Il sale è sempre stato considerato sin dall'antichità, come "l'oro bianco", fondamentale per la vita dell'uomo che ha anche alimentato tanti commerci. Si pensi che i romani, davano ai soldati un po' di sale insieme allo stipendio, da qui proprio il termine salario.
La Riserva
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L'attività
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Il processo
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L'acqua di mare entra nella prima vasca detta fridda, antecedentemente grazie all'azione del mulino. Poi l'acqua incontra i residui della coltivazione precedente, dei batteri che eliminano quei componenti non commestibili. Con l'azione del sole e del vento, la salinità e la temperatura dell'acqua aumentano e si passa ad un'altra vasca, detta ruffiana. Poi nella vasca casetta, si comincia a vedere il sale, molto puro; i salinai spezzano la crosta di sale che si è formato, stando attenti a non rovinare la mamma caura, uno strato argilloso che è fondamentale per le vasche e tra fine luglio e agosto avviene il rito della raccolta. Si formano dei cumuli che in autunno sono coperti da tegole, come delle casette e lì sotto il sale continua il suo processo.
Questi luoghi costituiscono un laboratorio che unisce uomo e natura, cioè l'ambiente naturale entra in empatia con un lavoro tradizionale per le due città.
Il turismo del sale
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