Procida è stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2022. Un riconoscimento culturale importante. Moltissime opportunità ed eventi speciali per apprezzare ancora di più l'isola.
“Un’isola, se comincia ad essere grandina, non è meglio di un continente. Per la verità deve essere piuttosto piccola, per assumere sembianze di isola; e questa storia mostrerà quanto minuscola debba essere, prima che tu possa ritenerla pronta a riempirla con tua personalità.”
Procida ha vinto: è Capitale Italiana della Cultura 2022
Lunedì 18 gennaio 2021, Procida viene nominata “Capitale Italiana della Cultura 2022”.
La Capitale italiana della cultura è un’iniziativa lanciata dal Decreto Legge n. 83 del 31 maggio 2014, per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
Procida è risultata vincitrice, scelta tra dieci finaliste: Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra.
In due giorni tutto il mondo ha parlato di Procida: da Repubblica al Sole24 ore, da Huffingtonpost a Forbes. La meraviglia, la gioia, l’emozione per la scelta di questa piccola isola ha contagiato tutti. Proprio tutti. In primis i procidani, poi le isole vicine, poi tutta la regione fino al mondo intero.
Affascina l’idea che una piccola isola possa diventare un centro culturale di così alto livello. Immaginarla su un palcoscenico internazionale con una scenografia straordinaria suscita forti emozioni, affiatamento, passione. Rafforza l’appartenenza ad una comunità e attrae come una calamita.
Procida è la quinta Capitale Italiana della Cultura.
Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, presenta così la decisione della Commissione:
“Viva Procida che ci accompagnerà nell’anno della ripartenza e della rinascita. Oggi la designazione della Capitale italiana della cultura 2022 è un segnale per guardare al futuro. È un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione di oggi della capitale italiana della cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, per la ripresa. Nel 2022 saremo tornati alla normalità e la cultura e il turismo torneranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pandemia. L’ideazione della capitale italiana della cultura che risale al 2014, determina un percorso di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo”.
Il Programma Culturale
Giulia D’Argenio, scrive su Il Mattino di Napoli: “Procida sarebbe una capitale della cultura sovversiva perché in grado di mettere in discussione (sovvertire) la nostra concezione dello spazio e delle connessioni che lo strutturano. Metterebbe in discussione immaginari, svelerebbe complessità fin qui non ragionate e porrebbe sul piatto la sfida cruciale della sostenibilità.”
Come si evince dal sito di procida2022.com, la direzione e le amministrazioni sono state eccezionali nella presentazione di un programma validissimo con 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Cinque le sezioni del programma: Procida Inventa, Procida ispira, Procida include, Procida innova, Procida impara.
Partiamo proprio da questi nomi delle sezioni per andare ad esaminare ogni singolo aspetto!
Il mare è uno splendore indifferente.
Tutte le Sezioni del Programma
Procida inventa.
E’ la sezione dei Progetti che pianificano processi ed eventi propriamente artistici: mostre, cinema, performance e opere site specific.
Procida è una piccola isola: la sua tranquillità, la serenità ispirata dai suoi colori, la libertà ispirata dal mare creano uno spazio interiore adatto alla creazione.
Procida ispira.
Progetti che candidano l’isola quale fonte d’ispirazione, sia come luogo reale, che come spazio dell’immaginario.
Appena arrivi a Procida, i colori ti conquistano. Basterà andare a fare una passeggiata alla Terra Murata per innamorarti o anche una semplice passeggiata sul porto.
Procida ispira poesia, passione, ribellione, senso di libertà.
Procida include.
Progetti di inclusione sociale che utilizzano i linguaggi dell’arte come strumenti di espressione dell’individuo posto in relazione alla collettività.
Procida include ovviamente anche il viaggiatore. Il viaggiatore attento scopre subito l’anima di Procida e poi probabilmente ritrova o riscopre anche la propria.
Procida innova.
Progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione, favorendo momenti di confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale, in un percorso di ripensamento strategico del proprio patrimonio culturale.
Procida impara.
Progetti che promuovono il rafforzamento di una comunità educante, mediante la creazione di alleanze aperte che mirano al coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali dal pubblico al privato sociale .
Procida emoziona
Prendete il traghetto da Napoli o da Pozzuoli: sarà un’emozione già il viaggio. Se è il primo viaggio, il traghetto è preferibile all’aliscafo così sarà possibile godere della meravigliosa vista del Golfo di Napoli: da Posillipo a Capo Miseno, ogni pezzo di costa preparerà all’arrivo a Procida.
Si passerà dal verde e blu della costa, del cielo e del mare ad un variopinto scenario all’interno del porto di Procida.
Per emozionarsi a Procida, basta poco. Con uno scooter basterà fare un giro. Un salto alla Chiaiolella per un bagno vista Ischia e Vivara. Un giro alla Corricella con un pranzo tipico e una chiacchierata con i pescatori. Un selfie dalla Terra Murata.
Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua.
Procida disintossica
L’isola disintossica perché si trovano molti posti silenziosi: un angolo, una terrazza, una piccola spiaggia.
Perché una passeggiata naturalistica a Vivara ti catapulta fuori da ogni tempo. Perchè la poca mondanità crea quel vuoto serale che porta a riflettere e a disintossicarsi del superfluo.
Perché un giro in canoa o un tuffo ti possano far dimenticare tutto ciò che va dimenticato.
Procida racconta
I pescatori raccontano la storia di Procida con le tradizioni, le reti, le storie di mare così come i marinai e i marittimi (tantissimi a Procida).
L’Abbazia di San Michele conserva molti elementi che testimoniano tante storie di mare. In particolare ci sono gli “ex voto”: dipinti di imbarcazione in difficoltà con una luce e l’immagine di San Michele Arcangelo che li salva dalla tempesta.
Il carcere borbonico, un tempo Castello, divenne “bagno penale” nel 1815 e può raccontarci di tante storie con sofferenze atroci. Difatti la vita nel carcere era durissima, fatta di soprusi e violenze. Un prigioniero illustre come Duca Sigismondo Castromediano descrive il carcere come “un cerchio di orrore in un cerchio di bellezza”.
Tanti scrittori hanno vissuto Procida e scritto dell’isola. Possiamo citarne tanti da Elsa Morante con “L’Isola di Arturo” a Alphonse de Lamartine con "Graziella".
Alphonse de Lamartine, giovane scrittore francese, arrivò a Procida durante il suo Grand Tour: si innamora di Graziella, parte e promette di tornare. Purtroppo non mantiene la promessa e la fanciulla si ammala e ne muore.
Graziella diventa un romanzo. Inoltre ogni anno la storia viene raccontata di nuovo attraverso una grande manifestazione popolare, la Sagra della Graziella.
Procida incanta
Attraverso il cinema, Procida ha incantato tantissimi e continuerà a farlo. Ecco i film più importanti girati a Procida: “L’Isola d’Arturo”, “Il Postino”, “Francesca e Nunziata” e “Il talento di Mr. Ripley”.