Ecco come un viaggio diventa magia: vuoi sapere cosa vedere in due giorni a Venezia? Parti con noi.

La prima sensazione che si ha guardando Venezia è di ammirare una città costruita da un artista con il solo scopo di incarnare la Bellezza; ecco perché dire quali siano i posti più belli da visitare e le cose da vedere non è un'impresa facile. 

Noi ci abbiamo provato. Il risultato è un itinerario fitto e denso da ripercorrere per scoprire la città e stupirsi ad ogni passo. 

Ecco cosa vedere in due giorni a Venezia secondo Visit Italy. 

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Cosa vedere in due giorni a Venezia

Cosa vedere in due giorni a Venezia

Visitare Venezia in due giorni può sembrare un’impresa, ma con le dritte giuste (come le nostre sui musei da non perdere quest'anno) potrai comunque vivere un’esperienza soddisfacente. 

La città è tutta una magia sospesa sull'acqua, romantica, pittoresca, a tratti malinconica

Passeggiate fra le calli, assaporate il silenzio dell'acqua che si insinua sotto i ponti, immaginate sfarzose feste signorili negli edifici che hanno facciate decorate come se fossero ricami.

E poi all'improvviso ecco piazze che oggi come un tempo sono invase dal vocio della gente, prima perché erano teatro di intensi scambi commerciali, oggi perché ospitano negozi, bar, cicchetterie. 

Ci si ritrova catapultati nella Venezia gloriosa dei Dogi, dei mercanti, del profumo delle spezie che invade l'aria, del legno liscio delle gondole che galleggiano sull'acqua, dei teatri dove da secoli va in scena la vita, la Venezia dello stare insieme semplice, sorseggiando un buon bicchiere di vino di fronte a un bàcaro mentre intorno si sentono parlare tutte le lingue del mondo.

Questo articolo è nato come un desiderio di farti conoscere veramente uno "spicchio" di questa città meravigliosa, fuori dalle rotte della grande massa, con gli occhi della gente del luogo. Così com'è capitato a noi, un po' per caso. 

Partendo dal piazzale della stazione di Venezia Santa Lucia, ci siamo fatti guidare da ponti, canali e storie alla scoperta del sestiere di Cannaregio fino a Rialto.

Prima di partire, non dimenticare di procurarti il Venice Pass, la maniera più semplice per vivere la città con la stessa dimestichezza di un veneziano. 

Potresti inoltre trovare utili i nostri consigli sui migliori quartieri dove alloggiare

Lasciati ispirare e scopri cosa vedere in due giorni a Venezia

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Giorno 1: la mattina al ghetto Ebraico di Venezia

Cosa vedere in due giorni a Venezia. Giorno 1: la mattina al ghetto Ebraico di Venezia

Il nostro tour di due giorni a Venezia comincia al mattino presto, quando arriviamo alla stazione di Venezia Santa Lucia

In un attimo ci troviamo in un piazzale che regala ai nostri occhi lo scenario di una città sospesa sull’acqua, che sembra creata apposta come set per qualche spettacolo teatrale. 

Con l’edificio della stazione alle spalle, ci dirigiamo alla nostra sinistra, camminando lungo Rio Terà Lista di Spagna, direzione il Ghetto ebraico del XVI secolo, nel cuore nel sestiere di Cannaregio.


All'ingresso del Ghetto varchiamo la soglia di una porta di cui ora restano solo i cardini, ed è facile capire come mai dicono che questo sia uno dei luoghi più caratteristici e affascinanti della città. 

Qui, una volta, il suono della "marangona", la campana più grande del campanile di San Marco, dava inizio al giorno e indicava che era arrivato il momento di riaprire i portoni. 

Oggi ciò che colpisce è il rumore della calma mentre sorseggiamo un caffè e ascoltiamo il titolare che ci racconta che questo è il ghetto più antico d’Europa, che il toponimo "ghetto" nacque proprio qui e che una volta era come un grande mercato a cielo aperto dove si poteva trovare di tutto.

Nel frattempo ci consigliano di andare in cerca di un'insegna curiosa: quella del "Banco Rosso", recentemente restaurato e aperto al pubblico, dove si facevano prestiti di denaro. 

Ad un certo punto, dei passi frettolosi attirano la nostra attenzione e decidiamo di rimetterci in marcia: abbiamo tantissime cose da vedere che ci aspettano. 

La zona ha tantissime attività molto originali: botteghe artigianali, forni che impregnano l'aria del profumo di specialità ebraiche e dolci tipici veneziani e ristoranti kasher dove assaggiare molte pietanze frutto di una millenaria tradizione.


Poi c'è il Museo Ebraico con i suoi capolavori in argento e in oro antichi di secoli, i libri, i documenti... e ci sono le sinagoghe, che difficilmente sono riconoscibili dall’esterno e che celano piccoli tesori. 

Le tre isole che compongono il ghetto ne ospitano cinque, chiamate anche Scuole o Scole, di cui tre nel Ghetto Vecchio e due nel Ghetto Nuovo, tutte costruite nel Cinquecento. 

La più grande, famosa e scenografica è la Scuola Ponentina o Spagnola nel Ghetto Nuovo, restaurata ad opera della bottega di Baldassarre Longhena, un architetto e scultore della Repubblica di Venezia fra i più celebri del suo tempo.

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Giorno 1: il pomeriggio in uno dei quartieri più dinamici di Venezia

Cosa vedere in due giorni a Venezia :il pomeriggio in uno dei quartieri più dinamici di Venezia

Ci dirigiamo a nord verso il Rio della Misericordia, attraversiamo il ponte di ferro e procediamo sulla destra per intercettare uno dei luoghi che proprio non può mancare in un itinerario di Venezia in due giorni.

Fondamenta dei Ormesini è uno di quei posti dove si respira un'atmosfera allegra, in cui i veneziani si mescolano agli studenti e ai pochi turisti che lo scoprono. 

Il tempo qui passa veloce e spensierato tra i numerosi bàcari (osterie veneziane a carattere popolare, dove si trova una vasta scelta di vini in calice e di cicchetti) mentre cerchiamo di imparare un po' di espressioni dello slang locale fra una risata e l'altra. 

Ad un certo punto la curiosità irrefrenabile di partecipare ad una lezione di voga veneta ci assale: ci porteremo sempre nel cuore questa esperienza, non solo perché è sicuramente uno dei modi più autentici di vivere la città, ma perché, ondeggiando sulle calme acque della laguna, l'umidità ci sfiorava delicatamente la pelle mentre i pensieri si facevano trasportare via, distanti…

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Giorno 1: la sera al sestiere di Cannaregio

Cosa vedere in due giorni a Venezia: la sera al sestiere di Cannaregio

Riportata la nostra fiera imbarcazione alla base, ci dirigiamo verso Fondamenta Misericordia in cerca di qualcosa da mangiare. 

Ci hanno detto che questa zona è una delle più vive di Cannaregio, con una buona scelta di ristoranti e baretti dove fare aperitivo con uno spritz o un buon calice di vino e assaggiare i tipici "cicchetti", ovvero piccoli crostini con baccalà, verdure, formaggi, sopressa, salumi e tanto altro.


Nel tragitto, però, la vetrina di un negozio di abiti storici veneziani rapisce completamente la nostra attenzione. Entriamo, ci accoglie il titolare e ci racconta che le creazioni del suo atelier sono riconosciute in tutto il mondo come una delle massime espressioni artigianali del Made in Italy

Saremmo rimasti ore in questo luogo così affascinante che porta con sé solo la bellezza dello scorrere del tempo e non la sua stanchezza. 

Ciò che ci è rimasto è il ricordo indelebile della sensazione che abbiamo provato lì dentro: quella di una ricchezza che non teme di essere eccessiva, consapevole fino in fondo della sua perfezione, nonostante lo sfarzo qui sia ovunque. Ed è vero: è proprio perfetta.

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Giorno 2: la mattina tra miti (reali) e leggende

Cosa vedere in due giorni a Venezia

Il nostro racconto incentrato su cosa vedere a Venezia in due giorni riprende là dove l’avevamo lasciato.

Passeggiando lungo la Fondamenta dei Mori arriviamo alla casa dove Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, visse tutta la sua vita, fino alla morte il 31 maggio 1594. 

È un edificio in stile gotico cinquecentesco, ma ciò che attira la nostra attenzione è un piccolo altorilievo di Ercole che si appoggia a una clava… e scopriamo che a quel dettaglio è legato un aneddoto curioso. 

Si dice che sia stato messo lì per coprire il buco nel muro lasciato da una strega in fuga dalla casa dopo che il Tintoretto, scoperto il piano diabolico che lei aveva architettato per rubare l'anima alla figlia, la prese a bastonate. Non si fece vedere mai più.

Mentre osserviamo il curioso bassorilievo immaginando la scena della vecchia malefica presa a randellate, incontriamo una signora gentilissima che ci dice che quella di Ercole non è l'unica celebre figura della zona che caratterizza un edificio. 

A un minuto a piedi dalla casa del Tintoretto, in Campo dei Mori, ci sono quattro statue di pietra incastonate nel muro del Palazzo Mastelli del Cammello. Sono le statue dei Mori di Venezia e si dice che toccare il naso di ferro di una di loro, il "sior Rioba", porti fortuna. 

Essi erano tre fratelli, abilissimi e disonesti commercianti, che avevano l'abitudine di truffare i loro clienti ed erano anche proprietari di una banca. Un giorno, però, raggirarono la persona sbagliata: una signora veneziana devota a Santa Maria Maddalena che chiese alla sua protettrice di maledire i tre truffatori. 

La santa si finse una cliente e alle parole: «Possa il Signore trasformarci in pietra se questa non è la miglior stoffa di Venezia» i tre si ritrovarono immediatamente incastonati nel palazzo, tramutati in statue. 

La quarta figura è un loro malcapitato servitore, di cui nemmeno si conosce il nome (oltre il danno, la beffa...). 

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Giorno 2: il pomeriggio scoprendo un pezzo di storia veneziana

Cosa vedere in due giorni a Venezia: il pomeriggio scoprendo un pezzo di storia veneziana

Consapevoli che non bisogna mai far arrabbiare un veneziano, dopo aver toccato anche noi il naso del "sior Rioba" ci dirigiamo verso la prossima tappa del viaggio.

La Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia si trova alla fine della fondamenta omonima ed è un imponente edificio del 1500.

Il salone al primo piano è il più grande del centro storico dopo quello di Palazzo Ducale ed è impreziosito da una ricca decorazione a fresco. 

L'importanza di questo luogo nella vita della città è davvero grande e nei secoli è stata utilizzato per vari scopi.

Per un periodo è stato il tempio dello sport veneziano – qui era la palestra della Reyer, la celebre squadra di pallacanestro veneziana – e dal 2015 si propone come un luogo al servizio della città, location di mostre d'arte contemporanea o di architettura, congressi e vari eventi culturali.

Se ti stai chiedendo cosa visitare a Venezia in due giorni, questo complesso architettonico non può mancare nel tuo itinerario.  

Giorno 2: la sera a Rialto

Cosa vedere in due giorni a Venezia: la sera a Rialto

È arrivato il momento di dirigerci verso sud, a Rialto. Oggi la sagoma del primo ponte costruito a Venezia è su tutte le cartoline e, insieme al mercato, è il cuore più vivace della città.

Sulla riva destra si può ancora vedere la struttura del vecchio aggregato urbano che è rimasta inalterata nei secoli, con lunghi isolati che si alternano a strette calli.

Dopo una sosta ristoratrice in uno dei bàcari della zona, ci incamminiamo verso Ruga e Sotoportego degli Oresi (orefici).

Un tempo sede delle botteghe degli artigiani orefici, gioiellieri e tagliatori di diamanti, oggi è il posto ideale per gli amanti dello shopping, della moda, dei gioielli, del design e dell'artigianato, e offre una scelta di negozi molto diversi fra loro. 

Le vetrine però non sono l'unica cosa che affascina: Ruga degli Oresi ospita affreschi del Cinquecento che portano la firma di grandi nomi dell'epoca come Giorgione, Tiziano, Tintoretto e Veronese, artisti che hanno trasformato Venezia nella "Città dipinta".

Osservare tutte queste meraviglie fa perdere la cognizione del tempo, finché ci rendiamo conto che le luci artificiali hanno cambiato l'aspetto delle cose. È arrivata la sera.

Poco distante, la Chiesa di San Giacometo, probabilmente l'edificio di culto più antico della città, si affaccia sull'omonimo campo, che un tempo era il cuore economico della Repubblica di Venezia. 

Qui aveva sede il fulcro commerciale e mercantile della Serenissima, dove giungevano mercanti da tutto il mondo e dove era familiare udire il suono di lingue straniere, e qui si concentravano anche le funzioni commerciali e burocratiche necessarie a regolamentare la fervida attività di compravendita. 

I segni di questo passato si vedono anche nei nomi: ecco perché ai lati del Ponte si trovano la Riva del Carbon, la Riva del Vin, la Riva del Ferro e le calli interne sono dette rughe perché qui c’erano le botteghe, di cui la più famosa era Ruga de i Spezieri, tappa fondamentale della "via delle spezie”.

Il mercato di Rialto pullula tuttora della stessa vitalità di un tempo, il vocio di gente da tutto il mondo con le sue mille lingue diverse si mischia alla quotidianità dei veneziani e non è difficile immaginare mercanti di paesi lontani nei loro abiti antichi offrire ai clienti merci pregiate. 

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