La Reggia di Caserta si staglia in fondo un immenso prato e sembra accoglierti a braccia aperte, invitandoti alla sua scoperta.
Appena usciti dalla stazione ferroviaria di Caserta, si rimane subito incuriositi da qualcosa che sembra fare capolino da oltre la siepe, senza ben capire di cosa si possa trattare. Tuttavia, non appena si attraversa il viale e si entra nel giardino antistante, si rimane stupiti dalla sua imponenza.
Armonica, perfetta, elegante, imponente e allo stesso tempo accogliente, austera ma dolce: la Reggia di Caserta si staglia in fondo questo immenso prato e sembra accoglierti a braccia aperte con fare materno, invitandoti alla sua scoperta. Non si può non rimanere folgorati dalla sua armonica eleganza, in un equilibrio di simmetrie e proporzioni talmente perfetto da rimanerne estasiati.
Luigi Vanvitelli
Colui che fu capace di realizzare quest’opera che ancora oggi ammalia visitatori da tutto il mondo è Luigi Vanvitelli: architetto nato a Napoli nel 1700 che in questa ultima opera espresse tutto il suo genio e la sua avanguardia.
Vanvitelli fu incaricato nel 1751 dal re di Napoli Carlo III di Borbone nella realizzazione di una residenza che fosse lontana dal trambusto cittadino e più sicura dal punto di vista militare, in quanto più distante dalla costa.
Una costruzione travagliata
Interni della Reggia di Caserta
La sua realizzazione, tuttavia, non fu lineare: infatti, alla morte dell’architetto, la costruzione della Reggia ebbe una battuta di arresto. Fu poi il figlio Carlo a continuare i lavori semplificandone il progetto. La famiglia Borbone era inoltre in difficoltà economiche e, per questo, desiderava che la costruzione della Reggia finisse quanto prima.
La magnificenza del Parco Reale
Fontana di Diana e Atteone
Tuttavia, la meraviglia della Reggia di Caserta non si esaurisce nelle sue stanze, ma si estende anche nel suo parco. Già dai piedi dello scalone reale è infatti possibile perdere il proprio sguardo nei suoi 3,3km di lunghezza, con lunghe vasche intervallate da cascate impreziosite da numerose sculture che richiamano la mitologia greca, come la fontana di Diana e Atteone. La punta di diamante del parco è certamente il Giardino Inglese, realizzato per la volontà della regina Maria Carolina, dal giardiniere John Andrew Graefer, già al tempo famoso in tutta Europa.
Un'atmosfera trasognante
Bagno di Venere
L’esperienza alla Reggia diventa particolarmente suggestiva una volta arrivati al Bagno di Venere: una statua in marmo di Carrara che rappresenta la Dea nell’atto di uscita dal bagno. Grazie al riflesso della divinità sulla superficie del laghetto, unito alle rovine che richiamano quelle di Pompei, sembra davvero di essere immersi in un bosco fatato in miniatura.
Visitare la Reggia di Caserta è un’esperienza totalizzante: esattamente a metà tra un viaggio indietro nel tempo, tra le stanze della corte borbonica e uno fiabesco nell’atmosfera incantevole dei suoi splendidi giardini.