Qual è lo sport più praticato e diffuso in Italia? La domanda è semplice e trova risosta in un rettangolo verde: il calcio. La ricetta della felicità attraverso un calcio ad un pallone. Nessuna attrezzatura costosa, bastano un paio di scarpe con i tacchetti ed un pallone per dar vita allo spettacolo. Uno sport che può essere praticato ovunque, dai vicoli delle città, ai grandi stadi del Mondo.
Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio
Il calcio è libertà
Il calcio è, senza alcun dubbio, lo sport più praticato in Italia e nel mondo. Il motivo è semplice: può essere praticato ovunque. Un occhio cinico potrebbe considerare il calcio lo sport del popolino, basti pensare che siano sufficienti un paio di ciabatte per formare la porta ed un pallone da calciare. In realtà il calcio è un fenomeno che si sviluppa in tutto il tessuto sociale delle città. Dai piccoli quartieri e sobborghi, alle zone ricche della città. In ogni dove ci sono campi da calcio sparpagliati o nascosti tra i vicoli dei quartieri: campi in asfalto, in terra battuta o in erba. Poco importa come siano, chi ha un sogno lo calcherà immaginando una grande arena. I bambini giocano per strada sognando di indossare le maglie dei loro idoli sulle spalle, calcando i campi dei grandi stadi del mondo. Chi da bambino non ha mai giocato a calcio con i propri amici o con i propri cugini? Magari lo si faceva sotto casa, utilizzando i lampioni della luce come pali della porta. Le esultanze non erano pacate, anzi. Si esultava come se si avesse vinto qualcosa di importante, sognando un giorno di trovarsi sotto i riflettori del grande pubblico. La sua semplicità lo rende speciale. Non è importante essere bravi, calciando un pallone tutti diventano calciatori. Che lo si faccia bene o male non importa, si sta giocando comunque a calcio.
Una partita dura 90 minuti e in quei 90 minuti ci si concentra solo ed unicamente sulla partita. Tutto il resto scompare: i problemi della quotidianità, lo stress, il lavoro. In quei 90 minuti c'è tutto. Guardare una partita di calcio è una fuga dal mondo, magari in compagnia degli amici, a casa oppure in un pub, mentre si sorseggia una birra gelata. Si può commentare liberamente una giocata oppure un errore. Tutti sono esperti ed ognuno ha il proprio pensiero. Il calcio è libertà di pensiero ai massimi livelli. Un tifoso dall'occhio esperto potrebbe valutare una squadra o un giocatore anche meglio di un professionista. Il bello sta proprio lì. Il calcio è questo.
Il calcio è uno dei mezzi di comunicazione migliori al mondo: è imparziale, apolitico e universale
La nascita del calcio
Il calcio poggia le sue radici italiane in epoca antica. Parliamo del periodo medioevale. Un calcio diverso da quello che conosciamo oggi, perché era previsto l'utilizzo delle mani per poter passare la palla, cosa che oggi viene concessa solo al portiere. Uno sport che negli anni non è tramontato ed ha mantenuto viva la sua tradizione: il calcio fiorentino o calcio in costume. Nato a Firenze, il calcio fiorentino si giocava sulla terra battuta in piazze adibite a stadi. Per caratteristiche è stato più volte paragonato all'attuale Rugby. Il gioco del calcio, così come lo conosciamo, è però ufficialmente nato in Inghilterra con la nascita della Football Association, il 26 ottobre 1863. È proprio in questa data che nasce il calcio moderno. Di lì a poco iniziò la sua espansione in tutta Europa, arrivando in questa versione "evoluta", anche nella penisola italiana. Nel 1893, grazie alla fondazione della società italiana Genoa Cricket and Athletic Club, il calcio debuttò nel Belpaese. Nel 1898 a Torino nacque la Federazione Italiana Football che divenne poi Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), precisamente nel 1909. Il primo campionato, nel 1898 a Torino, fu giocato da 4 squadre: tre di Torino e tre di Genoa, la quale vinse. Dopo qualche anno il fenomeno calcistico dilagò in men che non si dica e nacquero così molte squadre cittadine e provinciali: dai paesi alle metropoli, ma il primo torneo a girone unico svoltosi in Italia fu quello della stagione 1929-1930, al quale parteciparono 18 squadre.
Potevo anche trovarmi a una festa di gala vestito di bianco, ma se vedevo arrivare un pallone infangato l'avrei stoppato con il petto