonta sul mare, si pedala tra le bellezze del centro storico bike friendly e si impara ad amare la musica. Noi ti proponiamo di visitare una meravigliosa abitazione storica, a poca distanza dall’abitato, che è un gioiello del Rinascimento italiano e del patrimonio artistico delle Marche.
La Villa Imperiale è immersa nel Parco Naturale del Colle San Bartolo. Si chiama così perché fu l’imperatore Federico III d’Asburgo a porre la prima pietra nel 1469.
Quest’antica residenza di campagna circondata da ulivi secolari fu realizzata tra il XV e il XVI secolo. Voluta da Alessandro Sforza come luogo di svago e riposo, in origine presentava alcuni elementi tipici di una struttura difensiva, come merli e torrette.
Con i duchi Della Rovere, la villa fu ampliata e affrescata su progetto di Gerolamo Genga. La raffinatissima dimora rinascimentale venne così impreziosita di nuovi ambienti, dipinti murali e magnifici giardini terrazzati con giochi d’acqua.
La Villa Imperiale di Pesaro subì diverse modifiche quando nel XVIII secolo fu riorganizzata per ospitare i frati gesuiti. Solo a partire dall’Ottocento una serie di restauri le hanno restituito l’antico splendore. Visitala da maggio a ottobre.
A Urbania, come in un dipinto
Urbania è una cittadina incorniciata dal verde e attraversata dal Metauro. Propone piacevoli passeggiate sotto i portici, un’interessante “esposizione” di Mummie che ha attirato l’attenzione del National Geographic, chiese gioiello e la meravigliosa Villa del Barco, riserva di caccia dei signori di Montefeltro. Senza dimenticare la lunga tradizione dell’arte ceramica.
I duchi di Urbino l’hanno equipaggiata del monumentale Palazzo Ducale, oggi sede della Biblioteca Comunale, della Pinacoteca, del Museo civico, dell’Archivio comunale e del Museo di Storia dell’agricoltura e dell’artigianato.
Tutt’intorno si srotola un paesaggio poetico che ha ispirato opere d’arte indimenticabili.
Qui te ne parliamo per un luogo in particolare le cui coordinate tracciano (assieme ad altre sei località del Montefeltro) un tour ideale alla ricerca dei panorami che hanno ispirato famosi dipinti rinascimentali. Un patrimonio artistico delle Marche inedito e suggestivo.
A Urbania puoi osservare lo stesso sfondo che Piero della Francesca dipinse nel suo ritratto di Federico da Montefeltro conservato agli Uffizi. Lo ritrovi tale e quale dinanzi ai tuoi occhi: dal Balcone di Ca’ Mocetto si scorge la piana del fiume Metauro, con Sant’Angelo in Vado, l’Appennino tosco-marchigiano, i Sassi Simone e Simoncello e il monte Carpegna.
Sassocorvaro e quella rocca tanto speciale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Rocca Ubaldinesca fu al centro di un’incredibile vicenda. Tra il 1943 e il 1944 fu segretamente utilizzata come una sorta di speciale “forziere” in pietra e mattoni per nascondere oltre diecimila opere d’arte, messe così al sicuro da bombardamenti e razzie.
La possente fortificazione rinascimentale di Sassocorvaro Auditore, in provincia di Pesaro e Urbino, domina il borgo e la circostante valle del fiume Foglia. È una meta imperdibile per conoscere meglio il patrimonio artistico delle Marche e il territorio del Montefeltro.
La rocca quattrocentesca è un capolavoro di architettura militare ad opera di Francesco di Giorgio Martini, che la progettò dandole la forma di una tartaruga. Non aspettarti di cogliere le sembianze di un rettile guardandola dall’esterno, per quello dovrai affidarti alla visione in pianta.
Al suo interno, il Museo della Rocca raccoglie dipinti, sculture e arredamento d’epoca datati dal XIV al XIX secolo.
Il Palazzo Bonafede di Monte San Giusto
Nicolò Bonafede, vescovo di Chiusi, condottiero e mecenate, fece costruire Palazzo Bonafede a Monte San Giusto come simbolo del prestigio conquistato. Diventerà uno degli esempi più splendenti dell’architettura rinascimentale italiana, un progetto ambizioso a cura di Antonio da Sangallo il Giovane, l’architetto dei papi.
La facciata in laterizio mostra finestre guelfe e un portale scolpito in pietra d’Istria che celebra la vittoria di Nicolò sui Malatesta. Gli interni rivelano una serie di affreschi e dipinti pregiati. Un quadro a firma di Luigi Fontana e raffigurante Bonafede intento a visionare il progetto del palazzo è esposto nella sala consiliare.
Attualmente, oltre ad essere la sede comunale di Monte San Giusto, il palazzo cinquecentesco ospita il Centro Alessandro Maggiori, la cui collezione raccoglie antichi disegni dei maggiori artisti del Rinascimento.
La basilica fortezza di Loreto
Nel 1469, papa Paolo II si interessò della costruzione di una grande basilica intorno a un tesoro della spiritualità cattolica: la Santa Casa. Il luogo dove, secondo la fede, la Madonna ricevette l’annuncio della nascita di Gesù, si trova a poca distanza da Ancona, dove giunse (più o meno miracolosamente) nel XIII secolo.
La cittadina di Loreto si sviluppò in seguito alla realizzazione del nuovo complesso religioso, che ben presto divenne meta di pellegrinaggio.
Al progetto si alterarono grandi nomi dell’arte e dell’architettura dell’epoca, dal Bramante ad Antonio da Sangallo, mentre il bel campanile del XVIII secolo è opera di Luigi Vanvitelli.
All’interno si trova la piccola abitazione di origine palestinese, le cui mura esterne furono rivestite di marmo lavorato in raffinatissimi bassorilievi nel Cinquecento. La venerabile costruzione è posta al di sotto della sfarzosa cupola affrescata, che all’epoca figurava tra le più grandi al mondo.
A ben vendere, il santuario mariano ricorda un po' una fortezza, merito dei poderosi muraglioni che lo abbracciano. Oggi, passeggiare lungo gli antichi camminamenti di ronda utilizzati in passato per scongiurare attacchi nemici ti permetterà di approfittare del panorama meraviglioso che avvolge la cittadella.
Macerata e il suo orologio planetario
Il centro storico, le colline e l’Adriatico. Salendo sulla Torre Civica di Macerata vedrai un panorama decisamente suggestivo alla ragguardevole altezza di 64 metri. Ma la vista sul bel paesaggio marchigiano non è l’unica attrattiva di questo edificio realizzato tra il 1492 e il 1653 e che svetta in piazza della Libertà.
Sul suo basamento si trova un’opera di meccanica rinascimentale che non ha eguali al mondo. È uno splendido orologio planetario, fedele riproduzione dell’originale del Cinquecento.
Il grande quadrante blu rappresenta i pianeti del sistema solare e non si limita a indicare l’ora, ma mostra altresì le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti.
Va’ a vederlo alle 12.00 o alle 18.00 per assistere al carosello formato dai Re Magi e dalla Madonna con il Bambino che si affacciano dalle due porticine al di sopra dell’orologio. Un picco spettacolo segreto e romantico.
Ad Ascoli Piceno, tra palazzi che parlano
Piazza del Popolo, il “salotto d’Italia” attorniato dallo scenografico colonnato a volta, con la Basilica di San Francesco, il palazzo dei Capitani e il caffè amato da Sarte e Hemingway, è perfetto esempio dell’armonia architettonica rinascimentale che si miscela all’antico nucleo medievale di Ascoli Piceno.
Il Rinascimento fu per la “città delle cento torri” momento di fermento e fioritura culturale. Noi ti proponiamo di riviverlo con occhi puntati sul travertino che ricopre piazze e palazzi. Una pietra “parlante”, che racconta molto dello spirito cittadino. Passeggiando tra via Soderini e corso Mazzini capirai perché.
Sapevi che ad Ascoli Piceno le facciate di chiese e abitazioni sono spesso solcate da incisioni? Ironiche, sagge, sagaci, irriverenti, di ispirazione religiosa: ciascuna rispecchia lo spirito degli antichi abitanti che decisero di imprimerle, talvolta proprio all’ingresso di casa. Una prassi tra XIV e XVI secolo.
Facci caso e, mentre passeggi tra dimore storiche e palazzi, dai uno sguardo agli architravi e leggi cosa c’è scritto. Troverai motti che potrebbero ispirarti. Oppure, semplicemente, divertirti. Il patrimonio artistico delle Marche sa come sorprendere.