Sei un amante del climbing e dell’outdoor? Ecco 10 falesie da non perdere in Italia per la tua arrampicata perfetta!
Il climbing o arrampicata è uno sport outdoor dove i climber (arrampicatori) si mettono alla prova scalando pareti rocciose, anche dette falesie. Ogni falesia ha un diverso numero di vie e settori (percorsi) che è possibile arrampicare. Il tutto praticato con corde ed attrezzature specifiche di sicurezza e sempre accompagnati da guide alpine. Un vero e proprio viaggio verticale che da sempre affascina gli animi più intrepidi e ai quali non fa paura faticare un po’ e mettersi alla prova.
Un modo per comprendere e superare i propri limiti, aprirsi al cambiamento…un tentativo per andare alla ricerca di nuovi orizzonti! In Italia esistono pareti adatte per ogni difficoltà (in Italia si misura attraverso la scala francese): i climber più esperti come quelli alle prime armi, si possono cimentare su una gran varietà di pareti rocciose, sia al mare che in montagna.
Sono tanti i posti in cui puoi cimentarti mettendoti alla prova con una nuova arrampicata. Se anche tu ti sei lasciato catturare dalla passione per il climbing, Visit Italy ti vuole consigliare 10 falesie assolutamente da scalare in Italia!
Tutte le volte che comincio ad arrampicare avviene in me una trasformazione. Quando le mie mani poggiano sulla roccia, sparisce ogni stanchezza e ogni malavoglia. Una forza sconosciuta entra nel mio sangue, e più mi arrampico, più forte mi sento, e sempre più facili mi sembrano i passaggi.
10. Falesia di Avostanis (Friuli Venezia Giulia)
Siamo in Carnia (Friuli Venezia Giulia), a circa 1950m di quota, la falesia di Avostanis è l’arrampicata sopra l’incantevole lago omonimo delle Alpi Carniche. Questa parete è adatta ad arrampicatori di ogni livello (si va dal grado 4b all’8b).
È una parete calcarea alta un centinaio di metri e larga quasi 300 metri. Chiude e incornicia in modo quasi scenografico la chiusa a nord del Lago di Avostanis. L’arrampicata qui è molto tecnica e richiede sempre un accorto uso dei piedi.
I primi itinerari alpinistici tracciati sulla falesia risalgono agli anni ’80. Ce ne sono di adatti per tutti: esperti, principianti e bambini.
9. Falesie di Pizzoferrato e Pennadomo (Abruzzo)
Siamo nel territorio del Parco della Majella ed affacciata sulla valle del fiume Sangro si trova la magnifica parete di Pizzoferrato. Pizzoferrato è un piccolo paese in provincia di Chieti, non molto lontano da Rivisondoli e Roccaraso.
Tutta la zona qui è ricoperta da boschi sopra i quali svetta la roccia calcarea, la cui prima scalata avvenne nella tarda primavera del 1994 da parte di climbers locali. Non ci sono moltissime vie d’arrampicata: circa una ventina e richiedono una certa esperienza e tecnica (da 5b ad 8b+ di strapiombo), con vie lunghe anche 40 metri. Non è un posto adatto per climber principianti! Inoltre, nel paese vicino, Quadri, si trovano altre pareti attrezzate con vie dal 5b al 7a+.
A circa 40 minuti d’auto da Pizzoferrato, non va assolutamente dimenticata la bellissima falesia di Pennadomo, che è un piccolo paesino dell’Abruzzo Citeriore, per l’appunto caratterizzato dal fatto che è circondato da lame calcaree verticali che fuoriescono dalle dolci colline della media valle del fiume Sangro. Considerata la bellezza paesaggistica e la sua posizione geografica e climatica (vicino al Mare Adriatico e alle selvagge montagne del Basso Abruzzo), Pennadomo è un piccolo gioiello dal patrimonio unico.
La sua falesia fu scalata per la prima volta negli anni ’80. Considerata la costituzione delle rocce, qui lo stile d’arrampicata è prettamente tecnico. Insomma: una bella sfida per i climber esperti, ma un soggiorno molto piacevole per i loro accompagnatori.
8. Falesie del Monte Amiata (Toscana)
Compreso tra la provincia di Grosseto e quella di Siena, si trova il Monte Amiata: un gruppo montuoso d’origine vulcanica situato nell’Antiappennino Toscano. Gli amanti dello sport all’area aperta lo conoscono molto bene per via delle tante possibilità d’intrattenimento che offre, tra queste vi è sicuramente l’arrampicata libera o free climbing su falesia.
Il climbing viene praticato sull’Amiata da circa un decennio assiduamente. Assieme all’interesse per questo sport è cresciuto anche quello per il bouldering, un tipo di scalata senza imbracature ma ad altezze di molto inferiori (3/4 metri).
Tra i posti più “frequentati” dai climber della zona ci sono: il comune di Santa Fiora, con le falesie di Sasso Corbaio e Mura del Terraio, e il comune di Castel del Piano con le falesie di Scalanaia e Tepolini. Ma ad affascinare davvero tutti (scalatori e non) è il Sasso di Dante: si incontra sulla strada che collega il paese di Abbadia San Salvatore alla vetta Amiata, ed è una roccia che si caratterizza proprio per la sua forma che ricorda il profilo del sommo poeta. Qui nelle vicinanze anche le pareti Catarcione ed Hollywood.
La parete più alta della zona raggiunge circa i 30 metri e, considerata la diversa esposizione delle falesie, è possibile scalare durante tutto l’anno. Il Monte Amiata è molto amato dagli scalatori, non solo per il gran numero di salite che offre (circa 100), ma anche per la sicurezza e la bellezza stessa del luogo.
7. Falesie di Finale Ligure (Liguria)
Finale Ligure è una cittadina in provincia di Savona, in Liguria. Molto amata in quanto destinazione per vacanze estive: il suo mare è limpido e cristallino ed ha un territorio ricco di panorami inediti e luoghi suggestivi.
L’arrampicata a Finale Ligure è famosa in tutto il mondo, le falesie sono infinite e tutte uniche. Ci sono percorsi di diversi gradi di difficoltà: dai più semplici ai più impegnativi.
Arrampicarsi nel finalese è un’esperienza scenografica: una delle aree carsiche più estese in Italia, con le sue rocce che si tuffano in mare. Dall’alba al tramonto troverai climber intenti in un’emozionante ed appassionante scalata. Tra le falesie da non lasciarsi scappare: Sciamarco, Capo Noli, Bric Pianarella.
6. Monte Consolino a Stilo (Calabria)
Il Monte Consolino si innalza nella vallata dello Stilaro, a Stilo, nella Calabria sud-occidentale. È un rilievo appartenente alla Catena delle Serre.
La sua lunga parete è diventata punto di raduno per i climber di tutta Italia. Stilo offre sbalorditive pareti a strapiombo. Questa falesia sembra quasi essere stata dipinta da un pittore: rocce calcaree con sfumature di colore arancio, nero e grigio.
Le vie da scalare sono lunghe e atletiche: 100 linee con difficoltà che va dal 4a al 9a, tutte accuratamente chiodate grazie alla salvaguardia dell’associazione alpinistica Ragni di Lecco. Di particolare interesse e bellezza è il settore della Grotta, una falesia strapiombante a canne e gocce: una delle più belle di questo genere, non solo per la Calabria, ma per tutto il Sud d’Italia.
5. Calamancina a San Vito lo Capo (Sicilia)
A San Vito lo Capo c’è una falesia da non perdere assolutamente: quella di Calamancina, la parete giusta per chi ama la tecnica e l’arrampicata sul mare. La falesia prende il nome dalla baia su cui si affaccia.
È suddivisa in quattro settori ed è una delle falesie più amate della scogliera di Salinella. In particolare il settore D, quello della Grotta, dove incontrerete anche le classiche e più ripide come “Chr.Is.To” (livello 8a) e “Banana Biologica” (livello 7a+). Quest’ultima è composta da una roccia rossa e bianca di singolare bellezza.
È una falesia molto tranquilla, adatta sia ai principianti che ad arrampicatori più esperti, ma anche alle famiglie.
4. Falesia di Ceredo (Veneto)
A pochi chilometri da Verona (in direzione nord), c’è Ceredo, paesino posto sulle pendici dei Monti Lessini.
Ceredo è sicuramente una delle più belle ed importanti falesie del Nord Italia. Nel settore classico, l’arrampicata è prevalentemente a strapiombo. Bellissime sono anche le vie di media difficoltà sul verticale.
Dopo il settore classico, proseguendo per 15 minuti si incontra Ceredo Alta, falesia chiodata molto apprezzata dai climber più esperti. Per molti anni è rimasta abbandonata, per poi tornare nuovamente ad essere sicura da scalare a fine 2011. È frequentata soprattutto d’inverno con vie più tecniche su muri verticali.
3. Colle dell’Orso a Frosolone (Molise)
La falesia di Colle dell’Orso a Frosolone è storicamente la più importante del Molise. Ci sono oltre 400 vie d’arrampicata sportiva, di cui 70 per veri professionisti (difficoltà superiore all’ottavo grado).
La montagna è collocata tra la valle del Trigno e la valle del Biferno, in un sistema alto-collinare a est del Matese e a sud della Majella. Le pareti rocciose di Frosolone sono di un grigio ed impegnativo calcare, composte da placche lisce e buchi sparsi. Tra le “più semplici” d’arrampicare c’è la falesia della Morgia Quadra, con un centinaio di vie tra il 4° e il 6° grado (principiante ed intermedio).
La falesia di Colle dell’Orso è stata scalata per la prima volta negli anni ’80: molti gli scalatori che l’hanno amata e che in seguito alla scalata hanno voluto prodigarsi nella creazione di nuovi itinerari. Considerata la sua altezza di oltre 1200m e la sua forte esposizione al vento, il periodo per scalarla è quello di primavera-estate, quando i ghiacci si sono sciolti, ed è poi possibile scalarla a qualsiasi ora del giorno.
Se decidete di venire a scalare questa falesia non perdetevi anche un giro a Frosolone, paese ricco di attrazioni culinarie, culturali, etniche ed archeologiche.
2. Falesie delle Mannute a Santa Maria di Leuca (Puglia)
Siamo nel Salento, a Santa Maria di Leuca, in un contesto di incredibile bellezza, all’interno del Parco Naturale Costa d’Otranto. La parete rocciosa si presenta come un muro spettacolare a picco sul mare.
Le falesie delle Mannute (come Grotta e Anga), sono falesie dove è possibile scalare partendo da una comoda cengia a 50 m d’altezza rispetto al livello del mare. Le difficoltà vanno dal 5° all’8a (principiante – super esperto), lo stile è quello di scalata in strapiombo.
La roccia, di calcare e compatta, è caratterizzata da buchi e canne che rendono la scalata sì difficile ma anche divertente. Grazie al clima mite e all’ombra pomeridiana è possibile scalare tutto l’anno, però si sconsigliano le giornate particolarmente umide e successive ai giorni di pioggia.
1. Falesia del Belvedere a Nago (Trentino Alto Adige)
Ci troviamo nella meravigliosa cornice del Lago di Garda, a Nago. La falesia del Belvedere già dal suo nome ci fa ben comprendere quello che si troverà una volta arrampicati su per questa bellissima falesia. È una parete di roccia calcarea bianca, in cui ci sono 48 vie di buona chiodatura con fix e resinati. La falesia è disposta su due settori:
• Il settore A: quello più basso con vie più facili e corte;
• Il settore B: quello più alto, con vie più lunghe e strapiombanti che richiedono forza sugli avambracci e una buona tecnica.
La falesia è molto frequentata nei mesi estivi e durante il fine settimana.