Quali sono le catacombe più affascinanti d'Italia? Ne abbiamo scelte 10, scopriamo insieme quali sono.

In questo articolo vi portiamo alla scoperta di alcune delle catacombe più suggestive d'Italia.

Venite con noi in questo itinerario fra i tesori sotterranei lungo lo stivale per godere di un’esperienza che possiamo definire senza dubbio unica al mondo.

Le catacombe più grandi e famose sono quelle di Roma e Napoli, ma in questa lista vi presentiamo anche due casi particolari, uno in Sicilia e l’altro in Basilicata.

Vediamo nel dettaglio quali sono e come programmare la visita.

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Cosa sono le catacombe?

Cosa sono le catacombe?

Nell'immaginario collettivo le catacombe sono luoghi pieni di mistero e di fascino per la posizione sotterranea che ne fa un unicum nel loro genere. 

Le catacombe, infatti, sono antichi cimiteri cristiani scavati sotto terra tra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C. e costituiti da lunghe gallerie strette e basse dette ambulacri nelle cui pareti venivano scavate le tombe o loculi.

Le catacombe sono quasi sempre decorate ad affresco con episodi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento ma anche con soggetti presi dai miti pagani e dalla vita quotidiana. Spesso le pareti sono segnate da iscrizioni, simboli e segni e sulle tombe sono incisi il nome del defunto, l’età e la data della sua morte. 

In tutta Italia, da Nord a Sud, esistono importanti catacombe: in Veneto a Concordia Sagittaria, in provincia di Venezia, dove sono sepolti per lo più militari defunti; in Emilia Romagna vicino a Ravenna le catacombe di San Severo, Sant’Apollinare, Probo ed Eleucadio; in Toscana nella Valdichiana senese, vicino a Chiusi, si trovano le catacombe di Santa Mustiola e quelle di Santa Caterina d’Alessandria; in Umbria a Massa Martana le catacombe di Villa San Faustino; in Abruzzo San Vittorino ad Amiterno e quelle di Castelvecchio Subequo; nel Lazio Santa Cristina a Bolsena, Soriano nel Cimino, Nepi, Albano, Grottaferrata; in Basilicata aVenosa; in Puglia a Canosa; in Calabria a Tropea; in Sicilia a Siracusa, Trapani, Palermo e in Sardegna a Sant’Antioco.

Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo risalgono al XVI sec. d.C. e sono un luogo unico nel loro genere e fra i più impressionanti al mondo. 

Le catacombe, infatti, ospitano circa 2.000 mummie in piedi o distese, riccamente abbigliate e divise per età, sesso e categoria sociale.

In origine si trattava del luogo di sepoltura dei Frati dell’Ordine dei Cappuccini che nel 1597 decisero di ampliare il cimitero esistente e iniziarono lo scavo delle Catacombe. Quando i Frati scavarono per trasferire i corpi nelle catacombe si accorsero che alcuni di essi si erano mummificati naturalmente. Da quel momento i corpi furono esposti nelle nicchie lungo le pareti del primo corridoio delle Catacombe. Il primo ad esservi sepolto fu frate Silvestro da Gubbio il 16 ottobre del 1599.

Dal 1783 venne ufficialmente concessa sepoltura a tutti coloro che avessero potuto sostenere i costi dell’imbalsamazione. Si rese, quindi, necessario ampliare le catacombe con la costruzione di nuovi corridoi. 

Il cimitero venne chiuso nel 1880 ma vennero accolte ancora due salme: quella di Giovanni Paterniti, viceconsole degli Stati Uniti nel 1911; e quella della piccola Rosalia Lombardo, morta nel 1920 a soli due anni e oggi nota come la ‘mummia più bella del mondo’. 

9. Catacombe ebraiche di Venosa – Potenza, Basilicata

Le Catacombe di Venosa vennero costruite per seppellire i defunti della comunità ebraica e sono un’importante testimonianza del culto dei morti nella colonia ebraica dell’antica città romana tra i secoli IV e VI d.C.

La struttura è la stessa di quelle cristiane: cunicoli sotterranei nelle cui pareti sono scavati loculi stretti e lunghi o altre sepolture organizzate in cubicoli e arcosoli spesso decorati ad affresco con i simboli della tradizione iconografica ebraica come la menorah (il candelabro a sette braccia). 

Le iscrizioni funerarie trovate nelle catacombe ebraiche di Venosa e datate dal IV al IX secolo d.C. sono state definite ‘il migliore spaccato della società ebraica meridionale fra tarda Antichità e alto Medioevo’ e ci restituiscono un’immagine dettagliata dell’organizzazione della comunità ebraica locale, della sua ricchezza e dell’elevato status sociale dei sui membri.

8. Catacombe di Sant’Agnese, Roma

Le Catacombe di Sant’Agnese prendono il nome dalla giovane Agnese, martirizzata a soli 12 anni a causa delle persecuzioni contro i Cristiani e il suo culto divenne uno dei più diffusi della Roma antica.

La santa venne sepolta in un cimitero ipogeo preesistente e sul luogo dell’originaria sepoltura venne poi costruita una piccola basilica, oggi semi-interrata la cui abside è decorata da un bellissimo mosaico su sfondo dorato raffigurante Agnese tra i papi Onorio e Simmaco e da altre importanti testimonianze del culto della santa.

Al nucleo originario delle catacombe se ne aggiunsero altri nel corso del tempo ma l’intero complesso fu poi abbandonato e venne gravemente danneggiato da i cercatori di tesori e reliquie.

In quest’area venne poi edificato il Mausoleo di Santa Costanza dedicato alla figlia dell’Imperatore Costantino, uno dei monumenti più importanti dell’architettura tardo-antica.

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7. Catacombe di San Callisto, Roma

Le Catacombe di San Callisto sono tra le più grandi e importanti di Roma.

Prendono il nome da Papa Callisto che, salito al soglio pontificio, ingrandì il complesso funerario preesistente e così le Catacombe di San Callisto divennero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.

Le catacombe si compongono di più aree: La Cripta dei Papi, dove sono sepolti nove pontefici; la tomba di Santa Cecilia; la regione di San Milziade; la Regione dei Santi Gaio ed Eusebio; la cripta dei martiri Calocero e Partenio e altri cubicoli.

Tutte le catacombe sono decorate con splendide pitture dai caratteri bizantini, e vi si trovano alcuni fra i più antichi affreschi delle catacombe romane.

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6. Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, Roma

Le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro devono il nome ai martiri che vi sono sepolti e nascono sul luogo di una necropoli già esistente.

L’area archeologica, conosciuta con il nome di ‘ad duas lauros’ (ai due allori), include anche il Mausoleo di Elena, non più visitabile, e la necropoli degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore.

Le catacombe sono decorate da un ricco patrimonio pittorico di affreschi raffiguranti storie tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e i santi Marcellino e Pietro sono rappresentati in uno degli affreschi più famosi dell’arte cristiana, collocato sul soffitto del Cubicolo dei Santi Eponimi: Cristo è raffigurato in trono vestito di tunica purpurea e ai suoi piedi i martiri Gorgonio, Pietro, Marcellino e Tiburzio.

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5. Catacombe di Domitilla, Roma

Le Catacombe di Domitilla devono il loro nome a Flavia Domitilla, nipote dell’Imperatore Vespasiano, proprietaria dell’area su cui sorsero le prime sepolture della comunità cristiana.

Sono tra le più vaste di Roma con ben 17 km di gallerie e cunicoli e sono le uniche ad avere ancora una Basilica ipogea visitabile dedicata ai martiri Nèreo ed Achìlleo, vittime della persecuzione di Diocleziano nel 304 d.C..

Un altro nucleo molto antico è l’Ipogeo dei Flavi, che nasce come ipogeo privato pagano per poi accogliere sepolture cristiane. Nelle catacombe di Domitilla esistono poi altri importanti ambienti con sepolture caratterizzate da una ricca decorazione.

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Le Catacombe di San Sebastiano prendono il nome dal martire che qui fu deposto dopo la sua morte nel 298 d.C..

In origine si trattava di un cimitero pagano in cui venivano sepolti soprattutto schiavi, poi divenne una necropoli cristiana.

Il sito era originariamente denominato ad catacumbas (presso le cavità), per la presenza nell’area di cave di pozzolana ed è proprio il complesso di San Sebastiano, divenuto nei secoli uno dei più importanti di Roma, a dare il nome di ‘catacomba’ a tutti gli altri cimiteri sotterranei cristiani.

Qui è possibile visitare i cubicoli, la Cripta di San Sebastiano e tre Mausolei utilizzati per la sepoltura di membri di ricche famiglie tutti decorati con mosaici, affreschi e graffiti di devoti.

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3. Catacombe di Priscilla, Roma

Le Catacombe di Priscilla prendono il nome dalla donna che donò il terreno su cui sorsero le prime sepolture della comunità cristiana e sono state definite ‘La Regina delle Catacombe’ per l’alto numero di martiri sepolti. 

Nel V secolo d.C. vennero abbandonate e durante le invasioni barbariche vennero depredate di lapidi, sarcofagi e reliquie; per fortuna, gli ambienti ipogei conservano ancora oggi la pavimentazione in mosaico e sono affrescati con pitture di particolare bellezza e valore: nella volta di una galleria dell’Arenario compare la più antica rappresentazione della Madonna col Bambino a noi pervenuta (fine II - inizi III secolo) e nel ‘Cubicolo della Velata’ si trova un affresco, molto ben conservato, di una donna velata in atteggiamento di preghiera con le braccia in alto e poi ancora episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, decorazioni a finto marmo e stucchi.

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2. Catacombe di San Gaudioso, Napoli

Le Catacombe di San Gaudioso prendono il nome dal Papa che vi fu sepolto intorno al 450 d.C.. Il luogo della sepoltura divenne oggetto di culto e il cimitero ipogeo paleocristiano preesistente venne ampliato fino a dare vita alle catacombe, le seconde più grandi di Napoli.

La catacomba di San Gaudioso conserva pregevoli affreschi e mosaici del V e VI e a questo periodo risale anche l’affresco della Madonna della Sanità, la più antica raffigurazione di Maria in Campania.

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel XVII secolo le catacombe vennero nuovamente utilizzate per le sepolture di aristocratici ed ecclesiastici che venivano sepolti secondo il rito della ‘scolatura, ossia i cadaveri venivano messi a scolare per far uscire tutti i fluidi dopodichè le ossa venivano lavate e deposte nella loro sepoltura definitiva. Le sepolture erano realizzate secondo un procedimento particolare: i teschi venivano incastonati nelle pareti dell’ambulacro, mentre il resto del corpo era affrescato, generalmente con gli abiti e gli attributi che rappresentavano la posizione sociale del defunto.

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1. Catacombe di San Gennaro, Napoli

Le Catacombe di San Gennaro sono il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli e risalgono al II-III sec. d.C..

Il nucleo originario era costituito dalla tomba di un’antica famiglia in cui, dopo successive modifiche, nel V sec. d.C. furono traslate le spoglie di San Gennaro. 

Da quel momento la catacomba divenne centro di culto del martire e da lui prese il nome.

La grande devozione del popolo napoletano a San Gennaro portò ad uno sviluppo straordinario delle catacombe con la costruzione di nuovi ambulacri e l’apertura di nuove tombe. Inoltre, conservano anche un ricco patrimonio pittorico, con raffigurazioni pagane e dipinti bizantini, e custodiscono le prime pitture cristiane del sud Italia.

Durante il XVIII secolo le Catacombe di San Gennaro divennero tappa obbligata del Grand Tour e venne addirittura compilata una guida ad hoc per la visita, e durante la Seconda Guerra Mondiale vennero utilizzate come rifugio antiaereo per la popolazione.

Nel 2006 il sito è stato aperto al pubblico e nel 2021 le Catacombe di San Gennaro hanno vinto il titolo di migliore esperienza al mondo

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