Vieni dall'altra parte del mondo e vuoi sapere che ora è in Italia e cos'è l'"ora legale"? Visit Italy ti svela tutte le curiosità e le informazioni utili su come usare l'orologio in Italia!
Prima cosa aggiornate l'ora in Italia. Del fuso orario ci ricordiamo solo quando dobbiamo viaggiare o per via del fastidioso jet lag al quale abituarsi i primi giorni di vacanza, ma anche al nostro rientro. In un mondo sempre più connesso e globalizzato, non si può prescindere da questa convenzione. Tuttavia, spostare le lancette dell’orologio può evitarci qualche spiacevole inconveniente. È fondamentale poi regolarci in base al tempo locale e assicurarsi di avere l'ora esatta in caso di ora solare e ora legale. Vediamo insieme come!
In Italia, il fuso orario standard è l'ora dell'Europa Centrale (CET), che è UTC+1. Durante l'ora legale, che generalmente va dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di ottobre, il fuso orario è l'ora legale dell'Europa Centrale (CEST), che è UTC+2.
Al momento, l'ora attuale in Italia è…
A proposito di orari... l'ora in Italia!
Una volta in Italia, ricordate sempre di consultare l'ora in Italia e gli orari di apertura dei negozi, uffici pubblici e soprattutto del trasporto locale. Tenete presente che essi variano non solo da regione a regione, ma da città a città. Fate sempre riferimento ai siti ufficiali, chiedete alla concierge in albergo o alla gente del posto per evitare spiacevoli inconvenienti. Può capitare, ad esempio, che gli orari estivi/invernali dei treni non siano aggiornati, aggiornate sempre i vostri orologi con l'ora in Italia. Quindi, potreste attendere inutilmente, perdendo l'appuntamento per il tour guidato che sognate da sempre. Insomma, prevenire è meglio che curare!
Quando e come abbiamo iniziato a contare il tempo?
Calcolare il tempo e l’ora, in passato non era una procedura affatto semplice. Pensiamo alla prima forma di meridiana in uso nell’ antico Egitto intorno al 3.500 a.C. Essa sfruttava l’ombra proiettata da un’asta o da un obelisco, servendosi della luce solare. Di conseguenza, in assenza del sole (di notte o nei giorni molto nuvolosi), questo sistema si rivela inutile.
Dunque, l'ora locale era per l’appunto “locale” e generalmente scandita mediante un orologio ben visibile da tutti. Nella piazza principale della località, svettava il misuratore del tempo basandosi sullo zenit, diverso però da zona a zona. Fino a che si rimaneva nella propria città, la questione non sussisteva, ma per chi viaggiava era un problema non indifferente.
Se, ad esempio, tra il nord e il sud Italia gli stessi orari di alba e tramonto non coincidono, è logico che non ci si sarebbe potuti basare sul sole. Fu così che, nel 1884, si giunse alla creazione di un sistema che avrebbe in qualche modo sincronizzato il tempo per agevolare e facilitare gli spostamenti, le comunicazioni e gli scambi commerciali. Oggi sarebbe impensabile farne a meno.
La creazione dei Fusi Orari
Tutto è basato su meridiano di Greenwich, in Gran Bretagna, che è il punto di partenza, il cosiddetto meridiano Zero, dove zero è la longitudine. Esso attraversa l’Osservatorio Astronomico situato nell’omonimo sobborgo londinese. Proprio da qui si calcolano tutti i fusi orari, da ben 137 anni a questa parte. In che modo?
Partiamo dal fatto che la Terra è una sfera che, per compiere un giro su sé stessa, impiega 24 ore. La rotazione è pari a 360°, per cui, se dividiamo i gradi per le ore, otteniamo 15°, cioè la rotazione che il nostro Pianeta compie in un’ora. Per questo, il mondo è stato suddiviso in 24 macroaree o fusi (così chiamati per la forma che ricorda quella del tradizionale arnese di legno di per la filatura). In realtà, però, esistono ben 39 orari diversi a causa della non esatta corrispondenza tra le fasce individuate dai meridiani e i confini degli Stati. Esistono, infatti, Paesi che si discostano per 30 o 45 minuti e non di un’ora. Ad esempio, il Nepal ha un fuso orario di GMT +5:45. A tutto ciò, va poi va aggiunta la questione dell’ora legale che per alcuni Paesi è inesistente, mentre per altri è una consuetudine radicata.
Uno sguardo sull'Italia...
L’Italia, rispetto al GMT (Greenwich Mean Time), si trova a +1. Tuttavia, il fuso orario si misura in UTC che coincide con il GMT salvo approssimazioni infinitesimali. Vediamo in breve la differenza. UTC (Universal Time Coordinated) è il Tempo Coordinato Universale che passa per l’Osservatorio di Greenwich. Esso rappresenta l’orario misurato con gli orologi atomici. Il GMT è invece l’orario misurato mediante osservazioni astronomiche.
A partire dal 1° gennaio 1972, il fuso orario viene misurato in UTC. Si ha quindi UTC+1, UTC+2, eccetera. Vediamo ora qualche fuso orario per chi viaggia in Italia dal resto del mondo, prestando però sempre attenzione all’ora legale di cui parleremo più avanti.
Londra è un’ora indietro rispetto all’Italia, per cui se in Inghilterra sono le 12 qui sono le 13. Parigi, Berlino, Madrid hanno lo stesso orario di Roma, quindi i viaggiatori provenienti da queste città non subiscono alcuna differenza. Le isole Canarie, però, sono 1 ora indietro rispetto all’Italia. Mosca conta 2 ore avanti, mentre New York è a -6 ore e Chicago a -7 ore rispetto a noi. Rio de Janeiro è a -4 dall’Italia e, spostandoci verso est, Pechino è a + 7 mentre Tokyo a +8. Nell’emisfero australe, Sidney, è a +10 ore rispetto all’Italia. Dunque, ricapitoliamo: viaggiando verso est il fuso orario ha segno positivo (+) e aggiungiamo ore mentre procedendo verso ovest, riporta un segno negativo (-), quindi, le sottraiamo.
Ora legale e ora solare
A questo punto, possiamo introdurre i due concetti di ora solare e ora legale. L’ora solare altro non è che quella scandita dal nostro fuso orario di riferimento, l’ora naturale del sole per l’appunto. L’ora legale, invece, prevede lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora avanti. In sostanza, lo scopo dell’ora legale sarebbe quello di approfittare delle ore di luce, con un conseguente risparmio energetico. Pur non trattandosi di fuso orario, l’ora legale è un aspetto in più da tenere in considerazione conto quando viaggiamo all’estero o ad interagiamo con altri Stati.
Stando a ciò che ci dice la storia, sembrerebbe che nel lontano 1895 fu l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson a proporre di spostare le lancette (di ben due ore però), per godere delle ore di luce in estate. La sua intuizione, all’epoca caduta nel vuoto, venne astutamente rispolverata dal costruttore britannico William Willett. Finalmente nel 1916, venne approvato il British Summer Time, vale a dire lo spostamento di un’ora in avanti in estate. La ragione risiedeva nelle esigenze economiche dettate dalla Prima guerra mondiale, ossia risparmiare energia al fine di sostenere gli sforzi bellici. E in Italia? Nel Bel Paese, come anche in altri Stati coinvolti nel conflitto, questa norma fu adottata di riflesso e per ovvie ragioni logistiche.
L'Ora Legale in Italia
Il fuso orario italiano è, dunque, UTC+1 durante l’ora solare, mentre UTC+2 durante l’ora legale. Il CET (Central European Time), che comprende anche l’Italia, viene indicato con la sigla UTC+1. Attenzione! Questo è valido solamente nei mesi invernali, in corrispondenza dell’ora solare e NON di quella legale. Dunque, oltre al fuso orario ricordatevi di regolare i vostri orologi per non far tardi ai vostri appuntamenti in Italia!
Avete mai incontrato qualcuno che sia chiesto perché le lancette di un orologio procedano in un senso e non nel senso contrario?