Scopri cosa fare e cosa vedere per esplorare Trieste come un local

È un po’ borgo marinaro e un po’ metropoli mitteleuropea, Trieste. Del primo ha le tradizioni e alcuni scorci squisitamente popolari. Della seconda la grandeur culturale e architettonica, magnificamente esternata dal quel gioiello che è piazza Unità, la più grande in Europa ad affacciarsi sul mare. 

Qui puoi scoprire alcuni consigli per visitare Trieste come un local

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Cosa fare a Trieste come un local

Cosa fare a Trieste come un local

Per prendere confidenza col gergo del posto, comincia dalle cose semplici. 

Entra in un bar - meglio se in uno dei caffè storici rimasti tali e quali a come dovevano apparire agli avventori di inizio Novecento - e presta attenzione a come i locali fanno le loro ordinazioni.

C’è chi chiederà un nero, chi un nero in B, chi un capo e chi un goccia. Non spaventarti se ciò che volevi era un semplice caffè, perché è esattamente di quello e di relative variazioni sul tema (espresso, in bicchiere, macchiato, con schiuma di latte…) che si sta parlando. Sì, da queste parti il caffè lo amano talmente tanto da aver coniato un lessico apposta per lui.

Rimesso piede in strada, le possibilità sono molteplici: una passeggiata per il centro storico pedonale? Una sosta in uno dei particolarissimi stabilimenti balneari dal sapore vintage? Un tuffo nella cucina locale? Oppure, una passeggiata nella natura

Intanto che decidi, qui puoi consultare le nostre dritte che ti aiuteranno a visitare Trieste come un local

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10. Scoprire i segreti del mare di Trieste

Cosa fare a Trieste come un local. Scoprire i segreti del mare di Trieste

Da piazza Unità d’Italia, elegante e scenografico balcone proteso sull’Adriatico, Trieste appare per quello che è: una città di mare in cui il mare è elemento centrale tanto del paesaggio quanto della vita dei triestini, con gli stabilimenti urbani del centro che si affollano di bagnati durante la bella stagione.

Alcuni sono dei veri e propri cult del territorio. Prendi il Bagno Lanterna: c’è ancora il vecchio muro divisorio dei primi del Novecento che separava la parte del lido riservata alle donne da quella per gli uomini. 

Da Marina Julia a Muggia si alternano insenature, piccole baie e spiagge di ciottoli lungo 50 chilometri di costa. Il mare che la bagna è un’osasi di biodiversità, con la Riserva naturale marina di Miramare che è habitat ideale per tantissime specie animali e vegetali. 

Si può imparare a conoscerlo in un centro di interpretazione ambientale negli spazi delle ex Scuderie del Castello di Miramare. Il Biodiversitario Marino (BioMa) offre per grandi e piccini tante esperienze immersive. E per apprezzarle non dovrai nemmeno bagnarti. 

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9. A piedi o a cavallo nella natura carsica

Cosa fare a Trieste come un local. A piedi o a cavallo nella natura carsica

Non solo mare. Trieste è incastonata in un territorio che concede tante opportunità per chi ama passeggiare nella natura. Ci sono sentieri CAI che partono proprio dal centro città o a poca distanza. 

Sono gli stessi tragitti un tempo compiuti dalle venderigole, le venditrici ambulanti della zona, per raggiungere il mercato di Piazza Ponte Rosso. Le pancogole di Servola li affrontavano con le loro ceste di pane fatto in casa, così come le mlekarice, le lattaie dei paesini del Carso.

Alcuni di questi sentieri sono tutt’ora praticabili e ben segnalati. Ad esempio, un bel percorso naturalistico nelle vicinanze della piscina di San Giovanni in via S. Cilino conduce verso il parco Globojner, il bosco Igouza e il sentiero Derin.

L’esperienza speciale? Sul dorso di un cavallo. Potrai esplorare il Carso triestino in modo avventuroso e del tutto sicuro passando attraverso i tracciati pietrosi e in terra rossa tipici dell’area. Troverai diversi maneggi in zona che offrono servizi di questo genere a cui poter fare riferimento. 

A pochi chilometri da Trieste c’è inoltre la cittadina di Lipizza, dove ha sede la più grande scuderia di cavalli lipizzani al mondo, il cui allevamento tradizionale è un Patrimonio immateriale dell’UNESCO dal 2022. 

Visita scuderia cavalli lipizzani

8. Concedersi un rebechin

Se uno hobbit si trovasse catapultato come per magia dalla Terra di Mezzo a Trieste, apprezzerebbe senz’altro l’usanza tutta local della pausa golosa in tarda mattinata

Già dal Settecento, i locali del centro iniziarono ad attrezzarsi per offrire ristoro ai lavoratori del porto impegnati giorno e notte nel carico e nello scarico di merci. Quello del rebechin triestino è infatti un rito secolare la cui genesi è da attribuire con tutta probabilità all’intensificarsi delle attività nell’area portuale. 

Così come per altre località italiane in cui lo spuntino di metà giornata è quasi un protocollo canonizzato (come la merenda sinoira piemontese o lo stijuno abruzzese), anche l’origine della seconda colazione salata di Trieste è collegata al mondo delle maestranze occupate in lavori lunghi e faticosi.

I vari buffet, più o meno abbondanti, disponibili nei bar triestini raccolgono l’eredità di questa tradizione. Non puoi visitare Trieste senza farne esperienza: sarà l’occasione per assaggiare la porzína (coppa di maiale lessa), le luganighe de cragno (la salsiccia carniolana), i capuzi garbi (crauti alla triestina) e le altre specialità della cucina autoctona. 

7. Assistere alla Barcolana

Cosa fare a Trieste come un local. Assistere alla Barcolana

La Barcolana è un’istituzione dal 1969, anno in cui si è tenuta la prima delle storiche regate che appassionano in egual modo turisti inesperti e amanti della vela. 

Nel mese di ottobre l’appuntamento è con uno degli eventi più emozionanti a cui assistere in città, uno spettacolo unico al mondo durante il quale Trieste si trasforma per qualche giorno nella capitale della vela.

La Barcolana non è solo una competizione velica ma una vera e propria festa che coinvolge tutti. La manifestazione marittima è infatti completata da un calendario fatto di mostre, eventi culturali e visite guidate.

Per essere testimone della particolare atmosfera che si respira in quei giorni, fai un giro di buon mattino dalle parti delle Rive - così i triestini chiamano il lungomare di fronte a piazza dell’Unità - e del molo Audace. Assisterai così al fermento dei preparativi, tra gli equipaggi indaffarati e l’emozione dei curiosi. 

Il lungomare Barcola è uno dei punti migliori da cui assistere alla regata più grande del mondo, con migliaia di barche a creare una distesa di vele a perdita d’occhio. Ma la vista è ancora più scenografica dal castello di Miramare o dal faro della Vittoria, tra i più bei luoghi da visitare in Friuli Venezia Giulia

6. Passeggiare nella città vecchia

Cosa fare a Trieste come un local. Passeggiare nella città vecchia

Il borgo medievale è il cuore antico di Trieste. È attorno a esso che a partire dal Settecento si svilupperà e fiorirà la grande città imperiale austro-ungarica. 

La Città Vecchia si articola in una sequenza di viuzze, da piazza Cavana fino al colle di San Giusto, in cui si incontrano tanti antiquari, botteghe e negozi vintage, piccoli bar e caffetterie con i tavolini all’aperto. 

Proprio il colle San Giusto era il centro dell’antica Tergeste ed è qui che sono ancora visibili i resti di epoca romana: il teatro, il sepolcreto, il foro, la basilica, l’arco di Riccardo. 

Passeggiando, si raggiunge la zona limitrofa al porto. Un tempo il quartiere era ritenuto poco raccomandabile, mentre oggi è una delle aree più caratteristiche, popolari e frequentate di Trieste. 

Un altro angolo molto pittoresco è piazzetta Trauner, dove alla fine del XVII secolo sorse il primo ghetto ebraico, successivamente spostato tra piazza della Borsa e il teatro romano. 

Scopri esperienza vicino a Trieste

5. Girare per mercatini a Natale

Cosa fare a Trieste come un local. Girare per mercatini a Natale

Trieste ospita un magico e suggestivo mercatino di Natale allestito tradizionalmente tra le piazze Sant’Antonio, Ponterosso e della Borsa.

Gli ingredienti li conosci già: aria di festa contagiosa, melodie natalizie che si diffondono per le strade, tante luci colorate, invitanti chalet dove spizzicare qualche leccornia, bere cioccolata calda, scoprire il prezioso artigianato locale e fare piccoli affari in vista della corsa ai regali. 

Il format si ispira a quello adottato con successo in tanti paesi e città dell’Europa centrale e settentrionale, con decine di espositori aperti dal mattino fino alla sera. 

Gli appuntamenti con le iniziative legate al Natale a Trieste e con i mercatini più belli del Friuli hanno inizio come da tradizione con la Fiera di San Nicolò, la prima settimana di dicembre.

4. Cercare le statue degli scrittori più amati

Scopri Trieste percorrendo un itinerario letterario sulle orme degli scrittori che hanno intrecciato la propria storia a quella del capoluogo friulano. 

Italo Svevo lo incontri in piazza Hortis. La sua statua lo ricorda intento a stringe un libro mentre si dirige verso la vicina biblioteca civica, in cui amava trascorrere del tempo immerso in studi e letture. Al museo Svenivano, in via della Madonna del Mare, trovi poi una raccolta di cimeli appartenuti all’autore de La coscienza di Zeno

Attraversando il Ponterosso ti imbatterai nella statua di James Joyce, che a Trieste visse per oltre dieci anni diventando assiduo frequentatore del caffè Stella Polare, dal Risorgimento storico ritrovo di intellettuali e letterati. A lui la città ha dedicato un museo nel 2004. 

In via S. Nicolò si trova la libreria antiquaria appartenuta a Umberto Saba e, a pochi passi, una statua in bronzo che lo ritrae bastone in mano e pipa tra le labbra. 

Infine, passeggiando in piazza Borsa, non potrai che notare un Gabriele D’Annunzio concentrato nella lettura accanto a una pila di libri. 

3. Visitare il Cimitero Monumentale

Inaugurato il 1º agosto 1825 come alternativa all’antica area cimiteriale del Colle di San Giusto, il cimitero monumentale di Sant’Anna custodisce (a tutti gli effetti) il passato e la storia di Trieste. Vi riposano artisti, musicisti, scienziati, poeti. Sulle lapidi si possono scorgere nomi che hanno lasciato il segno nella cultura italiana: Umberto Saba, Italo Svevo, Giorgio Strehler, Margherita Hack e tanti altri. 

A quello cattolico, si affiancano anche i cimiteri ebraico, evangelico, greco e serbo-ortodosso, un riflesso del carattere da sempre internazionale e multiculturale della città.

Come accade per altri luoghi analoghi, si pensi a Père Lachaise a Parigi, Vyšehrad a Praga e, in Italia, al cimitero di Staglieno o a quello di Milano, si è dinanzi a un vero e proprio museo a cielo aperto.

Ai monumenti funebri di Sant’Anna lavorarono artisti di prim’ordine, tra cui ricordiamo l’architetto austriaco Matteo Pertsch, che fu anche artefice del progetto del cimitero nonché autore a Trieste di diverse opere in stile neoclassico, come la Rotonda Pancera. 

La Tomba Sartorio, recentemente restaurata, è tra le più suggestive dell’area cimiteriale. A sovrastarla è una preziosa statua in marmo di Carrara, la Religione Velata, realizzata nel 1786 da Giuseppe Sanmartino, lo scultore del meraviglioso Cristo Velato della Cappella Sansevero di Napoli.

Scopri il capolavoro più famoso di Sanmartino

2. Fare una passeggiata sul sentiero Rilke

. Fare una passeggiata sul sentiero Rilke

Un percorso spettacolare lungo le scogliere tra Sistiana e Duino che incanta chiunque decida di percorrerlo. Il sentiero Rilke è la passeggiata panoramica più suggestiva che si possa fare sul golfo di Trieste. 

Porta con te una copia delle Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke per immergerti appieno nell’atmosfera di questi luoghi: lo scrittore boemo compose la sua opera più celebre proprio durante un soggiorno presso il Castello di Duino, tra le fortezze più belle del Friuli

Il percorso, a picco sul mare, è ben segnalato e caratterizzato da svariati punti di interesse storico, tra cui le antiche postazioni belliche, oggi punti panoramici, adoperate durante le due guerre mondiali, e il castello dei principi von Thurn und Taxis, visitabile tutti i giorni da marzo a fine ottobre e nei fine settimana durante il resto dell’anno. Dall’imperatrice Sissi a Gabriele d’Annunzio: sono moltissimi i nomi illustri che sono passati per il maniero.

L’itinerario ha inizio da Sistiana, dura circa 40 minuti ed è di facile percorrenza, poiché non presenta tratti in forte pendenza. Puoi lasciare l’auto nel parcheggio nei pressi dell’Info point e cominciare da qui la passeggiata tra le falesie del Carso triestino.

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1. Scoprire Barcola e un angolo di Russia

Cosa fare a Trieste come un local. Scoprire Barcola e un angolo di Russia

L’estremità occidentale di Trieste, Barcola, è uno dei luoghi più amati dai triestini, che ne frequentano il litorale durante tutto l’anno, sia in estate che in inverno. 

Durante la bella stagione, da aprile a ottobre, ad attirare è principalmente il mare. Niente spiagge di sabbia fina ma ciottoli, scogliere e, soprattutto, Topolini, ovvero le piattaforme dalla forma semicircolare tipiche di Trieste. 

Su queste terrazze, provviste di scalette per entrare in acqua senza bisogno di tuffarsi, i cittadini si fermano a prendere il sole sulle loro sdraiette non appena il meteo lo concede. Ce ne sono 10 e a ciascuna corrisponde il nome di un grande triestino: Margherita Hack, Sandro Chersi, Mario Giacaz, Martin Jevnicar , Fulvio Varljen, Cesare Maldini, Ottavio Missoni, Ave Ninchi, Carpinteri & Faraguna e Primo Rovis.

In autunno e in verno, Barcola è un posto bellissimo dove fermarsi in un angolino soleggiato a leggere un libro, fare lunghe passeggiate al tramonto (che qui è davvero spettacolare) o una corsetta in pineta, la cornice verde che scandisce il tratto dal porticciolo al Castello del Miramare

Nel XIX secolo, il quartiere si trasformò da un semplice villaggio di pescatori in una raffinata area di residenze estive, tra cui spicca, sia per fama che per originalità del design, la cosiddetta “villa delle cipolle”. La sfarzosa dimora in stile russo, caratterizzata dalle inconfondibili cupole di rame dorato a forma di cipolla, apparteneva a un ex prete ortodosso, Anton Jakic. Secondo la leggenda, Jakic avrebbe abbandonato i voti per diventare una spia al servizio dello zar. Oggi, Casa Jakic è una bella e insolita palazzina residenziale, ma si dice che in passato, dopo essere stata venduta dal suo proprietario, ospitò una elegante casa d’appuntamenti e persino un casinò molto frequentato.

Barcola, con il suo prezioso arazzo di storia, leggende, atmosfere rilassate e splendidi paesaggi marini, incarna l'essenza di Trieste. Una fermata d'obbligo per vivere la città come farebbero i local. 

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