Massimiliano Antonio Primi

Massimiliano Antonio Primi

Scopri con noi i riti religiosi più spettacolari della Sardegna, esperienze magiche per vivere al meglio il tuo viaggio in quest’isola d’incanto.

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Visitare nuove destinazioni non è mai soltanto una semplice questione di movimento da un luogo ad un altro, ma prima di tutto un’avventura fatta di aspettative ed emozioni, da vivere con la mente e con il cuore. Destinazioni come la Sardegna, una terra magica dalla storia millenaria, un’isola d’incanto con un panorama culturale tra i più complessi ed affascinanti al mondo, frutto di un melting pot che racchiude l’essenza stessa del Mediterraneo. E che trova la sua espressione migliore nella celebrazione di spettacolari riti religiosi, crocevia tra sacro e profano.

Con il suo vasto calendario di feste e ricorrenze dalla grande rilevanza culturale, come gli eventi parte del programma Salude & Trigu, ogni momento dell’anno è un’occasione unica per un viaggio straordinario alla scoperta di quest’isola ricca di misteri e di fede. Momenti di pura magia, dove assistere in prima persona ai più incredibili riti religiosi della Sardegna e collezionare preziosi ricordi di un viaggio che non finisce mai, davvero, una volta tornati a casa.

Se anche tu vuoi provare queste fantastiche sensazioni, scopri insieme a noi gli eventi e le esperienze più suggestive per vivere i migliori riti religiosi della Sardegna tra fede e cultura folk.

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Riti religiosi spettacolari in Sardegna: un viaggio di identità spirituale e mistica

Che si tratti delle solenni celebrazioni per la Settimana Santa in attesa della Sa Pasca Manna, cioè la Pasqua, delle tanto affascinanti quanto inquietanti maschere e usanze del Carnevale, tra le feste più importanti in tutta l’isola, o ancora degli antichissimi riti di Is Animeddas e Su Mortu Mortu, conosciuti come Festa delle Anime o più semplicemente come l’Halloween sardo, un viaggio in Sardegna diventa un’esperienza ancora più mistica ed entusiasmante quando si ha l’opportunità di immergersi nel vivo della sua cultura e guardare con i propri occhi le meraviglie dei più spettacolari riti religiosi della tradizione folk locale.

Un viaggio capace di regalare emozioni uniche, da nord a sud attraverso tutta la Sardegna, dalle sua città più grandi fino ai borghi più misteriosi nell’entroterra, in una vera e propria avventura alla scoperta dell’identità spirituale più autentica e profonda di questa terra e della sua gente.

È il momento di dare finalmente spazio ai costumi, alle maschere, alle atmosfere e alle sensazioni impareggiabili dei più iconici riti religiosi della Sardegna. Quale ti ispirerà di più?

5. La Settimana Santa in Sardegna, riti religiosi e folklore in tutta l’isola

I riti religiosi della Settimana Santa in Sardegna sono tra i più spettacolari, antichi e consolidati nel panorama italiano, con una ricca tradizione che vanta secoli di storia e affonda le sue radici sin dal medioevo. Molte usanze tipiche della Sa Pasca Manna e della Setmana Santa sono infatti il risultato della forte influenza spagnola in tutta la Sardegna, soprattutto nel nord e in tutta la costa occidentale, in un mix unico ed affascinante tra la cultura ispanica, i miti della fede e il folklore locale.

Ogni giorno della settimana di Pasqua è caratterizzato da eventi affascinanti e mistici, che trasformano le località più pittoresche della Sardegna in luoghi dall’aura ancor più magica. Momenti come il solenne pellegrinaggio del Lunissanti a Castelsardo, il Lunedì Santo, o la suggestiva e surreale processione dei Misteri a Iglesias il Martedì Santo accompagnata dalle figure spettrali dei Baballottis, penitenti incappucciati completamente vestiti di bianco. Senza dimenticarsi del mercoledì, dedicato all’allestimento dei Sos Sepurcros presso le chiese di ogni città e borgo, e delle iconiche Cerques - o cerche - le processioni di fedeli per visitare e venerare i santi sepolcri, spesso guidate dalle confraternite locali con il simulacro della Vergine Maria.

Tra il Venerdì Santo e la domenica di Pasqua si celebrano i riti religiosi più importanti importanti e significativi di queste festività, diffusi in tutta la Sardegna e parte del patrimonio culturale ereditate dagli spagnoli. Stiamo parlando dell’Ilcravamentu, o anche S'Iscravamentu, il rituale che raffigura la santa deposizione di Cristo dalla Croce a seguito della sua morte - un evento centrale soprattutto nelle celebrazioni di Alghero, dove è noto come Desclavament e include anche un vero e proprio rito funebre - e del S’Incontru, una tradizionale processione che segue la messa di Pasqua e consiste nell’incontro festoso dei simulacri di Gesù Risorto e della Madonna. Il tutto, racchiuso nelle splendidi cornici paesaggistiche delle più belle località della Sardegna!

4. La Discesa dei Candelieri a Sassari

Quando si parla di riti religiosi in Sardegna, è impossibile ignorare un evento così ricco di emozioni, di fascino e di cultura come la Faradda o Discesa dei Candelieri di Sassari, entrata a far parte del patrimonio immateriale Unesco dal 2013 e oggi tra gli esempi più importanti e pittoreschi della tradizione italiana delle Grandi Macchine a Spalla.

La celebrazione, che si svolge nel cuore di Sassari ogni anno il 14 agosto in onore di Santa Maria Assunta, ha ormai alle spalle circa cinque secoli di storia e rappresenta un atto di grande fede e devozione. Le sue antiche origini sono infatti da rintracciare nel tardo medioevo, probabilmente anch’esse parte del patrimonio culturale ereditato dagli spagnoli, ma è solo nel ‘600 che la festa ha assunto le sue attuali caratteristiche commemorando un voto fatto proprio verso la Vergine per salvaguardare la città da un’epidemia di peste.

La Discesa dei Candelieri, evento che attrae migliaia di devoti e curiosi da tutta la Sardegna (e oltre), è una vera e propria processione danzante che coinvolge i membri rappresentanti delle antiche corporazioni di lavoratori della città di Sassari, i Gremi, impegnati a trasportare in spalla i Candelieri, ossia dei ceri simbolici sotto forma di grandi colonne di legno riccamente decorate. Il percorso di questa pittoresca processione è rimasto invariato nei secoli, toccando alcuni dei luoghi più iconici della città come Piazza Castello, Piazza Azuni, Largo Cavallotti, Corso Vittorio Emanuele II, Porta Sant'Antonio, Corso Francesco Vico, e la Chiesa di Santa Maria di Betlem nei pressi di Porta Utzeri.

La Faradda è senza dubbio tra i riti religiosi sardi più spettacolari ed è paragonabile, per emozioni, estetica e caratteristiche tecniche, ad altre importanti tradizioni italiane come la Macchina di Santa Rosa di Viterbo e la Festa dei Gigli di Nola.

3. I Fuochi di Sant’Antonio Abate a Mamoiada

In Sardegna il Carnevale è una cosa seria, un vero e proprio contenitore di tradizioni, cultura ed esperienze a metà tra il misticismo della fede e il folklore popolare. Esperienze come i magici riti religiosi dei Fuochi di Sant’Antonio, una festa ancestrale e affascinante che si svolge ogni anno nella notte tra il 16 e il 17 gennaio in tutte le aree dell’isola.

La celebrazione di Sant’Antoni ‘e su Fogu consiste nell’accensione di grandi falò nei pressi delle chiese dedicate al santo, ritenuto custode del fuoco e della sua potenza vitale. Un rito religioso che, più di qualsiasi altro in Sardegna, è capace di scavare profondamente nelle radici pagane della regione riportandole in auge sotto una luce differente, secolare. I Fuochi di Sant’Antonio sono infatti considerati da sempre un rito propiziatorio per tutta la comunità, un momento di superamento definitivo del vecchio anno, di purificazione mediante le fiamme e di benvenuto verso il nuovo, con un augurio di abbondanza, fertilità e ricchezza.

Particolarmente famoso ed importante è il rituale del fuoco di Mamoiada, conosciuta da tutti come la Città del Carnevale Sardo, evento che segna ufficialmente l’inizio del tempo di Su Carrasegare con la comparsa dei grandi protagonisti di questa festa, le maschere misteriose, inquietanti, ma terribilmente affascinanti dei Mamuthones e degli Issohadores, rispettivamente simboli della forza talvolta brutale della natura e della disciplina dell’uomo nel saperla domare e controllare.

Assistere a questa magica ricorrenza è un'esperienza davvero unica, un viaggio nel tempo che svela l'anima più autentica e misteriosa della Sardegna, racchiusa nel vivo delle sue tradizioni e dei suoi riti religiosi, scaldando il freddo invernale con la purezza del fuoco in una suggestiva metafora della ciclicità della vita.

2. L’Ardia di San Costantino a Sedilo

Immagina una cavalcata selvaggia e adrenalinica, carica di devozione, colori e pathos, che attraversa l’intera cittadina di Sedilo in un'esplosione di vivace passione folk. Questa è l'Ardia di San Costantino, un evento davvero unico nel suo genere e certamente tra i riti religiosi più pittoreschi di tutta la Sardegna.

Questa spericolata corsa a cavallo, evento che rientra nella ricca tradizione dei giochi equestri sardi, le iconiche Pariglie, si svolge ogni anno il 6 e 7 luglio per commemorare la storica vittoria dell’imperatore romano Costantino (in alcune culture venerato come santo, localmente Santu Antinu in Sardegna, passato alla storia anche come colui che liberalizzò il culto cristiano nei territori dell’impero) nella battaglia di Ponte Milvio contro il suo rivale Massenzio, quest’ultimo autoproclamatosi vero imperatore.

L’Ardia, che significa letteralmente fare la guardia, non è solo una semplice competizione folk a cavallo, ma un atto di fede in omaggio a San Costantino che coinvolge centinaia di cavalieri in abiti tradizionali, una vera e propria “processione a briglia sciolta” che emoziona l’intero borgo - nonché alcune località vicine, come Pozzomaggiore e Giave, dove si celebrano riti religiosi a cavallo anche in onore di altri santi - in una festa che va oltre la fede e la storia, diventando un simbolo di divertimento, di appartenenza culturale e di valorizzazione delle tradizioni.

1. La Festa di Sant’Efisio a Cagliari

Spostandosi nel sud della Sardegna troviamo, infine, uno dei riti religiosi e folkloristici più sentiti ed importanti di tutta l’isola, una festa che unisce il popolo sardo in un mosaico di colori, profumi, emozioni e usanze, senza distinzioni di province e territori. È la Festa di Sant’Efisio, martire del cristianesimo venerato soprattutto nell’area di Cagliari, riconosciuto come uno dei patroni dell’isola data la sua importante missione di evangelizzazione dei Sardi in un’epoca nella quale i culti pagani erano ancora largamente diffusi.

La Festa di Sant’Efisio di Cagliari si svolge ogni anno tra il 1 e il 4 maggio, rappresentando per molti una “seconda Pasqua” e una vera e propria festa di celebrazione della primavera e del suo significato di rinascita e nuova abbondanza. I riti religiosi che contraddistinguono questa ricorrenza sono infatti un mix perfetto tra sacro e profano, tra divino e secolare, un po’ come tutta la cultura popolare di questa magica isola.

L’aspetto religioso della celebrazione si basa principalmente sul lungo pellegrinaggio del simulacro di Sant’Efisio, dalla sua chiesa nel cuore di Cagliari fino al luogo del martirio, ovvero l’antica cittadina di Nora oggi parte del territorio di Pula, un evento che raccoglie migliaia di devoti provenienti da tutta la Sardegna.

In onore del santo, il misticismo della fede incontra alla perfezione anche spettacolari ed affascinanti usanze della cultura folk. Tra queste spiccano certamente la processione delle Traccas, gli iconici carri agricoli decorati sfarzosamente e trainati dai buoi per le vie principali della città, e il bellissimo rito dell’infiorata di Sa Ramadura, una processione di figuranti in costumi tradizionali che si caratterizza per il lancio di milioni di meravigliosi petali di rose.

L'autore

Scritto il 03/04/2025