Lo sapevi che anche in questo anno terribile per i viaggi l’Italia risulta prima in Europa per numero di presenze turistiche?
A confermarlo è stata l’Istat con il suo report annuale sui movimenti dei viaggiatori nel nostro Paese 2021, coadiuvati dai dati Eurostat, l’ufficio statistico della commissione Europea con sede in Lussemburgo.
La Spagna perde il primato e scivola al terzo posto
Si sottolinea così i flussi turistici di tutti i Paesi UE risentano ancora pesantemente delle restrizioni sui movimenti e le diverse altre difficoltà legate alla pandemia. I dati indicano più di 1 miliardo di presenze all’interno delle strutture ricettive dei paesi UE nei primi otto mesi del 2021, in linea con quanto già successo nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia e sono scoppiati i primi lockdown. In generale il settore turistico europeo si ritrova con il -50% rispetto al 2019.
L’Italia dunque resta un paese molto apprezzato e in testa ai desideri di turisti e viaggiatori di tutto il mondo.
Tanti altri paesi dell’unione come Malta, Lettonia, Ungheria e Portogallo hanno visto un calo di prenotazioni di oltre il 55% rispetto alla media pre-pandemia. A cedere il podio, la Spagna che registra un grosso calo di presenze perdendo così la prima posizione in questa speciale graduatoria, cedendo così non solo il passo all’Italia ma anche alla Germania, che si piazza al secondo posto.
La ripresa ovviamente non può essere ancora soddisfacente anche se i dati del nostro Paese mostrano un trend meno negativo dell’attuale media europea.
L’Italia è prima in Europa per presenze turistiche ma cambiano le modalità di fruizione dei turisti
Anche gli italiani in questo periodo hanno preferito spostarsi all’interno del territorio nazionali con i viaggi all’estero che hanno così maggiori difficoltà di ripresa. Gli alberghi e in generale tutte le strutture ricettive hanno sofferto con un calo di presenze del 44,3%, rispetto al comparto extra alberghiero fermo al -28,3%.
E’ anche vero però che rispetto allo stesso periodo del 2020 preso in esame, nel 2021 si evidenziano segnali di miglioramento, con un sensibile aumento delle presenze e di arrivi: c’è quindi da rimanere quantomeno ottimisti per il futuro a breve termine.
Vanno analizzate inoltre le scelte turistiche dei visitatori, che nel 2021 hanno visto crescere le cosiddette “destinazioni secondarie” generalmente meno affollate rispetto ai celeberrimi monumenti di Roma, Firenze, Venezia e Napoli. Decisamente penalizzate dal Covid, le città d’arte e il turismo montano vittima anche delle chiusure degli impianti nel 2021.
Se le grandi città risultano meno affollate, sono i borghi e i monumenti naturali d’Italia a registrare un aumento di presenze, con un recupero del 33,2% sul 2020.
L'Italia accogliente e ottimista che ha visto buoni numeri già nel 2021
Come è stato già detto, non tutto è perduto e in questo 2022 che vede l’Italia combattere l’ondata di Omicron ci si può affidare all’ottimismo ricordando anche i numeri di questa estate che non sono stati estremamente negativi.
Alcune regioni come la Puglia ad esempio ha visto una crescita del 13% con 1,9 milioni di arrivi e 10,6 milioni di presenze. Anche la Toscana e la Sicilia con 4,1 milioni di arrivi e 19,1 milioni di presenze la prima e 1,7 milioni di arrivi e 6,5 milioni di presenze la seconda. Anche Sardegna e Emilia Romagna registrarono una ripresa di oltre 8% rispetto al 2020. Insomma l’Italia ti aspetta nel 2022 con una sicurezza maggiore e con la stessa ospitalità di sempre.