Ami l'arte? Scopri il Bernini tour a Roma. Dalle sculture di Villa Borghese a Piazza Navona, ecco tutte le opere del maestro da non perdere.
Roma, la Città Eterna, è un autentico scrigno di arte e storia che affascina e incanta visitatori da ogni angolo del globo. Tra le gemme più preziose di questa metropoli si distingue l'opera di uno dei più grandi artisti barocchi di tutti i tempi: Gian Lorenzo Bernini.
Questo che stai leggendo è un tour di Bernini che offre un'opportunità unica di immergersi nell'arte straordinaria di questo artista e di scoprire le sue meravigliose opere disseminate, raccolte e nascoste nella città. Attraverso i secoli, le sue sculture e opere architettoniche sono rimaste testimonianza di un talento senza pari. Sei pronto a immergerti nel genio senza pari di Gian Lorenzo Bernini a Roma? Scopri i capolavori che hanno plasmato il panorama artistico barocco e lasciati affascinare dalla visione unica di questo grande maestro e con il Visit Rome Pass, potrai accedere in modo agevole e conveniente ad alcune delle attrazioni più iconiche presenti qui sotto nel Bernini tour.
Scopri di più su Visit Rome Pass❯Bernini tour a Roma: alla scoperta di un genio del suo tempo
Esplora il mito di Gian Lorenzo Bernini in un tour appositamente dedicato, alla scoperta delle sue straordinarie opere che hanno scolpito l'arte barocca a Roma. Gian Lorenzo Bernini, nato a Napoli nel 1598, fu un artista di straordinario talento e versatilità, spaziando dall'architettura alla scultura, dalla pittura persino alla commedia. La sua carriera decollò a Roma, dove grazie ai suoi legami con cardinali e papi, divenne una figura di spicco nella scena artistica del Barocco romano.
Nonostante sfide e rivalità con artisti come Borromini, Bernini brillò grazie a opere audaci come la Fontana dei Quattro Fiumi. Quest'opera rivoluzionaria restituì a Bernini il suo meritato splendore, e oggi, un tour dedicato a lui offre un'occasione unica di immergersi nel mondo affascinante di questo straordinario artista nella Città Eterna.
8. Chiesa di Santa Bibiana: l'Inizio di un leggendario tour artistico
Il tour di Bernini inizia dalla rinomata Chiesa di Santa Bibiana, ubicata al numero civico 154 di Via Giovanni Giolitti. Attraverso questa chiesa, avrai l'opportunità di immergerti nell'affascinante viaggio artistico di Bernini. Nel contesto del Giubileo del 1625, Bernini fu incaricato del restauro della facciata di questa chiesa, un compito che segnò l'inizio della sua straordinaria carriera nel campo dell'architettura.
La chiesa è molto importante poiché al suo interno vi è custodita la primissima scultura a soggetto religioso, realizzata da Bernini, la statua di Santa Bibiana, realizzata tra il 1624 e il 1626. Quest'opera raffigura la Santa con la palma e la colonna, simboli del suo martirio e testimoniava già in quel periodo la straordinaria maestria e sensibilità artistica di Bernini.
7. Bernini tour a Roma all'insegna dell'acqua
Realizzata da Gian Lorenzo Bernini tra il 1642 e il 1643, su commissione di Urbano VIII Barberini (1623-1644), la fontana del Tritone si erge come uno dei capolavori dell'illustre artista. Quest'opera rappresenta ancora una volta una celebrazione della potente famiglia Barberini, la cui dimora padronale, da poco tempo affacciata sulla piazza, dominava la scena.
La fontana è plasmata con abilità dai blocchi di pregiato travertino. Al centro spiccano quattro delfini dalle fauci spalancate e le code intrecciate, sulle quali sono finemente incise le tre api. Queste creature marine reggono con forza un maestoso guscio dotato di doppia valvola, su cui troneggia un tritone, una creatura mitologica marina, che si poggia sulle sue gambe squamose. La testa del tritone è leggermente reclinata all'indietro mentre soffia in una sorta di imponente frusta, sorretta dalle proprie braccia, da cui scaturisce l'acqua in un affascinante gioco di movimento e suoni.
6. Palazzo Montecitorio: un'elegante ode all'architettura
Palazzo di Montecitorio, è il simbolo della politica italiana e ha una storia che inizia nel 1653 per volontà di Innocenzo X che lo commissionò a Gian Lorenzo Bernini. I lavori furono ripresi oltre trent'anni dopo sotto Innocenzo XII. Successivamente, il palazzo divenne sede della Camera dei deputati dopo l'unità d'Italia.
L'edificio rappresenta un connubio di stili architettonici, con l'opera di Bernini che si inserisce in modo armonioso. Nonostante la conclusione dei lavori da parte dell'architetto Carlo Fontana, alcune parti della facciata conservano ancora elementi che portano la firma creativa di Bernini. Speroni rocciosi, abbelliti con foglie e rametti, emergono sotto le mensole delle finestre, simulando un edificio scolpito nella roccia.
5. Salvator Mundi: l'ultimo dono di un genio
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L'ultima opera di Bernini, il busto raffigurante il Salvator Mundi del 1679, è avvolta da una storia particolare. Scoperto solo di recente dagli storici dell'arte nel 2001, questo busto proveniente dalla sagrestia Albani è stato riconosciuto come opera di Bernini.
Nella scultura del Salvator Mundi, Bernini adotta il suo caratteristico stile corposo nel panneggio, con una capigliatura densa di boccoli voluminosi sulle spalle, e un gesto di benedizione immortalato nel tempo. Quest'opera offre un'opportunità unica di contemplare Bernini nella maturità della sua carriera, dedicato negli ultimi anni della sua vita alla pratica religiosa. "Il suo beniamino", come lo definì lo stesso artista, ci mostra un Bernini maturo che esprime la sua profonda spiritualità attraverso l'arte.
4. Galleria Nazionale d’Arte Antica - Palazzo Barberini: un'armoniosa collaborazione di maestri
Il Palazzo Barberini, in Via delle Quattro Fontane, 13, è una gemma dell'architettura barocca a Roma. Nasce nel 1625 come residenza della famiglia papale e rappresenta una collaborazione straordinaria tra tre sapienti architetti: Maderno, Bernini e Borromini. Dopo la morte di Maderno, è a Bernini che spetta il compito di portare a termine i lavori e di realizzare una parte degli ambienti interni, tra cui la loggia e la grande scala.
All'interno del palazzo, oggi sede della Galleria Nazionale d'Arte Antica, si possono ammirare numerosi capolavori di Bernini, tra cui i busti di Antonio Barberini, Urbano VIII e Clemente X, oltre a due dipinti di straordinaria maestria.
Scopri Palazzo Barberini in un modo speciale❯3. Capolavori alla Galleria Borghese: l'incontro con l'anima di Bernini
All'interno della Galleria Borghese, si trova una tappa imprescindibile per chi desidera conoscere a fondo l'arte di Bernini. Qui troverai alcune delle sue sculture più celebri, come il David, Apollo e Dafne, il gruppo di Enea e Anchise e il Ratto di Proserpina. Queste opere incarnano l'abilità di Bernini nel rappresentare con maestria l'emozione umana attraverso la scultura, grazie alla sua straordinaria capacità di dare vita al marmo.
"Il Ratto di Proserpina" è un'opera magistrale di Bernini commissionata da Scipione Borghese tra il 1621 e il 1622. Questo gruppo scultoreo mitologico raffigura il rapimento di Proserpina da parte di Plutone, esplodendo in una composizione carica di passione e azione che segna una svolta radicale rispetto alle influenze tardo-manieriste del passato. "Apollo e Dafne" è un altro capolavoro di Bernini realizzato tra il 1622 e il 1625. Questa scultura mitologica cattura un momento fugace, rappresentando Apollo inseguitore nella sua corsa frenetica per raggiungere la ninfa Dafne. L'opera trasmette un senso di movimento irresistibile e culmina nel momento in cui Dafne si trasforma magicamente in un albero di alloro per sfuggire all'implacabile Apollo.
Visita la Galleria Borghese con il Visit Rome Pass❯2. Fontana della Barcaccia: un'elegante ode all'acqua
Un'altra tappa fondamentale del tour all'insegna di Bernini è piazza di Spagna che ospita la celebre Fontana della Barcaccia, un capolavoro frutto della collaborazione tra Gian Lorenzo Bernini e suo padre. Con affetto, i romani chiamano questa fontana "Barcaccia" per la sua forma che richiama l'immagine di una barca semisommersa. L'opera, probabilmente ispirata alle frequenti esondazioni del Tevere, è un tributo all'ingegno artistico della famiglia Bernini. Papa Urbano VIII Barberini commissionò questa opera nel contesto di un progetto del 1570 per creare fontane nelle piazze principali di Roma servite dall'Acquedotto Vergine. Tuttavia, a causa della bassa pressione dell'acqua, non era possibile realizzare getti o cascate. L'ingegnosa soluzione fu creare una fontana che sembrasse una barca sommersa sotto il livello stradale.
La "Fontana della Barcaccia" trae il suo nome dal suggestivo disegno creato da Bernini, che si ispirò a un'imbarcazione, realizzando un'opera scultorea innovativa dalle linee fluide. Il monumento evoca l'alluvione del 1598, quando le barche raggiunsero il luogo attuale della fontana. La vasca a forma di barca raccoglie l'acqua da un catino centrale e due soli imponenti adornano la prua e la poppa. L'acqua fluisce dai fianchi, dando l'illusione di un'imbarcazione che sta per affondare, riempiendo il vasto bacino sottostante. Dalle bocchette simulate ai lati emergono zampilli d'acqua, incorniciando gli stemmi papali con le tre api, simbolo della famiglia Barberini.
1. Colonnato e Basilica di San Pietro: l'armonia delle forme
La tappa finale del tour su Bernini è la Basilica di San Pietro che è un autentico scrigno di opere d'arte pittoriche e scultoree di inestimabile valore. Dal punto di vista architettonico, essa rappresenta l'apice della genialità di grandi artisti come Carlo Maderno, Michelangelo e lo stesso Bernini. È a quest'ultimo che si deve il magnifico colonnato esterno, composto da 284 colonne disposte su quattro file.
Quest'opera, realizzata nel 1659, offre un gioco prospettico unico: osservando da uno dei due fuochi del piazzale a forma ellittica, le quattro file di colonne sembrano sovrapporsi, creando l'illusione di un unico ordine di colonne. All'interno della basilica, sono tantissime le opere di Bernini che regalano un incanto per gli occhi: dal monumentale baldacchino (1634) che inquadra il sepolcro di San Pietro, ai monumenti funebri di Urbano VIII (1628) e di Alessandro VII (1671-78). Da non perdere il tabernacolo del sacramento, preziosamente realizzato in bronzo dorato e lapislazzuli, e la Scala Regia (1663-66), caratterizzata da un ingegnoso inganno prospettico che agevola il passaggio dal Palazzo Apostolico alla piazza.
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