Una visita nelle città d'arte italiane non sarebbe completa senza una tappa nei quartieri ebraici. Ecco i più importanti quartieri ebraici d'Italia

Visitare un quartiere Ebraico vuol dire avvicinarsi ad un mondo affascinante che forse in molti conoscono ancora troppo poco.

Si tratta non solo di una civiltà antichissima, da cui sono derivate le principali religioni monoteistiche, ma anche di una cultura dalla forte identità che ha trovato espressione in letteratura, arte, filosofia, una complessa simbologia e anche buon cibo. 

La sua storia è lunga e spesso purtroppo difficile, intrecciata a doppio filo con quella del resto d'Italia.

Scopriamo allora dove si trovano e cosa vedere nei più importanti quartieri Ebraici d'Italia.

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Le tre isole del quartiere Ebraico di Venezia

Quartiere ebraico a Venezia

A Cannaregio, Venezia, si trovano tre isole collegate da ponti. Qui, a partire dal 1516 è stato confinato il popolo ebreo che viveva e lavorava in città già da circa tre secoli. 

La comunità, al tempo stesso reclusa e prospera, era numerosa e per fare fronte alla carenza di abitazioni costruiva palazzi stretti e più alti rispetto alla media. Ancora oggi queste costruzioni, spesso dalle facciate colorate, caratterizzano il quartiere Ebraico di Venezia, ma passeggiando per le sue strade scoprirai anche tanto altro.

Le cinque sinagoghe, ad esempio, costruite sulle sommità dei palazzi e per questo quasi invisibili all'esterno, oppure il Banco Rosso, un banco dei pegni il cui vecchio edificio è stato restaurato di recente.

La prima Bibbia Rabbinica della storia è stata stampata proprio a Venezia ed è custodita nel Museo Ebraico insieme a manoscritti, opere d'arte, oggetti di uso comune e molte altre testimonianze storiche.

Ci sono poi i ristoranti o i forni dove assaggiare le gustose specialità della cucina kosher e una lunga serie di botteghe artigiane, piccole gallerie d'arte, negozi e laboratori ad animare questo angolo di Venezia un po' nascosto, ma sempre molto vitale.

Nel quartiere Ebraico di Roma, tra antiche suggestioni e ristoranti alla moda

Quartiere Ebraico Roma

Rispetto a quello di Venezia,  il quartiere ebraico di Roma è più giovane solo si qualche anno, ma le strade e le piazze che possiamo vedere oggi risalgono alla nuova costruzione avvenuta nel XIX secolo. Questo naturalmente non lo rende meno interessante.

Si potrebbe dire che il quartiere ebraico di Roma sia il più "fusion" d'Italia e non solo per i suoi ottimi ristoranti. Qui infatti si possono gustare sia le specialità tradizionali della cucina giudaico/romana, come i famosi carciofi alla giudia o la crostata di ricotta e marmellata di visciole, ma anche un mix di piatti kosher e internazionali.

Tra il Lungotevere e Via del Portico d'Ottavia, però, si trova un incredibile mix di archeologia e architettura moderna, di edifici religiosi ebraici, accanto a resti di templi pagani o chiese cristiane.

La grande, bellissima Sinagoga, nota anche come Tempio Maggiore è dei primi anni del '900 e ospita anche un museo. Il Portico d'Ottavia, invece, è di età augustea e incorpora oggi la chiesa di Sant'Angelo in Pescheria. Da non perdere anche il Teatro di Marcello, anch'esso di età augustea, e considerato il fratello minore del Colosseo.

Un altro monumento famoso nel quartiere è la Fontana delle Tartarughe, che ha tra i suoi autori anche il Bernini.

Il Pons Judaeorum, o Ponte dei Quattro Capi, collega invece il quartiere ebraico con l'Isola Tiberina, l'isolotto nel Tevere dalle origini leggendarie.

Passeggiando sul ciottolato, inoltre, potrai vedere spesso anche le pietre d'inciampo. Questi ciottoli in ottone sono un doloroso ma necessario ricordo delle vittime dell'Olocausto. A Roma, ad oggi, se ne contano trecento.

La Toscana è paesaggio magico dove tutto è gentile intorno, tutto è antico e nuovo.

Curzio Malaparte

Rinasce il quartiere Ebraico di Pitigliano: una Gerusalemme in miniatura

Il piccolo quartiere ebraico di Pitigliano

Il borgo di Pitigliano è una gemma nascosta nel cuore della Toscana, che già di per sé vale una visita. 

Qui, inoltre, da molti secoli vive una piccola comunità ebraica in armonia con la popolazione locale. Proprio per questo Pitigliano viene soprannominata anche Piccola Gerusalemme ed infatti è stata, in diversi fasi della storia, una sorta di oasi di pace per la popolazione perseguitata.

Il quartiere ebraico di Pitigliano non è molto grande, ma di sicuro è molto affascinante, ancora di più dopo i restauri e le nuove attività che da qualche decennio stanno ridando vita alla comunità.

La Sinagoga che ha riaperto da alcuni anni è un gioiello di stucchi, legno, epigrafi e importanti testimonianze religiose. Accanto si trova il Museo che ricorda le diverse usanze e la storia della cultura ebraica in questa regione. Sono stati restaurati anche il cimitero, il bagno rituale, il macello e il forno dove a Pasqua si cuoceva il tipico pane azzimo, non lievitato.

Ancora attiva, inoltre la cantina che produce dell'ottimo vino kosher.

Anche a Ferrara come in molte altre città italiane, la comunità ebraica ha vissuto per molti secoli, tra l'accoglienza degli Estensi e l'ostilità della Chiesa. Nonostante nel corso del tempo siano state eseguite molte opere di ampliamento delle strade o rifacimento dei palazzi, ancora oggi ci sono moltissime testimonianze di questa antica cultura.

Molti dei tipici palazzi con le facciate in mattoni sono rimasti intatti e si possono ammirare lungo le piccole strade che costituivano l'antico tracciato medievale. Tra questi vicoli c'era sempre una fervente attività, con negozi, un'accademia rabbinica e quattro sinagoghe.

Il cuore del quartiere ebraico di Ferrara era, ed è ancora adesso, Via Mazzini, dove si trova la Sinagoga e un primo museo, mentre non molto lontano c'è il MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah. 

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