Vieni a scoprire la bellezza del quartiere più suggestivo e caratteristico di Napoli. Tra cibo, arte e tradizione: ecco una guida al Rione Sanità.

Il Rione Sanità è uno dei posti più suggestivi e caratteristici di tutta Napoli e probabilmente anche dell'Italia. Infatti la sua tradizione, il suo folklore e i suoi colori, hanno spesso attirato turisti da tutto il mondo. Si tratta di un mondo sospeso tra l'antico e la vita di tutti i giorni, tra sacro e profano che negli ultimi anni ha fatto sì che venisse considerato come una delle maggiori attrazioni della città. Tanto che a fine 2022 la nota rivista britannica Time Out, ha inserito il Rione Sanità tra i 51 quartieri più cool al mondo. L'anima popolare del quartiere misto alla rinascita culturale e artistica degli ultimi anni lo ha reso famoso nel mondo tanto che ogni anno viene consigliato nelle guide di cose da vedere. 

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Storia, tradizione e curiosità del Rione Sanità

Storia, tradizione e curiosità del Rione Sanità

Oltre il confine nord delle mura vicereali della città di Napoli alle pendici della collina di Capodimonte è sempre esistita un'area apprezzata per la sua salubrità e naturalità: il Rione Sanità. Il termine Sanità proviene probabilmente dalla salubrità e incontaminatezza della natura che lo circondava. Tanto che nel Seicento la zona fu adibita a lazzaretto contro l'epidemia di peste che dilagava in città.

La zona era popolata sin dall'antichità ed è sempre stata aldilà delle mura della città tanto che era utilizzato sia dai greci sia dai romani come luogo di sepoltura, per questo, a testimonianza di questa storia, puoi trovare diversi complessi di ipogei ellenistici e catacombe paleocristiane. Il Rione Sanità, così come lo conosciamo oggi, inizia a prendere forma durante il Cinquecento, quando, situato tra le campagne della collina di Capodimonte, fu destinato ad accogliere importanti famiglie nobiliari e borghesi della città di Napoli, di cui ancora oggi ci sono testimonianze.

Ad oggi il quartiere risulta essere uno dei più popolari di Napoli e ha perso la sua connotazione nobiliare, trasformandosi però in una vera e propria culla di arte popolare e folkloristica della città di Napoli che attira turisti da tutto il mondo.

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Visita il Rione Sanità

10. Il Rione Sanità: la casa di Totò

Casa di Totò al Rione Sanità

Nel cuore del Rione Sanità si trova la casa di Antonio De Curtis, celebre artista noto a tutti come Totò. Anche se la struttura non è visitabile è riuscita comunque a instaurare un grande rapporto con il quartiere diventando luogo di "pellegrinaggio" per i fan e curiosi del celebre principe della risata. Infatti a via Santa Maria Antesaecula e nelle zone limitrofe tutto ricorda Totò, dai quadretti attaccati ai vicoli del quartiere fino agli stencil e i murales a lui dedicati.

Una delle cose più visitate e fotografate dedicate a Totò è il busto in bronzo, ad opera dell'artista Salvatore Scuotto, mentre al centro del quartiere, nella piazza di fronte al celebre ascensore, c'è una scultura che raffigura una sagoma del celebre attore che diverte grandi e piccini.

Le catacombe di San Gaudioso sono uno dei punti più visitati e interessanti di tutto il quartiere Sanità. Le catacombe si trovano sotto alla chiesa della Madonna della Sanità e sono molto più piccole di quelle di San Gennaro, presenti nel quartiere.

La loro dimensione e forma deriva dalle catacombe create per accogliere i resti di San Gaudioso ma a seguito dell'ulteriore spostamento di queste reliquie, le catacombe furono pian piano abbandonate fino ad oggi che risultano essere uno dei capolavori del quartiere Sanità.

Altro punto imperdibile che rientra tra le cose da vedere assolutamente nel Quartiere Sanità, sono i murales. Negli ultimi anni nei quartieri di tutta Napoli, come nelle altre città europee o sudamericane, si è diffusa l'arte dei murales che in qualche modo ricordano o celebrano l'arte e la storia della città e in particolare del quartiere. Tra le opere migliori che puoi incontrare ci sono senza dubbio i murales di donna di vico Buongiorno ad opera di Facte, i murales tra sacro e profano di vico Misericordiella dal titolo “Nu ‘mmescà ‘e fantasme cu ll’angiule – Don’t mix up ghots with angels”, un'opera a favore dell'integrazione. 

Scendendo vico Lammattari puoi incontrare anche degli stencil dell'artista Alex Senna, mentre giunto in piazza Sanità puoi lasciarti stupire da addirittura 3 murales: "Resis-ti-amo" dell’artista argentino Francisco Bosoletti, dipinta sulla facciata della basilica seicentesca del quartiere e nel quale una donna ed un uomo si sorreggono l’uno con l’altra come in una sorta di danza amorosa. Nella stessa piazza puoi trovare "Luce" di Tono Cruz e il celebre "Tienime, ca te tengo" sul pilone dell'ascensore del ponte della Sanità ad opera di Jerico Cabrera Carandang che raffigura due ragazzi intenti in un profondo abbraccio.

Il palazzo dello Spagnuolo è un edificio monumentale posto all'interno del borgo dei Vergini, uno dei borghi d'accesso del quartiere Sanità ed è uno dei masterpiece da vedere in tutta Napoli non solo nella Sanità. Il nome deriva dall'acquisto di Tommaso Atienza, detto lo Spagnolo,  alla fine del Settecento, mentre l'edificio per i caratteri costruttivi viene attribuito al celebre architetto napoletano, Ferdinando Sanfelice, che realizzò uno degli scaloni monumentali più belli mai visti a Napoli con un sistema di ampi archi che seguivano l’andamento delle scale.

Il palazzo è stato spesso sede di set cinematografici e nei prossimi anni ospiterà anche il museo di Totò, ancora in corso di realizzazione. 

Il borgo dei Vergini è l'accesso alla Sanità da piazza Cavour e comprende tutta via Vergini e Piazza Sanità fino a giungere allo slargo dell'Ospedale San Gennaro detto anche dei Poveri. Percorrendo questo piccolo borgo ti renderai conto che nasconde tutti i tratti tipici della città e tradizione napoletana con il suo cuore pulsante dovuto alle tante botteghe quotidiane e alle facciate degli antichi palazzi nobiliari realizzati tra il Seicento e il Settecento che si affiancano a chiese e basiliche di tre secoli prima. 

Il suo nome ha un origine religiosa che ancora una volta si lega alla Napoli arcaica. In questi luoghi viveva un gruppo di persone, gli eunostidi che, si narra, fossero votati alla temperanza e alla castità. 

5. Il monumento al Cristianesimo napoletano

Catacombe di San Gennaro

Le catacombe di San Gennaro sono un luogo iconico del quartiere Sanità e sono uno dei luoghi più visitati del quartiere. Al suo interno lavorano spesso ragazzi del quartiere e cooperative che organizzano tour guidati attraverso le catacombe che fungono da porta di accesso al quartiere attraverso l'emiciclo di Capodimonte. 

Visitare le catacombe di San Gennaro permette di rivisitare il rapporto della Napoli greco-romana con il mondo dei morti. In un luogo in cui da sempre c'è mescolanza tra sacro e profano in cui la fede cristiana e il folklore della tradizione e delle usanze pagane che si mischiano nella vita di tutti i giorni. Accedere alle catacombe permette anche di sperimentare una delle suggestioni della Napoli sotterranea usata spesso come rifugio prima durante le persecuzioni dei cristiani sia durante le guerre mondiali.

In queste cave di tufo, si vedono ancora gli spazi di sepoltura dei quasi duemila anni fa e per un periodo sono state anche custodite le reliquie di San Gennaro, il santo patrono della città, prima di essere trasferite al Duomo di Napoli.

4. La chiesa icona del Rione Sanità

Basilica di Santa Maria della Sanità

La basilica di Santa Maria della Sanità è una delle opere dell'architetto Fra Nuvolo, al secolo Vincenzo de Nuvolo, è uno dei più eccellenti esempi di architettura barocca a Napoli. Infatti si tratta di una basilica dalle linee molto sinuose tipici del barocco napoletano.

La basilica è stata realizzata tra il 1602 e il 1610 con la celebre cupola a maioliche gialle e verdi che spicca sul ponte della Maddalena. La pianta della chiesa, detta anche di San Vincenzo alla Sanità o de "o Munacone" per la statua di San Vincenzo Ferrer al suo interno, è a croce greca, con il lato del presbiterio, rialzato per inglobare la precedente basilica realizzata durante il periodo del paleocristiana. Dal presbiterio si accede ovviamente anche alle catacombe del periodo suddetto.

3. Il barocco napoletano di Sanfelice al Rione Sanità

Palazzo Sanfelice

Il Palazzo Sanfelice è uno dei luoghi simbolo, se non il vero e proprio simbolo, del quartiere Sanità di Napoli. Realizzato nel 1724 dall'architetto napoletano Ferdinando Sanfelice. Ospitava la funzione di residenza privata di alcune famiglie nobiliari che volevano evadere dal caos cittadino e godersi la tranquillità di una zona ai confini con la collina di Capodimonte. L'edificio fu realizzato sfruttando la struttura già esistente di un palazzo adiacente. Entrando riconoscerai subito una delle peculiarità dell'architettura di Sanfelice ossia lo scalone ad ali di falco che si affacciano su un bellissimo giardino sul retro. 

L'interno era completamente decorato da affreschi commissionati a Francesco Solimena, che si affacciavano sulle sculture di Giuseppe Sammartino. Oggi solo gli stucchi ricordano questo passato glorioso e sfarzoso, ma attira molto anche artisti contemporanei come Zilda, l'artista francese, che ha realizzato una sua opera proprio qui, tra le rampe dello scalone di Sanfelice. L'opera, dal titolo "il vento pesa quanto le catene", ritrae un uomo nudo incatenato di spalle che osserva a capo chino il mare con il Vesuvio sullo sfondo.

2. Alla Sanità i migliori poli museali di Napoli: Capodimonte e il Museo Archeologico Nazionale

Museo di Capodimonte

Ai confini della Sanità si trovano due dei musei più importanti di Napoli: il Museo di Capodimonte nell'omonima Reggia e il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. All'interno del palazzo reale di Capodimonte, sono custodite alcune delle opere più belle e iconiche di tutto il panorama artistico europeo, italiano e napoletano: Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Masaccio, Parmigianino, Carracci, Ribera, Giordano, Caravaggio sono solo alcuni dei pittori e artisti che puoi trovare nel Museo di Capodimonte, nonché anche grandi opere della produzione Ottocentesca e contemporanea napoletana. 

Al Museo Archeologico Nazionale invece sono custoditi alcuni tra i reperti migliori provenienti dagli scavi della città, ma anche da Pompei ed Ercolano e resti della Roma imperiale, insieme ad una sezione che raccoglie la collezione egizia, con oggetti databili a 5000 anni fa. 

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1. Il Rione Sanità tra sacro e profano

Cimitero delle Fontanelle

Last but not least, il cimitero delle Fontanelle, un vero e proprio capolavoro storico non solo del quartiere Sanità, ma anche di tutta la città. Si tratta di un'esperienza emotiva e quasi ultraterrena. Il cimitero delle Fontanelle è un ossario con i resti di migliaia di persone che nel corso dei secoli si sono ammassati tra i resti di questa cava di tufo, qui venivano custodite le salme di chi non poteva avere una degna sepoltura oppure le vittime delle epidemie che colpivano la città.

Qui si svolgeva il rituale delle "anime pezzentelle" in cui i napoletani, da sempre, richiedono un favore ultraterreno adottando e accudendo uno dei teschi presenti nell'ossario. Ogni anfratto di queste cave di tufo del Cimitero delle Fontanelle. 

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