Preparati ad un’immersione nella cultura sarda e nelle sue tradizioni, raccontate attraverso le principali festività, tra musica, danze e gastronomia
La Sardegna è una terra antica, ricca di storia e tradizioni. Le varie dominazioni che ha subito, insieme alla sua posizione geografica, hanno contribuito allo sviluppo della cultura sarda: complessa e affascinante, con tratti originali e allo stesso tempo conservatori, chiaramente visibile nella sua popolazione che la tramanda con orgoglio.
L’arte, la cultura e le tradizioni della Sardegna fanno da cornice a luoghi incantevoli che incantano i turisti da sempre. Le numerose e bellissime spiagge, ognuna diversa dall'altra, sono immense distese dove sabbia bianca e ciottoli si alternano a rocce dalle forme più fantasiose. Oltre alle sue albe e ai suoi tramonti emozionanti, ai suoi paesaggi ondulati e ai villaggi ricchi d'arte, la Sardegna è pronta a farti scoprire riti e tradizioni tramandati da generazioni che ti faranno immergere in un’atmosfera magica. Sei pronto per il viaggio?
La cultura sarda tra storia e tradizioni
La cultura sarda è un mix irresistibile di arte, storia, musica, artigianato ed enogastronomia, un qualcosa di unico che resiste nei secoli. Anche il dialetto di questa terra è così caratteristico da essere considerato una lingua distinta dall'italiano. Al centro della cultura sarda c'è un forte senso di identità e di orgoglio per le proprie radici che hanno reso la Sardegna famosa in tutto il mondo. Grazie alla memoria degli anziani, alle usanze tramandate di generazione in generazione e all'impegno di associazioni e attori istituzionali tutto questo immenso patrimonio è arrivato fino a noi.
Basta partecipare a una festa popolare, come per esempio gli eventi inclusi nel programma Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari, per rendersi conto di quanto le tradizioni siano profondamente radicate nella cultura sarda. . La valorizzazione di questi appuntamenti è anche il modo migliore per promuovere un territorio in maniera autentica e coinvolgente: permettono di entrare direttamente in contatto con le antiche tradizioni sarde e di scoprire il fascino di un'isola che, oltre alle coste dal mare turchese, ha molto da raccontare. SCOPRI DI PIù❯Cantu a Tenore: evento simbolico della cultura sarda
La musica tradizionale sarda, sia cantata che strumentale è molto antica. I tipici gruppi folcloristici dei “Cantadoris” con i loro costumi d’epoca ravvivano periodicamente le piccole vie dei centri storici. I coros si dedicano al canto liturgico e sono di numero variabile, mentre i tenores sono composti da quattro voci maschili e hanno un repertorio di canti secolari. Il Canto a Tenore, ovvero “cantu a tenore”, è uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, sia perché espressione artistica di matrice originale e autoctona, sia perché si è sviluppato nell’ambito della cultura pastorale della Sardegna. È una forma di canto polifonico eseguito da un gruppo di quattro uomini usando quattro diverse voci, chiamate “Bassu”, “Contra”, “Boche” e “Mesu Boche”, che riprendono i versi di animali quali il vitello, la pecora e l’agnello.
In piedi, in circolo, i solisti cantano un pezzo di prosa o poesia, che può anche appartenere a forme di espressioni culturali contemporanee, mentre le altre voci fanno un coro di accompagnamento. La maggior parte dei praticanti di questo canto vivono nella Barbagia e nella Sardegna centrale e si esibiscono spontaneamente nei bar chiamati “su zilleri” ma anche in occasioni formali e cerimonie e durante il carnevale barbaricino. È ritenuto un'espressione artistica peculiare unica al mondo, infatti nel 2005 è stato inserito dall'UNESCO tra i “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità” ed è perciò considerato, per la sua unicità, patrimonio intangibile dell'Umanità.
Il canto nella forma attuale è il risultato dell'incontro con le tradizionali melodie locali e la chitarra, portata in Sardegna dagli spagnoli. Questo canto ha avuto una gran diffusione a partire dal XX secolo grazie alle numerose feste paesane durante le quali si svolgono delle vere e proprie competizioni tra "cantadores", in genere maschi, accompagnati da un chitarrista e spesso anche da un fisarmonicista. Tanti sono gli strumenti tradizionali che accompagnano questi canti, come tamburi, tamburelli, fisarmoniche, chitarre e le “Launeddas”.
Musica: la tradizione sarda incontra l'innovazione
Sono tante le occasioni in cui poter ascoltare la caratteristica musica sarda ed assistere a rappresentazioni di danze tradizionali sarde come l’evento Cavart-Extrazioni Culturali, organizzato dall’ Associazione Girovagando, “Theatre en vol”, Officine Culturali, in collaborazione con il Comune di Monteleone Rocca Doria e l’Unione dei Comuni del Villanova. Questo si svolge nelle case vuote, nelle piazzette e nelle strade di Monteleone Rocca Doria e, attraverso la musica, il teatro, la danza e altre forme d'arte, vuole rivitalizzare gli spazi abbandonati.
JazzAlguér
La bellissima città di Alghero offre non solo spiagge incontaminate e natura selvaggia ma anche un centro storico vivo e una lingua arcaica. In questa affascinante location si svolge una rassegna musicale con proposte diverse. Dal 1 maggio al 25 novembre 2024 JazzAlguér presenta esibizioni dal vivo di nomi illustri del panorama musicale italiano e internazionale e propone momenti molto coinvolgenti. Faranno da cornice alle serate gli spazi di Lo Quarter, nel cuore storico della cittadina di origine catalana del nord Sardegna, il Teatro Civico, il Nuraghe Palmavera, il Chiostro di San Francesco e la Casa Gioiosa nel Parco di Porto Conte.
Musica sulle Bocche
Nel mese di agosto il nord Sardegna ospita una serie di concerti in scenari da sogno. Il festival Musica sulle Bocche da sempre ha l’obiettivo di unire “Jazz & Green”, ovvero, “Musica & Paesaggio”. È un progetto che permette l’incontro tra località a rischio di spopolamento e flussi turistici, ricoprendo il ruolo di “Istituzione Culturale Strategica”, in quanto è precursore del nuovo modello turistico che si è affermato negli ultimi anni definito come Turismo Esperienziale. Il programma del festival integra musica di qualità, innovazione nelle proposte, sostenibilità ambientale, bellezze naturali e valorizzazione del territorio, generando un’esperienza unica. Proprio per la sua attenzione al territorio il festival è sostenuto dalla Camera di Commercio di Sassari grazie al progetto “Salude & Trigu”.
Festival Internazionale Isole che Parlano e Festival di Sant Miquel
Il Festival Internazionale Isole che Parlano ha luogo dal 31 agosto all'8 settembre 2024 nei meravigliosi dintorni di Palau e prosegue la ricerca di innovazione, legata alla fruizione dell’arte in relazione al territorio. Fin dalla prima edizione il sistema-festival coniuga con successo e in modo originale il turismo, lo spettacolo, la cultura, l’archeologia, le produzioni del territorio e l’ambiente. La Sardegna, con le sue radici più profonde, si confronta con la società contemporanea tracciando un ponte ideale con il mondo.
Dal 14 settembre all'1 ottobre ad Alghero si celebra il Festival di Sant Miquel, con una festa di in onore di San Michele che è patrono della città. Questa celebrazione segna il culmine della stagione estiva nella città e oggi è diventata un must per i visitatori con i suoi giochi, la musica e molti eventi.
Premio Maria Carta
In ambito musicale, esiste anche un premio creato in onore della più grande e famosa cantautrice sarda: Maria Carta. Amatissima nell'isola e non solo, è riuscita a portare la musica popolare sarda in manifestazioni a livello sia nazionale che internazionale. Il giorno 1 settembre 2024 a Siligo, nel nord della Sardegna, si terrà proprio il Premio Maria Carta. Nato con l’obiettivo di promuovere e ricordare l’artista scomparsa nel 1994, con il tempo ha ampliato il suo raggio d’azione. Vuole rivestire un ruolo di riferimento per la salvaguardia e promozione della cultura musicale sarda, nelle sue varie espressioni al di là della tradizione, e per dare visibilità alle eccellenze dell’isola in ambito economico e al contributo delle comunità dei nostri emigrati nel mondo. Tra coloro che negli anni hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento ci sono inoltre Carla Fracci, Ennio Morricone, Alda Merini e Andrea Parodi, indimenticabili protagonisti della cultura degli ultimi decenni.
Feste popolari e tradizioni di Sardegna
Le feste scandiscono da sempre la vita delle comunità isolane e sono legate al desiderio di riaffermare la propria identità culturale. In Sardegna andare per feste significa immergersi in una cultura antica alla scoperta di suoni e di armonie sconosciute, di balli ritmici con ricchi costumi tradizionali, di gare poetiche fuori dal tempo, di sfrenate corse di cavalli, di sfilate folcloristiche con preziosi e coloratissimi abiti di altri tempi. Spesso le feste durano diversi giorni e coinvolgono tutta la comunità. Per l'occasione, vengono preparati dolci speciali e organizzati banchetti con piatti tradizionali a cui tutti possono partecipare.
Primavera in Gallura
Un esempio di festa celebrativa del folklore sardo è Primavera in Gallura, organizzata dall’Associazione Stazzi e Cussogghi, organizzata nel mese di maggio 2024. La Gallura è la zona nel nord-est della Sardegna che ha come centri più importanti Olbia e Tempio. La manifestazione intende rafforzare la vocazione turistica del territorio gallurese, riconosciuto come meta di forte richiamo per il turismo sostenibile e di grande interesse per le eccellenze gastronomiche locali.
Gli abitanti hanno una lingua propria, “il gallurese”, propri costumi, tradizioni e un carattere abbastanza indipendente. Le usanze dei galluresi sono diverse dal resto della Sardegna perché diversa è la loro storia, la loro cultura, il loro rapporto con il paesaggio e la natura. Il progetto “Primavera in Gallura” nasce con l’intento di riappropriarsi delle proprie tradizioni civili, culturali e musicali per rafforzare il senso di appartenenza alla propria comunità. Vuole riscoprire tracce, segni e testimonianze del passato e stimolare nelle giovani generazioni la conoscenza della propria storia. Questo evento contribuisce, inoltre, a rafforzare la percezione collettiva della cultura come valore primario e a rendere consapevoli le popolazioni locali e i partecipanti delle valenze scientifiche, civili, culturali e turistiche del patrimonio storico e culturale del proprio territorio.
Faradda di li Candareri
L’evento più atteso dagli abitanti della città di Sassari è la Faradda di li Candareri, un evento che si svolgerà, come sempre, il 14 agosto. Le sue origini risalgono ad un voto che i sassaresi fecero alla Madonna Assunta, chiedendole di liberarli dal flagello della peste del 1652. Faradda, o discesa, è una processione danzante che coinvolge i rappresentanti dei vari ceti di mestiere della città, i “gremi” di Sassari. Questi trasportano a spalla dei pesanti ceri votivi in giro per la città, percorrendo corso Vittorio Emanuele fino ad arrivare alla chiesa di Santa Maria di Betlem.
È uno degli eventi più prestigiosi in Sardegna e rientra nella Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, dal 2013 inserito nel Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. La celebrazione è seguita ogni anno da circa 120.000 persone, con visitatori che giungono a Sassari da ogni parte del mondo.
Festa della Beata Vergine della Difesa
Tra le principali feste del mese di settembre merita di essere ricordata la Festa della Beata Vergine della Difesa, il tradizionale appuntamento religioso e culturale che si celebra a Stintino nella data della nascita di Maria. Qui la caratteristica processione in mare ricorda la traversata che 45 famiglie fecero nel 1885 dall’Asinara a Stintino con il simulacro della Vergine, per la fondazione di Stintino.
La statua della Madonna della Difesa, protettrice del paese, viene portata in processione su una barca. Ogni anno un comitato ristretto elegge “l’obriere”, cioè priore, che diventa il grande maestro della cerimonia con il compito di organizzare la festa della Santa patrona e di presenziare con un numero minimo di confratelli alle principali manifestazioni religiose. In queste occasioni vestono l'abito tipico composto da gonna lunga e camicia bianca, con una mantellina blu ed un cordone dello stesso colore.
La festa si svolge nell'arco di una settimana e si articola in diverse manifestazioni ed attività, vengono organizzate inoltre manifestazioni sportive, soprattutto per i più piccoli, spettacoli musicali e teatrali e vari intrattenimenti che richiamano migliaia di visitatori. Quest’anno si svolgerà dal 13 al 15 settembre.
Ittiri Folk Festa
A Ittiri, nel sassarese, si tiene ogni anno una manifestazione tra le più celebri di tutta la Sardegna, l'Ittiri Folk Festa. È il Festival Internazionale delle danze provenienti da tutto il mondo. Organizzato dal gruppo Ittiri Cannedu, ospita ogni anno gruppi folkloristici provenienti da ogni parte che attraverso danze, musiche, costumi e colori fanno emozionare tutti gli spettatori.
La manifestazione, che durerà dal 18 al 25 luglio 2024, è dedicata alle musiche e ai balli della tradizione e vede la partecipazione del gruppo folk di Ittiri a cui si uniscono diverse associazioni folkloristiche sarde, ma anche di molte altre parti del mondo. Durante i giorni dell'Ittiri Folk Festa, si può assistere a concerti folk tra le vie e le piazze cittadine, a danze tradizionali e a caratteristiche sfilate a cui partecipano le decine di gruppi intervenuti portando allegria con le loro musiche e i loro coloratissimi costumi.
Cibi sardi: profumi e sapori della tradizione
Parlare delle tradizioni sarde significa, inoltre, parlare dell'enogastronomia e della cucina tipica. La cucina sarda è basata su ingredienti semplici e originali, derivati dalla tradizione pastorale e contadina e marinara. Varia da zona a zona non solo nel nome delle pietanze ma anche nei componenti utilizzati. Sono diffusi i prosciutti di cinghiale e di maiale e le salsicce, accompagnati da olive e funghi. Alcuni primi piatti tipici sono i “malloreddus”, una sorta di gnocchetti che vengono conditi con un sugo corposo di salsiccia, cosiddetti “alla campidanese”, oppure col formaggio, chiamati con “casu furriau”.
Tipici sono anche i “culurgiones ogliastrini”, la “fregula”, la “zuppa gallurese” e le “lorighittas”. Gli arrosti costituiscono una peculiare caratteristica e il porcetto è considerato l'emblema della cucina sarda. Ovunque è famoso il pane sardo, detto anche “Pane Carasau”; squisiti sono poi i liquori a base di mirto e l’acquavite locale, chiamata in dialetto “Filu ferru”, e il celebre vino rosso “Cannonau”, ottimo con le carni saporite. Altri prodotti tipici sono i formaggi e il pecorino sardo, apprezzato per la sua stagionatura, nonché dolci dal sapore particolare come le “seadas” o i “papassini”.
Sagre enogastronomiche della tradizione sarda
Custodi delle tradizioni sarde sono le sagre e le numerose feste popolari, che rappresentano occasioni ideali per degustare le pietanze tipiche dell’isola. Un esempio è la tradizionale Sagra della Cipolla Dorata di Banari, pese del Meilogu, non distante da Sassari. La manifestazione ha luogo nel mese di luglio ed è un'occasione per gustare piatti tipici a base della prelibata cipolla locale, bere un buon bicchiere di vino e visitare il borgo antico.
Evento caratteristico della zona di Uri è la Sagra del Carciofo che si tiene nel mese di agosto. Si tratta di una manifestazione identitaria che ricorda la storia del paese, cresciuto con la vocazione carciofaia sin dalla metà del settecento e che negli anni ha aumentato in maniera esponenziale il numero di visitatori. La qualità dell'evento e la giusta commistione tra l'aspetto enogastronomico, il folklore e la tradizione hanno creato una manifestazione attesa non solo dalla comunità urese ma soprattutto dai turisti. Infatti consente di visitare i luoghi più rappresentativi del paese, quali chiese, antiche abitazioni, mostre e laboratori artigianali che ricordando gli antichi mestieri.
I sapori d'autunno delle tradizioni sarde
A Sassari dal 6 al 15 dicembre 2024 tornerà la manifestazione Weekend dei Gusti, delle Arti e dei Mestieri. Questa nasce nel 2006 con l’obiettivo di promuovere la cultura del gusto, mostrare le esperienze del cibo di strada tipiche della città di Sassari e valorizzare l'offerta degli esercizi commerciali; contribuisce a promuovere dal punto di vista turistico la città, la sua tradizione enogastronomica e i suoi angoli più suggestivi. È tra gli eventi più importanti dell'isola dedicati alla valorizzazione della produzione agro-alimentare e della tradizione enogastronomica, in particolare della città di Sassari e del suo territorio. Si svolge da sempre nel cuore della città, fra i vicoli, le botteghe, i ristoranti, i circoli, le trattorie del centro storico cittadino.
Nell'entroterra pianeggiante della Sardegna Nord-Ovest, nella regione storica del Logudoro e a circa 10 Km da Sassari, si trova Usini. La cittadina è rinomata per la produzione di carciofi come lo Spinoso di Sardegna DOP, di olio extra-vergine d'oliva, per il quale è membro dell'Associazione Nazionale "Città dell'Olio" e il vino, tanto da far parte delle "Città del Vino". Dedicato proprio al “nettare degli Dei”, tra gli eventi spicca Ajò a Ippuntare, rassegna dedicata al vino nuovo che si svolge tra novembre e dicembre.
Se vuoi fare una full immersione alla scoperta della cultura sarda, ti abbiamo dati molti spunti che ti faranno apprezzare una popolazione autentica che vive in luoghi meravigliosi e custodisce tradizioni millenarie.